Ipocrisia terzomondista



Siamo al paradosso: Santoro deve "riparare" alla trasmissione del 9 aprile, Vauro viene allontanato dal servizio pubblico per una vignetta. Parola di Mauro Masi, nuovo direttore generale della Rai, che ad interim suggerirei anche per Mediaset.


In questo Paese l'informazione sta regredendo a propaganda. Chi non si allinea è fuori, sia che si chiami Santoro piuttosto che Vauro, Travaglio, Guzzanti, Mentana, Fazio o Giuliani. In compenso le cariatidi della propaganda avanzano. Come se chiedessimo ad Emilio Fede di riparare a tutti i suoi telegiornali dal 1992, quando fu nominato lacchè televisivo di Silvio Berlusconi.


Come se chiedessimo a Mario Giordano, lacchè giornalistico di Silvio Berlusconi, di dedicare le prime pagine del quotidiano Il Giornale per i prossimi 10 anni alle denunce prese e alle smentite mai pubblicate per l'informazione spazzatura con cui avvelena i cittadini.
In questo Paese la maggior parte delle trasmissioni e degli articoli giornalistici sono volutamente proposti senza contradditorio o con un contraddittorio inesistente.


Le notizie dei TG sono tagliate, censurate, montate ad hoc per costruire continui spot politici. Gli articoli della carta stampata, quando costretti a riportare un'informazione plurima, ricorrono a titoli e fotografie comunque fuorvianti. L'informazione in questo Paese è quella di uno Stato terzomondista.


Al vignettista Vauro, di cui stimo la professionalità, faccio solo l'augurio che il provvedimento di Masi trovi concreta attuazione in modo da poter esprimere in completa libertà le sue idee da altre parti, Rete compresa.


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