Siamo in guerra.
In una guerra non voluta da moltisimi di noi, sicuramente la maggioranza di noi italiani.
Una guerra basata su bugie e portata avanti con motivazioni fasulle e non rispondenti ai veri motivi dell'occupazione. Una guerra che costa morti, violenze, torture e sofferenze, da ambo le parti.
Il nostro governo pero' se ne sbatte, nonostante forse ora cominci a capire con colpevolissimo ritardo in che cazzo di ginepraio si è infilato. Continua a insistere che siccome è stato eletto puo' fare cio' che vuole. Io non sono d'accordo.
Stiamo perseguendo una politica dissennata di rincorsa dell'affetto degli americani dimenticando che il primo affetto va verso il nostro popolo stesso, verso la dignità e il rispetto dei valori, verso la giustizia e l'equità.
I nostri compatrioti muoiono e uccidono per che cosa?
Non prendiamoci per il culo con l'esportazione della democrazia e la pacificazione...
La presenza stessa dei militari italiani nell'area è una delle fonti di guerra, violenza e disordine.
Bush, difensore degli interessi delle sue lobby dichiara:
"Se gli iraqeni ci chiederanno di andarcene ce ne andremo"
Secondo me questa frase è un'offesa all'intelligenza delle persone, e come tale non va nemmeno commentata.
Mi sono sempre domandato IO come italiano cosa posso fare per questa situazione?
Dissentire, spiegare a tutti le ragioni della pace, parlare con chi ascolta solo la berlusco-TV, far circolare idee di una diversa soluzione e convivenza, spingere al ragionamento.
Ora c'è un'altra cosa pratica e immedita da fare:
Bush viene in italia.
Sarebbe il caso di far capire con chiarezza che noi non siamo d'accordo con quello che sta facendo. E cosi' anche al suo (per sua ammissione stessa) piu' fedele zerbino in europa.
e' necessario prendere un giorno di ferie per dire NO!
Una roma con le spalle voltate, saracinesche abbassate al passaggio di bush, oppure qualunque cosa possa far capire che NOI NON SIAMO D'ACCORDO CON LA LORO POLITICA.
E' un gesto che ci farebbe riacquistare la dignità del nostro pensiero e la forza delle nostre idee. E' un gesto attivo che forse potrebbe salvare delle vite.
Mi rendo conto che non è facile e che costa qualche sacrificio: ferie, un viaggio, un panino al sacco, ma è importante esserci, è importante non essere passivi, è importante, per noi e per il nostro futuro imparare a essere critici e dissentire apertamente quando si deve.
Altrimenti sembrerà sempre che tutto sia inevitabile, e che i potenti potranno sempre dire, per citare il grande albertone:
"Scusate, ma io so' io, e voi nun siete un cazzo..."
Saluti