Un coro unanime chiede la scarcerazione degli antimperialisti.
Dall’Arcivescovo di Perugia a Michelangelo Antonioni, dalla onorevole Katia Bellillo al segretario regionale dei DS Fabrizio Bracco, passando per illustri docenti e assessori e finire con i sindaci di Trevi e Campello sul Clitunno.
Mentre si avvicina la decisione del tribunale del riesame, Moreno Pasquinelli, MariaGrazia Ardizzone e Alessia Monteverdi, da 23 giorni in carcere, hanno già compiuto il loro miracolo: sono riusciti ad unificare maggioranza e minoranza della regione, sempre in contrasto su tutto, sulla parola d’ordine della loro immediata scarcerazione. Non succedeva da molti anni che un coro unanime del mondo culturale e politico si levasse per chiedere un comune obbiettivo. Si direbbe che le motivazioni che hanno portato agli arresti non hanno convinto nessuno se non i pochi che li hanno ingiustamente ordinati.
Tra le centinaia di adesioni all’appello per la libertà immediata degli antimperialisti spiccano quelle di esponenti politici di primo piano della maggioranza e dell’opposizione, ma anche quelle di personaggi molto in vista del mondo culturale ed accademico. Si va dalle firme del segretario regionale dei DS a quelle di Sindaci e assessori, consiglieri regionali e comunali, docenti universitari e presidenti di enti pubblici e privati.
Particolare rilievo assumono le adesioni dei Sindaci di Trevi e Campello sul Clitunno (rispettivamente Giuliano Nalli dei DS e Domizio Natali del PdCI) i due Comuni limitrofi dove Moreno Pasquinelli ha studiato ed è vissuto. In questi due paesi, il portavoce del Campo Antimperialista è molto popolare, e la gente non solo non crede a quello di cui lo si accusa ma protesta contro quella che appare a tutti gli effetti come una montatura giudiziaria e una persecuzione per colpire un personaggio troppo scomodo per il potere. Per il giorno 26 Aprile sembra che l’intero consiglio comunale di Trevi voterà un ordine del giorno per esprimere solidarietà al suo concittadino e per ribadire che questo piccolo paese, incastonato tra le dolci colline, non ha allevato nessun terrorista.
Qui potete leggere la petizione fatta circolare dal Comitato Liberi Subito per chiedere la liberazione immediata degli arrestati, e le firme di pezzi da novanta della regione Umbria.
Moreno, Alessia e Maria Grazia non sono terroristi.
Le accuse a loro rivolte sono assolutamente risibili.
Nonostante ciò sono stati esposti alla gogna mediatica e incarcerati in completo isolamento, senza neanche i diritti minimi concessi a qualsiasi detenuto. I siti web sui quali lavoravano sono stati oscurati senza alcuna ragione.
Chi ha a cuore le garanzie costituzionali e le libertà democratiche non può tacere:
La repressione subita da Moreno, Alessia e Maria Grazia non è ammissibile in un paese libero e democratico!
La libertà di parola, di espressione e di informazione non può essere arrestata!
Non si può mettere fuori legge il dissenso, anche se radicale!
Il sostegno umano verso i perseguitati politici non è un reato!
La solidarietà per i popoli non è terrorismo!
Tra le centinaia di firme raccolte ci è sembrato utile selezionare quelle più significative:
Fabrizio Bracco, segretario regionale DS
On. Katia Bellillo, parlamentare del PdCI e ministro del precedente governo di centro-sinistra
Riommi Vincenzo, assessore regionale bilancio e personale DS
Nalli Giuliano, Sindaco di Trevi
Domizio Natali, Sindaco di Campello sul Clitunno
Donati Maurizio, consigliere regionale dell'Italia dei Valori e presidente del movimento per l’Unità dei Comunisti
Cesare Migliozzi, consigliere regionale DS
Fabio Faina, Assessore al Bilancio Comune di Perugia
Fabio Bettoni, assessore alla cultura comune di Foligno
Stefano Mattioli, capogruppo DS consiglio comunale di Foligno
Ciccolari Micaldi Ambretta, consigliere comunale DS Foligno
Scarabottini Simonetta, consigliere comunale DS Campello sul Clitunno
Ranucci Giuseppe, presidente Acqua e Gas Foligno
Andreani Pierdomenico, coordinatore Alleanza Nazionale di Trevi
Walter Fusi direttore didattico scuola elementare Foligno
Fausto Gentili, insegnante
Sbarra Ulderico segretario regionale CISL edili
Roberto Segatori, docente di Scienze Politiche Università di Perugia
Renato Covino, docente Università di Perugia
Mauro Volpi, docente di diritto facoltà di Giurisprudenza Perugia
Germini Fabrizio medico personale di Maria Grazia Ardizzone
Carmela Sergi Lo Giudice, dirigente Ministero dell’Istruzione
Anche l’Arcivescovo di Perugia Giuseppe Chiaretti che conosce molto bene Moreno Pasquinelli da più di trenta anni - avendo esercitato il suo primo sacerdozio in Pigge di Trevi - esprime la sua solidarietà umana per Moreno non condividendo la demonizzazione politica che è stata operata contro di lui.
Come sappiamo al portavoce del Campo Antimperialista non è mancata neanche la solidarietà del più illustre e famoso regista italiano Michelangelo Antonioni, che ha rilasciato queste dichiarazioni in merito agli arresti:
"Abbiamo letto della vicenda di Moreno Pasquinelli sui giornali e siamo rimasti assolutamente sorpresi avendolo conosciuto personalmente.
Crediamo di poter dire che Moreno non sia affatto il bieco complice dei terroristi dipinto dalla stampa, ma per quello che é stato il nostro rapporto ci é sempre apparso come una persona di
di grande umanità, attenta alle problematiche del mondo, ispirato da una etica di solidarietà verso gli umili, i bisognosi di aiuto e le persone perseguitate.
Per questo vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Moreno poiché i suoi ideali, che sono quelli di molti, non sono una colpa.
Fiduciosi che la giustizia operi efficace e rapida ci uniamo all’appello per la libertà immediata di Moreno".
Alla favola di Moreno fiancheggiatore del terrorismo non credono neanche i suoi avversari politici.
Luigi Andreani consigliere provinciale UDC e consigliere comunale di Trevi ha voluto dire la sua:
“Pur non volendo entrare nella questione giudiziaria che è di stretta competenza della magistratura, voglio rivolgere un pensiero all'uomo e al concittadino che conosco da anni e di cui ho sempre apprezzato la lealtà e l'orgoglio.
Anche se apparteniamo a schieramenti politici contrapposti, sento il dovere di esprimere la umana solidarietà a Moreno, nella speranza che quanto prima possa chiarire la sua posizione e tornare così all'affetto delle persone che gli sono amiche.
Gli fa eco l’avvocato Stefano Zuccarini capogruppo di Forza Italia al comune di Foligno:
“Sinceramente mi resta davvero difficile pensare che Moreno sia un terrorista di Al Quaeda, non fosse altro perché in un regime islamico un comunista come Lui non avrebbe lunga vita.
Non è necessario che mi dilunghi su quanto distante sia il mio credo da quello di Moreno.
Ciò, però, non mi ha mai impedito in passato e non mi impedisce oggi, di riconoscere ed ammirare la coerenza, la fedeltà e la dedizione con le quali si é sempre battuto per le sue idee.
In un mondo dove la convenienza, l'interesse, l'opportunismo, regnano sovrani, Moreno rappresenta una rara, quanto scomoda eccezione.
Sono convinto che le indagini della magistratura, nella quale continuo a riporre tutta la mia fiducia, dimostreranno che Moreno Pasquinelli non è un fiancheggiatore degli uccisori di inermi e che lo vedrò ben presto riprendere il suo posto nella barricata... di fronte alla mia ovviamente”.
Sul versante parlamentare è importante segnalare la visita in carcere agli antimperialisti arrestati degli onorevoli Katia Bellillo (Comunisti Italiani) e Graziella Mascia (PRC).
Katia Bellillo ha anche effettuato martedì la seguente interrogazione parlamentare:
“Al ministro dell’interno: premesso che in data 1 aprile 2004 sono stati tratti in arresto con grande clamore sui mass media regionali e nazionali 3 cittadini dell’Umbria nelle persone di Moreno Pasquinelli, Alessia Monteverdi e Maria Grazia Ardizzone, con l’accusa di reati di fiancheggiamento del terrorismo turco.
Costoro risultano appartenenti al movimento denominato Campo Antimperialista, ben noto per le sue numerose attività (convegni, conferenze, manifestazioni) spesso radicali e diversamente discusse ma sempre pubbliche e notoriamente all’interno della più scrupolosa legalità; questo comportamento appare sorprendentemente in contrasto con il comportamento tipicamente coperto delle organizzazioni illegali rilevate
Resta comunque l’accertamento legale dei fatti da parte dell’autorità giudiziaria e se le garanzie costituzionali e le libertà democratiche di questi cittadini siano state rispettate e come si intende garantire il giusto e necessario intervento per tutelare la sicurezza del paese senza che si pregiudichi la libertà di parola di espressione e di informazione e non si tenda a reprimere il dissenso”.
Anche i verdi Mauro Bulgarelli e Paolo Cento hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia e a quello degli Interni in merito all’inchiesta che ha portato all’arresto il 1 aprile di Moreno Pasquinelli e di altri aderenti al Campo Antimperialista.
“Le accuse mosse a Pasquinelli e gli altri (l’aver fatto da testimoni al matrimonio di un membro del DHKP-C, l’avergli ceduto delle schede telefoniche o averlo ‘agevolato nella ricerca di un alloggio’, ritenendolo un esule politico perseguitato dal governo turco) non possono certo giustificare il regime di isolamento carcerario cui è sottoposto il portavoce del Campo né tantomeno la stessa misura della detenzione per tutti gli altri inquisiti. Ricordo – continua Bulgarelli – che nei paesi europei dove sono state arrestate altre persone con le stesse accuse nell’ambito dell’inchiesta sul DHKP-C – Olanda, Belgio, Germania e Turchia - esse sono state scarcerate dopo pochi giorni e non si capisce dunque perché, se esiste un coordinamento europeo tra investigatori e magistrati, agli arrestati in Italia non sia toccata la stessa sorte. Tutta l’operazione sa di montatura bella e buona – conclude il deputato dei verdi – e spero che il Tribunale del Riesame annulli nei prossimi giorni l’ordine di carcerazione per Pasquinelli e gli altri, sbattuti come mostri in prima pagina senza che esistesse alcuna prova del loro reale coinvolgimento con le attività del DHKP-C.”
Katia Bellillo, come già detto, ha anche effettuato una visita in carcere ai tre detenuti del Campo Antimperialista e ci ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Li ho trovati tutti molto bene perché perfettamente consapevoli, come lo sono anch’io, di non aver commesso alcun reato. Mi ha emozionato la visita a Alessia e Maria Grazia, due ragazze splendide che si sono perfettamente adattate all’ambiente carcerario e mi hanno anche detto che una volta uscite si faranno carico dei problemi di tutti i detenuti”... “come garantista ho preso a cuore la vicenda del Campo, aggiunge la Bellillo perché questi arresti sono il segno evidente che questo governo oltre a fare guerre illegali annulla gli stessi diritti di libertà nel nostro paese”.