Gli Usa ordinano gli italiani eseguono...

[pietro]

da l'unita'

Nassiriya, gli Usa ordinarono di liberare i ponti.

Le conclusioni cui è giunto il procuratore militare Intelisano («Non sono emersi profili suscettibili di responsabilità penale a carico di componenti del contingente italiano») non chiudono né allontanano gli interrogativi politici e non illuminano i molti punti oscuri che circondano l’accaduto. Le principali domande, che, dopo l’audizione del ministro Martino in commissione rimangono ancora senza risposta, sono: chi ha dato l’ordine di attaccare i miliziani schierati sui ponti? E soprattutto chi dà gli ordini?

Miliziani a Nassiriya
I primi segnali dello scoppio delle ostilità con le milizie agli ordini di Moqtada al-Sadr a Nassiriya arrivano la sera del 3 aprile, alle 22, quando gli sciiti occupano uno dei tre ponti che collegano il centro della capitale della regione di Dhi Qar con la periferia. Per gli italiani si tratta di un passaggio strategico. Solo passando i ponti si raggiunge la città e, da Nassiriya, si torna nelle basi di White Horse e Tallil che distano, la prima dieci e la seconda venti chilometri. Le schegge del razzo sparato dai miliziani colpiscono alla gamba un carabiniere del Tuscania, il primo dei 15 feriti italiani. Quasi 24 ore dopo (alle 20 del 4 aprile) altri due carabinieri vengono feriti in un agguato. È solo la prima avvisaglia. La governatrice italiana Barbara Contini tratta con i leader sciiti e rilascia interviste nelle quali assicura che «è stata evitata una sparatoria ed i miliziani si sono ritirati dai ponti». Ma non è così come confermerà il generale Chiarini al Tg1 all’indomani della battaglia («i ponti non sono mai stati liberati»). I miliziani tornano alla carica ed occupano i tre ponti; in tal modo la città è isolata ed è stata sottratta al controllo dei militari italiani.

La battaglia
Da Bassora, sede della Divisione sud a guida britannica, arriva l’ordine di riconquistare i ponti. I bersaglieri della «task force eleven», al comando del colonnello Luigi Scrollo, 46 anni, arrivano verso le 4 del mattino. Mezzi blindati raggiungono il terzo ponte, quello più esterno e lontano dal centro, mentre il grosso del contingente, circa 600 uomini, si schiera sugli altri due ponti, dove, secondo il racconto dei militari, gli italiani vengono accolti da raffiche e tiri di mortaio.

Gli italiani sparano almeno 15 razzi del tipo «panzerfaust» e quattro missili anticarro. I «panzerfaust» - spiega una fonte dell’Esercito - sono un «sistema d’arma controcarro a corta gittata»; sparano proiettili calibro 110 mm che raggiungono una distanza che varia dai 18 ai 400 metri. Nella battaglia scendono in campo autoblindo Centauro, veri e proprio carri armati, che viaggiano però su possenti ruote e montano un cannone da 105 mm. Sono state insomma usate armi controcarro e cannoni montati su autoblindo. I guerriglieri iracheni sono almeno 600 e sparano almeno 400 razzi ed hanno usato mitragliatrici, lanciarazzi anticarro e mortai. Il comandante Scrollo dice che «la battaglia è avvenuta all’interno del centro abitato» e contro un miliziano che sparava dall’interno di un’abitazione è «stato lanciato un missile ed è saltato tutto quello che c’era dentro». I bersaglieri feriti sono 12, le vittime irachene, ufficialmente, 15, ma anche il ministro Martino ammette che «il numero è imprecisato, potrebbe trattarsi di 15». Secondo il racconto degli ufficiali i miliziani si fanno scudo con donne e bambini. Tra le vittime vi sarebbero una donna e due bambini

Gli ordini
L’ordine è certamente arrivato da Baghdad, dal comando Usa, che ha dapprima investito il generale Andrew Stuart che a Bassora comanda la Divisione sud. A quel punto il generale italiano Paolo Francesco Spagnuolo, che rappresenta l’Italia a Bassora, ha dovuto verificare se l’ordine era in linea con le regole d’ingaggio e si è consultato con lo stato maggiore della Difesa a Roma che ha trasmesso l’ordine, accettato dal governo, al generale Chiarini a Nassiriya. È stata cioè seguita la catena di comando prevista da Iraq Freedom, la missione di guerra in Iraq. La battaglia ha drammaticamente messo in luce che i soldati italiani operano al comando degli inglesi che, a loro volta, prendono ordini dagli americani che hanno deciso di attaccare frontalmente le milizia di al Sadr scatenando quella che appare una nuova guerra in Iraq.

La polemica
La decisione, che il ministro Martino ha fatto propria, di accettare l’ordine impartito dagli anglo-americani, suscita molti interrogativi. Marco Minniti, capogruppo Ds in commissione Difesa, nota che «non si è trattato di intervenire per separare fazioni in lotta tra loro» come nelle missione di interposizione, cioè di peace-keeping. «Perchè - interviene il parlamentare dell’opposizione - liberare i ponti era diventata una necessità strategica? Il fatto che non si tratti di un’iniziativa decisa per separare delle fazioni dimostra che la missione è andata ben oltre il mandato del Parlamento» votato dal centrodestra e bocciato dall’opposizione. Le regole d’ingaggio non sono state cambiate dopo la battaglia e non verranno cambiate perchè - ha detto ieri il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Di Paola, «non vi sono le condizioni» per farlo.

Nassiriya ieri
La «tregua» ha retto a Nassiriya fino a ieri, ma i miliziani di Al Sadr non hanno affatto abbandonato la città e presidiano ancora alcuni quartieri settentrionali dove sono schierate le forze di polizia irachene, non larga parte legate ai capi sciiti. Il colonnello Perrone, portavoce del contingente italiani, definisce «una giornata chiave» quella di oggi per la concomitanza tra il primo anniversario della conquista di Baghdad e la fine della festività religiose sciite. Quella di ieri è stata una «giornata calma» dice Perrone. Il generale Chiarini conferma che «la tregua regge» ed i negoziati con i miliziani proseguono.

[pietro]

10.19 - I militari italiani avrebbero iniziato questa mattina a ridispiegare i carri armati ai margini del fiume Eufrate in direzione del centro cittadino di Nassiriya. Lo riferisce l'inviato della Tv araba Al-Jazeera. I mezzi blindati sarebbero stati posizionati proprio davanti all'entrata principale della città dove si trovano attualemente i sostenitori dell'Imam radicale sciita Muqtada Al-Sadr.

Oggi da kataweb

[Jackal]

ho letto su altra discussione che Lei ha un sito privato da 3 anni.
Per favore mi potrebbe dare il link che vorrei, se possibile, poter-
mi registrare ? Grazie per l'attenzione, J.

[pietro]

caro Jackal io non ho nessun sito privato, come ha madestramente insinuato un mestatore che infesta il Principale, ma sono solo il moderatore insieme ad altri del Forum tematico su POL intitolato Comunismo e Nazionalitarismo .Ci trovi nell'elenco dei Forum "Movimenti Politici" e se vieni a postare da noi ne sarei felice.A presto ci vediamo sul Forum.

In Origine Postato da Jackal
ho letto su altra discussione che Lei ha un sito privato da 3 anni.
Per favore mi potrebbe dare il link che vorrei, se possibile, poter-
mi registrare ? Grazie per l'attenzione, J.

[pietro]

questo è il link:http://www.politicaonline.net/forum/...p?s=&forumid=8