[mid]http://xoomer.virgilio.it/francesco.rinaldi29/KAR_ITALIANE/Antonello Venditti/Venditti_-_Stella.mid[/mid]
Perche' si e' fatta la guerra in Iraq?
grazie
[mid]http://xoomer.virgilio.it/francesco.rinaldi29/KAR_ITALIANE/Antonello Venditti/Venditti_-_Stella.mid[/mid]
Perche' si e' fatta la guerra in Iraq?
grazie
Chi non muore si rivede....
Come te la passi a Londra? Sei di ritorno?
Quando vieni a darmi una mano contro questa manica di repubblicani italiani?
macchè londra e londra... alberich è a dublino...Originally posted by Paolo Arsena
Come te la passi a Londra?
Ah, già. Pardòn.
macchè pardon e pardon... sorry...Originally posted by Paolo Arsena
Ah, già. Pardòn.
Sorry, sorry. Pardòn di nuovo. Cioè scus.... ma vaff...
Si, ho perso il conto......
saluti
echiesa
un tocco di femminilità alla guerra ci mancava proprio
Le minacce all'Italia
Lo Stato democratico non cede mai al ricatto dei suoi nemici
Non è la prima volta che lo scriviamo, ma dobbiamo ribadire a chiare lettere che la cosa peggiore che si potrebbe fare a fronte della minaccia del terrorismo, è quella di cedere al ricatto. Se fantomatici gruppi integralisti minacciano l'Italia, affinché ritiri i soldati dall'Iraq, altrimenti la colpiranno, questa è una sufficiente ragione per restare con i nostri soldati in quel Paese. Il governo l'ha compreso e ne siamo compiaciuti, l'opposizione in parte lo ha compreso ed in parte no, e questo è un problema soprattutto nel caso vincesse le elezioni su una piattaforma contenente questa gravissima contraddizione.
La domanda che bisogna porsi non è se i terroristi siano stati provocati dalla guerra in Iraq, ma se invece non fossero già sul campo, pronti alla bisogna. Il fatto che colpiscano con violenza il popolo iracheno che cerca di attrezzarsi per conquistare la propria indipendenza è di per sé una risposta. Del resto era proprio l'amministrazione democratica del presidente Clinton a sostenere che l'Iraq di Saddam Hussein forniva un rifugio al terrorismo estremista, ed è quell'amministrazione che documentava i rapporti ed i legami fra al Quaeda ed il regime del partito Baath. In realtà l'Iraq di Saddam accoglieva tutti i ricercati internazionali: basti pensare che a Baghdad è stato catturato Abu Nydal, ed è assurdo immaginare che lui e i suoi siano arrivati nel dopoguerra, con i soldati americani a presidiarlo. Buona parte degli attentatori erano presenti in forze sul posto, così come lo erano i terroristi che hanno colpito Londra due settimane fa.
E non è la guerra all'Iraq che ha provocato l'11 settembre. Se mai qualcuno lo avesse dimenticato, non ci è difficile ricordare che l'attacco alla Torri Gemelle è precedente. Al Qaeda è una realtà che si è rafforzata negli anni, tanto da colpire New York. La sua azione di terrore nel mondo si è intensificata nel dopoguerra, è vero, ma è anche vero che essa è meno spettacolare, e si è concentrata in Iraq, lontano dagli Usa, e anche questo dimostra che l'intervento angloamericano è servito a fronteggiare la minaccia. Piuttosto è anche vero che essa oggi colpisce l'Europa.
Ma la colpirebbe più facilmente se non ci fosse una presenza militare in Iraq, perché sarebbe folle pensare che si potesse placare la furia fondamentalista con il ritiro dei soldati occidentali dalla regione. Al contrario i terroristi vedrebbero nel ritiro una loro vittoria e sarebbero liberi di organizzarsi per altri obiettivi. E' il rischio peggiore, da evitare.
La jihad ha dichiarato guerra all'occidente e dobbiamo prepararci ad affrontarla. Parigi e Londra si sono attrezzate, e ciononostante Londra è stata colpita. Roma e Berlino devono fare altrettanto e trarre frutto dalla tragica lezione inglese.
Non crediamo che abolire gli accordi di Schengen sia una cosa utile, ma potremmo essere costretti ad arrivarci dall'esempio francese. Sul pacchetto sicurezza occorre piuttosto trovare al più presto un'intesa, perché siamo già in emergenza. Abbiamo apprezzato la prudenza del ministro degli Interni, ma occorre dare un segnale forte per rassicurare l'opinione pubblica, e sulle iniziative che saranno prese, e sulla necessità di presidiare il nostro territorio. Ci pare che dei passi siano stati fatti, e altri ne verranno. Il nostro auspicio è che si compongano le varie istanze entro il prossimo Consiglio dei ministri. Perché non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi di una divisione del governo in frangenti così gravi ed in particolare su un tema vitale per l'interesse dello Stato come quello della sicurezza. Non è certo questo il momento per contenziosi politici, ma al contrario per cercare la più ampia unità, come del resto si seppe trovare in condizioni altrettanto gravi negli anni passati. Il ministro degli Interni è la persona più adatta per ottenere questo risultato e confidiamo che vi riesca, considerando le legittime istanze provenienti dalla sua maggioranza. La democrazia italiana è abbastanza matura per saper misurare le emergenze e trovare le risposte adeguate. A questo fine siamo impegnati a lavorare fin dalle prossime ore e nei giorni che ci aspettano, certi che l'Italia saprà fare la sua parte, per quanti colpi possa ancora subire. E' troppo elevata la posta in gioco per dimostrare proprio ora dei segni di debolezza.
Roma, 18 luglio 2005
[mid]http://www.valenteweb.com/download/Roba%20da%20scaricare/La%20Isla%20Bonita(k).mid[/mid]
Amici, un pover'uomo chiamato Alberich attende la risposta a questa domanda da ormai un anno e mezzo.Originally posted by Alberich
PErche' si e' fatta la guerra in Iraq?
grazie
Guardate che se no non torna più da Dublino.
Qua ci vuole un Calvin, che con il suo eloquio lo convincerà sicuramente che i motivi per cui ci siamo infilati come rambini fessi in questa scemenza c'erano ed erano molto validi.