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  1. #11
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    In Origine Postato da antonio
    che c'entra Geroge Bush con la liberazione dell'Italia dal nazifascismo? niente.
    che c'entra ancora Bush con la lotta al terrorismo? niente.
    che c'entra ancora l'imboscato avinazzato con la guerra al comunismo? niente...assolutamente niente.

    gli americani che ci hanno liberato non c'entrano niente con quelli che hanno occupato l'IRAQ...gia' per ragioni di anagrafe..
    E' proprio lì il punto: l'America di ieri è esattamente quella di oggi, almeno per quanto riguarda il suo disegno egemonico contro l'Europa e l'Eurasia in genere.

    Le chiacchiere sulla libertà di ieri, sono le chiacchiere sulla libertà di oggi... medesime scuse per celare gli interessi degli USA...

    Su questo - anche se da posizioni opposte - sono d'accordo con Mattia Feltri: l'antiamericanismo delle sinistre è una pagliacciata colossale, come le celebrazioni del 25 aprile di oggi.

    Yankee go home, ieri come oggi!

  2. #12
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    In Origine Postato da netdepa88
    E' proprio lì il punto: l'America di ieri è esattamente quella di oggi, almeno per quanto riguarda il suo disegno egemonico contro l'Europa e l'Eurasia in genere.

    Le chiacchiere sulla libertà di ieri, sono le chiacchiere sulla libertà di oggi... medesime scuse per celare gli interessi degli USA...

    Su questo - anche se da posizioni opposte - sono d'accordo con Mattia Feltri: l'antiamericanismo delle sinistre è una pagliacciata colossale, come le celebrazioni del 25 aprile di oggi.

    Yankee go home, ieri come oggi!
    Mah secondo me l'america negli ultimi 60 anni è cambiata, non è più quella che ci ha liberato ai tempi, adesso sono loro gli oppressori, i "buoni" sono diventati i cattivi.......la ruota gira........gira.......gira

  3. #13
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    In Origine Postato da antonio
    no..non sono proprio gli stessi...
    la liberazione dal nazismo era una ragione vera..
    Dissento. La Seconda Guerra Mondiale ha arricchito e non di poco gli USA. Diciamo che hanno fatto SOPRATTUTTO i loro interessi. Anche quella volta lì e a noi (a seconda del colore politico) è andata bene.

    Ai dissensi.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  4. #14
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    Predefinito Re: Re: Re: Un 25 aprile in piazza contro gli americani che ci hanno liberato

    In Origine Postato da MrBojangles
    La sconfitta di chi?
    "La resa dell'Italia fu uno SPORCO AFFARE. Tutte le nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma L'ITALIA E' LA SOLA AD AVER PERDUTO QUESTA GUERRA CON DISONORE, SALVATO SOLO IN PARTE DAL SACRIFICIO DEI COMBATTENTI DELLA R.S.I."

    EISENHOWER - Comandante supremo delle Forze USA nello scacchiere europeo - "Diario di Guerra"
    2010:

  5. #15
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    Ah, già, ora l'opinione dei tuoi amici americani non vale più, e vabbè, ne ho così tante di opinioni che ho l'imbarazzo della scelta:

    MARESCIALLO MONTGOMERY",
    comandante dell'8a armata britannica:
    "...il VOLTAFACCIA ITALIANO dell'otto Settembre FU IL PIU' GRANDE TRADIMENTO DELLA STORIA..."

    Ed ancora da "Storia della diplomazia di POTEMKIN",
    ambasciatore sovietico a Roma:
    " ...L'Italia fu fedele al suo carattere di SCIACALLO INTERNAZIONALE, sempre in cerca di COMPENSO PER I SUOI TRADIMENTI..."

    Devo continuare?
    2010:

  6. #16
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Un 25 aprile in piazza contro gli americani che ci hanno liberato

    In Origine Postato da Ichthys
    "La resa dell'Italia fu uno SPORCO AFFARE. Tutte le nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma L'ITALIA E' LA SOLA AD AVER PERDUTO QUESTA GUERRA CON DISONORE, SALVATO SOLO IN PARTE DAL SACRIFICIO DEI COMBATTENTI DELLA R.S.I."

    EISENHOWER - Comandante supremo delle Forze USA nello scacchiere europeo - "Diario di Guerra"
    Quello che citi era un generale in guerra; CONTRO i nemici fascisti.
    Ha reso onore, come da codice di guerra, ai suoi NEMICI.

    L'Italia "disonorata" alla quale si riferisce è quella del regime FASCISTA; non quella degli italiani dissidenti e resistenti.

  7. #17
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    Ma vogliamo dire veramente le cose come stanno?
    La politica estera americana non è MAI stata dettata dall'amore per la democrazia.A dimostrarlo valgano non solo tutte le stragi compiute e le dittature finanziate ed appoggiate dal Dopoguerra ad oggi,ma anche il fatto che ancora nel 1937 Hitler veniva definito dal Dipartimento di Stato americano un moderato,uno che bisognava appoggiare altrimenti le masse si sarebbero impadronite del potere e si sarebbero orientate a sinistra,tutto ciò è documentato.Peraltro gli Usa entrarono in guerra solo dopo essere stati attaccati dal Giappone e dopo che la Germania dichiarò loro guerra.
    E per quanto riguarda la liberazione dell'Italia,dopo chè ciò avvenne gli americani fecero di tutto per impedire che la resistenza antifascista potesse organizzarsi per salire al potere.
    Vi consiglio la lettura dell'ultimo libro di Chomsky dal quale si evince che nel memorandum del Consiglio di sicurezza nazionale americano nel quale si parla della situazione italiana si dice"se in Italia i comunisti dovessero prendere il potere in maniera legittima attraverso le elezioni, gli Usa devono dichiarare l'emergenza nazionale,la Sesta Flotta del Mediterraneo deve essere messa in stato d'allerta e si devono avviare attività sovversive in Italia allo scopo di rovesciare il governo e piani di contingenza in vista di un intervento militare diretto"...testuali parole...Ma di tutto ciò non si parla mai.....

  8. #18
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    In Origine Postato da multietnico
    domani tutti gli antifascisti festeggeranno a bandiere spiegate la liberazione dal fascismo
    E l'inizio dell'occupazione giudeoamericana

  9. #19
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    Predefinito Re: Un 25 aprile in piazza contro gli americani che ci hanno liberato

    In Origine Postato da Marton
    Un 25 aprile in piazza contro gli americani che ci hanno liberato


    di MATTIA FELTRI


    La bizzarria della storia e la volatilità delle nostre memorie finiranno col trasformare il 25 aprile in una celebrazione antiamericana. Partiti comunisti e verdi, militanti del pacifismo, religiosi col furore democratico, giovani e giovanilisti, professor i, girotondini, sindacalisti e chitarristi hanno già annunciato che a fianco delle bandiere rosse saranno sventolate quelle arcobaleno. Sarà un'occasione, si è detto, per ripetere il no alla guerra in Iraq e chiedere un'altra volta il ritiro delle truppe. Si canteranno cori insultanti contro Bush e l'America, gli sporchi imperialisti. È una contraddizione talmente grossa e grossolana che rimarcarla è quasi umiliante. Il sentimento di disprezzo e spesso di odio coltivato dagli italiani per gli Stati Uniti è diffuso e ha diritto di cittadinanza, per quanto sia sconsolante dover ascoltare simili punti di vista. Ma che si scelga la ricorrenza del 25 aprile per rimarcare questo sentimento è pressoché una mascalzonata. Fra il 1943 e il 1945, in Italia sono morti più di quarantacinquemila soldati americani. A Nettuno, un sobrio cimitero di croci bianche ospita diecimila tombe. Poco fuori Firenze, verso il Chianti, sono seppelliti altri seimila uomini venuti dall'altro lato dell'oceano per la nostra porca libertà. Ci sono camposanti americani un po' ovunque, in Europa; sono serviti per duecento e ventunomila ragazzi in divisa. In giorni come questi tornano alle memoria le parole di Renzo De Felice, lo storico più misurato e scrupoloso del Novecento italiano. E il più sputacchiato dai resistenzialisti che da sessant'anni si portano appresso le loro verità per sentito dire. In un libro intervista con Pasquale Chessa (Rosso e Nero, Baldini e Castoldi editore), De Felice rimarcava un po' di numeri. Nessuna statistica credibile è in grado di dire quanti fossero i partigiani l'8 settembre del 1943, giorno dell'armistizio. Ferruccio Parri, presidente del Comitato nazionale di liberazione per l'Alta Italia, nel dopoguerra stimò in novemila i partigiani regolari al dicembre del 1943. Nel febbraio del 1944, il bando Graziani stabilì l'arruolamento obbligatorio per tutti i maschi residenti nel territorio della Repubblica sociale. Pochi mesi dopo, all'inizio dell'estate 1944 (De Felice riporta sempre le cifre di Parri) i partigiani erano circa duecentomila. De Felice pensava che, obbligati alla scelta, molti preferirono la montagna alla camicia nera. Il 26 aprile 1945, la mattina dopo la liberazione, i partigiani erano quattrocento e cinquantamila. Ricapitolando: quando a fine '43 gli amer icani avevano già conquistato metà Italia, i par tigiani erano novemila; a guerra finita, quattrocento e cinquanta mila. Parri raccontò che potevano essere molti di più, ma venivano cacciati e bruscamente, perché di antifascisti dell'ultima ora ne avevano piene le tasche, specie quei pochi che la pelle l'avevano rischiata per davvero. Domani chi andrà in piazza capirà alcune cose: gli sconfitti non fanno mai la storia, ma non sempre la fanno i vincitori. Quasi mai la fanno le vittime. Si vedranno, domani, bandiere rosse e arcobaleno, e giovanotti coi vessilli palestinesi ruggenti contro il nazista Sharon e il fascista Stato d'Israele. Alcuni capi della comunità ebraica sfileranno coi gagliardetti della loro brigata, che contribuì a combattere Hitler, lo sterminatore del popolo di David. A loro la nostra stretta di mano. Agli americani, un saluto in silenzio.

    Tipico tentativo truffaldino di un'altro servo/a in attivita' di servizio permanente. Gli americani che ci liberarono 60 anni fa' non sono la stessa cosa di chi oggi e' andato in Iraq per motivi strettamente d'interesse economico. Quella di oggi e' invece una nazione che ha invaso un'altro stato andando contro il parere dell'Onu e che ha contro la gran parte dell'opinione pubblica mondiale, fatta eccezione dei soliti lacche'. Una guerra fittizia proclamata da un presidente fittizio, circondato da sciacalli veri, che hanno a cuore solo e soltanto i propri interessi.

  10. #20
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    In Origine Postato da multietnico
    una cosa per volta,
    ci libereremo anche di quella.
    I partigiani che tanto esalti combatterono perche' questo avvenne,a differenza dei VERI resistenti irakeni che pur senza sostenere saddam,si battono con onore
    perche' gli yankees tornino nelle verdi praterie...
    Quello che voi non riuscite a capire e' che democrazia,antifascismo,sionismo e americanismo sono legati tra loro.
    Vanno di pari passo e sono i fatti che lo dimostrano

 

 
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