Porto Rotondo.
Polemiche sul cantiere a casa Berlusconi
La Procura indaga sui lavori alla Certosa
Due interrogazioni alla Camera e alla Regione
Olbia_Accertamenti. Il sostituto procuratore della Repubblica di Tempio, Giovanni Porcheddu, ha incaricato la polizia municipale, il corpo forestale e la capitaneria di porto di verificare quali interventi siano in atto sotto il costone del parco della Certosa. Lavori in corso a Porto Rotondo, lavori coperti dal segreto più fitto («questioni di sicurezza»), tanto che ora la Procura vuole sapere almeno cosa si stia realizzando nel punto di accesso al mare. Tecnicamente, non c’è un’inchiesta, non è stato presentato alcun esposto per sollecitare una indagine: l’iniziativa del magistrato è solo una normale acquisizione di informazioni.
E la piattaforma sul mare, con ponteggio annesso, non poteva restare fuori dalle stanze romane della politica. Sempre ieri, questa volta alla Camera, due deputati diessini, Francesco Carboni e Pietro Maurandi, hanno presentato un’interrogazione sulla vicenda. Tre domande, dirette al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro dell’Interno Beppe Pisanu e al titolare del dicastero dell’Ambiente Altero Matteoli, sui lavori in corso sotto il parco di cinquanta ettari della residenza di Porto Rotondo. Primo quesito: si chiede se “i lavori vengano eseguiti su terreno di pertinenza della villa La Certosa di proprietà o nella disponibilità dell’onorevole Berlusconi”. Secondo quesito: si chiede se “i lavori siano stati autorizzati dagli assessori regionali all’Urbanistica e all’ambiente e se siano stati assentiti dall’autorità municipale per territorio”. Terzo quesito: si chiede, infine, “quali opere debbono ivi essere realizzate e quali finalità intendono raggiungere o assicurare”. Carboni e Maurandi premettono che «la zona è sottoposta a vincolo assoluto di inedificabilità in forza di leggi nazionali e in particolare di leggi regionali, che precludono in maniera assoluta l’edificazione fino a 300 metri dal mare, in qualsiasi forma e per qualsiasi ragione, a tutela dell’ambiente e del paesaggio». Nel documento, ecco uno dei passaggi fondamentali: «I vincoli paesaggistici sono stati sempre e costantemente rispettati e fatti rispettare anche di fronte a esigenze e a ragioni di insediamenti per finalità pubbliche e militari, vincoli che sono stati fatti osservare, inoltre, per qualsiasi iniziativa di carattere imprenditoriale e privato». I lavori in corso, concludono i parlamentari, «non possono aver ottenuto le autorizzazioni regionali e la concessione edificatoria da parte del Comune».
Luigi Cogodi, capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, ha inviato una lettera al presidente della Giunta, Italo Masala, invitandolo a rispondere entro mercoledì prossimo in aula sulla vicenda.
Nei giorni scorsi, le due istituzioni che avrebbero dovuto sapere, ovvero Comune e Regione, avevano riferito di non essere state informate dell’intervento “segreto” in corso a Porto Rotondo. Intervento visibile a chiunque, da terra o dal mare, volesse vedere cosa accade sotto il parco della Certosa. A proposito di curiosi: mercoledì scorso, a Porto Rotondo, i carabinieri hanno cercato di scoprire chi avesse utilizzato un gommone per avvicinarsi troppo alla residenza del presidente del Consiglio.
Enrico Pilia
Andrea Busia