IL VENTO DI FULCO, QUANDO EOLO DIVENTA EURO
Deve essere colpa dell’euro

Deve essere colpa dell’euro. Non c’è altra spiegazione. Ormai lo sanno tutti che con questa benedetta moneta unica i salari hanno perso potere d’acquisto. E poi c’è l’inflazione (reale e presunta). E un pover’uomo che tiene famiglia che deve fare? S’arrangia, no!? Se poi di lavoro fai l’ambientalista come c’arrivi a fine mese? è per questo che noi capiamo ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Fulco Pratesi, immacolata icona dell’ambientalismo nostrano, nonché presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, che, senza rendersene conto, nei giorni scorsi si è visto piombare addosso una sentenza della Corte dei Conti che lo obbliga a versare un risarcimento di 88.283,65 euro per la sua spumeggiante gestione del Parco fino al 2002. In realtà questi “cattivoni” della Corte dei Conti hanno sicuramente preso un abbaglio. «Gestioni fuori bilancio», «mancata osservanza della convenzione di cassa stipulata con l’Istituto bancario tesoriere», «ricorso esteso ad anticipazioni di tesoreria», «deficienze di cassa» e «patologici disavanzi». E ancora una macchina qua, una carta di credito là, una palazzina di tre piani di su. Questi sono solo alcuni dei reati contestati al buon Fulco e al suo amico Franco Tassi (ex direttore del Parco condannato a un risarcimento di 914.512,56 euro). Ma noi non ci crediamo! Come può l’uomo che ha fatto dell’ambiente la sua religione aver commesso tutte queste cattive azioni? Non è possibile, deve essere colpa dell’euro (con tutte ste’ monetine non si capisce mai quanto spendi). A confermare questa nostra teoria arriva un’altra incredibile notizia. Un po’ di settimane or sono il buon Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani e coordinatore del Comitato Nazionale del Paesaggio in Lucania, si è preso la briga di pubblicare una lettera in cui il presidente regionale e consigliere nazionale di Legambiente, Gianfranco Di Leo, chiedeva all’amministratore delegato della Fri-el S.p.a. (industria che realizza centrali eoliche) 57.000,00 euro (più Iva) «per la promozione, gestione e realizzazione sia del Piano di comunicazione integrata che delle attività di accompagnamento e facilitazione delle iniziative imprenditoriali sul territorio». Sia ben chiaro, non c’è niente di male a chiedere dei soldi per aiutare la promozione dell’ecologismo eolico. Io stesso, se me lo chiedessero, mi priverei volentieri di tutti i miei averi per l’onore di veder installata nel giardino di casa una bella centrale eolica. Sono dei maliziosi quelli che, dietro quel “facilitazione delle iniziative imprenditoriali sul territorio”, leggono chissà quale significato nascosto. E poi si sa, l’energia pulita costa.
è inutile che Carlo Ripa di Meana (presidente del Comitato Nazionale del Paesaggio) si ostini a dirci che l’eolico è una vera e propria miniera d’oro, che l’interesse ambientale di Legambiente è evidentemente condizionato da motivi economici, che l’Italia è un paese poco ventoso e che la resa energetica delle centrali eoliche resterà sempre risibile. Noi non ci crediamo! Noi siamo dalla parte di Fulco e Gianfranco.


di Imberti Nicola

DA TEMPI (ABBINATO A IL GIORNALE) N° 16 - 15 Aprile 2004
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