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    Predefinito 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    A FIANCO DEI LAVORATORI IN SCIOPERO

    Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene l’odierna azione di sciopero del sindacalismo di base.

    E’ ciò che abbiamo fatto coerentemente negli anni del governo Prodi come in quelli di Berlusconi: partecipando a tutte le azioni di sciopero generale promosse dal sindacalismo di base contro quelle leggi finanziarie antioperaie appoggiate dalla burocrazia della CGIL e votate da tutte le sinistre di governo (PRC e PDCI) o da Sinistra Critica (2006) : finanziarie che regalavano ai padroni e alle banche montagne di miliardi e che aumentavano del 15% le spese militari.

    A maggior ragione ci siamo impegnati e ci impegniamo oggi nella lotta contro il governo Berlusconi: un governo che ha capitalizzato a proprio vantaggio, e aggravato pesantemente, le politiche antipopolari del centrosinistra. E che si presenta di fatto come il governo più reazionario che l’Italia abbia conosciuto dal 1960. L’ obiettivo della cacciata di questo governo sull’onda di una mobilitazione radicale di massa dev’essere assunto unitariamente dall’insieme delle forze della sinistra e del movimento operaio

    PER UNA VERTENZA GENERALE UNIFICANTE PER UNA ASSEMBLEA NAZIONALE DI DELEGATI.

    Al tempo stesso, a fronte dell’offensiva devastante di governo e padronato nel quadro della grande crisi capitalistica internazionale, non è possibile limitarsi ad azioni ordinarie di sciopero di carattere prevalentemente simbolico. E’ necessario fronteggiare un livello di scontro qualitativamente nuovo, che assuma la questione della forza e dell’ incidenza concreta sui rapporti di forza, come fondamentale: pena l’ulteriore arretramento e sconfitta.. E’ questa la lezione amara non accolta dell’insuccesso delle lotte dello scorso anno. Insuccesso certo prodotto in primo luogo dalla politica moderata e riformista della CGIL, ma anche, a nostro avviso, dal centrarsi intorno a sé stesso del sindacalismo di base, senza una proposta al contempo radicale e unitaria, fuori da ogni logica di pura testimonianza

    Per questo, tra i lavoratori e in ogni organizzazione sindacale di classe, rilanciamo la proposta unitaria di una grande vertenza generale del mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati: che rompa definitivamente con la lunga stagione della concertazione; che si basi su una piattaforma unificante e di svolta unicamente rispondente alle ragioni dei lavoratori; che sia promossa da una grande assemblea nazionale intercategoriale di delegati eletti, convocata dall’insieme del sindacalismo di classe( esterno ed interno alla CGIL); che punti alla costruzione di uno sciopero generale vero, non limitato alla manifestazione di una protesta, ma mirato a bloccare l’ Italia sino a piegare la resistenza della controparte. E’la prospettiva di una rivolta sociale. L’unica che può ribaltare i rapporti di forza, strappare risultati reali, aprire un’orizzonte nuovo. L’unica che governo e padronato temono davvero.

    Proponiamo di lavorare a una piattaforma di vertenza generale che riprenda e sviluppi le rivendicazioni dello sciopero odierno:

    - la difesa incondizionata del contratto nazionale di lavoro

    - il ritiro delle leggi Gelmini su scuola e università e Brunetta sul pubblico impiego

    - l’aumento generale dei salari e delle pensioni di almeno 300 euro netti, la definizione di un salario minimo intercategoriale a 1500 euro, un salario di almeno 1200 euro per i disoccupati in cerca di lavoro

    - l’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro, con l’assunzione a tempo indeterminato di tutti gli attuali precari

    - Il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario fino all’assorbimento della disoccupazione

    - Un grande piano di opere pubbliche sul terreno della messa in sicurezza del territorio e della ristrutturazione e sviluppo dell’edilizia pubblica (scuole, ospedali, case popolari, etc) finanziato dalla tassazione di rendite e profitti e da una lotta vera all’evasione e elusione fiscale

    - L’affermazione di regole certe di democrazia sindacale



    GOVERNINO I LAVORATORI; NON CAPITALISTI E BANCHIERI


    Il PCL si sente impegnato nella battaglia politica per una svolta del movimento operaio e sindacale sul terreno degli obiettivi, delle forme di lotta, delle forme democratiche di organizzazione di massa. A partire da una politica più generale di indipendenza del movimento operaio dal centrosinistra (nazionale e locale) e da un programma apertamente anticapitalista: la cui attualità storica è riproposta, giorno dopo giorno, dalla grande crisi capitalistica e dai suoi drammatici effetti sociali.

    Tutte le illusioni su un possibile capitalismo “sociale” per via ministeriale o sotto la pressione dei movimenti, propagandate per anni a sinistra, sono ridotte a carta straccia dall’attuale crisi. Di fronte al volto cinico del capitalismo reale, fondato sulla rapina e sulla truffa a tutte le latitudini del mondo, ogni nuova ipotesi di “compromesso riformatore” con la cosiddetta “borghesia buona”, cioè un nuovo centrosinistra, rappresenterebbe un semplice delirio.

    Solo un’ alternativa socialista può liberare un futuro di progresso per il mondo del lavoro. E’ il momento di dire:

    Via Berlusconi e il suo governo.

    No ad un nuovo centrosinistra

    Governino i lavoratori


    Partito Comunista dei Lavoratori

  2. #2
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    Predefinito Rif: 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    Sciopero generale del sindacalismo di base mercoledì 21 ottobre 2009
    Adesione alla manifestazione nazionale del sindacalismo di base del 23 ottobre 2009.

    Care compagne, cari compagni,
    Lo sciopero generale del sindacalismo di base del 23 ottobre è un passaggio importante nella costruzione dell’opposizione al governo Berlusconi, che con la controriforma della contrattazione, con i tagli a scuola, sanità, enti locali, sta portando avanti un attacco senza precedenti al lavoro, allo stato sociale, alla democrazia. Un disegno tanto regressivo sul piano sociale, quanto autoritario sul terreno della democrazia.

    Blocco dei licenziamenti e generalizzazione delle tutele per tutti i lavoratori, contrasto alla precarietà e riduzione dell’orario di lavoro, aumento di salari e pensioni, intervento pubblico in economia per salvaguardare le produzioni e avviarne la riconversione nel segno della sostenibilità ecologica, sono gli obiettivi che condividiamo della giornata di mobilitazione del 23.
    Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce perciò allo sciopero del 23 ottobre e invita i propri iscritti e simpatizzanti a partecipare alla piena riuscita dello sciopero e della manifestazione.

    Fraterni saluti,
    Paolo Ferrero

    Rifondazione.it - Rifondazione.it




    bene cosi!speriamo ci sia gente..
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  3. #3
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    Predefinito Rif: 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    IL 23 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE -telegramma e manifesto-

    In allegato il telegramma di proclamazione dello sciopero e il manifesto




    Nazionale – venerdì, 11 settembre 2009
    Cub, Cobas e SdL hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani.



    Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato. La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori '' atipici'', con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti;messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della P.A.; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.








    CUB Pierpaolo Leonardi - Walter Montagnoli info 06762821 022666289

    Confederazione Cobas Piero Bernocchi info 0670452452

    SdL intercategoriale Fabrizio Tomaselli info 0659640004

    Confederazione Unitaria di Base: IL 23 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE -telegramma e manifesto-
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  4. #4
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    Predefinito Rif: 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    Sciopero 23 ottobre - Pagliarini: "In piazza a fianco dei lavoratori" Inviato da : ufficiostampa | Mercoledì, 21 Ottobre 2009 - 12:23
    “Il PdCI aderisce allo sciopero generale dei lavoratori pubblici e privati e partecipa alle mobilitazioni previste per il 23 ottobre da RdB Cub. Esserci è importante di fronte ad una crisi devastante che si sta abbattendo come un’onda assassina solo sui lavoratori italiani e al cospetto di un Governo completamente appiattito ai voleri dei padroni e lontano anni luce dalle rivendicazioni dei lavoratori. Basta parole, servono fatti: moratoria dei licenziamenti, aumento dei salari, rispetto dei diritti. E’ ora di farsi sentire e di scendere in piazza: se non ora, quando?”. E’ quanto afferma Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI - Federazione della Sinistra.
    Sciopero 23 ottobre - Pagliarini: "In piazza a fianco dei lavoratori" :: Partito dei Comunisti Italiani :: www.comunisti-italiani.it
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    Predefinito Rif: 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    Cobas, 150mila in corteo a Roma
    disagi nei trasporti in tutta Italia

    A Roma la protesta va avanti fino alle 17 e ricomincia alle 20 anche per metro e ferrovie

    ROMA - "Unificare le lotte per non pagare la crisi". Dietro questo striscione, centocinquantamila persone, secondo gli organizzatori, stanno manifestando a Roma per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base dei Cobas Rdb e Sdl. Numerose le richieste della piattaforma dello sciopero, che oltre ai trasporti riguarda anche scuola, pubblica amministrazione, sanità, vigili del fuoco e settore privato: tra le altre, blocco licenziamenti e riduzione orario di lavoro a parità di salario; aumenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti. Manifestazioni sono in corso anche in altre città.

    Il corteo di Roma, partito da piazza della Repubblica e diretto a piazza San Giovanni, si concluderà con gli interventi del coordinatore nazionale delle Rdb-Cub, Paolo Leonardi, di Piero Bernocchi (Cobas Scuola) e di Fabrizio Tomaselli (Sdl, presente nel trasporto aereo).

    Tra i manifestanti, lavoratori della Sanità, metalmeccanici, insegnanti, vigili del fuoco e movimenti di lotta per la casa, venuti da tutta Italia. Nel pomeriggio, alle 15, lo spezzone della scuola si sposterà sotto il ministero della Pubblica istruzione per avanzare le proprie richieste: "Stop ai tagli, fondi per i contratti, stabilizzazione dei precari".

    Per Leonardi, lo sciopero generale di oggi è "pienamente riuscito" con un'alta adesione nel trasporto pubblico locale, nella scuola e nella pubblica amministrazione. "Molti uffici pubblici - sostiene il leader delle Rdb-Cub - sono rimasti chiusi. In piazza sono presenti anche rappresentanti "di alcune fabbriche in lotta come l'Alfa di Pomigliano o Arese".

    L'articolazione della protesta. Nel trasporto aereo, dopo l'intervento del ministro Altero Matteoli lo stop sarà di sole 4 ore, dalle 12 alle 16. Alitalia ha fatto sapere che per ridurre al minimo i disagi degli utenti ha deciso di cancellare preventivamente 6 voli dell'operatore AirOne cityliner. I 190 passeggeri coinvolti sono stati imbarcati su altri voli.

    Nel trasporto ferroviario gli addetti agli impianti fissi ed uffici si fermeranno per l'intera giornata; il personale addetto alla circolazione dei treni si asterrà dal lavoro per 4 ore, fino alle 15. Le ferrovie dello stato hanno comunicato che nessun convoglio a media e lunga percorrenza sarà cancellato e, per quanto riguarda il trasporto locale, lo sciopero non interesserà le fasce a maggiore mobilità pendolare.

    Nel trasporto pubblico locale e nel trasporto merci e logistica, lo sciopero sarà articolato a livello territoriale col rispetto delle fasce protette, che variano da città a città. L'agitazione nel trasporto marittimo riguarderà la giornata di oggi e durerà fino alle 8 di domani. I collegamenti con le isole minori saranno interrotti fino alla mezzanotte.

    Nella Pubblica amministrazione (scuola, università, ricerca, ministeri, enti locali, parastato, agenzie fiscali, presidenza del consiglio) lo sciopero riguarderà l'intera giornata. La sanità si fermerà dall'inizio del primo turno del 23 alla fine dell'ultimo turno dello stesso giorno. Quanto ai vigili del fuoco, il personale turnista nel servizio operativo e aeroportuale si fermerà dalle 10 alle 14, mentre il personale a servizio giornaliero si fermerà per l'intera giornata.

    Nel settore privato lo sciopero riguarderà l'intero orario di servizio. I turnisti delle centrali di produzione elettrica e idroelettrica sono in sciopero da ieri al 27 ottobre, con astensione dell'intero turno.

    Le città. A Roma lo sciopero degli autobus è in corso dalle 8,30 e si concluderà alle 17 per poi ricominciare alle 20 e fino alle 24. Per consentire la partecipazione alla manifestazione nazionale, nella capitale la metropolitana e le ferrovie concesse si fermeranno soltanto dalle 20 alle 24.

    A Milano, alle 11.30 la percentuale di adesione allo sciopero per i mezzi pubblici di superficie sarebbe stata pari al 28%. Atm segnala ritardi e rallentamenti per tutte le linee che transitano dal centro città a causa della manifestazione degli studenti. Proseguono invece a circolare regolarmente le tre linee metropolitane. La prima fascia dell'agitazione si concluderà alle 15, quando inizierà la fascia di garanzia ed i mezzi circoleranno regolarmente anche in superficie fino alle 18.

    A Napoli, la percentuale di mezzi dell'Anm rientrati nei depositi, alle prima rilevazione, sarebbe stata pari all'11,62%. Quindi circolano 9 bus su 10 in città. Circa 200 persone stanno partecipando a Palermo alla manifestazione organizzata dai sindacati e dal coordinamento precari della scuola. A Torino, secondo gli organizzatori, l'adesione degli autisti di bus e tram allo sciopero è del 25%; per l'azienda parla del 20% degli autisti e di disagi molto contenuti.

    Leonardi è convinto che anche oggi, come avvenne nella precedente mobilitazione generale dei sindacati di base del 17 ottobre dello scorso anno, si riuscirà ad arrivare a quasi due milioni di adesioni. "Si intravede un nuovo soggetto sindacale capace di dare filo da torcere a Cgil, Cisl e Uil - ha affermato Leonardi -. L'obiettivo è quello di riunificare il mondo del lavoro e rilanciare il conflitto".
    (23 ottobre 2009)
    Cobas, 150mila in corteo a Roma disagi nei trasporti in tutta Italia - economia - Repubblica.it
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    Predefinito Rif: 23 ottobre: a fianco dei lavoratori in sciopero

    C'è chi dice no, io non ci sto
    di Fr. Pi.
    su il manifesto del 24/10/2009
    «Blocco di licenziamenti e sfratti, reddito minimo, aumenti salariali»
    La prova del budino si fa mangiandolo, quella del radicamento sociale scendendo in piazza. Anche stavolta la prova è riuscita, nonostante i timori per una situazione sociale difficile e le previsioni di pioggia torrenziale sulla capitale. Circa centomila persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale organizzata dal «patto di base», ossia da RdB-Cub. Cobas, SdL intercategoriale, Snater e altre sigle meno note. Quasi due milioni invece, sarebbero i lavoratori che hanno incrociato le braccia in tutta Italia.
    Difficile come sempre confrontare le diverse cifre date da sindacati e aziende, ma alcuni dati sembrano incontrovertibili. Molte scuole e uffici pubblici sono rimasti completamente chiusi, così come molti problemi si sono registrati nel trasporto pubblico locale. A Roma, per esempio, l'Atac ha minimizzato la percentuale di bus rimasti nei depositi. Ma il Comune ha dovuto aprire i varchi ztl alle automobili private per sopperire al bisogno di mobilità. L'Alitalia aveva invece previsto su Fiumicino la cancellazione di soli 6 voli, durante le 4 ore cui era stato ridotto lo sciopero dall'intervento autoritario del ministro Matteoli. Non aveva fatto i conti con il personale di terra, cosicché poi sono stati 17 in partenza e 13 in arrivo, più altri 8 a Bologna, quelli effettivamente cancellati.
    La piattaforma rivendicativa è piuttosto nutrita: si va dalla richiesta di un blocco immediato dei licenziamenti alla riduzione di orario di lavoro a partità di salario; dal «no» ai tagli sulla scuola pubblica al reddito minimo garantito per tutti. Su questo punto, intorno alle 15, alcune centinaia di precari ha manifestato anche sotto le finestre del ministero dell'economia. Non si tratta di un «classico» obiettivo sindacale, ma del rsto il sindacalismo di base si caratterizza per un'attenzione molto alta al «sociale»; e non teme di esplorare terreni limitrofi a quelli del lavoro dipendente, come l'instabile precarietà propria della metropoli. Sarà un caso, ma un solo partito (Rifondazione) ha aderito ufficialmente alla manifestazione, con il segretario Paolo Ferrero che ha sfilato fino a piazza S. Giovanni.
    Soddisfatti, alla fine, i coordinatori nazionali delle tre pincipali sigle costituenti il «patto». Per Pierpaolo leonardi, dell'RdB-Cub, «lo sciopero generale di oggi è pienamente riuscito, con un'alta adesione nel trasporto pubblico locale, nella scuola e nella pubblica amministrazione. E rappresenta per ora l'unica concreta risposta di massa in grado di rompere la solitudine operaia». Per Fabrizio Tomaselli (SdL), «questa presenza di tanta parte del mondo del lavoro in lotta, rende ancora più evidente il bisogno di accelerare il percorso verso un sindacato di base unitario, alternativo, indipendente e conflittuale, in grado di raccogliere le istanze di tutti i soggetti che si muovono fra lavoro e non lavoro, il sindacato che serve alla gente». «L'anno scorso abbiamo sfilato gridando 'noi la crisi non la paghiamo' - ha ricordato Piero Bernocchi, portavoce Cobas - Purtroppo a tutt'oggi la crisi è stata pagata solo dai lavoratori, e non dai banchieri, dagli industriali e dai mafiosi che l'hanno determinata. Ma quello slogan deve diventare realtà. Per questo oggi ci sono tanti i lavoratori in piazza, anche se fare uno sciopero è una mazzata economica: è indispensabile unificare le lotte contro la sordità sia del governo che dell'opposizione».
    Un grande pezzo di corteo è stato animato dal «mondo della scuola», sia precari che personale di ruolo. Nel pomeriggio si sono dati appuntamento davanti al ministero della Gelimini, «assediandolo» ancora una volta. Deludente stavolta, invece, la partecipazione degli studenti, mentre l'anno scorso - in piena «onda» - avevano dato un segno forte alla giornata del 17 ottobre. Visibilissimi i dipendenti della sanità e in generale del pubblico impiego, Come sempre applauditissimi i vigili del fuoco, che si muovono dando l'idea di un «corpo» molto solidale e abituato a lavorare come un collettivo organizzato scientificamente. I metalmeccanici erano rappresentati soprattutto da Pomigliano d'arco e dalla Videocon di Anagni, che poi sono tornati ad occupare l'autostrada del Sole.
    A Milano oltre 4.000 persone, tra lavoratori aderenti alla Cub, precari della scuola e studenti, hanno sfilato fin sotto il provveditorato agli studi. Corteo dei precari anche a Palermo. Forse è presto per dire che è nato il «quarto sindacato». Di sicuro, però, se ne comincia a intravedere la forma.
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