Da quando i numerosi casi di tortura sono venuti alla luce, alcuni leaders religiosi americani (metodisti e luterani) hanno iniziato ad esprimere la loro contrarietà verso la continua retorica religiosa bushista volta a dipingere gli USA quali armata del Bene che lotta contro il Male. Il dissenso per alcune ricorrenti dichiarazioni del presidente, in particolare "Dio è dalla parte dell' America" si è fatto sempre più forte tanto da aver costretto Bush a fare marcia indietro e ad affermare, in una recente intervista, che Dio non è dalla parte di alcuna nazione.
Bene, meglio tardi che mai.

Per il momento non si hanno notizie su eventuali accuse di meto-comunismo o lute-comunismo rivolte da qualche galoppino di Bush ai leaders religiosi americani, sulla falsariga di quelle di catto-comunismo che i Bondi e gli Schifani rivolgono alla Cei ogni volta che qualche vescovo critica Berlusconi.

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