ESPRESSO RISERVATO – QUI LEGA: «FINI E COMPAGNI NON HANNO MAI PORTATO I FASCISTI AL POTERE. HANNO IMBROGLIATO E SFRUTTATO I FASCISTI PER ARRIVARE LORO AL POTERE» - IL MIO MOGOL LIBERO – ENRICO BERLIGUER CHEZ COSTANZO…
Da L’espresso
1 - QUEL FASCISTA PICCOLO PICCOLO
Non basta il sondaggio "Di chi non ne potete più?" tra i lettori della "Padania" con l'alleato vicepremier Gíanfranco Fini che si piazza secondo dietro Romano Prodi. Ci si mette pure un perfido cronista ad attizzare il rancore anti-finiano della base. Nei raduni della Lega sta andando a ruba un pamphlet intitolato "Finimondo". Autore, un ex giornalista del "Borghese" di Giorgio Pisanò, Leo Siegel, che oggi lavora per "La Padania" e usa la frusta.
(Danielita e Gianfrancuzzo Fini - U.Pizzi)
L'ex delfino di Giorgio Almirante (che così ricordava il maestro nel maggio '88 sul "Secolo d'Italia": «La bandiera stupenda dell'onore e della fedeltà al suo fascismo, che oggi è anche il nostro»), è descritto come il «leader di tutti i voltagabbana». Coniglio ai tempi delle manganellate anni Settanta, opportunista, ignorante, spergiuro, traditore, sino alle uscite su Salò «male assoluto», il pellegrinaggio in Israele e il voto agli immigrati.
Alcune chicche? Fini nel 1991: «Tra il Msi e il Front National di Le Pen esistono profonde convergenze: la difesa dei valori nazionali e il blocco immediato dell'immigrazione extracomunítaria». Fini nel 2002: «Le Pen? Pericoloso, naturalmente voterei l'amico Chirac». E su Bossi, l'alleato di oggi? Pochi anni fa: «Fanfarone razzista», «Venditore di fumo», «Cantante di balera»; «Mi ricorda Hitler nel bunker: delirio di onnipotenza e propensione al suicidio». Perfido l'anatema di Pisanò: «Fini e compagni non hanno mai portato i fascisti al potere. Hanno imbrogliato e sfruttato i fascisti per arrivare loro al potere». (E.A.)
(Massimino D'Alema con il segretario Fassino - U.Pizzi)
2 - QUANTO PARLA SILVIO
Massimo D'Alema è «il prediletto, non come comunicazione, ma come intelligenza politica». Romano Prodi è «un sanguigno che fa sforzi disumani per sembrare moderato». Maurizio Gasparri uno che da ministro si piglia una «vendetta televisiva totale». Umberto Bossi un «selvaggio ispirato da un'astuzia politica rara». Walter Veltroni uno che ha «un talento per la comunicazione inciso nel Dna». Mentre Silvio Berlusconi ha un difetto che lo rende poco adatto al piccolo schermo: è «logorroico».
Nel suo libro di memorie ("Chi mi credo di essere", Mondadori), Maurizio Costanzo dedica un capitolo ai rapporti con i politici, stila giudizi sugli uomini della prima e della seconda Repubblica e rivela un episodio poco noto: la sua prima consulenza politica risale al 1979. A chiedergli come prepararsi a un dibattito tv fu un leader poco incline alle telecamere: Enrico Berlinguer.(L.Q.)
(Mogol e Battisti)
3 - MOGOL IN PIAZZA
Centinaia di persone affette da disagi psichici saranno tra gli spettatori e gli animatori del concerto-spettacolo che si terrà nel pomeriggio dei 4 maggio a Campo de' Fiori, Roma, star Mogol e la sua band "Il nostro canto libero". All'iniziativa, promossa da Cgm e Caritas con l'obiettivo di rafforzare reti di solidarietà attorno ai pazienti di malattie mentali e che è stata battezzata "Mondi solidali", parteciperà il sindaco della capitale, Walter Veltroni, e la poetessa Alda Merini di cui verranno lette alcune liriche.(T.M.)
Dagospia 30 Aprile 2004