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    Predefinito Mozione unitaria di tutte le opposizioni: «I soldati italiani rientrino dall'Iraq»



    28.04.2004
    Mozione unitaria di tutte le opposizioni: «I soldati italiani rientrino dall'Iraq»
    di red

    «Concordiamo tutti che entro maggio ci debba essere una discussione parlamentare con il presidente del consiglio. Esaurita la possibilità di una svolta, dobbiamo avere un dibattito che si concluda con un voto su un documento unitario». Documento che chiederà il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq. Le virgolette riportano le parole di Luciano Violante, capogruppo dei diesse al termine di una riunione alla quale ha partecipato l’opposizione, tutta l’opposizione: Castagnetti, Intini, il capogruppo di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, Paolo Cento dei Verdi, Maura Cossutta del Pdci, Pietro Folena e Famiano Crucianelli del Correntone DS e Alfiero Grandi della sinistra Ds. «E mercoledì ci rivedremo – ha spiegato Violante - perchè la situazione richiede un monitoraggio costante».

    Tutto a posto, allora? Divisioni ricomposte? «La novità - commenta Paolo Cento del Sole che ride - è che, partendo da presupposti diversi, stanno maturando le condizioni per arrivare ad una posizione comune. Ora si tratta di approfondire il testo della mozione». «Partendo da posizioni differenti - aggiunge Castagnetti - stiamo costruendo una posizione unitaria. Se non interviene la svolta, come abbiamo detto e confermato, diventa ineludibile la richiesta di ritiro delle truppe».

    chi gli domandava se fossero emersi elementi di dissenso su qualche punto, Intini ha spiegato che oggi si è preferito insistere sulla posizione unitaria raggiunta e - rispondendo ad una domanda - il capogruppo dello Sdi ha detto che non si è in alcun modo parlato della questione della manifestazione di domani organizzata dai parenti degli ostaggi.

    I capigruppo avanzeranno la loro richiesta di dibattito parlamentare al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, alla conferenza dei capigruppo di oggi pomeriggio.


  2. #2
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    28 Aprile 2004

    Dopo Najaf: ritiro immediato
    a cura di: Ansa

    ''L'attacco americano a Falluja e Najaf aggrava ulteriormente la situazione irachena ed elimina ogni dubbio circa le intenzioni dell'amministrazione Bush, che persiste nel cercare una soluzione militare, al costo di centinaia di vittime civili e non una soluzione politica''. Lo afferma Cesare Salvi, vicepresidente del Senato ed esponente della sinistra Ds, che definisce pertanto ''irrealistica, oltre che molto debole, la posizione prevalente nella lista Prodi, che continua a procrastinare la richiesta di ritiro delle truppe, che il governo spagnolo, nel frattempo, ha non solo deciso, ma ha anche quasi completato''.

    ''La sinistra non puo' tardare un minuto nel separare le proprie responsabilita' da quelle del governo Berlusconi - aggiunge Salvi - Se oggi vi sara' un'intesa in tutto il centrosinistra, meglio. Altrimenti, i gruppi e i singoli parlamentari che sostengono il ritiro immediato presentino alla Camera, come gia' e' accaduto al Senato, una coerente mozione e chiedano il dibattito parlamentare e il voto''.

  3. #3
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    Perché le truppe italiane devono lasciare l'Iraq. Subito
    Ritiro incondizionato


    Come già dicemmo a Parigi al Social forum europeo noi donne - per prime -"Riportiamoli subito tutti a casa! ". Poi fu tutta la delegazione italiana a chiedere, unanime, il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq....

  4. #4
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    Iraq. Bonelli: allarme radioattività lanciate oltre 2.000 tonnellate di bombe all’uranio

    --------------------------------------------------------------------------------

    “In Iraq è in corso una vera e propria guerra nucleare, la seconda nella storia del pianeta. Dall’inizio del conflitto in Iraq, sono state lanciate oltre 2000 tonnellate di bombe all’uranio impoverito che hanno sprigionato polveri radioattive per circa 1000 tonnellate sul terreno e nell’atmosfera. Il tempo di decadimento è di 4,5 miliardi di anni”. Lo denuncia Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi. Quando i soldati o i civili ne respirano anche solo una piccola quantità è come se fossero sottoposti ad una radiografia ogni ora per il resto della vita. In una singola scarica sparata da un carro armato ‘Abrams’ ci sono 10 libbre di uranio solido, contaminato con plutonio, nettunio e americio. Al momento dell'impatto si produce una sottile polvere di uranio che rappresenta circa la metà della massa originaria. Quindi, su 4500 grammi, ben 2200-2300 vengono dispersi nell'ambiente con il rischio di essere inalati. Il dipartimento Usa per i veterani ha diffuso un rapporto nel settembre 2002 nel quale si ammette che oltre 160.000 veterani della guerra del golfo (1991) erano affetti da patologie di varia natura e circa 8000 sono morti per gli effetti della ‘Sindrome del golfo’. “Le Nazioni Unite – ha ricordato Bonelli - hanno deciso il 10 settembre 2001 che le munizioni all'uranio vanno considerate armi di distruzione di massa. Il Parlamento europeo ha proclamato che le munizioni all'uranio devono essere vietate. L’Iraq è diventato un paese radioattivo e la popolazione ha un futuro segnato da una radioattività permanente se non sarà avviata la bonifica”. “I Verdi – ha concluso Bonelli - chiedono, oltre allo stop immediato dell’uso delle armi all’uranio impoverito, che agli Usa sia imposto l’onere della bonifica e al nostro Governo di conoscere quali misure sono state adottate per proteggere i militari italiani dal contatto con le aree radioattive, per evitare che si ripetano i casi di leucemia tra i militari italiani che hanno partecipato nella guerra dei Balcani”.

  5. #5
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    L'ITALIA NON SI U.S.A.
    DILIBERTO: LE MANI DI BUSH GRONDANO SANGUE, IL SUO ARRIVO IN ITALIA È UNA PROVOCAZIONE
    Oliviero Diliberto

    Roma 26 aprile 2004



    Leggo che il presidente degli Stati Uniti sarà in Italia il 4 giugno per "festeggiare" con il suo socio di guerra Berlusconi l'ingresso delle truppe americane a Roma. Devo dire che alla vergogna non c'è più limite. Bush è il responsabile della guerra all'Iraq, le sue mani grondano sangue. E', assieme a Berlusconi, il responsabile politico e morale dei morti di Nassirija, degli italiani tenuti in ostaggio, delle migliaia e migliaia di iracheni uccisi e feriti. L'ultimo assassinio, di cui i giornali danno notizia, è quello di quattro bambini iracheni. Gente innocente, vittima di questa sporca guerra.
    L'arrivo di Bush in Italia è una provocazione. Siamo certi di non essere soli a respingerlo con sdegno. E' con noi tutto il popolo della pace, che è grandemente maggioritario nell'opinione pubblica.
    Chiedo a tutti coloro che sono contro la guerra in Iraq di mobilitarsi contro la presenza di Bush in Italia. Chiedo al grande popolo della pace, ai tanti movimenti che lo compongono, di organizzare una grande manifestazione che dica No a Bush, No alla guerra. I Comunisti Italiani saranno con loro, in prima fila, perché l'Italia non debba subire questo affronto. E chiedo al "triciclo", così debole nel suo No alla guerra, di far sentire infine la sua voce: con il silenzio ed i diplomatismi non si aiuta nessuno, neppure gli ostaggi italiani. C'è una sola cosa da fare: far rientrare immediatamente i militari italiani che sono in Iraq, fare di tutto perché la guerra ed i suoi orrori quotidiani finiscano

  6. #6
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    Iraq: Occhetto, Ritiro Truppe Non Significa Subire Ricatto Terroristi
    (ASCA) - Roma, 27 apr - ''La nostra posizione di politica estera deve prescindere dalla richiesta puramente strumentale di questi delinquenti allo stato puro''. Achille Occhetto invita a non far condizionare le decisioni sulla presenza della missione italiana in Iraq dal ricatto del sequestro degli ostaggi ancora in mano ai miliziani. ''E' chiaro che i terroristi vogliono utilizzare lo stato d'animo diffuso in Iraq per difendere le loro posizioni - spiega Occhetto avvicinato a Montecitorio - per questo dobbiamo togliergli l'acqua dentro la quale questi pesci cercano di nuotare''. ''La Spagna ha subito qualcosa addirittura di piu' drammatico rispetto al rapimento dei nostri ostaggi, eppure ha assunto la posizione di ritirare immediatamente le sue truppe - sottolinea l'esponente politico che ha dato vita a una lista per le europee con Antonio Di Pietro - la decisione di Zapatero deve essere non solo sostenuta ma difesa dagli attacchi violenti della destra''. ''Zapatero ha dimostrato che la richiesta del ritiro unilaterale delle truppe puo' essere una mossa politica volta a influire su Bush e creare la vera svolta - sostiene Occhetto - che non si puo' 'attendere cadere dall'alto ma che bisogna preparare con precise iniziative''. ''Non e' piu' sufficiente richiedere genericamente un cambiamento di direzione e proprio per questo abbiamo presentato una nostra 'road map' per cio' che riguarda l'Iraq'' annuncia Occhetto, che pone al primo punto una conferenza internazionale alla quale partecipino ''le forze vive dell'Iraq, i paesi limitrofi, l'Ue, sotto l'egida delle Nazioni Unite''. Altra richiesta della lista Di Pietro-Occhetto e' il passaggio del controllo politico e militare dagli occupanti a forze che saranno decise dal governo provvisorio insieme all'Onu e infine la convocazione immediata delle elezioni per il primo gennaio.

  7. #7
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    In Origine Postato da asti_sinistra


    Iraq. Bonelli: allarme radioattività lanciate oltre 2.000 tonnellate di bombe all’uranio

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    “In Iraq è in corso una vera e propria guerra nucleare, la seconda nella storia del pianeta. Dall’inizio del conflitto in Iraq, sono state lanciate oltre 2000 tonnellate di bombe all’uranio impoverito che hanno sprigionato polveri radioattive per circa 1000 tonnellate sul terreno e nell’atmosfera. Il tempo di decadimento è di 4,5 miliardi di anni”. Lo denuncia Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi. Quando i soldati o i civili ne respirano anche solo una piccola quantità è come se fossero sottoposti ad una radiografia ogni ora per il resto della vita. In una singola scarica sparata da un carro armato ‘Abrams’ ci sono 10 libbre di uranio solido, contaminato con plutonio, nettunio e americio. Al momento dell'impatto si produce una sottile polvere di uranio che rappresenta circa la metà della massa originaria. Quindi, su 4500 grammi, ben 2200-2300 vengono dispersi nell'ambiente con il rischio di essere inalati. Il dipartimento Usa per i veterani ha diffuso un rapporto nel settembre 2002 nel quale si ammette che oltre 160.000 veterani della guerra del golfo (1991) erano affetti da patologie di varia natura e circa 8000 sono morti per gli effetti della ‘Sindrome del golfo’. “Le Nazioni Unite – ha ricordato Bonelli - hanno deciso il 10 settembre 2001 che le munizioni all'uranio vanno considerate armi di distruzione di massa. Il Parlamento europeo ha proclamato che le munizioni all'uranio devono essere vietate. L’Iraq è diventato un paese radioattivo e la popolazione ha un futuro segnato da una radioattività permanente se non sarà avviata la bonifica”. “I Verdi – ha concluso Bonelli - chiedono, oltre allo stop immediato dell’uso delle armi all’uranio impoverito, che agli Usa sia imposto l’onere della bonifica e al nostro Governo di conoscere quali misure sono state adottate per proteggere i militari italiani dal contatto con le aree radioattive, per evitare che si ripetano i casi di leucemia tra i militari italiani che hanno partecipato nella guerra dei Balcani”.
    Siii, ma lo fanno per il bene degli iracheni...

    O no?

    Ai defiameri-cani.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  8. #8
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    Iraq: Folena
    subito mozione per ritiro
    Bush non si lascia intimidire dall’invocazione dell’Onu.




    “Non mi pare ci sia altro tempo da aspettare, occorre subito una mozione unitaria per il ritiro immediato del contingente italiano dall’Iraq”. E’ il commento di Pietro Folena, esponente di punta della “Sinistra DS- il correntone”, alle conclusioni del vertice della Lista Prodi.

    “Va bene chiedere una riunione del consiglio europeo, va bene che ci si rapporti con quanto il governo spagnolo dirà in sede bilaterale negli incontri che terrà il Ministro degli Esteri negli Stati Uniti, ma occorre ricordare che la missione spagnola inizia con l’annuncio del ritiro, non con l’annuncio di una attesa”.

    “Quanto uscito oggi dal vertice del Triciclo è ancora insufficiente, per quanto sia un passo avanti rispetto alle interviste di Fassino e Rutelli, il quale increbibilmente arriva ad escludere il ritiro immediato. E tuttavia occorre, nelle prossime ore, non mesi o settimane, ma nelle prossime ore arrivare ad una mozione del centrosinistra per il ritiro delle truppe italiane senza aspettare alcuna improbabile svolta.

    L’unica vera svolta è il ritiro, è lasciare soli Bush e Bremer. L’Amministrazione americana capisce solo questo linguaggio, non si fa certo intimidire dall’invocazione dell’Onu.”.

  9. #9
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    In Origine Postato da ScimmioneNudo
    Siii, ma lo fanno per il bene degli iracheni...

    O no?

    Ai defiameri-cani.
    Certo gli scienziati americani hanno scoperto che l'uranio fa meglio che l'areosol....non sei informato!

  10. #10
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