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  1. #1
    Iterum rudit leo
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    Predefinito Tasse, Alleanza Nazionale: "No a tagli solo in favore dei ricchi"

    Alemanno: “NO AI TAGLI IN FAVORE DEI RICCHI” - (l'intervista)


    Alemanno: la bozza sul fisco così non va bene, riduciamo l’Irap
    Da "Il Messaggero " del 10 maggio 2004
    di ALBERTO GENTILI


    Roma. “Ovviamente siamo felicissimi di tagliare le tasse. Ma, in base a ciò che leggo sui giornali, il progetto di Berlusconi e Tremonti non va bene: favorisce i ricchi più dei poveri”. Gianni Alemanno, ministro di An, alla vigilia del vertice di maggioranza dedicato alla presunta e promessa rivoluzione dell’Irpef, boccia il piano del premier e del ministro dell’Economia.

    Ministro, pensa davvero che entro il 13 giugno si possa sforbiciare l’Irpef con un decreto?
    “Se il premier e Tremonti dicono che c’è una possibilità, significa che la possibilità dovrebbe esserci. Ora bisogna capire di che cosa si tratta”.

    In barba al principio della collegialità, Tremonti vi tiene all’oscuro...
    “Mah, martedì ci dovrebbe essere consegnato il progetto e spero che il discorso della collegialità possa andare avanti. La vertenza Alitalia ha dimostrato che questo metodo paga, è vincente”.

    An dice: “ok, tagliamo le tasse, ma si devono privilegiare i redditi bassi e non si devono tagliare gli aiuti alle imprese”. Non ha l’impressione che la direzione imboccata da Berlusconi sia opposta?
    “Su questo progetto circolano anticipazioni giornalistiche che non so quanto corrispondono alla verità e che comunque presentano dei problemi: si taglia qualcosa a favore dei ceti bassi, ma si taglia molto di più per quelli alti. Un altro problema riguarda il Mezzogiorno: gran parte degli incentivi alle imprese vanno al Sud e allora bisogna verificare se, con la riduzione delle tasse, vi sarà comunque un ritorno effettivo per le aree depresse”.

    Come pensate di sostenere il Sud in questa partita?
    “Una strada può essere la fiscalità differenziata, anche se richiede una trattativa abbastanza complessa con l’Unione europea. Un’altra ipotesi è la riduzione dell’Irap, la tassa che crea più problemi alle aziende, soprattutto a quelle piccole e medie. Quindi, un intervento sull’Irap sarebbe la soluzione migliore. Direi: tagliamo prima l’Irap, dell’Irpef”.

    La Lega propone di non rinnovare i contratti del pubblico impiego per trovare le risorse con cui abbassare le tasse. Cosa ne pensa?
    “Tutto il male possibile: questa cosa non si può fare. Con il pubblico impiego siamo stati particolarmente attenti negli ultimi anni, quindi si può anche chiedere uno sforzo a queste categorie. Ma non gli si può certo dire: non vi rinnoviamo il contratto”.

    Ha detto: “Melfi è stata una grande vittoria dei lavoratori del Sud”. Non sono gli stessi lavoratori caricati dalla polizia su ordine di un suo collega di governo?
    “C’è stato un difetto di comunicazione, all’inizio siamo stati tutti mal informati. Poi, appena An si è resa conto di come stavano veramente le cose, abbiamo cambiato atteggiamento. Personalmente mi sono impegnato, anche con l’Ugl, che non ci sarebbero più state cariche della polizia. Va comunque detto che se hanno sbagliato i lavoratori a commettere qualche accesso, ancora di più ha sbagliato la Fiat a far marcire la situazione fino al punto di generare le proteste”.

    Cinque giorni fa aveva dichiarato: “Bisogna contrastare lo strapotere di Tremonti”. Lo pensa ancora?
    “Noi non vogliamo il conflitto a tutti i costi, noi vogliamo un’economia più attenta alle imprese, al lavoro, al Sud e ai redditi delle famiglie. E vogliamo un metodo collegiale di gestione dell’economia”.

    Si può ottenere con Tremonti?
    “Se accetta la collegialità sicuramente sì. Ma resta un problema oggettivo del ministero dell’Economia – così com’è stato disegnato dalla riforma Bassanini – che dovrà essere risolto dopo le elezioni. Insomma: o si danno le deleghe a palazzo Chigi, al vicepremier, per il coordinamento delle politiche economiche e sociali; oppure bisognerà creare nuovi ministeri. Noi preferiamo la prima ipotesi, la meno aggressiva verso Tremonti”.

    “Dopo il 13 giugno”, ha detto, “potrei non fare più il ministro”. Cosa vuole fare?
    “Dopo le elezioni andrà ridiscussa la struttura del partito, i ruoli, il governo...”.

    Anche Fini?
    “Dobbiamo metterci tutti in discussione, ma senza compromettere l’immagine del partito di cui Fini è il primo testimone”.

    Tra un rimpasto di governo e un Berlusconi-bis cosa preferisce?
    “Preferisco un nuovo programma economico-sociale, gli aspetti governativi vengono dopo”.

  2. #2
    Iterum rudit leo
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    Predefinito

    Il vice premier corregge la proposta Berlusconi sul taglio fiscale
    "Non si può privilegiare una piccola platea di contribuenti"
    Fini: "Abbassare le tasse per tutti
    ma prima ridurre aliquote basse"


    Gianfranco Fini è presidente
    di Alleanza nazionale dal 1995

    ROMA - Il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini interviene sulla proposta del premier di riduzione delle tasse e ferma i tagli per le élite. "An è impegnata perché il governo riduca le tasse a tutti - si legge in una nota - poiché è incontestabilmente vero che, degli oltre 38 milioni di contribuenti Irpef, solo per 500 mila, che hanno un reddito lordo annuo superiore a 70 mila euro, si arriva ad applicare l'aliquota massima del 45 per cento. Per An una riforma fiscale socialmente equa può riguardare questa ristretta élite di cittadini benestanti solo dopo avere interessato la stragrande maggioranza dei contribuenti".

    "Ciò significa - si legge ancora nella nota del vicepremier - che il governo deve ridurre subito al 23 per cento le attuali aliquote del 29 per cento e del 31 per cento. E ridurre al 33 per cento l'aliquota del 39 per cento, se vi saranno sufficienti risorse finanziarie".

    "In tal modo - conclude Fini - la riforma fiscale interesserà subito il 90 per cento dei contribuenti. Solo successivamente si potrà, per tanto, abbassare l'aliquota del 45 per cento. Farlo ora, in questa difficile congiuntura, significherebbe privilegiare una piccolissima platea di contribuenti, a scapito della stragrande maggioranza delle famiglie italiane".

    La dichiarazione di Gianfranco Fini arriva dopo una serie di incontri che il governo ha avuto con le delegazioni di An. Il dibattito sulla riforma fiscale è stato aperto due giorni fa dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha dichiarato di non escludere un decreto legge per arrivare il più presto possibile a due sole aliquote (contro le cinque attuali) da 23 per cento e 33 per cento.

  3. #3
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    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  4. #4
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    Predefinito

    ..tesi, pensieri e proposte dal sapore "sociale" che il volpone gianfighetta avrebbe potuto esprimere nel maggio 2002, oppure nel maggio 2003 ma...guardaunpò, tali esternzazioni escono dalla sua fulgida mente propio alla vigilia delle elezioni europee 2004 (che se sbaglia queste stavolta E' POLITICAMENTE MORTO!)


    ....'AZZ, CHE TEMPISMO!!!!!!!!!!!!!
    "Io non sono un numero....sono un'uomo libero!"

 

 

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