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  1. #1
    Totila
    Ospite

    Predefinito Decapitazione: intervento preciso e puntuale di Al Qaeda...

    Come il suo capo, il leggendario Osama che appare in video dicendo cazzate nei momenti meno opportuni, così anche il suo vice (Zarqawi), con un fiuto politico da ippopotamo, decapita un prigioniero. Tutto questo mentre la resistenza irakena, senza sparare un colpo, sta vincendo una battaglia mediatica senza eguali.
    Questa Al Qaeda è veramente eccezionale. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. (Vero, Bush?)
    Scommetto che la prossima mossa sarà un attentato suicida in un asilo, oppure un autobomba in un ospizio.
    Grande Al Qaeda...

  2. #2
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    Predefinito Ancora una volta...

    Se lo avete già letto perdonatemi ma certe cose DEVONO ESSERE ricordate.

    Che si sappia chi c'è dietro Al Quaeda.

    Propaganda di guerra

    di Michel Chossudovsky

    16 gennaio 2003

    I pianificatori militari del Pentagono sono profondamente consapevoli del ruolo centrale della propaganda di guerra. E' stata lanciata una campagna di paura e disinformazione lanciata dal Pentagono, dal Dipartimento di Stato e dalla CIA. La plateale distorsione della verità e la sistematica manipolazione delle fonti di informazione sono parte integrale della pianificazione bellica. In seguito all'11/9, il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld ha creato l'Office of Strategic Influence (OSI), ovvero l'"Ufficio della Disinformazione", come è stato etichettato dai suoi critici:

    "Il Dipartimento della Difesa ha detto che avevano bisogno di farlo, e stavano realmente per impiantare storie che erano false in paesi stranieri - come sforzo per influenzare l'opinione pubblica mondiale".1

    E all'improvviso l'OSI cessò formalmente di esistere in seguito a pressioni politiche ed a storie "difficili" sui media secondo le quali "il suo scopo era di mentire deliberatamente per favorire gli interessi americani". 2 "Rumsfeld indietreggiò e disse che questo è imbarazzante".3 Nonostante questo apparente dietrofront l'orwelliana campagna di disinformazione del Pentagono rimane funzionalmente intatta: "Il segretario alla difesa non è particolarmente evasivo in questo caso. Nella propaganda militare la disinformazione è parte della guerra".4

    Più tardi Rumsfeld confermò in un'intervista che mentre l'OSI di nome non esiste più, i "compiti previsti per l'Ufficio vengono eseguiti" 5 (Le parole precise di Rumsfeld possono essere consultate a http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html).

    Molte delle agenzie governative e dei servizi di informazione - con collegamenti con il Pentagono - sono coinvolti in vari aspetti della campagna di propaganda. La realtà viene rivoltata. Le azioni di guerra vengono annunciate come "interventi umanitari" indirizzati al "cambio di regime" ed al "ristabilimento della democrazia". L'occupazione militare e l'uccisione di civili sono presentate come "operazioni per il mantenimento della pace". L'abolizione delle libertà civili - nel contesto della cd "legislazione antiterrorismo" - viene dipinta come un mezzo per fornire la "sicurezza interna" e preservare le libertà civili. E sottolineare queste realtà manipolate, le dichiarazioni su "Osama bin Laden" e "Armi di distruzione di massa", che circolano a profusione nella catena dell'informazione, vengono mantenute come base per un'interpretazione degli eventi mondiali.

    Negli "stadi di pianificazione" critici che portano ad un'invasione dell'Iraq, lo spostamento dell'opinione pubblica in patria e nel mondo è una parte integrale dell'agenda di guerra, la propaganda di guerra viene portata avanti in tutti gli stadi: prima, durante l'operazione militare ed anche nel suo crudele seguito. La propaganda di guerra serve per sommergere le reali cause e conseguenze della guerra.

    Pochi mesi dopo che l'OSI venne sciolto tra le polemiche (febbraio 2002) il New York Times confermava che la campagna di disinformazione procedeva a pieno ritmo e che il Pentagono stava:

    "...considerando di emanare una direttiva segreta ai militari americani per condurre operazioni coperte mirate ad influenzare l'opinione pubblica ed i politici nei paesi amici e nelle nazioni neutrali ...La proposta ha acceso un aspra battaglia nell'amministrazione Bush sul fatto se i militari dovessero eseguire missioni segrete di propaganda in azioni amiche come la Germania... La lotta, ha detto un funzionario del Pentagono, è sulla "comunicazione strategica nel nostro paese, il messaggio che vogliamo inviare per un'influenza a lungo termine, e come farlo....'Abbiamo le attività e le capacità e l'addestramento per andare in nazioni amiche e neutrali per influenzare l'opinione pubblica. Possiamo farlo senza doverne subire le conseguenze. Questo non significa che dovremmo farlo'".6

    Fabbricare la verità

    Per sostenere l'agenda di guerra queste "realtà fabbricate", convogliate su base giornaliera nella catena dell'informazione devono diventare verità indelebili, che formino parte di un ampio consenso politico e dei media. A questo riguardo, i media ufficiali, sebbene agiscano indipendentemente dall'apparato militare e di intelligence, sono uno strumento di questo sistema tendente al totalitarismo.

    In stretto collegamento con il Pentagono e la CIA, anche il Dipartimento di Stato ha istituito la propria unità di propaganda "soffice" (civile), guidata dal Sottosegretari di Stato per la Diplomazia Pubblica e gli Affari Pubblici Charlotte Beers, una potente figura dell'industria pubblicitaria. Lavorando in collegamento con il Pentagono, la Beers è stata nominata a capo dell'unità di propaganda del Dipartimento di Stato immediatamente dopo l'11/9. Il suo mandato è di "contrastare l'antiamericanismo all'estero".7 Il suo ufficio al Dipartimento di Stato deve:

    "assicurare che la diplomazia pubblica (impegnando, informando ed influenzando il pubblico chiave internazionale) venga praticata in armonia con gli affari pubblici (raggiungere gli americani) e la diplomazia tradizionale per favorire gli interessi e la sicurezza degli USA e fornire le basi morali per la guida USA del mondo". (http://www.state.gov/r/ )

    Il ruolo della CIA

    La più importante componente della Campagna di paura e disinformazione è affidata alla CIA, che, segretamente, retribuisce autori, giornalisti e critici dei media attraverso una ragnatela di fondazioni private ed organizzazioni di facciata sponsorizzate dalla CIA. La CIA influenza anche l'ambito e la direzione di molte produzioni di Hollywood. Dall'11/9 una terzo delle produzioni di Hollywood sono film di guerra. "Le star e gli autori di Hollywood si precipitano a sostenere il nuovo messaggio di patriottismo, consultandosi con la CIA e dibattendo con il militari su possibili attacchi terroristici nella vita reale".8 "The Sum of All Fears", diretto da Phil Alden Robinson, che descrive lo scenario di una guerra nucleare, ha ricevuto l'appoggio ed il sostegno sia del Pentagono che della CIA.9

    La disinformazione viene solitamente "impiantata" da agenti della CIA nelle sale riunioni dei principali quotidiani, riviste e canali TV. All'esterno vengono spesso utilizzate ditte di pubbliche relazioni per creare "storie fasulle". Documentato accuratamente da Chaim Kupferberg in relazione ai fatti dell'11 settembre: "Relativamente pochi corrispondenti ben collegati forniscono gli scoop che vengono pubblicati nelle relativamente poche fonti di notizie ufficiali, dove i parametri del dibattito sono stabiliti e la "realtà ufficiale" viene consacrata per tutti gli altri nella catena dell'informazione".10

    Le iniziative di disinformazione coperta sotto gli auspici della CIA vengono anche convogliate attraverso vari servizi di informazione satelliti in altri paese. Dall'11/9 esse sono risultate nella disseminazione giornaliera di false informazioni riguardanti presunti "attacchi terroristici". Praticamente in tutti i casi riportati (Gran Bretagna, Francia, Indonesia, India, Filippine ecc.)si diceva che i "presunti gruppi terroristi" avevano "collegamenti con al Qaeda di Osama bin Laden", senza naturalmente riconoscere il fatto (ampiamente documentato da rapporti di intelligence e documenti ufficiali) che al Qaeda è una creazione della CIA.

    La dottrina dell'"Autodifesa"

    In questo momento critico, nel mese(i) che portano all'annunciata invasione dell'Iraq, la campagna di propaganda è in moto per sostenere l'illusione che "l'America è sotto attacco". Passata non solamente attraverso i media ufficiali ma anche attraverso molti siti internet di media alternativi, queste "realtà fabbricate" ritraggono la guerra come un atto di autodifesa in buona fede, mentre nascondono accuratamente i vasti obiettivi strategici ed economici della guerra.

    A sua volta, la campagna di propaganda sviluppa un casus belli, "una giustificazione", una legittimità politica per la guerra. La "realtà ufficiale" (comunicata abbondantemente nei discorsi di George W) resta sulla vasta assunzione "umanitaria" di una cd guerra "preventiva", dal nome di "guerra difensiva", "una guerra per proteggere la libertà":

    "Siamo sotto attacco perché amiamo la libertà... E finché amiamo la libertà ed amiamo l'indipendenza e valorizziamo tutti gli esseri umani, essi ci faranno del male".11

    Espresse nel National Security Strategy (NSS), la dottrina della "guerra difensiva" preventiva e della "guerra al terrorismo" contro al Qaeda costituiscono le due essenziali colonne portanti della campagna di propaganda del Pentagono. L'obiettivo è presentare l'"azione militare preventiva", cioè la guerra, come atto di "autodifesa" contro due categorie di nemici, gli "stati canaglia" ed i "terroristi islamici":

    "La guerra contro i terroristi di portata globale è un'impresa globale di incerta durata. ...L'America agirà contro queste minacce emergenti prima che esse prendano forma completamente.

    ...Gli stati canaglia ed i terroristi non cercano di attaccarci utilizzando mezzi convenzionali. Sanno che tali attacchi fallirebbero. Invece essi si affidano ad azioni di terrore e, potenzialmente, all'uso di armi di distruzione di massa (...)

    I bersagli di tali attacchi sono le nostre forze armate e le nostre popolazioni civili, in violazione di una delle principali norme della legge di guerra. Come è stato dimostrato dalle perdite dell'11 settembre 2001, vittime civili in massa sono l'obiettivo specifico dei terroristi e queste perdite sarebbero più gravi in misura esponenziale se i terroristi acquisissero ed utilizzassero armi di distruzione di massa.

    Gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto l'opzione di azioni preventive per contrastare una seria minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Più grande la minaccia, maggiore il rischio della inattività, e più irresistibile il caso di intraprendere azioni anticipatorie per difenderci, (...). Per bloccare o prevenire tali atti ostili da parte dei nostri avversari, gli Stati Uniti, se necessario, agiranno preventivamente".12 (National Security Strategy, White House, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html )

    L'immissione della disinformazione nella catena dell'informazione

    Come viene portata a compimento la propaganda di guerra? Quotidianamente vengono immesse nella catena dell'informazione due tipi di "dichiarazioni" "stupefacenti" provenienti da una varietà di fonti (comprese dichiarazioni di funzionari della sicurezza nazionale, dai media, istituti con sede a Washington ecc.). Alcuni dei fatti (comprese le notizie riguardanti presunti terroristi) sono palesemente fabbricate dai servizi di informazione. Queste dichiarazioni sono supportate da semplici ed attraenti "ritornelli", che preparano la scena per fabbricare le notizie:

    Ritornello n. 1. "Al Qaeda di Osama bin Laden" (Osama) è dietro la maggior parte delle storie riguardanti la "guerra al terrorismo", compresi "asseriti", "futuri", "presunti" e "reali" attacchi terroristici. Quello che raramente viene menzionato è che questo nemico esterno, al Qaeda, è una "attività di intelligence" della CIA, usata in operazioni coperte.

    Ritornello n. 2. La dichiarazione "Le armi di distruzione di massa (WMD)" viene usata per giustificare la "guerra preventiva" contro gli "Stati sponsor del terrore", cioè paesi come Iraq, Iran e Corea del Nord che si asserisce posseggano WMD. Ampiamente documentato nel caso dell'Iraq, una grande parte delle notizie sulle WMD e gli attacchi biologici sono fabbricate.

    Le dichiarazioni su "WMD" e "Osama bin Laden" diventano parte del dibattito giorno dopo giorno, incorporate in conversazioni di routine tra cittadini. Ripetute fino alla nausea, esse penetrano nella coscienza profonda della gente comune forgiando le loro percezioni individuali sui fatti attuali. Attraverso la falsità e la manipolazione, questo formare delle menti di intere popolazioni prepara il terreno, sotto la facciata di una democrazia funzionante, per l'instaurazione di fatto di uno stato di polizia. Non c'è bisogno di dire che la propaganda di guerra indebolisce il movimento pacifista.

    La disinformazione riguardo presunti "attacchi terroristici" o "armi di distruzione di massa" provoca a sua volta un atmosfera di paura, che mobilita un fermo patriottismo e sostegno per lo Stato ed i suoi principali esponenti politici e militari.

    Ripetuto praticamente in tutti i rapporti nazionali di notizie, questa stigmatica focalizzazione su WMD-al Qaeda serve essenzialmente come un dogma per accecare la gente sulle cause e conseguenze della guerra di conquista dell'America, mentre procura una semplice, indubbia ed autorevole giustificazione per l'"autodifesa".

    Più di recente, in entrambe i discorsi del Presidente Bush e del Primo Ministro Blair, ed anche nelle notizie, le dichiarazioni su WMD sono ora accuratamente mescolate nelle dichiarazioni su Osama. Il ministro della difesa della GB Jack Straw ai primi di gennaio ha avvertito che "gli 'stati canaglia' come l'Iraq probabilmente erano la fonte più importante di tecnologia WMD per gruppi come al Qaeda".13 Inoltre, in gennaio è stata scoperta a Edimburgo una presunta cellula di al Qaeda con "collegamenti con l'Iraq", dicendo che era coinvolta nell'uso di armi biologiche contro il popolo inglese. L'agenda nascosta delle dichiarazioni sui "collegamenti con l'Iraq" è clamorosamente ovvia: viene detto che i cd "stati sponsor del terrore" sostengono Osama bin Laden. Di converso, viene detto che Osama collabora con l'Iraq nell'uso delle armi di distruzione di massa.

    Negli ultimi mesi diverse migliaia di rapporti di notizie hanno intessuto "storie WMD-Osama" delle quali qui si forniscono degli estratti:

    "Gli scettici discuteranno che le inconsistenze non provano che gli iracheni hanno continuato lo sviluppo di armi di distruzione di massa. Washington continuerà a parlare di altri dannati materiali ed a fare altre accuse, come quella di metà della scorsa settimana, di nuovo non provata, che estremisti islamici affiliati a al Qaeda hanno preso possesso in Iraq di armi chimiche in Iraq lo scorso novembre o alla fine di ottobre".14

    La Corea del Nord ha ammesso di avere mentito su ciò e sta imprudentemente riavviando il suo programma nucleare. L'Iraq ha quasi certamente mentito su questo, ma non lo ammetterà. Nel frattempo al Qaeda, sebbene dispersa, rimane una forza oscura e minacciosa ed assieme ad altri gruppi terroristi ed a potenziali destinatari del suo mortale arsenale potrebbe riemergere in Iraq e Corea del Nord.15

    Britain's Prime Minister Tony Blair listed Iraq, North Korea, the Middle East and al-Qaeda among "difficult and dangerous" problems Britain faced in the coming year.16

    Il Primo Ministro britannico Tony Blair ha elencato l'Iraq, la Corea del Nord, il Medio Oriente e al Qaeda tra i problemi "difficili e pericolosi" che la Gran Bretagna fronteggerà l'anno venturo.16

    Le dichiarazioni WMD-Osama vengono usate copiosamente dai media ufficiali. Dopo l'11/9 queste dichiarazioni stilizzate sono anche diventate una parte dei discorsi politici quotidiani. Esse hanno anche permeato lo svolgimento della diplomazia internazionale ed il funzionamento delle Nazioni Unite.

    Note

    1. Intervista con Steve Adubato, Fox News, 26 dicembre 2002.

    2. Air Force Magazine, gennaio 2003, corsivo aggiunto

    3. Adubato, op. cit. corsivo aggiunto

    4. Ibid, corsivo aggiunto.

    5. Citato in Federation of American Scientists (FAS) Secrecy News, http://www.fas.org/sgp/news/secrecy/2002/11/112702.html , l'intervista di Rumsfeld si può consultare a: http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html .

    6. New York Times, 16dicembre 2002.

    7. Sunday Times, London 5 gennaio 2003.

    8. Ros Davidson, Stars earn their Stripes, The Sunday Herald (Scozia), 11 novembre 2001).

    9. V. Samuel Blumenfeld, Le Pentagone et la CIA enrôlent Hollywood, Le Monde, 24 luglio 2002, http://www.globalresearch.ca/articles/BLU207A.html .

    10. Chaim Kupferberg, The Propaganda Preparation for 9/11, Global Outlook, No. 3, 2003, p. 19, http://www.globalresearch.ca/articles/KUP206A.html .

    11. Osservazioni del presidente Bush a Trenton, New Jersey, «Welcome Army National Guard Aviation Support Facility, Trenton, New Jersey », 23 settembre 2002.

    12. National Security Strategy, White House, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html

    13. Agence France Presse (AFP), 7 gennaio 2003.

    14. Insight on the News, 20 gennaio 2003.

    15. Christian Science Monitor, 8 gennaio 2003

    16. Agence France Presse (AFP), 1 gennaio 2003





    Parte II

    E' l'amministrazione Bush, e non Baghdad, a sostenere al Qaeda

    Fabbricare un nemico

    di Michel Chossudovsky

    28 gennaio 2003

    Uno dei principali obiettivi della propaganda di guerra è "fabbricare un nemico". Mentre cresce il sentimento contro la guerra e vacilla la legittimità dell'amministrazione Bush, i dubbi riguardo all'esistenza di un "nemico esterno" devono essere fugati.

    Mentre si avvicina la data della programmata invasione dell'Iraq, l'amministrazione Bush ed il suo fedele alleato britannico hanno moltiplicato gli "avvertimenti" di futuri attacchi terroristici di al Qaeda. Il nemico deve apparire genuino: vengono impiantate nella catena dell'informazione migliaia di storie ed editoriali che collegano al Qaeda al governo di Baghdad. Colin Powell ha enfatizzato tale relazione nella sua introduzione al World Economic Forum di Davos in gennaio. L'Iraq viene casualmente presentato nelle dichiarazioni ufficiali e nei media come "un paradiso per la rete del terrore ed i suoi fornitori":

    "L'amministrazione Bush sta accumulando le prove che sono ancora fortemente trattenute che non è un caso che i gruppi terroristi dell'universo di al Qaeda abbiano scelto come armamenti i veleni, i gas e gli ordigni chimici che sono armi che portano la firma del regime iracheno".1

    In tale contesto la propaganda si propone di coprire la verità ed eliminare le prove di come al Qaeda di Osama bin Laden è stata fabbricata e trasformata nel "Nemico numero uno".

    Nel frattempo le "operazioni antiterrorismo" dirette contro i musulmani, inclusi gli arresti di massa arbitrari, sono stati incrementate. Negli USA le misure di emergenza sono contemplate in caso di guerra. I media ufficiali sono occupati a preparare l'opinione pubblica. Viene detto che una "emergenza nazionale" è giustificata perché "l'America è sotto attacco":

    "gli USA e gli interessi occidentali nel mondo occidentali devono essere preparati per attacchi di rappresaglia delle cellule dormienti un attimo dopo che lanciamo un attacco all'Iraq".2

    Difesa della patria

    Le procedure di emergenza sono già pronte. Al Segretario della Homeland Defence, il cui mandato è di "salvaguardare la nazione dagli attacchi terroristici", è già stata garantita l'autorità per "prendere il controllo di un'emergenza nazionale", che implica di fatto l'istituzione di un governo militare. Il Northern Command a sua volta sarebbe messo a capo delle operazioni militari nel teatro USA di "guerra al terrorismo".

    Il programma di vaccinazione contro il vaiolo

    Nel contesto di queste misure di emergenza sono già in corso i preparativi per la vaccinazione di massa contro il vaiolo in risposta ad una presunta minaccia di attacco con armi biologiche sul suolo USA. Il programma di vaccinazione, che è stato oggetto di una intensa propaganda dei media, sarebbe lanciato con il solo scopo di creare un'atmosfera di panico tra la popolazione:

    "Alcuni individui infetti con un blocco di biglietti aerei, oppure di autobus, potrebbero spargere l'infezione del vaiolo attraverso il paese, attivando un'epidemia di vaste proporzioni . . . . Non è inconcepibile che la Corea del Nord o l'Iraq possano avere il vaiolo in laboratori nascosti e passare il mortale agente ai terroristi".3

    L'agenda nascosta è chiara come il cristallo. Come meglio discreditare il movimento contro la guerra e mantenere la legittimazione dello stato? Creare le condizioni che instillino la paura e l'odio, presentare i governanti come "guardiani della pace", impegnati ad estirpare il terrorismo ed a preservare la democrazia. Nelle parole del Primo Ministro britannico Tony Blair, echeggiante quasi parola per parola i dispacci della propaganda USA:

    "Credo sia inevitabile che presto ci proveranno in qualche modo,... 'Penso possiamo vedere le prove dai recenti arresti che la rete terrorista è qui ed in giro per il resto dell'Europa, per il resto del mondo... La cosa più paurosa su questa gente è la possibile commistione di fanatismo e di tecnologia capace di portare sul bersaglio distruzione di massa'".4

    Gli arresti di massa

    Gli arresti di massa di individui di origine mediorientale dall'11 settembre 2001 su accuse strombazzate non sono motivate da considerazioni di sicurezza. La loro principale funzione è di fornire "credibilità" alla campagna di paura e propaganda. Ogni arresto, ampiamente pubblicizzato dai media ufficiali, ripetuto giorno dopo giorno per "dà un volto" al nemico invisibile. Serve anche a nascondere il fatto che al Qaeda è una creatura della CIA. Il "Nemico Numero Uno" non è un nemico ma uno strumento.

    In altre parole, la campagna della Propaganda realizza due importanti funzioni.

    Primo, deve assicurare che il nemico venga considerato una minaccia reale.

    Secondo, deve distorcere la verità, cioè deve nascondere "la relazione" tra questo "nemico fabbricato" ed il suo creatore nell'apparato militare e di intelligence.

    In altre parole, la natura e la storia di al Qaeda di Osama bin Laden e delle brigate islamiche sin dalla guerra sovietico-afghana deve essere soppressa perché se comincia a gocciolare presso il grande pubblico, la legittimazione della cd "guerra al terrorismo" crolla come un castello di carte. E durante questo processo viene minacciata la legittimazione dei principali attori politici e militari.

    Lo scandalo della "previa conoscenza dell'11/9"

    Il 16 maggio 2002 i tabloid di New York rivelarono che "il Presidente Bush era stato avvertito di un possibile dirottamento prima degli attacchi terroristici" e non aveva agito.5

    La campagna di disinformazione era visibilmente bloccata dalle crescenti prove dei collegamenti CIA-Osama. Per la prima volta dall'11/9 i media ufficiali hanno accennato alla possibilità di una copertura dei più alti livelli dell'apparato statale USA.

    L'agente dell'FBI Coleen Rowley, che ha soffiato sull'FBI, ha giocato un ruolo chiave nel far scatenare la crisi. Il suo controverso memorandum al Direttore dell'FBI Robert Mueller ha puntato sull'esistenza di "deliberati ostacoli" all'indagine sugli attacchi dell'11 settembre:

    "Pochi minuti dopo gli attacchi dell'11/9 la SSA [David Frasca, Direttore dell'unità radicali fondamentalisti dell'FBI] disse 'questo probabilmente è stato tutto solamente una coincidenza' e che non dovevamo fare nulla finché non ne avremmo avuto il permesso, perché potevamo far saltare qualcosa d'altro che era in corso altrove nel paese"6

    In risposta ad un'imminente crisi politica, la campagna di paura e disinformazione entrò in quinta marcia. La catena delle notizie venne improvvisamente inondata da rapporti ed avvertimenti di "futuri attacchi terroristici". Una dichiarazione dalle parole studiate accuratamente (visibilmente intesa a diffondere paura) del Vicepresidente Dick Cheney contribuì a preparare la scena:

    "Penso che le prospettive di futuri attacchi negli USA siano quasi una certezza... Potrebbe accadere domani, potrebbe accadere la prossima settimana, potrebbe accadere l'anno prossimo, ma loro continueranno a provarci. E noi dobbiamo essere preparati".7

    Quello che Cheney stava realmente dicendoci è che la nostra "attività di intelligence", che noi abbiamo creato, colpirà ancora. Ora, se questa "creatura della CIA" stava pianificando nuovi attacchi terroristici, ci si aspetterebbe che la CIA sia la prima a saperlo. Con ogni probabilità la CIA controlla anche i cd "avvertimenti" emanati da fonti della CIA stessa di "futuri attacchi terroristici" negli USA e nel mondo.

    La struttura uniforme della propaganda

    Dopo un accurato esame dei rapporti di notizie su reali, "possibili" o "futuri" attacchi terroristici si nota che la campagna di propaganda esibisce una struttura uniforme. Simili concetti appaiono simultaneamente in centinaia di rapporti dei media:

    . Essi si riferiscono a "fonti affidabili", un crescente volume di prove, cioè governo, intelligence o FBI.

    . Essi invariabilmente indicano che i gruppi terroristi coinvolti hanno "legami con bin Laden" o al Qaeda o sono "vicini a bin Laden".

    . I rapporti spesso indicano alla possibilità di attacchi terroristici, "presto o tardi" o "nei prossimi due mesi".

    . I rapporti spesso sollevano il tema dei cd "bersagli facili", indicando la probabilità di vittime civili.

    . Essi indicano che futuri attacchi terroristici potranno aver luogo in diversi paesi alleati (comprese Gran Bretagna, Francia, Germania) nei quali l'opinione pubblica è fortemente contrari alla guerra al terrorismo degli USA.

    . Essi confermano la necessità per gli USA ed i loro alleati di iniziare azioni "preventive" dirette contro tali diverse organizzazioni terroriste e/o i governi stranieri che danno rifugio ai terroristi.

    . Essi spesso puntano sulla probabilità che questi gruppi terroristi posseggano WMD, comprese armi biologiche e chimiche (ed anche armi nucleari). Vengono anche menzionati i collegamenti all'Iraq ed agli "stati canaglia" (discussi nella Parte I).

    . Gli avvertimenti includono anche avvertimenti riguardanti "attacchi sul suolo USA", attacchi contro civili in città occidentali.

    . Essi indicano gli sforzi intrapresi dalle autorità di polizia per catturare i presunti terroristi.

    . Gli individui arrestati praticamente in tutti i casi sono musulmani e/o di origine mediorientale.

    . I rapporti vengono anche usati per giustificare la legislazione della Homeland Security e la "schedatura etnica" e gli arresti in massa di presunti terroristi.

    Questo schema di disinformazione nei media occidentali applica le solite frasi accattivanti e ritornelli. (V. gli estratti stampa qui sotto. Le frasi rilevanti per far presa sono indicate in corsivo):

    "I rapporti pubblicati, assieme alle nuove informazioni ottenute da fonti di intelligence e militari USA, indicano un crescente volume di prove che terroristi associati e/o vicini a Osama bin Laden stanno pianificando un importante attacco sul suolo USA.

    Sono obiettivi anche i paesi alleati che si sono uniti alla caccia mondiale alle cellule radicali musulmane votate allo scatenare nuove ondate di attacchi terroristici. ... L'attivazione da parte del governo USA di forze antiterrorismo arriva mentre l'FBI emette il 14 nov. l'avvertimento che un nuovo "spettacolare" attacco terroristico potrebbe essere prossimo, presto piuttosto che tardi. ...

    Altrove, il governo australiano ha emesso un avvertimento senza precedenti ai propri cittadini che terroristi di al Qaeda potrebbero lanciare attacchi entro i prossimi due mesi. 8

    Sebbene il Direttore della CIA George Tenet abbia detto in una recente testimonianza al Congresso che "un tentativo di condurre un altro attacco sul suolo USA è certo", una terna di ex alti funzionari della CIA ha dubitato della possibilità di qualsiasi "spettacolare" attacco sul suolo USA. 9

    "I tedeschi sono nervosi dall'epoca degli attacchi terroristici negli Stati Uniti, per paura che il loro paese sia un bersaglio maturo per il terrorismo. Diversi dei dirottatori degli attacchi dell'11 sett. hanno programmato le loro mosse ad Amburgo. 10

    "Il 18 dic. un alto funzionario governativo, parlando a condizione dell'anonimato, ha informato i giornalisti sull''elevata probabilità' che 'presto o tardi' avvenga un attacco terroristico. ... ha nominato alberghi e centri commerciali some potenziali 'facili bersagli'... Il funzionari ha anche specificamente menzionato: un possibile attacco chimico nella metropolitana di Londra, la contaminazione con il vaiolo, l'avvelenamento delle riserve idriche ed attacchi contro "bersagli da cartolina" come il Big Ben e il Canary Warf".

    L'allarme "presto o tardi" seguiva un avvertimento dell'Home Office della fine di novembre che diceva che radicali islamici potrebbero usare bombe atomiche sporche o gas venefico per infliggere enormi perdite nelle città britanniche. Anche questo ottenne grandi titoli ma l'avvertimento venne velocemente ritratto per paura che potesse causare panico nel pubblico. 11

    Il messaggio di ieri era che questi terroristi, comunque sconosciuti, ci stanno provando, e, prima o poi, potrebbero passare attraverso le difese di Londra. Essa è una città dove decine di migliaia di persone,... Gli esperti hanno detto ripetutamente che il Regno Unito, con il suo forte sostegno agli USA ed alla loro guerra al terrorismo, è un obiettivo genuino e realistico per i gruppi terroristi, compresa la rete di al Qaeda guidata dalla mente dell'11 settembre Osama bin Laden.12

    Citando Margaret Thatcher: "Solamente l'America ha la capacità ed i mezzi per trattare con Osama bin Laden o Saddam Hussein o gli altri malvagi psicopatici che prima o poi gli si troveranno davanti".13

    Secondo un recente allarme del Dipartimento di Stato USA "L'aumentata sicurezza alle installazioni ufficiali USA ha portato i terroristi a cercare obiettivi più facili come aree residenziali, club, ristoranti, luoghi di preghiera, alberghi, scuole, eventi ricreativi all'aperto, villaggi, spiagge ed aeroplani".14

    Attacchi terroristici reali

    Per essere "efficace" la campagna di disinformazione e paura non può affidarsi solamente ad inconsistenti "avvertimenti" di futuri attacchi, essa richiede anche fatti di terrorismo "reali" o "incidenti" che forniscano credibilità ai piani di guerra dell'amministrazione. La propaganda si appoggia sulla necessità di implementare "misure di emergenza" come anche di implementare azioni militari di rappresaglia.

    Lo scatenamento di "incidenti come pretesto per la guerra" è parte delle ipotesi del Pentagono. Nei fatti è una parte integrale della storia militare USA.15 Infatti, nel 1962 il Capo degli Stati Maggiori riuniti aveva ideato un piano segreto intitolato "Operatione Northwoods' per per provocare deliberatamente delle vittime civili per giustificare l'invasione di Cuba:

    "Possiamo far esplodere una nave USA nella Baia di Guantanamo ed incolpare Cuba", "Possiamo sviluppare una campagna di terrore comunista cubano nell'area di Miami, in altre città della Florida e persino a Washington" "le liste delle vittime nei quotidiani USA provocherebbero un utile ondata di indignazione nazionale". (V. il documento declassificato Top Secret 1962 titolato "Justification for U.S. Military Intervention in Cuba"16 (V. Operation Northwoods at http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html ).

    Non vi è alcuna prova che il Pentagono o la CIA abbiano giocato un ruolo diretto nei recenti attacchi terroristici. Gli ultimi erano stati intrapresi da organizzazioni (o da cellule di queste organizzazioni) che operano abbastanza indipendentemente, con un certo grado di autonomia. Tale indipendenza è nella tipica natura di una operazione coperta di intelligence. L'"attività di intelligence" non è in contatto diretto con i suoi sponsor nascosti. Essa non è necessariamente a conoscenza del ruolo che svolge per conto dei suoi sponsor dell'intelligence.

    La questione fondamentale è: chi c'è dietro di loro? Attraverso quali fonti sono stati finanziati? Quale è la sottostante rete di legami?

    Un recente (2002) documento classificato abbozzato per indirizzare il Pentagono "richiede la creazione di un cd 'Gruppo operazioni Proattive e Preventive' (P2OG) per lanciare operazioni segrete mirate a "stimolare reazioni" tra i terroristi e gli stati che posseggono armi di distruzione di massa, cioè, per esempio, spingere all'azione cellule terroriste ed esporsi ad attacchi di "pronta risposta" da parte delle forze USA".17

    L'iniziativa P2OG non è niente di nuovo. Essa sostanzialmente amplia un esistente apparato di operazioni coperte. E' ampiamente documentato che la CIA ha sostenuto gruppi terroristi dall'era della Guerra Fredda. Questo "spingere le cellule terroriste" con operazioni coperte di intelligence spesso richiede l'infiltrazione e l'addestramento di gruppi radicali collegati ad al Qaeda.

    Il supporto segreto da parte dell'apparato militare e di intelligence USA è stato convogliato alle varie organizzazioni terroriste islamiche attraverso una complessa rete di intermediari e satelliti dell'intelligence. Inoltre, numerose dichiarazioni ufficiali e rapporti di intelligence confermano collegamenti recenti (nell'era post Guerra Fredda) tra le unità militari di intelligence USA ed operativi di al Qaeda, come è accaduto in Bosnia (metà anni '90), Kosovo (1998-99) e Macedonia (2001).18 Il Comitato del Partito Repubblicano al Congresso USA in un rapporto del 1997 indica l'aperta collaborazione tra i militari USA ed operativi di al Qaeda durante la guerra civile in Bosnia.19 (V. US Congress, 16 January 1997, http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html )

    Legami tra Al Qaeda ed il servizio informazioni militare del Pakistan (ISI)

    E' veramente rivelante che praticamente in tutti i fatti di terrorismo post 11/9 venga detto che l'organizzazione terrorista ha "legami con al Qaeda di Osama bin Laden". Questo è in stessa una parte cruciale dell'informazione. Naturalmente, il fatto che al Qaeda è una creatura della CIA non è né menzionata nei rapporti della stampa né ritenuta rilevante.

    I legami di queste organizzazioni terroriste (particolarmente di quelle in Asia) con l'intelligence militare del Pakistan (ISI) viene riconosciuto in pochi case dalle fonti ufficiali e nei dispacci di stampa. Confermato dal Council on Foreign Relations (CFR), si dice che alcuni di questi gruppi hanno collegamenti con l'ISI pakistano senza identificare la natura di tali collegamenti. Non c'è bisogno di dire che questa informazione è fondamentale per identificare i mandanti di questi attacchi terroristici. In altre parole, viene detto che l'ISI sostiene queste organizzazioni terroriste mentre allo stesso tempo mantiene stretti legami con la CIA.

    L'attentato di Bali (ottobre 2002)

    L'attentato di Bali nella località balneare di Kuta è risultato in quasi 200 morti, soprattutto turisti australiani. Si è detto che l'attentato è stato perpetrato dal Jemaah Islamiah, un gruppo che opera in diversi paesi dell'Asia Sudorientale. Resoconti stampa e dichiarazioni ufficiali puntano agli stretti legami tra il Jemaah Islamiah (JI) e al Qaeda. Il "capo operazioni" del JI è Riduan Isamuddin, alias Hambali, un veterano della guerra sovietico-afghana che è stato addestrato in Afghanistan e Pakistan. Secondo un rapporto dell'UPI:

    "La guerra [sovietico-afghana] ha procurato le opportunità per figure chiave di questi gruppi, che andarono in Afghanistan, di provare in prima persona la gloria della jihad. Molti dei radicali detenuti a Singapore ed in Malesia hanno ricevuto la loro ispirazione ideologica dalle attività dei mujahideen in Afghanistan e Pakistan" 20

    Ciò che il rapporto non menziona è che l'addestramento dei mujahideen in Afghanistan e Pakistan era un'iniziativa sponsorizzata dalla CIA lanciata nel 1979 sotto il Presidente Jimmy Carter utilizzando come tramite l'ISI pakistano.

    Collegamenti del JI all'intelligence militare indonesiano

    Vi sono indizi che, oltre ai suoi presunti collegamenti con al Qaeda, il Jemaah Islamiah ha pure collegamenti con l'intelligence militare indonesiano, che a sua volta ha collegamenti con la CIA e l'intelligence australiano.

    I collegamenti tra Ji ed il Servizio Informazioni indonesiano (BIN) sono riconosciuti dall'International Crisis Group (ICG):

    "Questo collegamento [del JI con il BIN] deve essere indagato più approfonditamente: esso non significa necessariamente che l'intelligence militare stesse operando con il JI, ma solleva una questione sulla misura di quanto sapesse o se avrebbe potuto scoprire di più sulla JI di quanto abbia riconosciuto".21 (International Crisis Group, http://www.crisisweb.org/projects/s...fm?reportid=845 , 2003)

    Comunque l'ICG non menziona che l'apparato di intelligence dell'Indonesia è controllato dalla CIA da più di 30 anni.

    Dopo l'attentato dell'ottobre 2002 a Bali, un contraddittorio rapporto proveniente dagli alti gradi indonesiani indicava il coinvolgimento del capo dell'intelligence indonesiano generale A. M. Hendropriyono e della CIA:

    "L'agenzia ed il suo direttore, Gen. A. M. Hendropriyono, sono bene considerati dagli Stati Uniti e da altri governi. Ma qui vi sono anche alti ufficiali dell'intelligence che credono che dietro l'attentato vi sia la CIA".22

    In risposta a queste dichiarazioni, l'amministrazione Bush ha chiesto che il Presidente Megawati Sukarnoputri negasse pubblicamente il coinvolgimento degli USA negli attentati, Non venne emessa nessuna ritrattazione ufficiale. Non solo il Presidente Megawati rimase silenziosa in proposito, ma accusò anche gli USA di essere:

    "una superpotenza che obbliga il resto del mondo ad andare con essa... Vediamo come l'ambizione di conquistare altre nazioni abbia portato ad una situazione nella quale non vi è più pace a meno che il mondo intero non accondiscenda alla volontà dei soli con la potenza e la forza".23

    Nel frattempo l'amministrazione Bush aveva usato gli attentati di Bali per promuovere la sua campagna di paura:

    "Lunedì il Presidente Bush ha detto che egli ritiene che al Qaeda sia responsabile del mortale attentato in Indonesia e che è preoccupato per nuovi attacchi negli Stati Uniti".24

    "La notizia [riguardante l'attentato di Bali] è arrivata mentre funzionari dell'intelligence USA avvertivano che nei prossimi mesi ci si possono aspettare altri attentati come quello in Indonesia, in Europa, in estremo oriente o negli USA". 25

    L'insabbiamento

    I collegamenti del JI al servizio informazioni indonesiano non sono mai stati citati nell'indagine ufficiale del governo indonesiano, guidata dietro le scene dall'intelligence australiano e dalla CIA.

    Inoltre, poco dopo l'attentato, il Primo Ministro australiano John Howard "ha ammesso che le autorità australiane erano state avvertite di possibili attentati a Bali ma scelsero di non dare allarmi".26 Anche dopo gli attentati il governo australiano ha scelto di operare con il Kopassus, delle forze speciali indonesiane, nella cd "guerra al terrorismo".

    Australia: "Un'utile ondata di indignazione"

    Evocativo dell'Operazione Northwoods, l'attentato di Bali è servito per scatenare "un'utile ondata di indignazione".27 Ha contribuito a muovere il pubblico australiano a favore dell'invasione USA dell'Iraq, mentre ha indebolito il movimento di protesta contro la guerra. Dopo l'attentato di Bali il governo australiano si è arruolato "ufficialmente"alla "guerra al terrorismo" guidata dagli USA. Esso non ha utilizzato gli attentati di Bali come pretesto solamente per integrarsi completamente nell'asse militare USA-GB, ha anche adottato drastiche misure poliziesche dirette contro i propri cittadini, come la "schedatura etnica":

    Il Primo Ministro John Howard recentemente ha fatto la straordinaria dichiarazione che è preparato ad eseguire attacchi militari preventivi nei vicini paesi asiatici contro terroristi che pianificano di attaccare l'Australia. Le agenzie di intelligence australiane sono anche molto preoccupate sulla probabilità di un attacco di al Qaeda con armi nucleari.28

    Gli attentati al Parlamento indiano (dicembre 2001)

    Gli attacchi terroristici al Parlamento indiano del dicembre 2001, che hanno contribuito a spingere l'India ed il Pakistan sull'orlo della guerra, sono stati presumibilmente eseguiti da due gruppi ribelli con base in Pakistan, il Lashkar-e-Taiba ("Esercito dei puri") ed il Jaish-e-Muhammad ("Esercito di Maometto"). I resoconti stampa hanno riconosciuto i legami di entrambe i gruppi con al Qaeda, senza comunque menzionare che essi erano direttamente sostenuti dall'ISI pakistano. Il Council on Foreign Relations (CFR) a questo riguardo conferma che:

    "attraverso la sua Interservices Intelligence agency (ISI), il Pakistan ha fornito finanziamenti, armi, installazioni per l'addestramento, ed aiuto per l'attraversamento dei confini al Lashkar ed al Jaish…A molti era stato dato addestramento ideologico nelle stesse madrasas, o seminari musulmani, the hanno insegnato ai talebani ed ai combattenti stranieri in Afghanistan. Essi hanno ricevuto addestramento militare in campi in Afghanistan o in villaggi del Kashmir controllato dal Pakistan. Gruppi estremisti [sostenuti dall'ISI] recentemente hanno aperto diverse nuove madrasas in Azad Kashmir."29 (Council on Foreign Relations at http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html , Washington 2002)

    Ciò che il CFR non cita è la cruciale relazione tra l'ISI e la CIA ed il fatto che l'ISI continua a sostenere il Lashkar, il Jaish ed il Jammu and Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM) militante, mentre collabora anche con la CIA. Ironicamente, confermato dagli scritti di Zbigniew Brzezinski (che è giusto membro del CFR), l'addestramento di questi "combattenti stranieri" è stata un'iniziativa della politica estera USA, lanciata durante l'amministrazione Carter nel 1979 all'inizio della guerra sovietico-afghana. Simultaneamente con l'accordo di pace di Ginevra del 1989 ed il ritiro sovietico dall'Afghanistan, l'ISI è stato strumentale nella creazione del Jammu and Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM) militante.30 L'opportuno attacco al Parlamento indiano, seguito dai tumulti etnici nel Gujarat all'inizio del 2002, fu il punto culminante di un processo iniziato negli anni '80, finanziato con il denaro della droga ed assistito dall'intelligence militare del Pakistan.

    Smantellare la campagna della propaganda, costruire il consenso contro la guerra

    Siamo al punto critico della più seria delle crisi della storia moderna, che richiede un grado di solidarietà senza precedenti, coraggio ed impegno. La guerra dell'America, che include l'uso di armi nucleari di "primo colpo", minaccia il futuro dell'umanità.

    Molte delle giustificazioni per fare questa guerra senza confini poggiano sulla legittimazione del programma antiterrorismo dell'amministrazione Bush. Quest'ultimo fa parte della campagna di propaganda, che a sua volta viene usata per ottenere il sostegno della popolazione USA per una incondizionata accettazione dell'agenda di guerra.

    Negli USA, ed in tutto il mondo, il movimento contro la guerra ha guadagnato nuovo impeto. Mentre milioni di persone si sono unite contro la guerra, la campagna di paura e disinformazione dell'amministrazione Bush, affidata alle imprese dei media, è servita a sostenere la precaria legittimazione dell'amministrazione Bush.

    A questa svolta critica, il movimento contro la guerra/pro democrazia deve necessariamente portarsi ad un livello più alto, che parli delle principali funzioni della macchina propagandistica dell'amministrazione. Lo scopo principale della propaganda è sostenere la legittimazione dei governanti ed assicurare che i governanti rimangano al potere.

    Minare il "diritto di governare" dell'amministrazione Bush

    In altre parole, la mobilitazione del sentimento contro la guerra di per se stesso non rovescerà la marea della guerra.

    Ciò di cui vi è bisogno è disputare sistematicamente la legittimazione dei principali protagonisti politici e militari, rivelare il vero volto dell'Impero Americano e sottolineare la criminalizzazione della politica estera. Infine, quello che è necessario è mettere in discussione e finalmente minare il "diritto di governare" dell'amministrazione Bush.

    Rivelare le bugie dell'amministrazione Bush è la base per distruggere la legittimazione dei principali protagonisti politici e militari.

    Persino se la maggioranza della popolazione è contro la guerra, ciò in se stesso non impedisce che vi sia la guerra. L'obiettivo della campagna di propaganda è di sostenere le bugie che sostengono la legittimazione dei principali protagonisti politici e militari, compresi Bush, Cheney, Rumsfeld, Ashcroft, Tenet, Armitage, la Rice e tutti gli altri. Finché il gabinetto Bush viene considerato un "governo legittimo" agli occhi del popolo e dell'opinione pubblica mondiale, che abbia o no il sostegno del pubblico esso porterà a termine il piano di invasione dell'Iraq.

    In altre parole, questa legittimazione deve essere disputata. Similmente in Gran Bretagna, dove la maggioranza della popolazione è contro la guerra USA, devono essere lanciate azioni che alla fine risultino nella caduta del gabinetto Blair e nel ritiro della Gran Bretagna dalla coalizione militare degli USA.

    Una condizione necessaria per portare giù i governanti è indebolire ed infine smantellare la loro campagna di propaganda. Come meglio raggiungere questo obiettivo? Scoprendo completamente le bugie dietro alla "guerra al terrorismo" e rivelando la complicità dell'amministrazione Bush nei fatti dell'11/9.

    Questo è un grande inganno, è la più grande menzogna della storia USA. Il pretesto per la guerra non regge ed i governanti dovrebbero essere rimossi.

    Inoltre, è importante mostrare che il "Nemico Numero Uno" è fabbricato. Gli attentati terroristici sono assolutamente reali, ma chi c'è dietro di loro? Le operazioni coperte a sostegno delle organizzazioni terroriste, inclusa la storia dei collegamenti di al Qaeda con la CIA dalla guerra sovietico-afghana, devono essere completamente rivelati perché essi sono in relazione diretta con l'ondata di attentati terroristici che si sono verificati dall'11 settembre, dei quali si è detto che sono tutti collegati ad al Qaeda.

    Per rovesciare la marea è necessaria la diffusione delle informazioni a tutti i livelli, che neutralizza la campagna di propaganda.

    La verità distrugge e mette in ombra le menzogne.

    E la verità è che l'amministrazione Bush di fatto sostiene il terrorismo internazionale come pretesto per fare la guerra all'Iraq.

    Una volta che la verità venga compresa completamente, la legittimazione dei governanti crollerà come un castello di carte. Ma possiamo raggiungere questo obiettivo solamente contrastando efficacemente la campagna di propaganda ufficiale.

    La forza ed il successo dei grandi raduni contro la guerra negli USA, nell'Unione Europea ed in tutto il mondo dovrebbero gettare le fondamenta di una rete permanente composta da decine di migliaia di comitati locali contro la guerra nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle parrocchie, nelle scuole, nelle università ecc. Alla fine è attraverso questa rete che la legittimazione di coloro che "governano in nostro nome" sarà disputata.

    Per far deragliare i piani di guerra dell'amministrazione Bush ed incapacitare la sua macchina della propaganda nei prossimi mesi dobbiamo raggiungere i nostri concittadini in tutto il paese, negli USA, in Canada ed in tutto il mondo, i milioni di persone comuni che sono state ingannate sulle cause e le conseguenze di questa guerra, per non dire delle implicazioni della legislazione della Homeland Security dell'amministrazione Bush, che sostanzialmente pone le basi per la costruzione di uno stato di polizia.

    Questa iniziativa richiede la diffusione di informazioni in un'ampia rete di associazioni di base, con lo scopo di indebolire ed infine invalidare la macchina della propaganda dell'amministrazione Bush.

    Quando le menzogne, incluse quelle riguardanti l'11 settembre, vengono completamente rivelate e comprese da tutti, la legittimazione dell'amministrazione Bush sarà distrutta, il Grande Fratello non avrà gambe sulle quali sostenersi, nessuna guerra della quale nutrirsi. Mentre questo non necessariamente risulterà in un fondamentale e significativo "cambio di regime" negli USA, un nuovo "consenso antiguerra" sarà emerso, ed alla fine preparerà il terreno per una più ampia lotta contro il Nuovo Ordine Mondiale e la ricerca del dominio globale da parte dell'Impero Americano.

    NOTE

    1. Washington Post, 25 gennaio 2003.

    2. Ibid

    3 Chicago Sun, 31 dicembre 2002.

    4 Reuters, 21 febbraio 2003

    5. See Ian Woods, Conspiracy of Silence, McKinney Vindicated, Global Outlook, No. 2, 2002.

    6. Coleen Rowley, Memo To FBI Director Robert Mueller, citato in Global Outlook, No. 3, 2003, p. 28.

    7. The Boston Globe, 5 giugno 2002.

    8. Insight on the News, 3 febbraio 2003.

    9. UPI, 19 dicembre 2002.

    10. New York Times, 6 gennaio 2003.

    11. Toronto Star, 5 gennaio 2003.

    12. The Scotsman, 8 gennaio 2003.

    13. UPI, 10 dicembre 2002.

    14. AFP, 3 gennaio 2003.

    15. V. Richard Sanders, War Pretext Incidents, How to Start a War, Global Outlook, pubblicato in due parti, Issues 2 and 3, 2002-2003.

    16.Operazione Northwoods, documento top secret declassificato inviato dal Capo di S.M. riuniti al Segretario della Difesa Robert McNamara il 13 marzo 1962, http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html .

    17. William Arkin, The Secret War, The Los Angeles Times, 27 ottobre 2002.

    18. V. Michel Chossudovsky, War and Globalisation, The Truth behind September 11, Global Outlook, 2003, Chapter 3, http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html

    19. V. Clinton-Approved Iranian Arms Transfers Help Turn Bosnia into Militant Islamic Base, Congressional Press Release, US Congress, 16 gennaio 1997, http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html

    20. UPI, 6 gennaio 2002.

    21. International Crisis Group, Indonesia Backgrounder: How The Jemaah Islamiyah Terrorist Network Operates, http://www.crisisweb.org/projects/s...fm?reportid=845 , 2003

    22, Raymond Bonner e Jane Perlez, More Attacks on Westerners Are Expected in Indonesia, New York Times, 25 novembre 2002

    23. Citato in Raymond Bonner e Jane Perlez, op cit.

    24. USA Today, 15 ottobre 2002.

    25. Business AM, 15 ottobre 2002.

    26. Christchurch Press, 22 novembre 2002), (Simili avvertimenti vennero fatti dalla CIA)

    27. Operazione Northwoods, op cit.

    28. Insight on the News, 3 febbraio 2003.

    29. Council on Foreign Relations:

    http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html , Washington 2002.

    30. See K. Subrahmanyam, Pakistan is Pursuing Asian Goals, India Abroad, 3 novembre 1995.

    ALLEGATO

    Le prove che successive amministrazioni USA hanno sostenuto al Qaeda vengono riassunte qui sotto (i riferimenti contengono una selezionata bibliografia):

    . Le "Brigate Islamiche" sono una creazione della politica estera USA. Nell'era post Guerra Fredda la CIA continua a sostenere ed utilizzare al Qaeda di Osama bin Laden nelle sue operazioni coperte. Nel gergo standard della CIA, al Qaeda è classificata come una "attività di intelligence".

    . Il Congresso USA ha documentato in dettaglio i collegamenti tra al Qaeda e le agenzie del governo USA durante la guerra civile in Bosnia-Herzegovina, ed anche in Kosovo e Macedonia.

    . Le prove confermano che al Qaeda è sostenuta dall'intelligence militare del Pakistan, l'Inter-services Intelligence (ISI). E' ampiamente documentato che si suppone che l'ISI abbia giocato un ruolo di copertura nel finanziare gli attentati dell'11/9. L'ISI ha una stretta relazione operativa con la CIA.

    . L'ISI pakistano ha ugualmente sostenuto varie organizzazioni terroriste islamiche, mentre collaborava anche con la CIA.

    . Questi vari gruppi terroristi sostenuti dall'ISI pakistano operano con un certo grado di autonomia in relazione ai loro sponsor segreti, ma alla fine agiscono in maniera da servire gli interessi USA.

    . La CIA tiene traccia delle sue "attività di intelligence". Ampiamente documentato, i nascondigli di Osama bin Laden sono noti. Al Qaeda è infiltrata dalla CIA. In altre parole, non vi sono stati "fallimenti dell'intelligence"! I terroristi dell'11/9 non hanno agito di propria volontà. I dirottatori suicidi erano gli strumenti di un'operazione di intelligence accuratamente pianificata.

    Per ulteriori dettagli consultare: Centre for Research on Globalization, 9/11 Reader, che costituisce un'estesa bibliografia a http://globalresearch.ca//by-topic/sept11/

    V. pure Michel Chossudovsky, War and Globalisation, The Truth behind September 11, Global Outlook, 2002

    http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html ,

    Centre for Research on Globalization, Foreknowledge of 9/11 Una raccolta di articoli e documenti del CRG a supporto dell'indagine sull'11/9, http://globalresearch.ca/articles/CRG204A.html

    __________________________________________________
    _______

    Michel Chossudovsky è l'autore di War and Globalisation, the Truth behind September 11 . E' docente di Economia all'Università di Ottawa e Direttore del Centre for Research on Globalisation che ospita il pubblicamente acclamato sito: www.globalresearch.ca .

    Copyright Michel Chossudovsky, CRG 2002. All rights reserved. Reprinted for fair use only

    Fonte: http://freebooter.da.ru

    Ai memori.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  3. #3
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Decapitazione: intervento preciso e puntuale di Al Qaeda...

    In Origine Postato da damps
    Il tuo sospetto non sarà vero...
    ma mi piace che tu condanni
    quella decapitazione
    che rende gli iracheni simili
    a CERTI amerikani bestioline.
    Condanno la decapitazione in quanto un atto bestiale e politicamente favorevole alla causa americana.

  4. #4
    Totila
    Ospite

    Predefinito Per scimmione.

    Dovrebbe essere la resistenza irakena a prendere le distanze da Al Qaeda; anche se capisco che è difficile distinguere chi ti vuole aiutare da chi agisce da provocatore.

  5. #5
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    Predefinito Re: Per scimmione.

    In Origine Postato da Totila
    Dovrebbe essere la resistenza irakena a prendere le distanze da Al Qaeda; anche se capisco che è difficile distinguere chi ti vuole aiutare da chi agisce da provocatore.
    Ho paura che siano troppo impegnati...come direbbero qui nel Veneto sono "ciapai co e bombe..."

    Non so se mi spiego...

    Ai posteri.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  6. #6
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Decapitazione: intervento preciso e puntuale di Al Qaeda...

    In Origine Postato da gnista
    La decapitazione del mercenario in uniforme arancione (come i torturati di Guantanamo) farà incazzare ancor di più il bestiame US e i suoi satelliti.
    Ma galvanizzerà certamente il resto del pianeta nella lotta contro l'impero Judo-Gringo.

    P.S.Specie se poi gli Irakis passano, come promesso, a un tipo di decurtazione un po' meno umanitaria....
    http://www.aztlan.net/castrate.htm
    Ma quelle foto, sono attendibili?

  7. #7
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    Predefinito Re: Decapitazione: intervento preciso e puntuale di Al Qaeda...

    In Origine Postato da Totila
    Come il suo capo, il leggendario Osama che appare in video dicendo cazzate nei momenti meno opportuni, così anche il suo vice (Zarqawi), con un fiuto politico da ippopotamo, decapita un prigioniero. Tutto questo mentre la resistenza irakena, senza sparare un colpo, sta vincendo una battaglia mediatica senza eguali.
    Questa Al Qaeda è veramente eccezionale. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. (Vero, Bush?)
    Scommetto che la prossima mossa sarà un attentato suicida in un asilo, oppure un autobomba in un ospizio.
    Grande Al Qaeda...
    Se si riflette un po' su quanto è successo e quanto succede ora,
    non è che la "filosofia" degli USA (e getta) sia molto cambiata:
    come giustamente Lei fa capire, Al Kaida è l'attuale "joker" USA !

    Lusitania, Pearl Harbour, ecc. fino all' 11.09.2001 ... poi il Pearl pro
    prio nel momento che "stavano a mollo" nell'AFG ... ora che "stan-
    no nel guano" in Irak, salta fuori il decapitato ...

    Tutto serve a questi secolari ballisti di kakken e per quanto mi cale
    auguro a tutti loro (e a chi li aiuta) quanto ventilato da Gnista cioè
    che oltre alla testa, taglino loro pure il membro.

    Poi quando dall'Irak se ne saranno andati, ma proprio tutti, allora condannerò le eventuali decapitazioni (di altri arabetti).

  8. #8
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    Predefinito

    In Origine Postato da antonio
    non e' un caso che le energie siano state impegnate pe rla guerra..mentre OSama e i suoi sono uccel di bosco..
    è un pò che lo vado dicendo secondo me bin laden NON lo vogliono prendere se no non hanno più la scusa per dichiarare guerra a mezzo mondo

  9. #9
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    Predefinito Caro Yota71, ...

    In Origine Postato da yota71
    è un pò che lo vado dicendo secondo me bin laden NON lo vogliono prendere se no non hanno più la scusa per dichiarare guerra a mezzo mondo
    ...tempo fa ho fatto una specie di sondaggio tra business friends
    di varie nazionalità. Non ci crederà, ma il 50 % ha molti dubbi sul-
    l' "esistenza" di OBL, mentre due anni fa chi la pensava come me
    erano al massimo il 10 %

    Dirò di più, se gli USA "prenderanno" Osama poco prima delle ele- zioni presidenziali, allora avremo la prova definitiva che l' 11.09.
    2001 se lo sono costruito su misura.

    Solo per info: io, questo, l'ho sempre creduto (solo per logica).

  10. #10
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    Predefinito Re: Caro Yota71, ...

    In Origine Postato da Jackal
    .Dirò di più, se gli USA "prenderanno" Osama poco prima delle ele- zioni presidenziali, allora avremo la prova definitiva che l' 11.09.
    2001 se lo sono costruito su misura.
    Io dico che non lo fanno se no si infamerebbero con le loro stesse mani, allora si che tutto sarebbe chiaro, ma credo sia impossibile che lo facciano

    Su bin laden la faccia esiste, ma non sò se esiste l'uomo, non sò se mi spiego

 

 
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