Corriere, 11.05.04
EUROPEE / Una giornata a tu per tu con il leader nella villa di Arcore per i 74 candidati di Forza Italia a Strasburgo
Letture, orazioni e il «credo»: gli azzurri in seminario da Silvio
ARCORE - Escono uno alla volta dalla villa del Cavaliere. Fabrizia Carminati, volto che evoca televendite e albori della tv commerciale, bianchissima, dal top di pizzo alle scarpe, a parte la macchia azzurra del kit del candidato, è un po’ spaesata. Dove si candida? «Alle Europee!». Ridono tutti. No, in quale circoscrizione? «Ah, scusate, nel Nord Ovest». Un’intera giornata ad ascoltare il verbo del capo. Il coordinatore Sandro Bondi lo definisce un «seminario di studio». Settantaquattro aspiranti onorevoli a Strasburgo chiusi ad Arcore per ascoltare il premier, pure lui candidato. Tre ore al mattino, un paio al pomeriggio. «Relazione lunghissima», sembra avanzare una velata critica Franco Malerba, l’astronauta già eurodeputato nel ’94. «Allora eravamo neofiti, oggi abbiamo consapevolezza del nostro ruolo in Europa. Questo ci ha spiegato Berlusconi».
Per evitare dimenticanze o confusioni, il leader di Forza Italia anche questa volta ha fatto trovare ai candidati un cofanetto. Niente gadget o mentine, i tempi sono cambiati. Libri e opuscoli a iosa: i progetti del governo Berlusconi, lo speciale di Liberal con l'intervista a Berlusconi, i successi del semestre Ue presieduto da Berlusconi e il «Credo laico di Forza Italia», ovvero il meglio dei discorsi di Berlusconi, ordinati evangelicamente in dodici letture. Per esempio, la sesta: «Sono assolutamente convinto che con l’aiuto di Dio e degli uomini, ce la faremo». La settima: «La politica è un impegno alto, nobile, duro, quasi angosciante». Undicesima: «Dobbiamo avere il sole in tasca e tirarlo fuori al momento giusto». Dodicesima e finale: «Lasciamo agli altri il loro inverno, l’inverno del cinismo, l’inverno dell’odio, l’inverno di una ideologia disumana, l’inverno di uno Stato che vuole controllare tutto...».
Chiara Pocaterra, 28 anni, occhi azzurri e sorriso acchiappavoti, mostra fiera il «massimario» del premier. «È stata una giornata bellissima». È lei la più giovane della squadra azzurra, il più anziano è il navigato Giuseppe Gargani. Le donne sono 27 («Il 36,5%, più di quanto obbliga la legge» spiega con orgoglio Bondi), 58 sono laureati, 16 gli uscenti, 25 non sono mai stati eletti prima, c’è un generale in congedo, 18 professionisti e sei giornalisti. Alessandro Cecchi Paone è uno di questi, si mette volentieri in posa per i fotografi e attacca la Gruber. «Lei ha un collegio blindato, io perdo tempo e soldi. Ma il mio è un tentativo di servizio civile».
Programmi? Ambizioni? Progetti? C’è tutto dentro il kit, perfino come prepararsi un bel discorso accattivante. Basta prendere a modello le otto paginette segretissime intitolate «L’orazione per le elezioni europee». L’Unione? «Non vogliamo quella della burocrazia e della stagnazione». La Lista Prodi? «È vecchia politica». E le grandi opere che nessuno ha visto? Risposta facile facile: «Colpa del sabotaggio della sinistra».
Riccardo Bruno