Il 'razzismo' non è spregio ma amore per la diversità, esaltazione arriverei a dire. Razzista è colui che riconosce l'imprescindibilità dell'ethos dall'etnos, colui che rifiuta l'agglutinamento finale, l'indistinto, la non-forma, l'annegamento definitivo nel mare magnum del niente nichilista. Come si ebbe a dire: "Di fronte al caos della modernità, unica salvezza è la forma".
Che poi l'argomento attiri spesso anche coglioni e sottosviluppati di ogni sorta non è argomento sufficiente per svalorare l'approccio razziale, tant'è che gli stessi si trovano copiosi anche sull'opposta sponda ideologica.
Se poi prendiamo il termine 'razzista' con l'accezione moderna sonoramente negativa di spregio del diverso, non posso allora che trovarmi in disaccordo. Ma non per questo propugno il meticciato e il dissolvimento etnico in ossequio ai feticci della modernità.
Ho un cuore antico e uno spirito arcaico, dei vostri fantaccini senza spirito e col cuore di latta me ne faccio meno di niente.