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    Predefinito Così tormentavano i prigionieri

    Il rapporto Taguba sul carcere di Abu Ghraib
    Decine di inchieste sulle prigioni in Iraq e Afghanistan: ecco il dossier con le sevizie

    La prigione di Abu Ghraib (Ap)
    Quando c’era Saddam i metodi di tortura erano 107. Nel «vecchio» Abu Ghraib talvolta i detenuti potevano scegliere, come da un menù: farsi stirare da un ferro rovente? La battitura delle piante dei piedi? Vedere un figlio rinchiuso in un sacco con dei gatti affamati? Nel «nuovo» Abu Ghraib non si poteva scegliere, e il menù non era così feroce. Ma a scorrerla adesso, anche questa «nuova» lista appare lunga e insopportabile. Adesso che il rapporto interno stilato dal generale americano Antonio Taguba è un segreto divulgato (il titolo era « Secret/No foreign Dissemination »), basterebbe una sola «voce» (prigionieri sodomizzati con lampade e manici di scopa) per confondere i due menù dell’orrore, i due Abu Ghraib, il vecchio e il nuovo Iraq.
    Prigionieri torturati clicca su una foto

    IL RAPPORTO - E’ fatto di 53 pagine. Il team di investigatori ha ascoltato 48 tra «testimoni» e «autori» dei crimini commessi ad Abu Ghraib nell’autunno 2003. Il generale Taguba visitò la prigione con il dottor Henry Nelson, psichiatra e colonnello dell’Aviazione.


    LO PSICHIATRA - Il responso del dottor Nelson si riassume in queste parole: «Abusi terrificanti commessi da singoli soldati in un contesto pericoloso e senza controlli». Il generale Taguba parla di «systemic problems». Non si è trattato di casi isolati.

    PESTAGGI - La lista delle sevizie accertate comprende percosse (con sedie e bastoni), pugni, schiaffi, pestoni sui piedi nudi, getti d’acqua fredda sui corpi nudi, sostanze chimiche versate sui prigionieri, ferite provocate spingendoli contro i muri.

    UMILIAZIONI - Minacce di stupro sui maschi, detenuti di entrambi i sessi denudati per giorni, minacce con pistole calibro 9, obbligo per i maschi di indossare capi intimi femminili. Impiego di cani senza museruola per terrorizzare gli iracheni dietro le sbarre. A un giovane accusato di aver violentato una ragazza di 15 anni sono state tatuate su una gamba le parole «Sono uno stupratore». Detenuti fotografati con catene e collari da cane (animale considerato impuro dai musulmani) attorno al collo.

    VIOLENZE SESSUALI - Erano un elemento centrale della lista delle 107 torture sotto Saddam. Un rapporto di Amnesty International nell’81 segnalava questo trattamento sulle vittime: nella prima stanza venivano baciati e accarezzati, nella seconda violentati. I carcerieri americani esibivano foto di militari Usa che compiono atti sessuali con detenute. Gruppi di prigionieri erano costretti a masturbarsi sotto gli occhi delle telecamere. Altri sono stati sodomizzati con manici di scopa e lampade.

    LA CASSETTA - Altrettanto umiliante la tortura «della cassetta» (testimoniata anche da una fotografia): prigionieri costretti a stare in equilibrio su una cassetta, con un sacco sul volto, e fili collegati alle dita delle mani, dei piedi, agli organi genitali, per simulare un elettrochoc.

    AZIONI DISCIPLINARI - Nel suo rapporto il generale Taguba raccomandava provvedimenti disciplinari contro dieci militari, da un generale al sergente a capo di un plotone, e due civili americani. Anche un interprete civile veniva indicato come possibile sospetto. Taguba dice di aver interrogato la generalessa Janis Karpinski per quattro ore. «Quello che mi ha sconvolto di più? Il suo rifiuto totale di capire che quanto è successo ad Abu Ghraib è stato frutto di mancate capacità di comando».

    Michele Farina

    5 maggio 2004 - Corriere.it
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Der Wehrwolf

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    Predefinito

    SCHEDA / Il rapporto del generale Usa Antonio Taguba
    sulle violenze inflitte ai prigionieri nel carcere iracheno
    Stupri, botte, acqua gelata
    Ecco le torture di Abu Ghraib


    Una foto di torture pubblicata dall'inglese Mirror

    ROMA - Ecco alcuni stralci del testo e un riassunto di altre parti, del rapporto sulle torture e gli abusi commessi da militari Usa nei confronti di prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib scritto dal generale Antonio Taguba e completato, secondo il Pentagono, lo scorso 3 marzo.

    "Fra l'ottobre e il dicembre 2003 nella struttura di detenzione di Abu Ghraib (Bccf) furono inflitti a diversi detenuti numerosi abusi sadici, clamorosi e sfacciatamente criminali. Gli abusi sistematici e illegali sui detenuti sono stati perpetrati da diversi membri della forza di polizia militare (la 372/a Compagnia di Polizia Militari, 320/o Battaglione, 800/a Brigata) nella sezione A-1 del carcere di Abu Ghraib (Bccf).

    Segue un riassunto delle fattispecie elencate nel rapporto: "Inoltre - continua il testo del rapporto - diversi detenuti hanno descritto i seguenti abusi, che, date le circostanze, giudico credibili in base alla chiarezza delle affermazioni e le prove addotte a sostegno dai testimoni:"

    - Rottura di lampade chimiche, il cui contenuto fosforico veniva versato sui prigionieri
    - Minacce con pistole calibro 9 mm.
    - Getti d'acqua fredda su detenuti nudi
    - Percosse con manici di scopa o con una sedia
    - Minacce di stupro ai danni di prigionieri maschi
    - Sutura da parte di membri della polizia militare di ferite provocate facendo urtare con violenza il detenuto contro le pareti della cella
    - Prigionieri sodomizzati con lampade chimiche o con manici di scopa
    - Impiego di cani militari senza museruola per spaventare i detenuti, in un caso risultato in un morso - Pugni, schiaffi e calci ai prigionieri; pestoni sui piedi nudi
    - Pubblicità -

    - Foto o riprese video di detenuti, uomini e donne, spogliati nudi, a volte in pose forzate umilianti e sessualmente esplicite
    - Denudamento dei prigionieri, a volte lasciati spogliati anche per diversi giorni
    - Obbligo per i detenuti maschi di indossare capi intimi femminili
    - Obbligo per gruppi di detenuti maschi di masturbarsi mentre vengono ripresi
    - Prigionieri obbligati a stendersi uno sull'altro in un mucchio sul quale i militari saltavano
    - Prigionieri obbligati a stare in piedi su una cassetta, incappucciati con un sacchetto, con fili collegati a dita delle mani dei piedi e al pene, simulando la tortura dell'elettroskock
    - Fotografie di militari mentre hanno rapporti sessuali con detenute
    - Fotografie di prigionieri con catene e collari da cani attorno al collo
    - Fotografie di prigionieri morti
    - Le parole "sono uno stupratore" sulla gamba di un detenuto, fotografato nudo, accusato di aver violentato una 15/enne.

    Il rapporto parla poi dei cosiddetti "detenuti fantasma", consegnati a varie strutture di detenzione amministrate dall' 800/a Brigata di polizia militare da altre agenzie governative Usa, "senza documentarlo".

    Nel testo del rapporto infine si legge: "Queste conclusioni sono suffragate da confessioni scritte rilasciate da diversi indagati, da confessioni scritte rilasciate da detenuti e da dichiarazioni di testimoni".


    (4 maggio 2004)
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    Der Wehrwolf

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    Predefinito

    Dopo le foto choc dal carcere di Abu Gharib, le inchieste Usa
    su torture compiute in Iraq e Afghanistan dai soldati americani
    "Morti 25 detenuti per torture"
    Il Congresso convoca Rumsfeld
    Il segretario alla Difesa si difende: "Non abbiamo insabbiato"
    Ted Kennedy: "Temo che siamo solo all'inizio"


    Il segretario della Difesa Usa
    Donald Rumsfeld

    NEW YORK - Trentacinque casi di tortura hanno portato alla morte di 25 detenuti tra Iraq e Afghanistan. E' lo scioccante bilancio fornito dai comandi americani ai giornalisti del Pentagono.
    Il dato sui casi di tortura e sui morti è il frutto delle inchieste condotte a partire da dicembre nei due paesi.

    Il generale Donald Ryder, responsabile dell'applicazione delle pene nel sistema penitenziario militare, ha precisato che i morti comprendono due presunti omicidi di prigionieri da parte di soldati, l'uccisione di un detenuto che tentava di scappare e dieci altri casi che sono al centro di un'inchiesta.

    Ryder ha precisato che l'origine di 12 altri casi di morte tra i prigionieri resta al momento indeterminata.

    Casi di torture in Afghanistan erano stati denunciati oggi dal senatore repubblicano John Warner, presidente della commissione Forze Armate del Senato, che oggi, dopo un'audizione con i generali a Capitol Hill, ha rivelato che "ci sono stati episodi del genere anche in Afghanistan. Non ci hanno detto tutto - ha continuato - ma ci hanno fatto capire che erano isolati e limitati nel numero".

    Lo scandalo torture sta sconvolgendo il Congresso. I senatori hanno convocato Rumsfeld a rapporto "appena possibile". Uscendo dal briefing con il generale William Casey, vice capo di stato maggiore dell'Esercito, il senatore democratico Ted Kennedy ha detto di temere che gli abusi finora noti siano "l'inizio piuttosto che la fine" delle accuse di tortura. E a lui ha fatto eco il senatore repubblicano John McCain, lui stesso prigioniero di guerra per oltre cinque anni in Vietnam: "Siamo stati tenuti all'oscuro fino a oggi".
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    Un errore di valutazione che adesso il Dipartimento di Stato sta pagando assai caro. La diplomazia Usa sta cercando di contenere il danno mondiale che le foto degli abusi hanno provocato nel mondo arabo. Per gli Stati Uniti l'imbarazzo è colossale tanto da indurre Powell a rinviare la pubblicazione del rapporto sullo stato dei diritti umani nel mondo previsto inizialmente per domani.

    In Iraq intanto i comandi americani hanno vietato l'uso di cappucci per i prigionieri: ad Abu Ghraib non vengono usati già da oltre un mese mentre quattro giorni fa la pratica è stata estesa al resto del paese. E' una delle misure prese nell'ambito di una revisione delle pratiche di detenzione ordinata dal generale Geoffrey Miller, l'ex comandante della base-prigione di Guantanamo, spedito adesso a Bagdad per fronteggiare la crisi.


    (4 maggio 2004)
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