Brutte notizie per i SiniSTRUZZI profeti del crollo della potenza economica USA

[Pieffebi]

da www.iltempo.it

" L’economia Usa ora va a gonfie vele


LA FEDERAL Reserve mette il suo sigillo alla ripresa economica Usa. Avviato nel secondo semestre del 2003, il rilancio della prima economia mondiale viene confermato dal rapporto della Banca Centrale staunitense.
IL NUMERO uno della Fed non ha esitato a definire l'economia statunitense in una fase di «vigorosa ripresa», toccando pure il tasto dell'occupazione pronta a sostenere una crescita degli impiegati.

giovedì 22 aprile 2004 "

L'Europa invece è in semi-stagnazione (salvo il Regno Unito....).

Saluti liberisti

[anton]

CI CREDO...... TUTTI GLI STANZIAMENTI EXTRA PER FABBRICARE I PROIETTILI ALL'URANIO......
COME I RAPINATORI DI STRADA,,, QUALCHE MORTO... E SI FANNO IN GRISBì.....
CHE INTELLIGENZA

[Curioso]

In origine postato da Pieffebi
da www.iltempo.it

" L’economia Usa ora va a gonfie vele


LA FEDERAL Reserve mette il suo sigillo alla ripresa economica Usa. Avviato nel secondo semestre del 2003, il rilancio della prima economia mondiale viene confermato dal rapporto della Banca Centrale staunitense.
IL NUMERO uno della Fed non ha esitato a definire l'economia statunitense in una fase di «vigorosa ripresa», toccando pure il tasto dell'occupazione pronta a sostenere una crescita degli impiegati.

giovedì 22 aprile 2004 "

L'Europa invece è in semi-stagnazione (salvo il Regno Unito....).

Saluti liberisti

E l'Italia è proprio ferma, a causa della congiuntura internazionale e di un governo, guidato da un monopolista (votato anche dai liberali della domenica come te), che non sa che pesci pigliare.

Peccato che negli USA la ripresa ed il benessere non siano per tutti, visto il numero di poveri e di persone prive di assistenza medica.
Come dire: se vuoi il sistema americano, accomodati, ma ti prendi tutto il pacchetto, non solo quello che ti piace.
Chiaro, no?

[pillimo]

In origine postato da Pieffebi
da www.iltempo.it

" L’economia Usa ora va a gonfie vele


LA FEDERAL Reserve mette il suo sigillo alla ripresa economica Usa. Avviato nel secondo semestre del 2003, il rilancio della prima economia mondiale viene confermato dal rapporto della Banca Centrale staunitense.
IL NUMERO uno della Fed non ha esitato a definire l'economia statunitense in una fase di «vigorosa ripresa», toccando pure il tasto dell'occupazione pronta a sostenere una crescita degli impiegati.

giovedì 22 aprile 2004 "

L'Europa invece è in semi-stagnazione (salvo il Regno Unito....).

Saluti liberisti

Negli USA nessun berluska o tvemonti arriverebbe alle leve del potere.

[Pieffebi]

In origine postato da Curioso
E l'Italia è proprio ferma, a causa della congiuntura internazionale e di un governo, guidato da un monopolista (votato anche dai liberali della domenica come te), che non sa che pesci pigliare.

Peccato che negli USA la ripresa ed il benessere non siano per tutti, visto il numero di poveri e di persone prive di assistenza medica.
Come dire: se vuoi il sistema americano, accomodati, ma ti prendi tutto il pacchetto, non solo quello che ti piace.
Chiaro, no?

Liberale della domenica? La domenica è l'unico giorno in cui mi sento un poco di sinistra anche io. Uno scioperato come i girotondari sfaccendati che fanno gite fuori porta e le chiamano....manifestazioni.

Shalom

[brunik]

L'entusiasmo degli imprenditori italiani per l'uomo del fare è però calato vistosamente: -11% in due anni.

BOCCIATO.


iL sOLE 24 ORE, 23.4.04

La maggioranza degli imprenditori identifica il Centro-destra come referente, ma con più distacco
Governo, cala l`indice di gradimento
DI FABIO BORDIGNON

Sembra essere finita la luna di miele tra Governo e imprenditori. L`ultimo anno ha visto un marcato declino della fiducia verso l`attuale esecutivo, e la crescita, parallela, dell`insoddisfazio-. ne verso l`operato della compagine guidata da Silvio Berlusconi. Insoddisfazione che, in relazione a molte materie, si presenta ormai come sentimento preponderante tra i titolari d`azienda.

«Il mio programma è il vostro programma». Con queste parole il leader di Forza Italia e della coalizione di centro-destra sirivolse, nel marzo 2001, alla platea confindustriale, riunita per l`annuale assise parmigiana. Parole chiare, volte a sottolineare la sintonia tra (l`aspirante) presidente-imprenditore e l`Italia delle imprese. Una sintonia ampiamente confermata, poche settimane dopo, alle consultazioni politiche del 13 maggio. In quell`occasione, come testimoniano i dati Itanes, fu proprio il "popolo delle partite Iva" (imprenditori, liberi professionisti, commercianti, artigiani...), tra le varie categorie socio-professionali, a offrire il contributo più cospicuo al successo della Casa delle Libertà.

Oggi, l`Italia delle imprese - suggeriscono i risultati dell`omonima ricerca, pubblicata in queste pagine - mostra un atteggiamento molto più freddo nei confronti della squadra attualmente alla guida del Paese. La gran parte dei titolari d`azienda - meglio precisarlo fin da subito - continua a identificare la maggioranza di centro-destra come principale referente politico: una quota maggioritaria (e piuttosto stabile) di intervistati continua a dirsi più vicina alla Casa delle Libertà piuttosto che al centro-sinistra.

Allo stesso tempo, tuttavia, cresce il grado di insoddisfazione per l`azione governativa e declina il grado di consenso verso il Governo.

Per la prima volta, dal 2002, la fiducia accordata all`esecutivo scende sotto la soglia simbolica del 50 per cento. È il 49% degli imprenditori, oggi, a esprimere fiducia nei suoi confronti, contro il 60% di soli due anni fa. Un declino di oltre dieci punti percentuali, che trova facile spiegazione nella "pagella" del Governo, compilata in base alle indicazioni dei rispondenti. È stato chiesto loro di attribuire un voto - su una scala da 1 a 10 - a quanto realizzato in dieci tra i principali ambiti d`azione governativa.

Assumendo come indicatore il numero di quanti assegnano la sufficienza (6 o più), possiamo notare come esso superi la maggioranza assoluta (il 50%) solo per tre delle dieci "materie" esaminate - mentre ciò avveniva, nelle precedenti edizioni dell`indagine, addirittura per otto su dieci. L`ambito in cui risulta massimo il grado di apprezzamento è (ancora) quello della politica estera (62%): un risultato degno di nota in una fase particolarmente turbolenta, per quanto attiene alle relazioni internazionali, come quella attuale. Scuola (51%) e mercato del lavoro (53%) sono gli altri due ambiti in cui la maggioranza - seppure risicata (e declinante) - dei rispondenti si esprime a favore del Governo. Si tratta, non a caso, di alcuni tra i settori in cui l`esecutivo si è mosso maggiormente negli ultimi due anni: segno - come già avevamo annotato nel commentare la precedente indagine - che l`azione riformatrice, quando effettivamente perseguita (anche, magari, tra mille polemiche e contestazioni), paga in termini di consenso.

Non è così per gli altri settori d`intervento presi in esame, rispetto ai quali sono oramai in molti, tra gli intervistati, a mostrare pollice verso. Si tratta, in parte, di quegli ambiti che richiamano i "vizi d`origine" del Governo (legati alle vicende personali del premier). Rientra in questa fattispecie il settore dell`informazione (della televisione), che vede la percentuale che assegna la sufficienza scendere dal 53 al 45 per cento. Ma anche della giustizia, tema che fa registrare il più basso livello di soddisfazione (35%).

Per gli altri ambiti considerati il declino sembra sottolineare, per converso, lo scarto tra le aspettative degli imprenditori e quanto effettivamente realizzato nei primi tre anni di legislatura. La distanza tra gli obiettivi della campagna elettorale (ripetutamente ribaditi) e le misure licenziate in Parlamento. Poco più di quattro persone su dieci esprimono apprezzamento per l`azione in materia di immigrazione (44%), decentramento e infrastrutture (43%), con una significativa contrazione degli indici di gradimento (15-17 punti per gli ultimi due temi). Di dodici punti è il passivo registrato, a partire dal 2002, per quanto riguarda la sanità (40%). Ma è nel settore fiscale che si osserva il cambiamento d`umore più evidente, con l`indice di gradimento che crolla, in solo due anni, dal 63 al 39 per cento.

La crescita dell`insoddisfazione si concretizza, in sintesi, in una flessione media di circa dieci punti negli indici di apprezzamento verso l`azione di governo. Una insoddisfazione che sembra investire proprio quelle dimensioni - come la pressione fiscale - ritenute cruciali dagli imprenditori, determinando un parallelo abbassamento dell`indice di fiducia. Ciò nondimeno, come anticipato, gli imprenditori sembrano confermare le proprie preferenze politiche, stabilmente orientate a centro-destra. A "rinviare" la soddisfazione di alcune loro (centrali) istanze. Ancora Der quanto?

[Dario]

In origine postato da Pieffebi
...La domenica è l'unico giorno in cui mi sento un poco di sinistra anche io. Uno scioperato come i girotondari sfaccendati che fanno gite fuori porta e le chiamano.... manifestazioni.

Dura da masticare la democrazia, eh? E pensare che volevate esportarla in Iraq. Studiate, studiate. E salutami i democratici....

[tucidide]

In origine postato da Pieffebi
[" [i] L’economia Usa ora va a gonfie vele


LA FEDERAL Reserve mette il suo sigillo alla ripresa economica Usa.
Saluti liberisti [/B]

Caro PFB,

Vuole scommettere che quei docenti progressisti di economia che
si aggirano nel forum per trovare udienza le verranno a dire che si tratta di una crescita che si alimenta sulle armi belliche che uccidono-uccidono-feriscono- e che bla-bla-bla?
L'eurabia invece che non cresce lo deve tutto a Barlusconi che controlla tutta l'informazione ma non sa creare i miracoli che fecero le teste d'uovo della sinistra del bel paese.
Li vogliamo elevare alla gloria questi eroi dell'economia statalista?
Tuttavia proprio non rammento cosa hanno lasciato da tramandare nei libri di storia! A loro bastano le dichiarazioni di condanna del parlamento di eurabia.

[Pieffebi]

In origine postato da pillimo
Negli USA nessun berluska o tvemonti arriverebbe alle leve del potere.

Vero, il loro modello economico-sociale è troppo a sinistra persino per il partito dell'asino, negli USA, figuriamoci per quello dell'Elefante...... Ancor più certo che uno come Diliberto anzichè ministro della Giustizia i cittadini americani lo vorrebbero artista del circo. Unico posto in cui i comunisti hanno spazio nelle grandi civiltà democratiche e LIBERALI, oltre dieci anni dopo la caduta del muro. Visco potrebbe fare solo il giornalista economico di qualche testata radical. Quelle che gli operatori economici americani usano per raccogliere le briciole dei sandwich, evitando di imbrattare le postazioni di lavoro (in mancanza delle tovaglie), per poi passarle direttamente nel cestino dei rifiuti.

Shalom

[anton]

In origine postato da pillimo
Negli USA nessun berluska o tvemonti arriverebbe alle leve del potere.

?
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TUTTI TESTE D'UOVO E GALANTUOMINI IN USA???