TRASVERSALISMI. UDC COI DS, RIFONDAZIONE COI DICCÌ. E SI CANDIDA ANCHE SGARBI
A Pompei i miracoli sono anche elettorali
Pompei. Da queste parti il Vesuvio non fa più paura da qualche decennio, mentre gli scavi continuano a produrre sorprese e ricchezza. Ma questa è roba da turisti: per i pompeiani ciò che più conta sono i miracoli prodotti dalla Madonna. A Pompei, però, gli eventi soprannaturali non riguardano soltanto i fedeli, ma anche la politica. Per le comunali del 12 e 13 giugno sono state costruite alcune alleanze così sante che la mano di Dio deve esserci per forza. Con l'aiuto della Provvidenza, cerchiamo di mettere ordine.
Gli aspiranti primi cittadini sono quattro: Salvatore Alfano, Claudio D'Alessio, Arturo Sorrentino e Vittorio Sgarbi (sì, proprio il critico d'arte). Primo miracolo: l'intervento divino ha evitato all'ultimo istante che Rifondazione comunista e Udc, nonostante il precedente annuncio ufficiale, convergessero nel sostegno ad Alfano. «A causa del venir meno di alcune condizioni ritenute indispensabili, il tentativo di cooperazione è fallito», si è giustificato Raffaele Savarese, segretario dei centristi locali. È accaduto così che i folliniani pompeiani sono stati costretti a una clamorosa virata a «destra», ma ad arrivare fino al Polo non ci sono riusciti. Si sono fermati prima, nella zona dei Ds. Infatti, il variegato schieramento che sostiene D'Alessio è composto da Democratici di sinistra, Udc, Margherita, Sdi, Democrazia federalista Campania, Udeur e Rinnovamento italiano (a Pompei esiste ancora).
Ma se il primo miracolo vi sembra poco, ecco il secondo. Rifondazione comunista, nel sostenere Alfano, ha trovato un alleato singolare: la Democrazia cristiana, fino all'altro ieri legata al deputato della Cdl Alfredo Vito. «Convergenze parallele» o «compromesso storico» si sarebbe detto in altri tempi. Raffaele Luigi Matrone, segretario dei diccì pompeiani l'ha invece spiegata così: «La Democrazia cristiana è entrata in una coalizione di centrosinistra per dare maggiore visibilità di azione del centro e per essere portavoce di quei valori cristiani che il partito ha sempre rappresentato». Con Prc e Dc, a sostenere Alfano sono anche Verdi, Popolari per Pompei, Riformisti e Federazione democratica.
Il terzo miracolo riguarda Forza Italia e Alleanza nazionale. Messi all'angolo come appestati (nessuno voleva stare con loro), i leader locali dei due partiti hanno trovato l'accordo su Arturo Sorrentino, dopo mesi di litigi, cattiverie e (si dice) persino botte da orbi fra loro. Infine, il quarto evento soprannaturale si è materializzato martedì, quando Vittorio Sgarbi ha annunciato la sua candidatura a capo di un gruppo di liste composto dal Partito della bellezza, Costituente per Pompei e Partito repubblicano Liberal Sgarbi. «Dovevo scegliere tra Firenze, Monreale e Pompei - ha spiegato il critico d'arte - Ho fatto la scelta più logica».
Fatto sta che ieri, al santuario della Madonna di Pompei, i vari esponenti locali facevano la fila per accendere i ceri. Da queste parti, la propaganda elettorale si fa soprattutto così. In fondo, sempre di voti si tratta.