ecco, sicuramente noi abbiamo più motivazioni dei padagni a costituirci in nazione indipendente:



A partire dall'VIII secolo a.C. si assiste alla fondazione di colonie greche lungo le coste del mar Jonio e del mar Tirreno; tale fenomeno prende il nome di colonizzazione storica.

Allontanandosi dalla città greca d'origine, i coloni sanno già quale sarà il luogo in cui dovrà sorgere la nuova polis e vi si dirigono, generalmente con il favore dello Stato.



L'atto della fondazione ha carattere fortemente religioso: viene infatti, quasi sempre, interpellato l'oracolo di Delfi che, tramite i sacerdoti, fa conoscere le sue volontà riguardo al sito che il gruppo di cittadini dovrà occupare; si affida poi all'ecista (fondatore) il rito di fondazione vero e proprio. Le indicazioni dell'oracolo di solito si riferivano a tratti della zona costiera, alle foci dei fiumi, dove cioè il terreno consentiva una migliore coltivazione ed erano facilitati gli scambi marittimi.

Il reale motivo della scelta di un determinato sito per la nuova città è spiegabile con la conoscenza dell'Italia meridionale, come anche dells Sicilia, da parte dei Greci già nel II millennio a.C. (civiltà micenea) i quali, mossi da interessi prevalentemente commerciali, percorrevano il mar Jonio ed il mar Tirreno utilizzando molti luoghi come basi e approdi lungo le loro rotte.

E' presumibile che il ricordo di questi luoghi non si fosse mai spento nella memoria del popolo greco fino a quel tempo. Inoltre, contatti commerciali risalenti a prima della fondazione delle colonie testimoniano una continuità di scambi fra quelle genti.

La conoscenza dei luoghi, perciò, consentiva la scelta del sito che apparisse più adatto alle funzioni che la nuova colonia avrebbe assunto: di controllo delle vie di commercio marittimo, come Taranto e Reggio; o politica e commerciale nei riguardi delle popolazioni locali, nel caso di Metaponto e Siris; o, ancora, di comunicazione commerciale tra Jonio e Tirreno, come avvenne per Sibari e ancor più per Locri.

In molti casi i Greci fondavano le loro colonie nelle vicinanze di insediamenti indigeni, ma senza sovrapporsi ad essi, probabilmente nell'intento di instaurare con le popolazioni del luogo pacifiche relazioni economiche e di servirsi della loro conoscenza del territorio per la creazione di aree di interesse commerciale.





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RAPPORTO CON LE METROPOLI D'ORIGINE
I gruppi di cittadini che si allontanavano dalla madrepatria alla ricerca di nuove terre fertili e di fortuna portavano con sé nella nuova colonia una parte del fuoco sacro della città natale, esso doveva seguitare a bruciare come simbolo del legame spirituale e religioso che univa la colonia alla metropoli d'origine.

Tale sentimento di appartenenza ideale alla metropoli è testimoniato dal mantenimento di lingua, religione, istituzioni politiche, tradizioni e di tutto quel bagaglio culturale da cui i coloni non si allontaneranno mai, mentre diveniva sempre più netto il distacco dalla città d'origine.

Politicamente la colonia di Magna Grecia era del tutto indipendente dalla madrepatria; essa formava una città-stato (polis) con un governo proprio e mai la metropoli interferiva nella sua vita, né la colonia interveniva nei fatti della metropoli, tranne in casi di grossi interessi comuni. La stessa indipendenza si ebbe in campo economico-commerciale, senza rapporti di rilievo tra metropoli e colonia.

La colonia, insomma, viveva una situazione propria di assoluta autonomia che la portò in molti casi ad uno splendore economico-politico superiore a quello della madrepatria.





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LE POPOLAZIONI INDIGENE ALL'ARRIVO DEI GRECI
Molti sono i nomi tramandati dagli storici antichi di popoli che abitavano l'Italia meridionale prima dell'arrivo dei Greci e spesso una stessa popolazione viene indicata con nomi diversi, generando grande confusione nei tentativi di identificazione di questi popoli.

Generalmente si può dire che i Greci incontrarono nel periodo iniziale della colonizzazione 3 grandi popolazioni: Ausoni, Enotri e Japigi.



Gli Ausoni abitavano le terre della Campania fino al fiume Sele; gli Enotri vivevano nel territorio a sud e gli Japigi nell'attuale Puglia (ad essi si affiancava un'altra popolazione enotria, quella dei Choni).

Fra queste, quelle degli Ausoni e degli Enotri rappresentano, secondo le fonti, le più antiche popolazioni italiche dominanti ed avevano nell'VIII secolo a.C. ormai raggiunto una loro stabilità territoriale.





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FLUSSI MIGRATORI


I grandi centri propulsori della colonizzazione greca d'età storica furono: Calcide ed Eretria (nell'isola di Eubea), Megara e Corinto (nella Grecia centrale), Mileto e Focea in Asia Minore.



Calcide ed Eretria, ristrette in un territorio insufficiente ai bisogni della crescente popolazione, popolarono le coste della Macedonia e della Tracia, specialmente la penisola che dal nome di Calcide fu chiamata Calcidica. I Calcidesi puntarono poi verso l'Occidente, che offriva materie prime ed un mercato per i propri manufatti, insediando così le loro stazioni sulle coste dell'Italia meridionale che consentiva contatti commerciali con gli indigeni e soprattutto con gli Etruschi. La più antica colonia italiota da essi fondata, nel 750 a.C., fu Cuma.



Gli Eretriesi fondarono Pithekoussai, i Samii Dicearchia.
I Corinzi videro invece nell'Occidente uno sbocco per la crisi sociale e politica della madrepatria e cercarono nell'Italia meridionale e in Sicilia terre da coltivare. Il loro insediamento non appare perciò limitato alle sole zone costiere, ma, soprattutto in Sicilia, esteso anche all'entroterra.

Essi fondarono, presso le coste dell'Albania, Corcira (attuale Corfù) ed in Sicilia Siracusa, che assumerà grande rilevanza politica e sarà centro di ulteriore espansione greca nell'isola.

I Megaresi dettero invece origine a colonie in Sicilia e, nel 658, fondarono Bisanzio, all'ingresso del Bosforo, sulla costa europea.

I Focesi, grandi navigatori, raggiunsero le estreme coste occidentali del Mediterraneo e intorno al 600 a.C. fondarono, non lontano dalla foce del Rodano, la colonia di Massalia (Marsiglia), spingendosi poi fino in Corsica. Nel tentativo di dominare Ionio e Tirreno osarono anche, primi fra i Greci, varcare le Colonne d'Ercole e affacciarsi sull'Atlantico.

Altre città greche dedussero colonie, finanche Sparta, la meno disposta ad imprese coloniali, che fondò Taranto.



Gli Achei invece dettero origine a Metaponto, Sybaris e Kroton, le più fiorenti colonie della Magna Grecia.

Dai Rodii derivò Gela sulle coste meridionali della Sicilia.

Meno facile fu l'espansione coloniale dei Greci sulle coste dell'Africa mediterranea, il cui mare era in mano ai Fenici e, soprattuttuo, ai pirati.






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