Dipartimento Nazionale per la Documentazione
e la Storia del Movimento



Prot./n.: C17/04/Dipstoria Nettuno, 26 aprile 2004


Oggetto: Albo d’Oro dei Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana

Martedì 27 aprile 2004, alle ore 16:00, presso la Sala “Serra” del Palazzo Municipale della Città di Nettuno il Dott. Pietro Cappellari donerà al Comune una copia dell’Albo d’Oro dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana nato dalle decennali ricerche della Fondazione della RSI – Istituto Storico.
L’Albo raccoglie i nomi di oltre 50.000 Caduti della Repubblica Sociale a tutt’oggi identificati con certezza tra i quasi 100.000 Caduti della RSI “censiti”. E’ la prima opera di questo genere che corona 60 anni di ricerche in questo settore.
Dai 13.000 nomi di cui era a conoscenza il Ministero della Difesa, un lavoro certosino presso gli archivi di mezza Italia ha permesso ai ricercatori della Fondazione della RSI di identificare altri 40.000 appartenenti alla Repubblica Sociale deceduti o dispersi negli anni 1943-1945. Moltissimi deceduti nei giorni e nei mesi successivi alla fine della guerra e di cui si era persa ogni memoria.

L’opera nasce subito dopo la fine del conflitto quando i reduci, tra cui si contraddistinsero soprattutto e soprattutto le Ausiliarie, incominciarono la pietosa opera di raccolta dei propri camerati caduti sul fronte ed abbandonati in fosse comuni dimenticati da tutti.
Si parlò già allora di 100.000 morti: i massacri erano stati tali che ogni Comune del nord Italia aveva le sue fosse comuni.
Lo Stato italiano dal canto suo ammise timidamente che dopo il 25 aprile 1945 in Italia erano stati commessi dai partigiani “solo” 1.732 omicidi. Ciò provocò le proteste dei reduci che, elenchi alla mano, facevano notare che “mancavano all’appello” dalle 15.000 alle 48.000 persone in tutta Italia!
Allora, come accadde sovente, la discussione fu chiusa e questi “episodi” furono condannati all’oblio.
Ma i parenti delle vittime e dei caduti non si arresero e, da soli contro tutti, continuarono le ricerche. Ricerche che trovano il primo giusto coronamento nella pubblicazione dell’Albo d’Oro dei Caduti e Dispersi della RSI.

L’Albo d’Oro rappresenta, quindi, il primo lavoro – si badi bene, a 60 anni dalla fine del conflitto! – che tenti di quantificare ed identificare non solo i Caduti della RSI ma, più in generale, i Caduti italiani del secondo conflitto mondiale sui quali sembra essere caduta una fitta nebbia.
Un opera importantissima perché dimostra in maniera inequivocabile – e senza paura di smentite – l’enorme contributo di sangue dei combattenti repubblicani alla Patria. Un lavoro che mette a tacere chi per anni ha sempre minimizzato tale contributo ed ha cercato sempre di negare l’evidenza falsificando la storia.

L’Albo d’Oro oggi viene donato al Comune di Nettuno, per mano del Ricercatore storico della Fondazione della RSI Dott. Pietro Cappellari, per l’alto valore simbolico che la città di Nettuno, allora Nettunia, ebbe nell’immaginario dei combattenti repubblicani che videro in queste zone l’ambita meta per il riscatto e l’onore d’Italia.
Le centinaia di Caduti censiti sul fronte di Nettunia rimangano a perenne memoria del sacrificio di chi, in nome di un ideale superiore, non ebbe paura di donare la giovinezza alla propria Patria.
Tra di essi il Brigadiere dei Carabinieri del Presidio GNR di Nettunia Giuseppe Pitruzzello, i Militi della GNR Bruno Fioravanti e Filippo Bizzarri di Nettuno e Piero Fioravanti di Anzio.

Da questa opera – lungi da essere un lavoro perfetto e definitivo – lo Stato italiano riceva lo stimolo per continuare e perfezionare la ricerca e la pubblicazione del primo Albo d’Oro dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale che, a sessant’anni dagli avvenimenti, non ha mai visto luce.
Si colmi finalmente questo vuoto. La Fondazione della RSI – Istituto Storico consegnando al Ministero della Difesa tale opera si impegna a continuare la ricerca per la identificazione e catalogazione degli altri 40-50.000 Caduti della RSI a tutt’oggi non correttamente identificati a causa dell’enorme massa di “ignoti” scomparsi nei vari triangoli della morte del nord Italia o nelle foibe dell’Istria e della Dalmazia.

L’Albo è continuo aggiornamento e per questo si è deciso di diffonderlo anche in internet presso il sito ufficiale della Fondazione della RSI: www.istitutostoricorsi.org
Accedendo al sito si potrà consultare l’Albo, aggiornato in tempo reale con le ultime scoperte, e procedere alla verifica, rettifica o integrazione dei nomi in esso riportato. Tutti potranno così constatare il contributo di sangue dato all’Italia dagli uomini della RSI e, soprattutto, potranno contribuire di persona alla ricerca e/o rettifica dei nomi in esso riportati.