“LA DEA DELL’ECOSISTEMA”
Collage 80x80 2004

“La Società odierna è complessa, veloce,” come disse il Prof. D’Angelo in una mia biografia.
Io sostengo ad esempio che l’arte può contribuire a ripristinare il connubio “Uomo-Natura”. Però questo pensiero sembra alquanto astruso rispetto al fatto che ogni cosa va usata, consumata, buttata…..
“è vecchio ciò che è appena accaduto e andiamo freneticamente in cerca di novità, trovando spesso il nulla, l’ansia la noia.” Non abbiamo più “il tempo interiore” perché abbiamo perso il senso delle cose…..
Ecco che l’uomo deve fermarsi, recuperare i valori ”ambiente-vita” di tutti i giorni, la riflessione, la capacità di vedere con il cuore, creare pensieri che producano creatività, vivere serenamente l’ambiente, il “nostro intorno”….
Sicuramente il contatto con la natura e i suoi abitanti può aiutare a sentirci meglio e trovare strade per una nuova convivenza. Pensate al bosco...un bosco ha il suo equilibrio e tutto contribuisce alla sua vita: nulla va scartato, perché tutto serve, tutto ha senso nell’armonia generale.
Dal bosco s’impara a vivere, ad apprezzarne le sue ombre e le sue luci, le spine e le more, i ricci e le castagne. Si impara che nella convivenza umana bisogna condividere molto l’uno dell’altro, coltivando piu’ comprensione senza eccedere nei giudizi, dando a tutti un anticipo di fiducia. L’obiettivo dovrebbe portare ad una stima reciproca, perché questo è indispensabile ed altrettanto utile per chi vuole essere sereno. Questa dovrebbe essere la strada per un sorriso globale. Ma al di là di questi aspetti “etici” ci sono “decisori politici” che si preoccupano di più del prodotto interno lordo, che di un ecosistema compatibile. Anche in Italia l’aggressione ambientale, le colate di cemento, l’inquinamento in tutti i suoi aspetti, i rifiuti, lo stravolgimento del territorio pongono grandi domande…
Ad esempio qualche anno fa fui colpito dalla lettura di un articolo sul settimanale “Il Risveglio”, un giornale della mia zona: “Due centrali e l’inceneritore in un angolo sfortunato tra Leinì, Settimo e Volpiano”.
Già in quella occasione presentai un’opera titolata “Ragazze felici in un angolo sfortunato del basso canavese” Ripresi le due donne che corrono sulla spiaggia tenendosi per mano (opera di Picasso 1922 Gouache su compensato 34x42 esposte a Parigi Musèe Picasso) che invece nella mia realizzazione di collage si ritrovano nel teatro di uno sterminato deposito o discarica di rifiuti.
Da quel periodo, e ovviamente da quell’opera, la situazione sembra aggravarsi, oltre agli impianti invasivi descritti, al posto di avere un parco naturale lungo il lato Nord della tangenziale, proprio tra quel angolo di basso Canavese, si aggiunge una colata di cemento per fini industriali e il passaggio dell’alta velocità (Torino-Lione).
Quindi addio aree verdi, alberi...molti alberi verranno abbattuti,e non sarà più possibile fare una sosta per poi sdraiarsi in un soffice prato e guardare un ruscello,scoprire funghi, ascoltare il canto dei merli e di altri animali….
Saranno veramente soltanto “lanterne poetiche” il profumo del bosco, l’ odore di fresco e la purezza, così come il forte rumore dell’acqua, qualche bianca farfalla che vola…
Ecco perché nell’opera recentemente da me realizzata, “La dea dell’ecosistema”, Collage 80x80, cerco di identificare nella visione “del corpo della donna” “il paesaggio”, visualizzato come splendido ambiente naturale, come un “verde” a livello sensoriale, emotivo, come sentimento di amore, di meraviglia per l’ambiente e la vita…..
In opposizione, il crudo scenario che circonda la figura femminile nuda, una discarica di rifiuti urbani, speciali-tossico-nocivi, il rimando ai consumi, al petrolio, all’inquinamento e dunque all’ aggressione ambientale, alle centrali, al cemento al degrado…..Per finire lontano…….in Groenlandia: ogni anno l’isola perde circa 51 chilometri cubici di ghiaccio che diventa acqua e si riversa negli oceani…..



Aprile 2004
Stefano Rollero

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