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  1. #1
    Obama for president
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    Predefinito così i laburisti vinceranno il terzo mandato

    Così i Laburisti vinceranno il terzo mandato
    Proprio perché permangono gravi ingiustizie, non dobbiamo fermarci sulla strada delle riforme



    Londra. A metà del secondo mandato, un governo deve far fronte a una precisa responsabilità. Dopo sette anni al potere, un governo deve poter dimostrare di non aver ceduto all'autocompiacimento ma di possedere ancora obiettivi precisi, forza di volontà ed ambizione. Compito del governo laburista è definire gli obiettivi futuri del New Labour, nell'ambito del confronto elettorale per le amministrative di quest'anno e dei preparativi del manifesto programmatico per un terzo mandato. Dobbiamo essere un partito unito, e restare ancorati ai capisaldi dei nostri valori laburisti. Dobbiamo essere radicali nel proporre nuove politiche e sottoporre ogni nuova idea ad un attento e severo scrutinio. E nell'ambito di contrapposte opinioni sul futuro della Gran Bretagna, dobbiamo anche essere spietati nel tracciare le distinzioni tra il nostro governo e i Conservatori. Perché alle prossime elezioni il pubblico si troverà di fronte ad una scelta netta: tra una Gran Bretagna laburista che ha successo nel moderno contesto economico, e una Gran Bretagna conservatrice che determinerebbe il fallimento del nostro paese.
    Questo è un momento di grandi sfide per la Gran Bretagna. Dobbiamo affrontare un'agguerrita competizione a livello globale. In ogni nazione industriale avanzata non esiste azienda, industria o settore, che sia immune alla competizione dei paesi industrializzati emergenti. Non c'è nazione industrialmente avanzata che possa dare per scontata la propria prosperità futura. La Gran Bretagna che avrà successo sarà una Gran Bretagna disposta a prendere quelle difficili decisioni a lungo termine, necessarie al nostro successo. Necessarie a rafforzare stabilità e sicurezza. Necessarie al progresso di una cultura dell'imprenditoria e che ci consenta di affermarci nelle produzioni ad alto valore aggiunto e contenuto tecnologico, investendo in ricerca scientifica e risorse. Necessarie a portare avanti le nostre riforme per la creazione di servizi pubblici di qualità internazionale. E, soprattutto, necessarie a favorire maggiori opportunità per tutti, non solo per pochi, sfruttando al massimo potenzialità e talenti.
    La Gran Bretagna che fallirà è la Gran Bretagna che si sottrae alle decisioni difficili. Una Gran Bretagna che metterebbe a rischio la stabilità della nostra economia, con un ritorno ad interventi a breve termine, con tagli agli investimenti per la ricerca scientifica, per l'istruzione, per le imprese e le infrastrutture - persino quelle per la sicurezza nazionale - proprio nel momento in cui ce n'è più bisogno.
    Per questo, i laburisti hanno il dovere di dimostrare che siamo in grado di dare alla Gran Bretagna tutto ciò di cui ha bisogno per affrontare in modo vincente la ristrutturazione economica globale e, al tempo stesso, soddisfare le nuove, e giustamente più elevate, ambizioni dei cittadini, a livello personale e per le proprie famiglie. Il pubblico chiede servizi sanitari e istruzione di qualità più elevata. Vogliono un governo che sia loro alleato nel difficile compito di bilanciare professione e vita familiare. E perché serva a garantire servizi per l'infanzia aperti a tutti, o un allargamento della proprietà abitativa, o maggiore competitività e accesso a programmi d'apprendimento prolungato, o ad affrontare la mancanza di aspirazioni di molte comunità, è necessario inaugurare una nuova stagione di riforme e modernizzazioni sociali ed economiche. Ed è proprio perché permangono ingiustizie da correggere, opportunità da sfruttare e interessi di parte da abolire, che le riforme dei Laburisti andranno avanti, decise.
    Le riforme devono essere frutto di valori e lungimiranza. E devono essere valutate attentamente. Prima, e dopo, il 1997, abbiamo adottato rigorose riforme a lungo termine per favorire stabilità e occupazione. L'indipendenza della Banca d'Inghilterra e il New Deal sono stati pianificati in modo meticoloso e nel rispetto dei valori laburisti fondamentali. Il futuro del New Labour dipende dalla nostra capacità di continuare ad applicare con rigore i valori laburisti fondamentali di opportunità, responsabilità e collettività nell'affrontare le sfide del futuro.
    Dopo una rigorosa analisi delle sfide che la Gran Bretagna globale dovrà affrontare, stiamo ora lavorando a dettagliate e approfondite politiche new-labouriste che serviranno a consolidare la stabilità, riformare la politica per le abitazioni, favorire la competitività, sostenere l'imprenditoria e offrire più opportunità a tutti garantendo nuove libertà sino ad ora vietate a molti. Grazie a maggiori investimenti, varietà e possibilità di scelta, la riforma dei servizi pubblici sarà in grado di soddisfare le crescenti esigenze dei cittadini e di affrontare antiche ingiustizie e inique disparità. Desidero una Gran Bretagna laburista che sia un faro per l'umanità, capace di dimostrare che - anche in un'economia globale altamente competitiva - prosperità economica e giustizia sociale possono progredire di pari passo.
    Ma realizzare una Gran Bretagna vincente significa anche che dobbiamo smascherare le politiche dei Conservatori, che farebbero ripiombare il paese nel fallimento. Lungi dal creare un nuovo Conservatorismo, Michael Howard sta ancora tentando di portare a termine l'opera privatizzante del programma Thatcher. Su tutte le questioni cardine del nostro futuro, i Conservatori intendono ripetere gli sbagli del passato. La loro proposta di un taglio reale della spesa - per ciascun dipartimento - del 5% nei primi due anni, taglierebbe investimenti vitali alla ricerca e alla tecnologia, alle risorse e alla sicurezza, mettendo a repentaglio stabilità e occupazione.
    Perché i Conservatori sono così determinati ad apportare tagli così drastici? Perché ognuno dei principali rappresentanti del partito Conservatore - Howard, Letwin, Saatchi e Fox - è convinto, per questioni ideologiche, di dover tagliare la spesa pubblica portandola al 35%, o meno, del prodotto interno. Oggi, questo significherebbe tagli per un valore complessivo di 80 miliardi di sterline all'anno - il che equivale a chiudere ogni scuola, od ogni ospedale, in Gran Bretagna. Proprio quando il New Deal sta portando la Gran Bretagna più vicina alla piena occupazione di quanto non sia mai stata prima, i Conservatori vorrebbero mettere la piena occupazione a repentaglio abolendolo. Adesso che cominciamo a comprendere pienamente l'importanza dell'apprendimento pre-scolastico, i Conservatori vorrebbero mettere fine al programma Sure Start, fare tagli ai servizi per l'infanzia, abolire il nostro programma di centri per l'infanzia e tagliare i fondi destinati alla fascia dei minori di cinque anni.
    Ed essendosi opposti all'indipendenza della Banca d'Inghilterra, i Conservatori si oppongono ora alle nostre regolamentazioni fiscali a lungo termine, e vorrebbero tagliare proprio quegli investimenti su infrastrutture, ricerca, università e risorse che sono indispensabili per una crescita economica sostenuta. Ed è per questo che l'opinione pubblica, vedendo il governo ombra di Howard, si renderà conto di cosa rappresenta: i prodromi dell'ennesima recessione a firma dei Conservatori. E proprio questo estremismo ideologico spiega la natura dei "passaporti" per il paziente privato e per lo studente ideati dai Conservatori - chiari tentativi di dirottare miliardi nel settore privato e di privatizzazione dei servizi pubblici. Questa determinazione ideologica a ridurre l'impegno dello stato è talmente reazionaria che - anche in questi frangenti d'incertezza geo-politica e minaccia del terrorismo - hanno anche proposto un taglio reale del 5% alla spesa per la sicurezza interna e la difesa. Non sorprende quindi che l'opinione pubblica consideri Howard e le sue politiche non come un programma per garantire il futuro della Gran Bretagna, ma un ritorno alle divisioni interne del paese - non un nuovo regime Conservatore ma un proseguimento, ancor più estremo, del regime Thatcher.
    E' inoltre chiaro che la campagna dei Conservatori conterrà tutti gli elementi tipici della vecchia e stanca ricetta Saatchi&Saatchi. I Conservatori hanno in programma una campagna negativa e distruttiva, che mira a generare pessimismo, cinismo e timore per il futuro del paese. Ma non ci riusciranno. Perché oggi viviamo in una Gran Bretagna che lavora, cresce, investe e ottiene risultati migliori di tutto il resto dell'Europa, e di gran parte del mondo. E' dicendo basta ai programmi a breve termine e al dogma del libero mercato dei Conservatori che, dal 1997, abbiamo creato 2 milioni di posti di lavoro, aumentato di 1 milione di persone il numero di proprietari di casa e, sì, fatto funzionare la Gran Bretagna. Quindi il futuro della Gran Bretagna non va trovato nel ritorno ai pessimismi, cinismi e timori dei Conservatori. Si trova invece nel programma, moderno e proiettato nel futuro, del New Labour, un programma che nei prossimi dieci anni vedrà una Gran Bretagna globale fondata su un rinnovato ottimismo e nuove ambizioni future del popolo britannico.

  2. #2
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    mah speriamo che rivincano, ma ho dei dubbi

  3. #3
    Sconcertato.
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    Il Governo è chiamato a decidere per il bene e nell’interesse della collettività. Questo è il suo dovere, questa è la sua missione. Romano Prodi, 5 luglio 2006.
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    la popolarità di blair non è mai stata così bassa!

  4. #4
    Obama for president
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    questo è nel libro dei tuoi sogni

 

 

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