Consacrata a Santo Stefano ed alla Santa Pazienza Monaca la Chiesa di Abbiategrasso

[padre Nicola]

Si è conclusa alle 13,30 di oggi 5/18 Aprile 2004 - domenica di Tommaso - la consacrazione della nostra Chiesa di Abbiategrasso.
Titolata a Santo Stefano Arcidiacono e Protomartire ed alla Santa Monaca Pazienza, la Chiesa è stata consacrata dal Vescovo ordinario di Luni ed Esarca Sinodale per l'Italia sua Eminenza reverendissima Silvano.
Al sacro rito, concelebrato con l'Arciprete Vitalie ( parroco della Cattedrale di Pistoia ), con il neo Presbitero Economo Nicola ( vicario parrocchiale per Abbiategrasso e parroco per le Chiese dei Rom in Italia ), dall'Arciprete Teodoro ( parroco della Chiesa romena di Torino ) e dai Reverenedissimi Arciprete Michele ed Archimandrita Gregorio, appositamente giunti dalla Romania, e dagli Ierodiaconi Paolo e Silvano erano presenti le Autorità della Città di Abbiategrasso e le Associazioni di volontariato nonchè i rappresentanti delle Istituzioni scolastiche ed un congruo numero di fedeli ortodossi di diverse etnie.
Nel corso dell'omelia il Vescovo Silvano ha riaffermato la necessità di un maggior numero di luoghi di culto nei quali possano trovare giovamento per lo spirito i molti fedeli ortodossi provenienti dai Paesi dell'est nonchè i numerosi Italiani tornati alla Santa Ortodossia.
La consacrazione della Chiesa, conclusa dalla Liturgia archieratica, ha avuto uno dei momenti più commoventi nella "prima comunione" di coloro che sono stati battezzati il sabato santo ed ieri.
Prossimo appuntamento solenne per la diocesi Italiana della Chiesa Greca tradizionale la solenne festa di San Alessandro da centocelle - le cui reliquie si venerano nel Monastero Episcopale di Pistoia titolato a San Serafino di Sarov - il prossimo 23 Maggio, giorno in cui saranno solennemente portate in processione per le vie di Pistoia le reliquie del Santo.

[Aj Maxam]

Dhòxa si 'o Theòs - Dhòxa si

Mi unisco alla gioia dei fedeli ortodossi di Abbiategrasso.

Christòs 'Anésti! 'Alithòs 'Anésti !

Anaghnosti

[voxel]

Salve!

non ho mai visto una consacrazione di chiesa ortodossa... ci sono in giro delle foto?

[padre Nicola]

Al più presto, entro i tempi tecnici di sviluppo e stampa, sarà nostro piacere esaudire la tua richiesta. Certo le foto non renderanno il vero senso della funzione ( privata dell'audio ).
Certamente è qualcosa di affascinante soprattutto per chi ama il senso profondo dei simboli della Liturgia.
p. Nicola

[voxel]

[cirillo]

Leggo sul "post" della Chiesa di Abbiategrasso che alla sua consacrazione erano presenti le "Associazioni di volontariato "; orbene queste sono notoriamente cattoliche -romane. Vorrei sapere se si tratta di una svista o se anche questa Chiesa è stata infettata dal virus dell'ecumenismo.

[Aj Maxam]

Cristo e' risorto, e' veramente risorto!

Come deve comportarsi il movimento Tradizionalista Ortodosso (in teoria tutta l'Ortodossia) con gli ..."altri", cioè gli eterodossi o con i ns. fratelli ortodossi ecumenici?

Non penso che l'aver invitato (o la presenza di) eterodossi ad una cerimonia sacra sia un dramma o una svista. Tutti sono benvenuti in Chiesa al patto che TUTTI sappiano come comportarsi.

E qui che ha la massima importanza la tempra spirituale del sacerdote in comunione con il suo vescovo.

Se il sacerdote è saldo nella sua fede con una guida spirituale ferma e paterna da parte del suo vescovo, non c'è nessun pericolo.

Gli eterodossi saranno in questo caso degli ospiti verso cui si dovrà avere sia uno spirito di carità (dovrebbe essere innato) sia un'attitudine di "urbanità" civile.

Il vero dramma nasce quando questo spirito di carità e di amicizia invade il campo spirituale, quando si fanno le preghiere in comune lasciando intendere che a parte le differenze etniche tutto è uguale, quando con formule melliflue si annacquano i S.Misteri, quando per pavidità non si ha il coraggio di dire - sempre con educazione - la Verità insegnataci dai ns. S.Padri allora sì che siamo fuori dalla Chiesa. Da quel momento in avanti nascono effettivamente i drammi!

Anaghnosti

[cirillo]

Voglio far presente una realtà storica incontrovertibile:

-L'eretico Nestorio, condannato dal concilio di Efeso nel 431 d.C. ad opera di S. Cirillo Alessandrino e di quella che è ora l'attuale Chiesa Ortodossa ha avuto salva la vita, nonchè negli anni seguenti ebbe anche agìo di scrivere uno o più libri. Fu quindi trattato umanamente.

-Giovanni Hus, condannato nel 1415 dal concilio di Costanza ad opera dell'attuale Chiesa Romana fu fatto salire sul rogo il giorno steasso della condanna. Trattato cioè in maniera assolutamente disumana.

Da qui ne discende di necessità logica un confronto tra le due Chiese quella orientale-Ortodossa umana e civile e quella Romana che, nei secoli si è macchiata di molti crimini.

Domando perchè la Chiesa Ortodossa deve confondersi coi roghi degli eretici, coll'Inquisizione, con papa Borgia etc.

Faccio presente che ancora oggi S. Cirillo viene denigrato dagli autori cattolici che non condividono evidentemente il suo comportamanto umano verso Nestorio, cito: "E' facile, infatti, trovare in circolazione pubblicazioni dove si parla di S. Cirillo di Alessandria come di un persecutore del povero Nestorio, del papa Leone e dell'Arcivescovo Flaviano come altrettanti inquisitori di Eutiche e di Dioscuro ... e via dicendo" (Silvano Livi ATTUALITA' DEL SIMBOLO pg.114) Cioè ancora oggi i Cattolici-Romani denigrano S. Cirillo gratuitamente per il solo motivo che si è comportato umanamente, contrariamente a quanto operato dalla Chiesa di Roma.

[Aj Maxam]

Egr. Cirillo,

Cristo è Risorto, è veramente Risorto!

dalla lettura del Suo messaggio e dagli esempi da Lei citati è evidente che la S.Chiesa Ortodossa ha usato nei confronti degli eterodossi l'arma della preghiera e non la "pietà pelosa" del perdono al condannato prima della consegna al boia.

Ma questo perchè? perchè la Chiesa era la testimone vivente del messaggio salvifico di N.S. Signore ed i suoi mysteri dispensavano salvezza e salute spirituale.

Di fronte a questa "pietra" non c'era eretico che tenesse ed in questo ne siamo ambedue concordi.

Le ambascerie politico-commerciali dei popoli slavi potevano essere invitate ad assistere alle Divine Liturgie; non c'era scandalo perchè la Chiesa (intendo sempre il pleroma) era salda, anzi il popolo Russo ne fu talmente affascinato da accettare il battesimo.
Nei paraggi, se avessero voluto, c'erano i Kazari israeliti, i Saraceni islamici, i Franchi di rito latino con addirittura una chiesetta a Kiev,e ognuno di quei popoli poteva offrire loro qualcosa...forza,potere, sfarzo, oro ecc. ...invece scelsero quella Chiesa perchè quella ERA la Chiesa!

Quindi abbiamo visto che nella storia passata della Chiesa con una Fede salda non c'era spazio per quel tipo di scandali.

Ma ora osserviamo cosa succede quando una crepa si insinua nella fedeltà al messaggio di Salvezza, analizzando un fatto interno a noi Ortodossi:

Russia del 1500/1600, per fronteggiare gli attacchi dei polacchi e le sirene dell'unia viene fondata l'accademia di Kiev, sempre per fronteggiare gli eterodossi si studiano e si imparano le loro armi, si studia la teologia scolastica, si impara il latino (di per se stesso nulla di male)con un corpo docente ortodosso laureato alla Sorbona o a Padova mentre lo studio dei padri della Chiesa viene negletto, cosa ne esce? degli ecclesiastici affascinanti, pieni di dialettica ma con poca pietà cristiana.
Non si accorgono o non fanno nulla per evitare che l'impero degli Zar passi dalla filosofia statuale della"Simphonia" romeica alla concezione autocratica dei tanti re "sole" (1) che infestavano l'Europa Cattolico/Protestante dell'epoca. Si passa da una Chiesa "impolitica" in cui lo Zar con autentica pietà filiale, il giorno della Domenica delle Palme, conduceva per la cavezza l'asino su cui cavalcava il patriarca; si passa dal Patriarca che ammoniva e ricordava al sovrano i suoi dovere di pietà e misericordia cristiana ogni qual volta il governo prendeva una decisione contraria al popolo cristiano. Si passa .... purtroppo al vescovo ex uniata Paisios Ligaridis, al povero arciprete Avvakuum (1620-1682) e alle migliaia di cristiani che si diedero la "morte rossa", all'autocrate Pietro che tormentato dal dubbio (aveva promesso clemenza verso Alessio) prima di assassinare il proprio figlio chiese consiglio ai suoi vescovi..... ma quali vescovi? carrieristi che pensavano occidentale, il patriarcato era stato abolito e quindi non poteva pù svolgere la sua funzione di guida spirituale propria di una sana "simphonia" e la sorte dello zarevich fù segnata!

Dopo questa lunga disgressione ritorniamo al nostro piccolo, ma molto piccolo!! non scandalizziamoci quindi per uno o due delegazioni eterodosse, il ns. S.Sinodo è solido nella Fede come lo sono i Chierici ed il pio popolo, quindi non vedo pericoli di sorta.

Di più dalla mia piccola esperienza ho notato che gli eterodossi che partecipano, con sobrietà, alle nostre funzioni sono onesti, i furbi o i politici agiscono sempre dietro le quinte.

Scusandomi per la lunghezza dell'intervento...

Anaghnosti


1) Ironia della storia vuole che i re francesi per instaurare la loro autocrazia si siano ispirati al "Libro delle Cerimonie" scritto dall'Imperatore Costantino Porfirogenito (905-959). Ma a Luigi XIV mancava una cosa...la vera fede!

[cirillo]

Voglio citare un passo rilevante del Concilio Vaticano I (1870):

"Insegnamo dunque e dichiaramo che la Chiesa Romana, per disposizione del Signore, ha il principato di ordinaria potestà sopra tutte le altre e che questa potestà di giurisdizione del Romano Pontefice, che è veramente episcopale, è immediata: verso la quale i pastori ed i fedeli di qualsivoglia rito sono tenuti a vera obbedienza, non solo nei fatti che riguardano la fede ed i costumi ma anche in quelle che riguardano la disciplina ed il regime della Chiesa diffusa per tutto il mondo; così che, custodita sia l'unità di comunione con il Romano Ponterfice quanto della professione di fede dello stesso, la Chiesa di Cristo sia un solo gregge sotto un solo sommo pastore. Questa è la dottrina della verità cattolica, dalla quale non è possibile deviare conservando la fede e la salvezza" (D.S. 3060).

Dunque nella Chiesa di Roma si obbedisce, il papa e il vescovo sono parola di Dio, se ordinano di uccidere la gente, come ha fatto Hitler e come i papi hanno fatto nei secoli passati, il buon cattolico romano ubbidisce, le disposizioni del papa sono infatti irreformabili, per la salvezza si ubbidisce. Così i papi ordinavano di mettere sul rogo gli eretici e la gente ubbidiva.

I cattolici romani vivono il rapporto con gli altri in questa maniera, se dovessero ricevere ordini dal vescovo o dal papa di uccidere l'amico, bene , sono pronti a farlo, per la salvezza eterna.

Mi spiace, ma questo atteggiamento dell'ubbidienza assoluta e cieca ai superiori è stato condannato dal processo di Norimberga e dai vari processi ai criminali nazisti. Questi infatti non facevano altro che eseguire gli ordini ricevuti, senza curarsi se questi erano contro il senso comune d'umanità.

Così anche i Cattolici-Romani ricevono richiesta dalla gerarchia di eseguire e di credere le disposizioni ricevute, anche se queste dovessero essere contro l'umanità, la salvezza eterna data dall'ubbidienza è per loro più importante di qualsiasi valore. IO decreti dei Papi sono irreformabili e indiscutibili, non c'è nessuno entro la Chiesa Romana che possa opporsi alle disposizione i del Papa, anche se questo dovesse diventare pazzo.

La triste esperienza del passato ha portato alla libertà di religione, perchè non approfittarne rifiutando qualsiasi compromesso con chi è, per ubbidienza, legato a commettere qualsiasi cosa?