Le dichiarazioni al programma Porta a Porta
Castelli: «Non proporrò la grazia per Sofri»
Il ministro in Tv: «Non è in condizioni di riceverla, e sarebbe una ingiustizia nei confronti di decine di altri detenuti»
MILANO - Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, darà parere negativo alla proposta di grazia per Adriano Sofri. «Per motivi che ho già ribadito - ha detto Castelli nel corso della registrazione della
Il ministro Castelli in un'immagine recente (foto Olympia)
puntata del programma tv Porta a porta - non ritengo di dare la grazia a Sofri perchè sarebbe una ingiustizia nei confronti di decine di altri detenuti che stanno nelle stesse condizioni di Sofri».
INTERPRETAZIONI - «Non intendo diventare attore attivo della proposta di grazia per un detenuto che - ha aggiunto Castelli - non è in condizioni di ricevere la grazia». A Bruno Vespa che gli chiedeva se accetterebbe, a questo punto, che a porre la controfirma sia il premier Berlusconi, Castelli ha risposto che «occorre dirimere l'apparente contrasto tra l'art. 89 della Costituzione (nessun atto del presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti che se ne assumono la responsabilità, ndr) e l'art.87 (che regola i poteri del presidente tra cui la concessione della grazia, ndr)». Castelli ha inoltre definito «prematuro» dire ora se la Lega sarebbe eventualmente d'accordo a che la controfirma su un eventuale decreto di grazia dovesse essere posta dal presidente del Consiglio.
NESSUNO SCONTRO - Per il ministro della Giustizia tra il suo dicastero e il Quirinale «è stato creato un caso che non esiste». «Ho ritenuto necessario conoscere se la pubblicazione della lettera di Ciampi sugli organi di stampa fosse avvenuta per scelta o per una malaugurata fuga di notizie. Può essere anche - ha detto Castelli - che vi sia stata una fuga di notizie dal mio dicastero. Questo mi seccherebbe molto perchè tutte le interlocuzioni con il capo dello Stato fino ad ora sono sempre state riservate».