IL 'PAPA' A ROMA
'Umanità compatta contro il terrorismo'
La voce tremante di 'Papa' Wojtyla si rivolge al mondo dal sagrato di piazza san Pietro, davanti a 100 mila fedeli: "Cedete il passo al coraggio del perdono", per far tornare "la fiducia" e "dar respiro ai popoli".
Roma, 11 aprile 2004 - «Ascoltate voi tutti che avete a cuore il futuro dell'uomo. Ascoltate uomini e donne di buona volontà». La voce tremante di 'Papa' Wojtyla si fa via via più supplichevole mentre dal sagrato di piazza san Pietro grida al mondo di contrastare il terrorismo ma anche di «abbandonare la tentazione della vendetta», di «cedere il passo al coraggio del perdono» per far tornare «la fiducia» e «dar respiro ai popoli».
Perché «se è unico il nostro avvenire -afferma- è impegno e dovere di tutti costuirlo con paziente e solerte lungimiranza».
In centomila hanno gremito oggi Piazza S. Pietro blindata oltremisura per il rischio di Attentati. Il clima di allarme non ha tuttavia scoraggiato migliaia di persone, numerose le famigli, moltissimi anche i bambini, che sfidando le voci allarmistiche diffuse nei giorni scorsi, hanno voluto essere presenti alla messa del 'Papa' che cadeva a un anno esatti dai fatti di Madrid.
Atmosfera di festa, grida di giubilo ed entusiasmo, bandiere di vari Paesi hanno fatto da cornice alla cerimonia solenne. Il vecchio Wojtyla applaudito come una star non ha tradito le aspettative e anche quest'anno, dopo il messaggio 'urbi et orbì ha fatto gli auguri in ben 62 lingue.
Ad aprire il lungo elenco l'italiano (auguri in particolare «a quanti si trovano in difficoltà») e per finire il latino («resurrexit, alleluja»). La banda dei carabinieri e quella delle guardie pontificie hanno aperto e concluso il rito eseguendo gli inni di Mameli e del Vaticano.
Alla fine il consueto bagno di folla con un giro sulla piazza, a bordo della sua jeep scoperta, come già aveva fatto anche venerdì sera per recarsi alla Via Crucis al Colosseo, in barba a tutti gli allarmi. In Vaticano, fanno sapere, non
hanno modificato di una virgola il programma papale.
Sul sagrato è stato nuovamente esposta l'antica icona 'acheropita' (non dipinta da mano umana) del Cristo Salvatore.
Una reliquia preziosissima portata probabilmente dall'Oriente e conservata nel 'sancta sanctorum' del Laterano. Tra le autorità italiane che hanno preso posto sul sagrato il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano e il presidente
della Commissione esteri della Camera, Gustavo Selva.
Al termine della solenne messa pasquale, dopo avere impartito la benedizione e letto il messaggio 'urbi et orbì, il 'Papa' non ha tradito le aspettative della gente e si è concesso un bagno di folla. Sulla sua jeep scoperta, priva di qualsiasi protezione, ha fatto un giro sulla piazza prima di ritirarsi nei suoi appartamenti. Al termine della cerimonia è iniziato il deflusso tranquillo delle migliaia di fedeli con il controllo e la vigilanza discreta delle forze dell'ordine.