User Tag List

Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12
Risultati da 11 a 12 di 12
  1. #11
    Ordine e Disciplina
    Data Registrazione
    08 Apr 2002
    Località
    Reazione, Tradizione, Controrivoluzione, Restaurazione, Legittimismo, Sanfedismo
    Messaggi
    5,140
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da FIGHTER
    E cosa ci guadagnerebbero gli Usa a riempire l'Europa di figli di Allah? Comunque giusto, via noi dal medioriente e via i mediorientali dall'Europa.


    Come cosa ci guadagnerebbero? Quello è un elemento chiave della loro strategia. A loro interessa destabilizzare l'Europa e imbarbarirla. Un'Europa orgogliosa, cosciente della propria identità e tradizione, è sempre un avversario temibile e un polo di potere alternativo. Un'Europa preda di masse islamizzate di fuoriusciti e disadattati non andrebbe da nessuna parte. Non devi pensare a islamici come gli Iracheni o i Palestinesi, che hanno millenni di civiltà preislamica alle spalle, ma ai marocchini, agli albanesi, a tanti popoli marginali e con un retroterra culturale povero, che quindi interpretano l'Islam nella sua versione più radicale e semplificata, meno compatibile con ogni forma di civiltà consolidata.
    La strategia nei Balcani è altamente significativa dell'intento americano di islamizzazione del nostro continento. Come d'altronde le continue pressioni per far entrare la Turchia nell'Unione Europea.

    Già che ci sono ti riporto un testo molto interessante, di commento a un libro di un autore francese. Lo ricevetti via e-mail un paio d'anni fa, poche settimane dopo l'11 settembre. Alcuni dettagli possono essere opinabili, ma mi pare un testo di una inquietante e spaventosa lucidità.

    ----------------------------


    ricevo e posto con all'inizio un commento di Martinez (http://www.kelebekler.com )

    ........................................pubblichia mo qui uno scritto inedito di un nostro amico di Sandrigo
    (VI)che però vuole essere conosciuto solo con lo pseudonimo di Emich
    von Leisingen.
    Purtroppo temo che il misterioso amico di Sandrigo abbia fatto un pessimo servizio ad Alexandre Del Valle, presentandosi con un nome e un cognome cosi' teutonici.

    Alexandre Del Valle non ha piu' bisogno di piccoli editori "alternativi",visto che e' entrato da un po' di tempo a far parte della societa' dellepersone che contano, almeno nel ruolo di utile biondone.

    Il giorno 14 ottobre 2001 e.v., ADV era uno dei principali relatori alla presentazione del libro "Nouveaux Visages de l'Antisemitisme" ("Nuovi volti dell'antisemitismo"), promossa dall'associazione assai monoteista e per nulla antiamericana dei B'nai B'rith de Paris Ile de France. Concetto fondamentale, "de l'antisémitisme à l'antisionisme", tradotto in italiano vuol dire che se non ti piace Sharon, sei un piccolo Himmler.

    Quindi Emich von Lesingen si metta l'anima in pace, un brillante futuro attende certamente il nostro. Non tutti gli emarginati sono destinati a esserlo a vita.

    --------------------------------------------------------------------------------------------------------
    AMERICA, PROTESTANTESIMO E ISLAM


    Nel 1997 un autore francese di origine siciliana, Alexandre Del Valle, pubblicò un libro eccellente (L'Islamisme et le Etats Unis [1]), nel quale egli espone l'alleanza, in funzione antieuropea, degli Stati Uniti (che in realtà includono l'Inghilterra e, in
    generale, tutto il mondo anglofono) con il mondo islamico. Il Del Valle ha tenuto delle conferenze anche in Italia, a Milano e a Torino, e adesso sta cercando di trovare un editore per che ci sia un'edizione italiana del suo libro. A tutti quanti, fra di voi, che
    siano in grado di leggere il francese, non posso se non raccomandare in massimo grado questo libro, che non solo espone certi sinistri legami fra America e islam, ma che è anche una miniera di informazioni sull'islam in generale (dal punto di vista storico, sociale, psicologico, geopolitico, ecc.) - non c'è aspetto del fenomeno 'islam' che sia sfuggito all'autore.
    Questa conferenza viene a essere, essenzialmente, un commento al testo del Del Valle, facendo però delle ampliazioni sulle problematiche da lui trattate quando - a parer mio - esse non siano state da lui sviluppate in modo sufficiente o quando egli non abbia loro dato l'importanza che avrebbero meritato. Ma di totalmente nuovo
    ho aggiunto poco, perché, ripeto, non c'è sfaccettatura del fenomeno 'islam' che sia sfuggita al Del Valle.
    Le tesi dell'autore sono, più o meno, le seguenti:
    (a) L'America strumentalizza l'islam contro l'Europa;
    (b) L'America appoggia la religione islamica, per mantenere le
    popolazioni che a essa aderiscono in una situazione di abiezione e di arretratezza, che le rende e le renderà sempre tecnologicamente ed economicamente dipendenti;
    (c) La scelta dell'islam come alleato, da parte dell'America, non è accidentale. L'America è stata definita il luogo del protestantesimo
    fondamentalista, e fra protestantesimo e islam ci sono delle straordinarie affinità strutturali - di base - per cui essi sono, per così dire, degli alleati naturali.
    Tutti questi punti abbisognano di approfondimento - e io non mi troverò sempre in accordo completo con il Del Valle. Incomincerò dal punto (b), che può essere liquidato con relativa facilità. Quanto afferma il Del Valle potrà anche essere vero per quel che riguarda l'islam europeo (Bosnia, Turchia europea, ecc. - forse addirittura l'Albania) - e, al limite, almeno in parte, per l'Iran e il Turchestan - ma non certo per la maggior parte dell'ecumene islamico.
    Quelle popolazioni sono così scadenti che non c'era proprio bisogno dell'islam per portarle e per mantenerle al livello in cui sono - in altre parole, non è che sia l'islam a fare di loro quel che sono, ma hanno scelto l'islam perché non valgono niente.
    Su di questo si ritornerà più avanti, ma vale la pena di fare una parentesi per puntualizzare il fatto di quella cosiddetta civiltà 'araba', della quale si fa un gran parlare e che non è mai esistita. Si può forse parlare di una 'civiltà musulmana', durante il
    Medioevo, che usava l'arabo come lingua portante, e che si sviluppò in parallelo con la civiltà 'cristiana' - cioé europea - in quei medesimi tempi. Alla civiltà 'musulmana' - chiamiamola così - gli Arabi furono estranei. Colonne portanti di quella civiltà furono
    l'Andalucìa e il mondo indo-iraniano, , zone a cui toccò la disgrazia dell'islamizzazione ma che continuarono ad attingere a fonti culturali pre-islamiche che l'islam non riuscì a soffocare del tutto. A titolo di curiosità, nell'Andalucìa musulmana ci fu un'importante
    presenza persiana, almeno a livello di gente colta.
    Passando al punto (a), bisogna vedere chiaro che cosa sia veramente l'America. L'America non è un paese nel senso normale della parola - come non lo fu più l'Inghilterra dopo la svolta fra il Seicento e il Settecento: ma, l'abbiamo già detto, ormai l'Inghilterra fa parte degli Stati Uniti, di cui è la propaggine davanti alle coste
    dell'Europa. Gli Stati Uniti sono una facciata, con l'aspetto e la struttura di un paese, dietro la quale manovrano interessi di tipo plutocratico e finanziario. Il 'paese' America fa da braccio armato a quegli affaristi, finanzieri e usurai, senza avere una politica
    nazionale propria: gli interessi 'americani' sono gli interessi di quella classe usurocratica, della quale gli Stati Uniti 'paese' sono lo sciacallo. Questo, il Del Valle non sembra vederlo - o al meno non lo rende del tutto esplicito -, come non sembra vederlo un altro acuto studioso delle interferenze americane in Europa, il Bugnon-Mordant, autore di un pregevole libro sull''America totalitaria' (2). Più in profondità ha visto lo storico italiano che scrive con lo pseudonimo di John Kleeves (3), che denuncia senza mezzi termini gli Stati Uniti come gigantesca azienda commerciale privata potentemente armata e che non risponde delle proprie azioni ad alcun tribunale: gli Stati Uniti sarebbero una dittatura dell'imprenditoria. Ma anche
    il Kleeves vede negli imprenditori che dirigono l'Impresa America degli 'Americani'. Quando si voglia invece andare più in fondo sull'argomento della struentalizzazione dell'islam da parte dell''America', bisogna fare un passo più avanti. Quella classe
    finanziaria e imprenditoriale della quale gli Stati Uniti sono lo sciacallo è tanto poco 'americana' come di qualsiasi altra nazionalità o appartenenza - essa è l'usurocrazia finanziaria apolide internazionale; che si serve del mondo anglofono come strumento ormai da circa tre secoli e continuerà a farlo ancora per qualche tempo.
    Ma allora si pone il quesito del perché l'America - il mondo anglofono - sia stato per così tanto tempo e si sia dimostrato tanto appropriato a fare da sciacallo all'oligarchia finanziocratica internazionale. Non è accidentale che proprio l'America sia stato il
    luogo appropriato per eccellenza per espletare quei tali servizi, mentre, viceversa, solo una società/un 'paese' all'americana sarà mai veramente appropriato per fare da braccio armato politico e militare alle attività dell'usurocrazia internazionale. Questa sua qualità il mondo anglofono la deve al fatto di essere in mondo protestante per
    eccellenza (4), con due conseguenze:
    (a) feticismo del denaro che, per dirla con Kleeves, fa da schermo fra la gente e la realtà;
    (b) carenza totale di cultura: di fatti, il livello culturale del mondo anglofono è praticamente nullo, al di sotto di quello di diversi paesi terzomondiali. Queste sono le due caratteristiche necessarie perchè un 'paese' possa e voglia essere sciacallo perfetto degli usurocrati, e l'America le ha tutte e due.
    Nel contempo, il fatto di essersi fatti inserviente degli usurocrati non può non innescare nella società che abbia fatto quella scelta dei processi teratologici di dissoluzione sociale che la portano al disfacimento implosivo a più o meno lungo termine. Questo, sta succedendo a ritmo accelerato negli Stati Uniti (5), ed è mia tesi - documentata in dettaglio in altra sede (6) - che il disfacimento implosivo dell'America è prossimo, proprio come conseguenza del fatto di essersi fatta strumento degli usurocrati internazionali. I quali avranno bisogno di un altro punto d'appoggio; e la nuova 'America', da lor scelta, saranno gli 'Stati Uniti d'Europa' - un'Europa denaturata, putrefatta, americanizzata. Lo strumento-principe per denaturare l'Europa potrebbe essere l'islam. Già adesso ci sono 5 milioni di musulmani nei Balcani e dai 12 ai 15 milioni di immigrati terzomondiali di religione musulmana. Se la Turchia dovesse diventare membro della comunità economica europea, è già stato previsto negli
    ambienti geopolitici turchi che entro circa dieci anni la metà dell'Europa sarà musulmana (immigrazione dalla Turchia e dall'Asia centrale musulmana, differenziale di natalità, matrimoni misti, conversioni più o meno 'volontarie') (7).
    Alla lunga, gli 'Stati Uniti d'Europa' subirebbero gli stessi fenomeni di putrefazione culturale e sociale che stanno portando alla dissoluzione di quelli d'America; ma questo , sicuramente, non preoccupa i finanziocrati. Intanto, avranno guadagnato qualche decennio, poi si vedrà. Al limite, e sapendo di che tipo di gente si tratta, forse si sentiranno paghi di avere commesso il crimine più grande di tutta la storia: quello di avere causato lo scioglimento della civiltà europea.

    Riguardo ai punti (a) e (b) cui sopra (feticismo del denaro, mancanza di cultura), l'islam copre ambedue i requisiti. Il Del Valle osserva acutamente come anche il 'dio' dell'islam - in perfetta sintonia con ebraismo e puritanesimo - promette ai suoi cosiddetti 'eletti' il godimento della ricchezza a questo mondo, come anticipo alla
    beatitudine eterna in quell'altro (sulle analogie fra islam e protestantesimo si riverrà in dettaglio più avanti). E l'islam vale ancora di più come agente di imbarbarimento. Questa è una caratteristica che l'islam condivide con tutti i monoteismi, ma è
    quello che, in sede storica, l'ha esplicitata in grado massimo. Le spaventose distruzioni di beni artistici e culturali portate a termine dal cristianesimo nel momento del suo trionfo (8) furono niente in confronto a quanto fecero i musulmani. Tutti conoscono quanto successe ad Alessandria d'Egitto, quando tutto il contenuto
    della sua biblioteca fu usato come combustibile per i bagni pubblici; ma meno sono quelli che sanno che lo stesso successe in Mesopotamia e in Iran, con quelle che erano state le biblioteche dell'impero persiano (9). Anche il Turchestan, che un tempo fu sede di una fiorente civiltà (10) - di tipo iraniano nella sua parte occidentale,
    di tipo tibetano in quella orientale - dopo l'islamizzazione divenne (e rimane) parte del Terzo Mondo.
    Non a caso l'estetologo Richard Eichler (11) indicava che l'ebraismo, l'islam e il calvinismo sono le tre ideologie ('religioni') nemiche del bello e dell'arte,
    riconducendo poi questo fatto a certe caratteristiche psico-fisiologiche della razza desertica - o beduina - un tipo umano particolarmente problematico e involuto (12).
    Anche se un'islamizzazione totale dell'Europa ha da considerarsi improbabile, agli usurocrati sarebbe sufficiente un'Europa dove gli Europei, ridotti a minoranza nella loro stessa terra e terrorizzati in continuazione - con minaccia di aggressione, stupro, ecc. - da masse islamiche dappertutto presenti, sarebbero ridotti a manodopera intelligente per i padroni del denaro; i quali, in cambio, magari offrirebbero loro della 'protezione'.
    La sponsorizzazione degli usurocrati internazionali avviene, da parte degli Stati Uniti - e, nelle loro intenzioni, da parte dei futuri 'Stati Uniti d'Europa' - in due direzioni diverse:
    (a) facendo loro da braccio armato. Adesso è la NATO che fa da 'goon' (13) agli
    usurocrati, aggredendo militarmente tutti quelli Stati che non si pieghino alle esigenze delle multinazionali e di organismi tipo il Fondo monetario internazionale, e comunque terrorizzando chiunque non si voglia lasciar derubare dai medesimi;
    (b) garantendo lo Stato d'Israele.
    I finanziocratisono certamente i più beceri materialisti che esistano e sono totalmente areligiosi (almeno se alla religione si vuole dare un significato superiore). Ma sono superstiziosi; e nello Stato d'Israele essi vedono la 'garanzia magica' del loro potere: solo finché quello Stato sussisterà essi manterranno e accresceranno il loro dominio (14). Per il momento, la sopravvivenza dello Stato d'Israele è garantita dall'America. La presenza di quello Stato non manca di suscitare risentimenti fra le popolazioni arabofone e, in generale, nell'ecumene islamico; ma, intanto, quel risentimento viene
    scaricato sull'Europa. L'America - lo constata il Del Valle - non ha un passato coloniale (almeno nel Medio Oriente), mentre le masse islamiche vedono nello Stato d'Israele una ripetizione degli Stati crociati della Palestina nei secoli XII e XIII, che erano
    promanazioni europee e con i quali l'Israele ha certamente delle affinità di tipo strutturale. Il giorno che la tutela di quello Stato dovesse toccare all''Europa' - un'Europa nella quale la popolazione europea sarebbe ridotta a subire il terrore islamico - sarebbe facile per gli usurocrati mettere a tacere le proteste di una parte dei musulmani (quelli direttamente colpiti). Effettivamente, l'islam non è qualcosa di monolitico - contrariamente a quanto sembra pensare il Del Valle - e la Turchia già adesso, con la benedizione degli Stati Uniti, ha un trattato di alleanza con l'Israele ai danni della Siria di altri paesi arabi limitrofi. In cambio l'America dà mano libera
    alla Turchia nei Balcani, nel Caucaso, in Asia centrale, ai danni delle genti slave e dell'Iran (15).
    A questo punto bisogna pur osservare che l'attrazione fra anglosassoni e musulmani è troppo viscerale per essere soltanto un calcolo geopolitico. Ci sono delle affinità obiettive di fondo fra protestantesimo e islam che fanno di queste due 'religioni' degli
    alleati per così dire naturali (già quasi duecento anni fa il pensatore cattolico Joseph De Maistre [16] definiva il protestantesimo come "l'islam d'Europa" - il Del Valle, che pure conosce bene e cita spesso De Maistre, non fa cenno di questa sua
    osservazione). Di questo fatto si darà adesso un esposto dettagliato.
    Si può incominciare indicando certi conturbanti parallelismi fra la biografia e la personalità di Lutero e di Maometto (17). A tutti e due morì quasi tutta la numerosa prole in tenera età; e, in punto di morte, tutti e due si presentarono alla folla (Maometto alla Mecca, Lutero a Eisleben in Turingia) e domandarono se il loro operato riscuoteva la sua approvazione (manco a dirlo, in ambedue i casi ci furono apoteosici applausi). Ma esatto è il parallelismo fra la concezione di 'dio' in questi due personaggi: il despota semitico, crudele, lubrico e arbitrario, completamente 'libero' - anche di
    contraddirsi, cosa che egli fa spesso nel corano - e che ha creato l'uomo per avere uno schiavo da terrorizzare e davanti al quale pavoneggiare la sua scellerata potenza (18). È il 'dio' di Abramo, quello veterotestamentario, nella sua forma più genuina. Dopo Lutero, ci sarebbe voluto Calvino per mettere a nudo un altro aspetto di questo 'dio', non più veterotestamentario, ma talmudico: egli è anche il 'dio'-usuraio, il perfetto partner commerciale (come lo chiamarono, senz'ombra di ironia, i puritani inglesi del Seicento), che elargisce ai suoi 'eletti' ricompense in denaro. Il 'dio' dei musulmani ha in sé le caratteristiche di quelli di Lutero e di Calvino, che a loro volta si rifanno a una teologia di tipo veterotestamentario e poi talmudico puro. Sia l'islam che il protestantesimo sono, teologicamente, molto più vicini all'ebraismo che al cattolicesimo, quale esso poteva essere fino a una quarantina di anni fa. Questo è constatato e asserito dal Del Valle; ma già a fine Cinquecento il teologo cattolico spagnolo Sebastiàn Castellòn (19) aveva notato la virtuale identità fra giudaismo e calvinismo, e lo stesso è stato poi documentato in dettaglio da sociologi ed
    economisti come Max Weber e Werner Sombart. Max Weber - citato dal Del Valle - segnalò inoltre l'analogia fra la dittatura di Calvino a Ginevra e quella di Maometto a Medina.
    Un altro campo - del quale poco si parla - nel quale islam e protestantesimo si incontrano è quello delle mutilazioni sessuali. La pratica ebraico-islamica (ma anche bantù e papuasica) della circoncisione è generalizzata presso i protestanti: oltre il 90% degli Americani sono circoncisi (20). Ma ancora più interessante è quanto riguarda la pratica dell'infibulazione, detta anche cliteridectomia.
    In riguardo, sia i portavoce dell'islamismo cosiddetto ufficiale e perbenista che tanti islamofili nostrani - non esclusi Franco Cardini e Maurizio Blondet, dai quali ci si sarebbe potuto aspettare di meglio - ci assicurano che l'infibulazione non sarebbe una pratica islamica ma pre-islamica che, in certe regioni dell'Africa, sarebbe
    continuata dopo l'islamizzazione. Effettivamente, si tratta di una pratica che non è di tutti i musulmani, ma solo di una parte di loro (peraltro molto numerosa). E quelli, fra i musulmani, che la praticano, la considerano una pratica islamica per eccellenza (21).
    Quindi, con buona pace di perbenisti e di islamofili, l'infibulazione è una pratica islamica - anche se, sia pure concesso, non di tutti i musulmani.
    Ma sarebbe anche una pratica protestante - anche se non di tutti i protestanti. Questa informazione è desunta da un testo di un'autrice femminista americana (22), del quale c'è anche una traduzione in italiano. - La pratica, sembra, incominciò in Inghilterra verso la metà dell'Ottocento ma trovò il massimo di applicazione negli Stati Uniti dove, a voler credere a quell'autrice, viene massicciamente praticata anche adesso. Partendo dal presupposto che mai una donna per bene deve godere del proprio corpo - e che l'orgasmo femminile, secondo certi medici, è una malattia - migliaia e migliaia di donne sono state e sono sottoposte, negli Stati Uniti, a quell'operazione, che spesso veniva fatta per cauterizzazione. Particolarmente prese di mira erano quelle infelici che si dovevano guadagnare il pane come operatrici di macchine da cucire a pedale; e rispettabilissime autorità mediche raccomandavano l'infibulazione sistematica delle ragazzine.
    Una volta constatate queste straordinarie analogie di tipo teologico e mutilazionistico fra protestanti e musulmani, non sorprende che fra di loro ci siano delle strettissime collaborazioni di tipo operativo. Si citeranno tre esempi: i primi due si riferiscono a realtà locali limitate, ma sono comunque molto illustrativi; il terzo si riferisce
    a un processo gravido di possibili conseguenze geopolitiche sul piano internazionale.
    (a) Afganistan. Nel nord-est dell'Afganistan, c'è una piccola zona
    montuosa, il cosiddetto Kafiristan, dove un'orgogliosa popolazione di
    origine indoeuropea ha resistito per oltre mille anni ai tentativi di islamizzazione portati avanti dal governo afgano e adesso proseguiti dai fondamentalisti telebani. Essa aderisce ancora a un sano paganesimo indoeuropeo e i loro altari sono generalmente ornati da immagini equine. Questi loro altari vengono segnalati ai telebani dai
    missionari protestanti basati nel vicino Pakistan - e dotati di elicotteri e di moderne tecnologie di telecomicazioni -; e i telebani procedono a distruggerli.
    (b) Nuova Guinea. Nel cosiddetto Irian occidentale - quella parte della Nuova Guinea che sottostà all'Indonesia musulmana - esiste un importante movimento indipendentista locale che si riconosce come pagano - quindi antimusulmano (e anticristiano). Le missioni protestanti annidate nella zona, che possiedono piste d'atterraggio proprie e ogni sorta di agevolamenti del governo americano, fanno da
    punti d'appoggio e di informazione per le truppe musulmane indonesiane che conducono la repressione contro gli indipendentisti.
    (c) Iberoamerica. L'Iberoamerica (che varrebbe da 'serbatoio della cattolicità' a livello mondiale) sta incominciando, lentamente ma irreversibilmente, a islamizzarsi (23); e a fare da portiere all'islam in quelle terre è il protestantesimo. L'attività missionaria americana ha fatto sì che la popolazione di colore si stia massicciamente protestantizzando (cattolici, almeno nominalmente, rimangono i bianchi). Secondo dati pubblicati dalla stampa cattolica tradizionalista (24), forse fino alla terza parte
    dell'Iberoamerica è adesso protestante, e la proporzione cresce continuamente. Dietro ai protestanti, vengono i musulmani: anche in Iberoamerica Geova fa da battistrada ad Allah. - A titolo di curiosità, quando, nel 1616, i musulmani furono espulsi dalla Spagna, ci fu chi propose di spedirli in America. Questo non fu fatto perché si rischiava la formazione di uno Stato islamico in America che, in combutta con i Turchi, chi sa quali problemi avrebbe suscitato. Questa prospettiva adesso si ripropone, con quattrocento anni di ritardo.
    C'è un ultimo aspetto del fenomeno 'islam' che secondo me è molto importante - il Del Valle, al solito, lo ha visto, ma non sembra dargli l'importanza che merita. Si tratta del fatto che negli ultimi 20 - 25 anni l'islam è diventato il cavallo di battaglia del
    risentimento del Terzo Mondo verso la razza bianca. - I gruppi rap, negli Stati Uniti e in Francia, già inneggiano al futuro sterminio dei bianchi (25), senza che alcuno abbia alcunché da ridire. Questo, in fondo, non dovrebbe sorprendere: esso rientra nella logica dei monoteismi (26), secondo la quale agli abbietti, agli inetti, a
    coloro che non valgono niente si lancia un salvagente con il quale riscattare la propria 'dignità': basta che si collochino nel campo dei 'giusti' - degli 'eletti', per nascita o per conversione.
    L'islam, una forma particolarmente estrema e semplicistica di monoteismo, è la religione fatta su misura per i risentiti e gli abbietti del Terzo Mondo, incapaci e carenti di volontà per fare alcunché per migliorare la propria sorte e che in compenso hanno
    sviluppato un odio senza limiti per chi è irraggiungibilmente migliore di loro. (L'Iberoamerica, popolata in massima parte da genti di colore, s'è visto come si stia islamizzando nel modo più naturale.) A ciò aiuta molto la qualità di missionarismo aggressivo propria dell'islam: il vero islam (questo lo nota il Del Valle) - cioé quello più conforme agli insegnamenti originali di Maometto - è fanaticamente aggressivo. Una sfaccettatura di questa aggrssività (prima di passare a misure più radicali) è l'impegno con cui i musulmani innalzano moschee dappertutto dove essi si vengano a
    trovare e siano in numero sufficiente per far sentire la loro voce. Adesso, la costruzione di moschee è finanziata di massima dall'Arabia Saudita, pupilla dell'occhio destro dell'America, e a queste iniziative fanno da lenoni i 'governi' europei, anch'essi al servizio della finanza internazionale. Fra poco, a quanto si dice, una moschea
    sorgerà a Venezia.
    Questo aspetto dell'islamismo non manca di avere riflessi anche in America. Le masse bantù degli Stati Uniti - una volta protestanti, per l'esattezza battiste - si stanno islamizzando a ritmo galoppante e hanno trovato come dirigente un elemento parecchio furbo, Louis Farrakhan. Questo, dovrebbe preoccupare le autorità 'americane', ma non sembra che lo faccia più di tanto. Qui si ha probabilmente da
    ravvisare un altro indizio del fatto che l'America, in fondo, è già stata 'scaricata' - per uno sconosciuto ma non lontanissimo futuro - dagli usurocrati, che già puntano sull'Europa - un'Europa denaturata, americanizzata, sottoposta al terrore islamico, che servirà loro da strumento di potere fino a quando terrà. Dopo, Geova - o, magari,
    Allah - provvederà.
    Sono consapevole che le tesi proposte sono provocatorie - ma sono basate su della documentazione ineccepibile. L'intenzione, comunque, era che queste tesi fossero provocatorie, perchè attraverso la provocazione si riesce spesso a scuotere la gente e - in certo e qual modo - a costringerla a pensare con la propria testa. La mia speranza
    è che questo esposto sia servito a che qualcuno si ricordi di avere una testa sulle spalle; perché chi pensa è il più grave pericolo per l'imperante sistema.





    (1) Alexandre Del Valle, L'islamisme et les Etats Unis, L'age
    d'homme, Lausanne, 1997.

    (2) MIchel Bugnon-Mordant, L'Amérique totalitaire, Favre, Lausanne,
    1997.

    (3) John Kleeves, Un paese pericoloso, Barbarossa, Milano, 1999;
    Vecchi trucchi, Il Cerchio, Rimini, 1991; Sacrifici umani, Il
    Cerchio, Rimini, 1993.

    (4) L'Inghilterra è al 60% 'anglicana'. Ma la storia di quell'isola
    dimostra che gli anglicani, pure maggioranza, furono sempre un
    elemento singolarmente passivo nel determinare il destino del loro
    paese, che fu invece conteso fra cattolici e calvinisti.

    (5) Cfr. per es. John Kleeves, Un paese pericoloso, cit.

    (6) Cfr. Silvio Waldner, USA, Iberoamerica, Sud Africa, tre messe a
    punto, di prossima pubblicazione.

    (7) Conferenza del dott. Dragos Kalajic, presidente dell'Istituto di
    geopolitica di Belgrado, ad Altavilla (Vicenza) il 13.11.99.

    (8) Si consulti, per es., Carlo Pascal, Dei e diavoli, I Dioscuri,
    Genova, 1988.

    (9) Cfr. per es., Herman Varahmian, "La donna sole",
    rivista "Federico Maria Ricci" n.116, giugno 1996.

    (10) Cfr. per es. l'introduzione di Giuseppe Tucci al Libro tibetano
    dei morti, UTET, Torino, 1972.

    (11) Richard Eichler, Der Widerkehr des Schönen, Grabert, Tübingen,
    1984.

    (12) Cfr. L. F. Clauss, Rasse und Seele, Lehmann, München, 1941. Una
    traduzione italiana sarà prossimamente pubblicata dalle Edizioni di
    Ar (Padova).

    (13) I 'goons' erano dei picchiatori a pagamento che, in America ai
    tempi della rivoluzione industriale, venivano utilizzati dagli
    imprenditori per sfasciare le manifestazioni, sindacali o di altro
    tipo, degli operai, a cui venivano pagati salari da fame.

    (14) Di utile consulta il libro di Maurizio Blondet, I fanatici
    dell'apocalisse, Il Cerchio, Rimini, 1995.

    (15) Già alla fine della prima guerra mondiale la Turchia era stata
    trattata con guanti di seta. Costantinopoli, promessa alla Grecia nel
    momento della sua entrata in guerra nel 1916, rimase turca.

    (16) Nelle sue Soirées de Saint Pétersbourg.

    (17) Cfr. Mircea Eliade, Histoire des croyances et des idées
    réligieuses, Payot, Paris, 1984.

    (18) Una descrizione calzantissima di questo 'dio' è stata fatta dal
    Conte di Lautréamont nei suoi Chants de Maldoror.

    (19) Citato da Georges Bataille, Aspetti della questione giudaica,
    Ar, Padova, 1983.

    (20) Cfr. John Kleeves, Un paese pericoloso, cit.

    (21) A titolo informativo, in Italia ci sono quasi 40.000 donne di
    colore e di religione musulmana che sono infibulate.

    (22) Marilyn French, The war against women, Summit, Nuova York, 1992;
    traduzione italiana edita da Rizzoli, Milano, 1993. Un buon riassunto
    di questo libro è stato dato da Paolo Poggi nel numero di ottobre
    1999 della rivista "Orion" di MIlano.

    (23) Dei dati interessanti sono esposti, per es., da Luiza Toscane
    nel suo L'islam, un autre nationalisme?, L'Harmattan, Paris, 1995. Ma
    qualche interessante articolo incomincia ad apparire sulla stampa
    quotidiana.

    (24) Cfr. la rivista "Civitas Christiana" di Verona.

    (25) Cfr. Guillaume Faye, L'archéofuturisme, L'Aencre, Paris, 1999.

    (26) Lo sviluppo e la struttura del fenomeno monoteista non sarà qui
    affrontato, perché porterebbe troppo lontano. È intenzione del
    relatore quella di farlo in un suo futuro esposto.

  2. #12
    Crocutale
    Data Registrazione
    02 Apr 2004
    Località
    Parma
    Messaggi
    38,484
     Likes dati
    986
     Like avuti
    16,557
    Mentioned
    515 Post(s)
    Tagged
    29 Thread(s)

    Predefinito

    Sinceramente se fossero per davvero dei mussulmani quelli che vengono qui sarebbe una cosa quasi (QUASI) sopportabile.

    Ma in realtà qui ci vengono gli occidentalizzati, sono atei quanto gli europei e vogliono Baywatch, alcool droga, donne bionde disponibili e nessun lavoro. Se venisse instaurata la sharia qui sarebbero i primi a essere decapitati.

 

 
Pagina 2 di 2 PrimaPrima 12

Discussioni Simili

  1. Guida alle elezioni legislative irachene
    Di Unghern Kahn nel forum Eurasiatisti
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 06-03-10, 12:53
  2. Onore alle esibizioni muscolari!
    Di daca. nel forum Destra Radicale
    Risposte: 34
    Ultimo Messaggio: 14-10-08, 14:35
  3. Risposte: 19
    Ultimo Messaggio: 22-05-08, 06:05
  4. Onore alle Fiamme Nere
    Di heimdall nel forum Destra Radicale
    Risposte: 96
    Ultimo Messaggio: 10-11-07, 23:12
  5. Onore Alle Vittime Del Terrorismo Usa!
    Di abu ital nel forum Politica Estera
    Risposte: 95
    Ultimo Messaggio: 13-09-06, 21:38

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito