DAL FORUM DELLA DESTRA RADICALE
Ecco la dichiarazione degli amici (molti dei quali camerati) di Quattrocchi.
da repubblica
Durissimo comunicato letto dagli amici dell'italiano ucciso
"Cercava altrove la gratificazione economica che da noi non c'è"
I colleghi di Quattrocchi
'Lo Stato lo ha mandato a morire'
"Il nostro Paese è attento all'integrazione degli stranieri
ma fa troppo poco per garantire i suoi cittadini"
I colleghi di Quattrocchi
GENOVA - Un comunicato "in onore del nostro amico e collega Fabrizio costretto a morire in uno Stato straniero per avere quella gratificazione economica che la nostra Costituzione dovrebbe garantire". Lo hanno letto nel pomeriggio davanti alla casa di Fabrizio Quattrocchi a Genova in via Lagustena i suoi amici e colleghi. Una lettera per ricordare l'uomo rapito e giustiziato in Iraq e per lanciare un'accusa durissima allo Stato italiano "sempre così attento all'integrazione degli stranieri in Italia", ma non altrettanto attento, dicono, a garantire "la soddisfazione dei bisogni primari del cittadino italiano"
"Il suo curriculum - si legge nella nota - lo ritrae come una persona onesta e rispettosa delle istituzioni e tanto i suoi amici quanto gli atti lo confermano. Su questa circostanza Fabrizio ha deciso autonomamente, consapevolmente di intraprendere questo percorso, nell'unica speranza di poter realizzare il sogno della sua vita e costruire in proprio una vita comune con la sua amata Alice, nonostante i nostri ripetuti e accorati tentativi di farlo desistere dall'intento".
"Il risultato - continuano gli amici di Quattrocchi - è quello che abbiamo appreso tutti quanti da mass media. Le istituzioni si dovranno chiedere cosa avrebbero potuto fare, soprattutto cosa potranno attuare nel prossimo futuro, perché tutto ciò non avvenga mai più".
Quindi, l'affondo: "Lo Stato che è così attento all'integrazione degli stranieri in Italia, a nostro avviso dovrebbe ritenere un presupposto fondamentale la soddisfazione dei bisogni primari del cittadino italiano e attualmente ciò non avviene". "Il risultato - concludono - è ciò che abbiamo appreso in questi giorni in tv. Se non possiamo essere fieri dell'istituzione italiana che tutto ciò ha permesso, il comportamento tenuto da Fabrizio in vita fino alla fine ci rende orgogliosi di essere suoi concittadini e prima di tutto suoi amici".