Non c'è spazio in Italia per un quarto gestore di telefonia mobile GSM. Lo ha ribadito il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri: "Non mi pare che in Italia si possa prevedere la presenza di un quarto gestore di telefonia mobile". Analoga posizione era stata espressa da Gasparri in passato.

Il ministro chiarisce che "dopo il recupero di alcune frequenze a 900 MHz grazie alla dismissione dell'eTacs, sarà compito dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni esperire le procedure", ma "ricordo che quando divenni ministro trovai già un quarto gestore (Blu, ndr) e fu necessario un mio energico intervento per accompagnarlo verso la cessazione dell'attività".

Parlando di Blu, Gasparri ha ricordato che "furono salvati investimenti, occupazione ed infrastrutture, ripartite tra gli altri operatori senza perdere un solo posto di lavoro".

Alla luce di quanto successo, Gasparri ha spiegato che "francamente non può prevedere la possibilità di avere un quarto operatore sul mercato".

All'orizzonte uno scontro tra ministro e Garante tlc? L'Autorità ha avviato nelle scorse settimane una consultazione pubblica per valutare la possibilità di una nuova gara per l'assegnazione delle frequenze GSM disponibili. Se ci sarà un concreto interesse di qualche società, l'Autorità è pronta ad assegnare 20 MHz di frequenze a 1800 MHz ed eventualmente ulteriori 5 MHz ora in dotazione al ministero della Difesa.

I due colossi del mobile italiano sono scettici: Colao ha in passato spiegato che Vodafone non ha obiezioni ad un eventuale quarto gestore GSM, purché non sia virtuale ma si costruisca la propria rete. De Benedetti, a.d. di Tim, ritiene invece "improbabile la presenza di un altro operatore sul mercato: la consultazione pubblica dell'Autorità è un passaggio obbligato" ma non si trasformerà in nulla di concreto.