TORTURE IRAQ: PADRE CC UCCISO, NON CREDO A VEDOVA BRUNO
CATANIA - ''In assoluto non credo che sia vero, anzi ne sono certo, mio figlio me l' avrebbe detto''. Cosi' Armando Majorana, padre del carabiniere scelto Horacio ucciso a Nassiriya, commenta le dichiarazioni sulle torture ai prigionieri in Iraq fatte ieri dalla vedova del maresciallo Massimiliano Bruno.
''Se ha delle prove - afferma - la signora le esibisca, altrimenti taccia''. ''Horacio - ricorda il padre del carabiniere ucciso - era un ragazzo sensibile, se soltanto si fosse accorto di qualcosa ce lo avrebbe detto. Non sarebbe rimasto un giorno in piu' a Nassiriya. Lui era di sorveglianza al Tribunale locale, e non aveva contatti con le prigioni, ma se ci fosse stato qualcosa che non andava la voce sarebbe girata tra i militari italiani''.
''Nelle telefonate che ci faceva ogni giorno da Nassiriya - sottolinea Armando Majorana - Horacio era tranquillo, sereno, sorridente. E lui non era tipo da poterci nascondere qualcosa''. ''Era stato anche a Sarajevo - aggiunge - e quando era libero dal servizio aiutava i bambini con altri italiani. Un uomo del genere, con un sensibilita' cosi' alta, non avrebbe taciuto se avesse saputo di torture, ce ne avrebbe parlato e non sarebbe piu' tornato in Iraq, rinunciando definitivamente alle missioni all' estero''.
12/05/2004 11:41