L' episodio di Falluja di alcuni giorni fa è stato e continua ad essere presentato come l' attacco efferato di un' orda di assassini contro quattro "civili" statunitensi. "Civili"? Non proprio. I quattro venivano dalle forze speciali americane (tre erano ex Seals della Marina, uno era un ex ranger) e lavoravano come guardie del corpo per la Blackwater Security Consulting. Sono rimasti vittime di una guerra che si sta privatizzando.
Le guardie del corpo in Iraq sono infatti oggi 15mila e costituiscono il secondo esercito stanziato nel paese, il loro numero è quasi il doppio di quello dei soldati britannici.
Non si conta più in Iraq il numero di coloro che lasciano i reparti speciali amerikani e britannici per andare a servizio del "settore privato". In effetti, con tipica mentalità anglosassone, marines, rangers, berretti verdi pensano che, se devono rischiare la vita, è meglio farlo a caro prezzo. Normalmente guadagnano 45mila euro l' anno; arrivano a quattro volte tanto se si assoldano privatamente per "proteggere dai terroristi" tecnici, dirigenti di società petrolifere, boss delle costruzioni.
Perfino Paul Bremer, il proconsole amerikano, è difeso nel suo quartier generale da guardie del corpo d' una società privata americana.
Ecco, anche da questa evoluzione- oltre che dalle vicende orribili di cui siamo informati ormai quotidianamente- si capisce che razza di fogna sia la cosiddetta "guerra per la libertà e la democrazia contro il terrorismo" in Iraq.