Al Zarkawi è a Fallujia:distruggete Fallujia.

[Totila]

Secondo gli americani, il n°2 di al Qaeda è a fallujia.
Per eliminarlo, l'aviazione americana sta bombardando la città. Ad oggi, secondo fonti ospedaliere i morti sono 800. Ovviamente non sono conteggiati i morti che giacciono nelle strade e quelli che sono rimasti sotto le macerie.

[Sonic]

In Origine Postato da Totila
Secondo gli americani, il n°2 di al Qaeda è a fallujia.
Per eliminarlo, l'aviazione americana sta bombardando la città. Ad oggi, secondo fonti ospedaliere i morti sono 800. Ovviamente non sono conteggiati i morti che giacciono nelle strade e quelli che sono rimasti sotto le macerie.

bombardano?

ma come e il peace keeping?

Martino ha detto che è tutto ok?

[yota71]

In Origine Postato da Totila
Secondo gli americani, il n°2 di al Qaeda è a fallujia.
Per eliminarlo, l'aviazione americana sta bombardando la città. Ad oggi, secondo fonti ospedaliere i morti sono 800. Ovviamente non sono conteggiati i morti che giacciono nelle strade e quelli che sono rimasti sotto le macerie.

Han trovato la scusa per attaccare

[Totila]

In Origine Postato da yota71
Han trovato la scusa per attaccare

Guardate che è in atto un massacro senza precedenti!
Fallujia è considerata la roccaforte della resistenza. per questo va punita. Vi rendete conto di quello che succede? 800 morti (in realtà saranno il doppio) in pochi giorni.

Quello che sta accadendo è vergognoso. E vergognoso è il comportamento della classe politica e dei media italiani che, a parte qualche eccezione, stanno avallando la politica stragista degli USA.

[stellarossa1959]

Battle of Najaf - Coming Soon
13/04/2004 2200
Some 2,500 U.S. force personel entered to the outskirts of the Shiite holy city of Najaf on Tuesday for a showdown with Moqtada al-Sadr.

Aljazeera.com


Fra poco toccherà a Najaf

[Totila]

In Origine Postato da stellarossa1959
Battle of Najaf - Coming Soon
13/04/2004 2200
Some 2,500 U.S. force personel entered to the outskirts of the Shiite holy city of Najaf on Tuesday for a showdown with Moqtada al-Sadr.

Aljazeera.com


Fra poco toccherà a Najaf

Ho sentito anch'io.
Sembra che gli yankee siano pronti a distruggere Najaf pur di prendere al Sadr, vivo o morto...

[Jackal]

... e vuole superarlo in "produttività", dato che è americano ...

Ricordate le Einsatzgruppe ? Stesso sistema !
Le Sturmtruppen USA stanno facendo nel ex-pacifico Irak la terra bruciata in nome della democrazia stars and strips...

Ma porcoggiuda almeno Adolf lo hanno fatto smettere in pochi an-
ni, ma questi quì che imperversano da decenni quando li faranno
smettere ?

[Mr. Hyde]

In Origine Postato da Totila
Secondo gli americani, il n°2 di al Qaeda è a fallujia.
Per eliminarlo, l'aviazione americana sta bombardando la città. Ad oggi, secondo fonti ospedaliere i morti sono 800. Ovviamente non sono conteggiati i morti che giacciono nelle strade e quelli che sono rimasti sotto le macerie.

Fonte please.

Dai cazzo Totila, quando ne spari di simili dovresti postarla senza aver bisogno che qualcuno te la chieda...se no come si fa' a verificare...

[Claudio76]

E' brutto vedere che c'è gente che ritiene giuste queste stragi e dopo si scandalizza per vecchie stragi ditttoriali, quando dei genocidi succedono quotidianamente in Irak e palestina..

[ossoduro]

In Origine Postato da Mr. Hyde
Fonte please.

Dai cazzo Totila, quando ne spari di simili dovresti postarla senza aver bisogno che qualcuno te la chieda...se no come si fa' a verificare...

13.04.2004
Rotta la tregua, a Falluja si contano i morti
di Gabriel Bertinetto

I bombardamenti su Falluja sono ripresi. E a Najaf un attacco in forze da parte dei soldati Usa potrebbe essere questione di ore. Sono gli ultimi drammatici sviluppi sul fronte della attività belliche, che ancora una volta hanno quasi azzerato le chances di una soluzione negoziata al conflitto con le due ali, sunnita e sciita, della rivolta anti-americana.

A Falluja la tregua è stata di fatto rotta ieri sera dai raid aerei statunitensi, almeno quattro, preceduti da un fitto cannoneggiamento dell’artiglieria di terra. Stando ad alcuni testimoni, i carri armati americani sono entrati in due quartieri orientali, mentre i ribelli hanno tentato di bloccare l'ingresso delle truppe statunitensi in città con lanci di granate. I morti, secondo fonti ospedaliere, sarebbero almeno nove, e i feriti trentotto. Dall’inizio di aprile le vittime negli scontri a Falluja sono già molte centinaia.

Nei pressi di Falluja inoltre, un soldato americano è morto e altri sette sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco con i guerriglieri iracheni, mentre altri tre militari statunitensi sarebbero rimasti uccisi in un'imboscata durante le operazioni di soccorso sul luogo dove in mattinata era precipitato un elicottero Apache, forse colpito da una granata.

Per giustificare la ripresa dei bombardamenti, il colonnello Brennan Byrne, comandante di uno dei battaglioni dispiegati nella città sunnita, ha dichiarato che gli insorti avevano «approfittato del cessate il fuoco» per riorganizzarsi. E un portavoce della forze d’occupazione, Dan Senor, ha affermato che si troverebbe a Falluja o nei dintorni, Abu Mussah Zarqawi, presunta longa manus di Al Qaeda in Iraq, indicato da Washington come responsabile di alcuni dei più sanguinosi attentati degli ultimi mesi.

La notizia non lascia presagire nulla di buono. Se è vera, è presumibile che gli americani si lancino alla caccia di Zarqawi, cancellando le residue speranze di evitare ulteriori spargimenti di sangue a Falluja. Se viene invece falsamente divulgata dalla macchina propagandistica statunitense, il risultato sarebbe comunque lo stesso, perché è evidente che la sua diffusione può servire come pretesto per scatenare una nuova offensiva.

A Najaf, la giornata è trascorsa in una relativa calma sino a tarda sera, quando sono state udite forti esplosioni, forse provocate da proiettili di mortaio, vicino alla base del contingente spagnolo, seguite da un nutrito numero di colpi. Subito dopo elicotteri Usa hanno sorvolato la città nella quale continua a restare asserragliato il leader degli estremisti sciiti Moqtada Sadr. Quello che gli americani vogliono prendere «vivo o morto», anche se proseguono i tentativi di mediazione da parte dei religiosi sciiti. Questi tentativi avrebbero dato qualche frutto. Si profila la possibilità di un compromesso, come hanno lasciato intendere gli emissari dei quattro grandi ayatollah di Najaf, dopo esser stati a colloqui con Moqtada. Della delegazione fa parte tra gli altri il figlio di Ali al Sistani, Mohammad Reda. Moqtada si sarebbe detto disposto a sciogliere le sue milizie Mahdi se glielo chiederanno le autorità religiose. In un’intervista ad una televisione libanese, Moqtada Sadr ha però ripetuto di essere «pronto al sacrificio» ed ha rivolto «un appello al popolo iracheno affinché non permetta che la mia morte interrompa la lotta per la libertà e per la fine dell'occupazione».

A prescindere dalle reali intenzioni del leader radicale sciita, le truppe americane sono avanzate ieri su Najaf, come ha confermato il generale Mark Kimmitt, vicecomandante delle operazioni Usa in Iraq: «È chiaro che stiamo riposizionando le nostre forze nel paese laddove ce n’é bisogno. Al momento constatiamo l’esistenza di una notevole minaccia presso Najaf, rappresentata da Moqtada Sadr e dalla sua milizia. Dispiegheremo le forze sul posto per essere pronti ad agire, quando sarà necessario, contro di lui e la sua milizia e porre fine alla violenza».
Il portavoce di Sadr a Najaf, Qays al-Khazali, ha così commentato l’eventualità di un attacco statunitense contro la città santa. «Al momento stanno fronteggiando una rivolta, ma se fanno del male a Sadr, in tutto l’Iraq scoppierà una rivoluzione. Sarebbe una bomba ad orologeria».