Figlio maresciallo ucciso da Br: ''Grazia dovrebbe essere per tutti''
Sofri: ''E' triste che Berardi mi veda corresponsabile''
L'ex leader di Lotta continua: ''Mi piacerebbe molto che trovasse il modo di
chiacchierare con me di queste cose''









Roma, 14 apr. (Adnkronos) -
''Il fatto che una persona che e' figlio di una vittima di quel terrorismo
micidiale e intollerabile pensi e senta giusto battersi contro di me, come
corresponsabile, e' veramente una cosa tristissima''. E' quanto 'confessa'
Adriano Sofri a Maurizio Belpietro -conduttore del programma 'L'Antipatico',
in onda stasera su Canale 5 dopo il 'Maurizio Costanzo Show'- a proposito
del digiuno di protesta di Bruno Berardi, figlio del maresciallo Rosario
Berardi (ucciso nel '78 dalle Br), contro la concessione della grazia per
Sofri. ''Penso che lui commetta un gravissimo errore e mi dispiace molto,
trattandosi di una persona con quella storia -afferma l'ex leader di Lotta
continua- Mi piacerebbe molto che trovasse il modo di chiacchierare con me
di queste cose''.
A Belpietro che chiede: ''Se arrivera' la grazia, rinuncera' alla
giustizia?'', Sofri risponde: ''Perche' dovrei? Alla giustizia non
rinuncerei in nessun momento'' e promette di fare ''qualunque cosa possa
mostrare la verita' della mia posizione. Penso che non si debba mai
rinunciare alla propria buona ragione''. L'ex Lc ammette che, sul
commissario Calabresi, ''ci fu un compiacimento, una ripetizione in cui la
ferocia delle parole era una specie di litania. Naturalmente, la ferocia
delle parole poi si tradusse nella ferocia del fatto. Oggi -afferma- mi fa
un effetto abominevole. Io -aggiunge pero' Sofri- di quella campagna non ho
scritto niente, se non un primo articolo''. Quanto alla vedova, Gemma
Calabresi, ''non ho mai usato la parola perdono, ne' la userei. Penso che
dovremmo fare un uso molto piu' cauto delle parole. La parola
perdono -spiega Sofri- e' di quelle che bisognerebbe evitare con ogni
cura''.
Intanto, nel corso di una conferenza stampa nella sede dell'Ms-Fiamma
tricolore, movimento per il quale si candidera' alle prossime Europee, Bruno
Berardi ha detto di battersi per i ''tanti familiari delle vittime del
terrorismo che ha insaguinato questo Paese. Non ce l'ho con Sofri, ma la
grazia per lui dovrebbe essere la grazia per tutti, da una parte e
dall'altra e comunque andrebbe richiesta''.
Per questo, venerdi' prossimo, Berardi, insieme ai dirigenti della Fiamma
tricolore, partecipera' ad una messa in memoria dei fratelli Mattei,
bruciati vivi nel rogo di Primavalle, dopo una manifestazione annunciata
davanti a Montecitorio in favore dei familiari delle vittime del terrorismo
per i quali vengono chieste misure economiche e di sostegno.