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    Predefinito Prosegue la mania bellicista degli italiani

    ...anche a costo di arrecare disagi alla popolazione civile.
    Dal quotidiano "L'Unione Sarda" di oggi.

    Cagliari.
    Dalle 9 alle 14 anche ieri lo scalo è andato in tilt
    Aeroporto bloccato dai giochi di guerra
    Ritardi per le esercitazioni dell’Aeronautica

    Il cielo sopra lo scalo di Elmas intasato dal traffico aereo. Ore di ritardo nei voli in arrivo ma anche in quelli in partenza. Proteste dei viaggiatori costretti ad attese snervanti. Tutta colpa delle esercitazioni dell’Aeronautica, spiegano gli addetti ai lavori.
    L’aereo della compagnia Volare in arrivo da Venezia è atterrato con più di un’ora di ritardo, quello Meridiana da Bologna ha fatto attendere più di cinquanta minuti. Stessa sorte per il volo Air One previsto per le 12.30 ma arrivato a Elmas alle 13.40. E a farne le spese, come sempre, sono state le centinaia di passeggeri a cui non è stata data nessuna spiegazione.
    Hanno capito qualcosa soltanto quando nei tabelloni elettronici degli arrivi e delle partenze sono apparse le scritte ritardato, traffico aereo. Fino ad allora nessuno dei responsabili dello scalo aveva dato una giustificare ai numerosi ritardi nei voli in partenza e in quelli in arrivo. «É vergognoso. Sto aspettando mio figlio da più di un’ora. Doveva arrivare da Milano alle 12.30: alle 13.40 non era ancora arrivato», s’infuria Maria Teresa Monti, insegnante.
    «Ho chiesto spiegazioni - aggiunge - mi hanno detto che c’erano in corso le esercitazioni dell’Aeronautica e il cielo era trafficato. Dovevo avere un po’ di pazienza. Non dipendeva da loro. Sempre le solite scuse».
    Dalle 9 alle 14, orario in cui erano state annunciate le esercitazioni militari, la situazione nello scalo di Elmas non era delle migliori: il volo Air One delle 13.15 diretto a Milano, si è alzato in volo alle 14.
    «Avevo un importante appuntamento di lavoro: ho dovuto annullare tutto e spiegare che come al solito la partenza era stata ritardata. Questa volta per il traffico aereo: il cielo era intasato e bisognava aspettare. Non sembra vero: va bene la pioggia, capisco la nebbia ma ancora ritardi per le esercitazioni dell’Aeronautica è una presa in giro», sbotta Mariano Lampis, dirigente d’azienda.
    I responsabili della sicurezza dell’aeroporto spiegano che per prudenza, dato che lo spazio aereo sullo scalo di Elmas è limitato, quando c’è troppo traffico bisogna rispettare delle turnazioni soprattutto nella fase d’atterraggio.
    «Capisco la sicurezza ma quest’aeroporto ha sempre qualche problema. Ogni volta che mia figlia mi viene a trovare capita sempre qualcosa: meno di un mese fa l’ho dovuta aspettata per più di due ore per la nebbia. Adesso doveva arrivare da Venezia alle 11.50 ma alle 13 non l’ho ancora vista. Non è possibile», dà in escandescenze Silvia Scalas, medico cagliaritano.
    Soltanto intorno alle 14 la situazione si è stabilizzata quando i militari hanno terminato i loro addestramenti. «Per fortuna ho cambiato l’orario di partenza. Dovevo volare per Milano alle 13.15 ma ho avuto un impegno e ho spostato il biglietto alle 17.45. Quel volo ha ritardato di 45 minuti, non l’avrei sopportato», sorride Massimo Locci, commercialista. «Sono fortunato - aggiunge - la settimana scorsa dovevo partire ma all’improvviso mi è saltato tutto».
    Alessandro Testa

  2. #2
    stellarossa1959
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    Un vero popolo di santi, eroi e guerrieri.

  3. #3
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    Da "L'Unione Sarda" di oggi 29 aprile 2004

    La commissione Difesa in visita alla base Nato (di Decimomannu n.d.A.)
    Ostaggi, l’Italia non cederà ai ricatti

    Nome in codice «Spring Flag 2004». Teatro di guerra i cieli della Sardegna e il Mediterraneo meridionale. Guerra simulata, naturalmente. I caccia supersonici italiani, inglesi e francesi volano in formazione come giganteschi rapaci d’acciaio. Per sedici giorni l’aeroporto Nato di Decimomannu è stato i centro operativo di una delle più importanti e imponenti esercitazioni del teatro euro-atlantico. Obiettivo: collaudare una forza aerea europea in grado di intervenire in qualsiasi punto del globo. Difficilmente però francesi e tedeschi accetterebbero un invito in Iraq.
    Il generale Luigi Ramponi conferma con il più scettico dei sorrisi. Il presidente della commissione difesa della Camera è atterrato ieri a Decimomannu per assistere all’ultima parte delle esercitazioni. Con lui una delegazione di cinque deputati in rappresentanza di maggioranza e opposizione: Santino Loddo della Margherita, Pierfrancesco Gamba di An, Gregorio Fontana di Forza Italia, Silvana Pisa e Roberta Pinotti dei Ds. Missione di routine, come da regolamento parlamentare. Come quella a Nassirya, dieci giorni prima dell’attacco suicida che costò la vita a diciannove italiani. Un incubo proseguito con l’assassinio di Fabrizio Quattrocchi e il ricatto agli italiani in cambio della vita degli altri tre ostaggi italiani.
    No, l’Iraq non è un’esercitazione. Ma è impossibile ignorare il dramma dei nostri connazionali prigionieri dei terroristi iracheni. Con un filo di doveroso ottimismo. «Il tenore del secondo messaggio - ha spiegato Ramponi - potrebbe far presagire, seppure con la dovuta cautela, un esito favorevole della vicenda». In ogni caso - ha aggiunto il presidente della commissione Difesa - «la linea che può portare alla liberazione degli ostaggi italiani in Iraq non può certo passare attraverso il cedimento ai ricatti e alle trattative dirette con i sequestratori». Una linea condivisa dagli esponenti dell’opposizione presenti ieri a Decimomannu. «Anche se - ha puntualizzato Santino Loddo - è giusto che chi sente di aderire all’appello delle famiglie partecipi alla manifestazione di Roma. Resta però fondamentale non cedere ai ricatti mentre mentre il Governo deve fare tutto il possibile per liberare i nostri connazionali».
    Durante la visita a Decimomannu la delegazione della commissione Difesa ha affrontato anche un altro argomento, drammatico e scottante, che riguarda direttamente la Sardegna e i suoi militari: l’uranio impoverito. Ramponi, accogliendo una richiesta della commissaria diessina Roberta Pinotti, ha annunciato la convocazione della commissione Mandelli incaricata di far luce sugli eventuali legami tra l’uranio e la sindrome dei Balcani che ha colpito numerosi reduci sardi delle missioni di pace. «Su richiesta del team di Mandelli - ha ricordato il presidente della commissione - a gennaio il governo ha stanziato altri fondi per una nuova indagine. Insomma, la commissione scientifica continuerà il suo screening approfondito per cercare di far luce sul perché dell’insorgenza di determinate patologie. Credo che questa sia la riposta più seria che possiamo dare alle famiglie dei militari colpiti».
    Tornando a Spring Flag 2004», oggi è in programma l’ultimo atto dell’esercitazione. Dopo gli aerei tocca alle navi della squadra italiana guidate dalla portaerei Garibaldi. Nei giorni scorsi sono stati schierati 700 uomini e circa 60 velivoli sotto la direzione e il controllo del comando operativo delle forze aeree di Poggio Renatico. Il programma delle operazioni prevedeva missioni cosiddette Comao (Composite Air Operations) e Tasmo (Tactical Air Support Maritime Operations), ovvero impiego di pacchetti di velivoli con diversa capacità e profilo tattico in supporto o interdizione di convogli navali, per passare poi alle operazioni di evacuazione del personale, nonché operazioni speciali di infiltrazione e sganciamento di unità operative, attività di ricerca e soccorso in ambiente ostile durante le ore notturne. La complessità delle operazioni ha richiesto anche il sostegno «a distanza» delle basi aeree di Trapani e Pratica di Mare e di Avord e Istres in Francia dove sono stati schierati alcuni dei velivoli che, di volta in volta, sono entrati in scena secondo il «copione» dell’esercitazione. A Decimo - oltre agli aerei italiani, tedeschi e francesi - erano presenti anche osservatori dell’aeronautica tunisina, della Royal Giordanian Air Force, dell’aeronautica ungherese e dell’aeronautica svizzera. (R. Ca.)

 

 

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