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  1. #41
    Giu' la maschera!
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    In Origine Postato da damps
    P.S.
    A me mi scappa da ridere...
    ma così Bush vincerebbe la pace
    e le prossime elezioni USA.

    Capito, universitario del menga?

    Uhm, capisco. Come sovente, non dici un cazzo.
    Per esempio: id quali nazioni sarebbero composte queste forze onu?

    Approposito: o use "me" o usi "mi".*



    *un gentile avviso dall'universitario del menga a colui che in italia ci vive
    Mr. Hyde


  2. #42
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    In Origine Postato da Mr. Hyde
    Cazzo ma non ci arrivi?
    LA FRITTATA E' STATA FATTA (ovvero il "La guerra era illegittima, l'occupazione è degenerata in guerriglia sanguinosa").

    Cio' che Mubarak discute, e che tu continui a sorvolare, e' COSA FARE PER DIMINUIRE IL DANNO. Mubarak e molti altri, di cui condivido pienamente il razionale, sono fortemente convinti che la partenza di truppe PEGGIOREREBBE la situazione. Tu evidentmente, se sei in grado di arrivarci, non sei d'accordo. E per l'ennesima volta: PERCHE'?

    Non ri-rispondermi sul PRIMA. Discutiamo sul cosa fare ADESSO.
    Provo a RIpeterti:

    DOBBIAMO PORTARE VIA AL PIU' PRESTO TUTTI I NOSTRI CONNAZIONALI DA QUEL BUCO D'INFERNO CREATO DAGLI USA CHE UNA VOLTA SI CHIAMAVA IRAQ

    Spero di essere stato chiaro.

  3. #43
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Provo a RIpeterti:

    DOBBIAMO PORTARE VIA AL PIU' PRESTO TUTTI I NOSTRI CONNAZIONALI DA QUEL BUCO D'INFERNO CREATO DAGLI USA CHE UNA VOLTA SI CHIAMAVA IRAQ

    Spero di essere stato chiaro.
    eppure non è difficile da capire...

  4. #44
    Me, Myself, I
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    In Origine Postato da Mr. Hyde
    Non spreco tempo per feccia del calibro di Asacco/multietnico.

    Ma tu bojangles, non fare il vigliacco e rispondi al mio post.
    Ehi! Psst!
    Te lo dico in un orecchio.

    Le maggiori Big Company, quelle che si sono aggiudicate i (miraggi, al momento) mega appalti per la ricostruzione (se ti interessa ti scrivo in privato TUTTI i nomi; li ho incontrati in Confindustria il 28 aprile); hanno lasciato solo la bandierina e l'utile idiota, in Iraq. Giusto per non perdere il diritto agli appalti.
    E stanno facendo carte false per subappaltare (leggi: mandare dipendeti di ditte europee o NON USA) a rischiare la pelle finchè non si calma (SE si calma) la buriana.

    Perchè dovremmo restare li?

  5. #45
    Giu' la maschera!
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Provo a RIpeterti:

    DOBBIAMO PORTARE VIA AL PIU' PRESTO TUTTI I NOSTRI CONNAZIONALI DA QUEL BUCO D'INFERNO CREATO DAGLI USA CHE UNA VOLTA SI CHIAMAVA IRAQ

    Spero di essere stato chiaro.

    Bojangles, SVEGLIA!!!! MUBARAK PARLA DI TRUPPE USA (e probabilmente pure GB): riguardo a quelle COSA PENSI CHE DOVREBBERO FARE E PERCHE'.

    Cristo Santo...e' come parlare ad un bambino...
    Mr. Hyde


  6. #46
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    Naomi Klein,autrice di "No Logo"
    "Chi bombarda non vende. Anche se condotta in modo trasparente, la
    privatizzazione dell'Iraq sarebbe illegale.Cancellare i contratti. Mandare a monte gli accordi. Queste sono alcune
    ipotesi di slogan che potrebbero unire il movimento che si oppone all'occupazione dell'Iraq.
    Finora i dibattiti si sono concentrati sul tipo di richieste da fare: il
    ritiro completo delle truppe o la cessione del potere alle Nazioni Unite.
    Ma il dibattito sul "via le truppe" trascura un dato importante.Se domani venisse ritirato dal Golfo anche l'ultimo soldato e andasse al
    potere un governo sovrano, l'Iraq sarebbe ancora occupato: dalle leggi
    scritte nell'interesse di un altro paese, dalle aziende straniere che ne
    controllano i servizi essenziali, dalla disoccupazione al 70 per cento
    causata dai licenziamenti nel settore pubblico.Ogni serio movimento per l'autodeterminazione irachena deve invocare la
    fine non solo dell'occupazione militare dell'Iraq, ma anche della sua
    colonizzazione economica. Questo significa annullare le riforme modello
    "terapia d'urto" che il responsabile dell'occupazione statunitense Paul
    Bremer ha spacciato per "ricostruzione" e cancellare i contratti di
    privatizzazione seguiti a queste riforme.Come? Facile: dimostrando che sono illegali. Violano la convenzione
    internazionale che regola il comportamento delle forze occupanti, i
    Regolamenti dell'Aja del 1907 (che, come le Convenzioni di Ginevra del
    1949, sono stati ratificati dagli Stati Uniti) e il codice di guerra dello
    stesso esercito americano. I Regolamenti dell'Aja stabiliscono che una
    potenza occupante deve rispettare, "salvo il caso in cui sia assolutamente
    impedita, le leggi in vigore nel paese".
    Il governo provvisorio della coalizione ha fatto a pezzi questa semplice
    regola con allegra noncuranza. La costituzione dell'Iraq vieta la
    privatizzazione dei beni fondamentali dello stato e proibisce la proprietà
    straniera di aziende irachene.
    Il 19 settembre Bremer ha emanato un decreto, il famigerato Order 39. Ha
    stabilito che 200 imprese pubbliche irachene sarebbero state privatizzate;
    che le società straniere possono detenere il 100 per cento di banche,
    miniere e fabbriche irachene; e che queste aziende possono trasferire il
    100 per cento dei loro utili fuori dall'Iraq.L'Economist lo ha definito "il sogno di un capitalista". Il decreto vìola i
    Regolamenti dell'Aja anche dove dicono che una potenza occupante "sarà
    considerata solo amministratrice e usufruttuaria degli edifici pubblici,
    del patrimonio immobiliare, delle foreste e dei fondi agricoli (…) situati
    nel paese occupato. Deve salvaguardare il capitale di queste proprietà e
    amministrarle secondo le regole dell'usufrutto.L'usufrutto è un contratto che garantisce a una parte il diritto di trarre
    beneficio da un bene altrui "senza alterarne la sostanza". Ma è proprio ciò
    che sta facendo Bremer: cosa altera di più "la sostanza" di un bene
    pubblico del trasformarlo in un bene privato? Questo punto è piuttosto
    semplice, ed è presente anche nei codici militari statunitensi: bombardare
    qualcosa non ti dà il diritto di venderlo.
    Non solo: Bremer lo sa benissimo. In una nota scritta il 26 marzo e
    trapelata sulla stampa, il procuratore generale britannico Lord Peter
    Goldsmith avvertiva il suo premier Tony Blair che "l'imposizione di
    importanti riforme economiche strutturali non sarebbe autorizzato dal
    diritto internazionale".

    Finora gran parte della polemica sulla ricostruzione dell'Iraq si è
    concentrata sugli abusi e la corruzione nella stipula dei contratti. Non è
    questo il punto: anche se le cessioni fossero condotte con la massima
    trasparenza, continuerebbero a essere illegali per il semplice motivo che
    non spetta all'America vendere il paese.Liberi mercati e liberi cittadini
    Il fatto che il Consiglio di sicurezza abbia riconosciuto l'autorità
    dell'occupazione di Stati Uniti e Gran Bretagna non fornisce alcuna
    copertura legale. La risoluzione approvata dall'Onu a maggio chiedeva agli
    occupanti di "rispettare i loro obblighi in base al diritto internazionale,
    in particolare le Convenzioni di Ginevra del 1949 e i Regolamenti dell'Aja
    del 1907".Secondo molti giuristi questo significa che se il prossimo governo iracheno
    non vorrà che il paese sia in mano a multinazionali come Betchel e
    Halliburton, avrà consistenti basi giuridiche per rinazionalizzare i beni
    privatizzati.L'unica via d'uscita per l'amministrazione è far sì che il prossimo governo
    iracheno sia tutto meno che sovrano. Dovrà essere influenzabile al punto da
    ratificare queste leggi illegali, che saranno allora celebrate come il
    felice matrimonio dei liberi mercati con i liberi cittadini. Fatto questo,
    sarà tardi: i contratti saranno al sicuro e l'occupazione dell'Iraq
    permanente. E' troppo tardi per
    fermare la guerra, ma non per impedire agli invasori dell'Iraq di
    raccogliere i sostanziosi frutti economici per cui l'hanno voluta. E non è
    troppo tardi per cancellare i contratti e mandare a monte gli accordi."


    Stanno svendendo l'Iraq alle imprese americane..altro che guerra di liberazione fatta per l'affermazione della democrazia e per il bene del popolo iracheno.Lo capiranno mai gli idioti destrorsi filoamericani nostrani che appoggiano questa guerra e l'occupazione dell'Iraq?
    No,sono troppo ottusi...

  7. #47
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Ehi! Psst!
    Te lo dico in un orecchio.

    Le maggiori Big Company, quelle che si sono aggiudicate i (miraggi, al momento) mega appalti per la ricostruzione (se ti interessa ti scrivo in privato TUTTI i nomi; li ho incontrati in Confindustria il 28 aprile); hanno lasciato solo la bandierina e l'utile idiota, in Iraq. Giusto per non perdere il diritto agli appalti.
    E stanno facendo carte false per subappaltare (leggi: mandare dipendeti di ditte europee o NON USA) a rischiare la pelle finchè non si calma (SE si calma) la buriana.

    Perchè dovremmo restare li?

    Perche', come elencato anche da Mubarak, se le truppe USA/GB se ne andassaro la gia'-non-bella situazione odierna peggiorebbe assai dato che l'Irak non ha un esercito suo ancora (e non rispondermi che non ce l'ha perche' glielo abbiamo massacrato...cio' non ci dice nulla di nuovo sul da farsi ADESSO)
    Mr. Hyde


  8. #48
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    In Origine Postato da Mr. Hyde
    Perche', come elencato anche da Mubarak, se le truppe USA/GB se ne andassaro la gia'-non-bella situazione odierna peggiorebbe assai dato che l'Irak non ha un esercito suo ancora (e non rispondermi che non ce l'ha perche' glielo abbiamo massacrato...cio' non ci dice nulla di nuovo sul da farsi ADESSO)
    e quindi cosa accadrebbe in concreto?mi sembra che tu abbia come al solito le idee molto chiare..illuminaci sapientone...

  9. #49
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    In Origine Postato da Mr. Hyde
    Bojangles, SVEGLIA!!!! MUBARAK PARLA DI TRUPPE USA (e probabilmente pure GB): riguardo a quelle COSA PENSI CHE DOVREBBERO FARE E PERCHE'.

    Cristo Santo...e' come parlare ad un bambino...
    Forse non sono stato sufficientemente chiaro.

    La guerra è stata decisa (ben prima delle Twins, tra l'altro) per ragioni d'interesse economico privatistico.
    E su questo non ci piove.

    Ma cosa vuoi CHE CONTI (e che me ne freghi) una prolusione del presidente egiziano (che ha già il suo bel da fare nel collaborare con i trafficanti di armi palestinesi al confine di Gaza) che è una specie di emanazione delle lobbies guerrafondaie americane?
    Quello che per LORO (sei dei LORO?) conta è COMUNQUE il business. Comunque; il numero dei morti non conta, le torture (come s'è visto) non contano.

    Il nostro Banana QUESTO è venuto a dire in Parlamento.
    Perchè, come t'ho scritto sopra, in pieno caos iraqueno ho assistito ad un comizio politicoeconomico in vece di un incontro su opportunità di mercato.
    E a tutt'oggi continuo a ricevere e-mail d'aggiornamento sui programmi di ricostruzione da parte delle Big Companies.

    E, ti assicuro, non mi occupo di edilizia cimiteriale.

 

 
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