Sondaggio "Il Giornale": solo il 57% per il ritiro immediato

[Lollo87Lp]

Sorprendente sondaggio pubblicato oggi da "Il Giornale": appena il 57% degli Italiani (poca roba, siamo solo sui 28 milioni di elettori) è a favore del ritiro immediato dall'Irak.

Incredibile.

[Esmor]

In Origine Postato da Lollo87Lp
Sorprendente sondaggio pubblicato oggi da "Il Giornale": appena il 57% degli Italiani (poca roba, siamo solo sui 28 milioni di elettori) è a favore del ritiro immediato dall'Irak.

Incredibile.

Beh, sì, infatti il restante 43 % di favorevoli sono molti di più !

[fux55]

NON PIU' UNA GOCCIA DI SANGUE EUROPEO PER LE SPORCHE GUERRE DI DOMINIO AMERICANO........!!!

[brunik]

Hey, lo sapevate che addirittura il 78% dei komunisti ammette di essere patriottico?

BERLUSCONI IN GALERA, VIVA L'ITALIA !!

il Giornale 23/05/2004

Effetto Berlusconi, più consensi sull' Irak
Ricerca Unicab: un elettore su 10 ha cambiato idea sulla missione dopo il discorso del premier alle Carriere
ll capo del governo ha convinto soprattutto il 21, 7% dei moderati contrari all'intervento.
Il fronte del no in continuo calo: 57%
Nell'area di opposizione 4 su 10 sono contrari al ritiro.
E anche a sinistra sale l'orgoglio patriottico: lo ammette il 78%
da Roma

A Montecitorio e A Palazzo Madama giovedì aveva sorpreso tutti, a Palazzo Chigi, nel Consiglio dei ministri di venerdì aveva raccolto anche gli elogi dei ministri «terzisti» (Fini su tutti), ma il consenso più forte sembra lo abbia avuto dal suo elettorato che ora appare più saldo sulla linea del «restare in Irak». Secondo i dati del sondaggio realizzato il 21 maggio da Unicab per Il Giornale, il discorso di Silvio Berlusconi a Camera e Senato ha fatto cambiare idea al 9% degli elettori, quasi un italiano su dieci, un dato significativo che ha l'effetto di ricompattare il centrodestra e convincere gli indecisi a schierarsi per l'intervento e la presenza dei militari italiani fra il Tigri e l'Eufrate. Il «Fattore B.» si è fatto sentire sul 21,7% degli elettori di centrodestra: dopo quel discorso, il loro giudizio sulla missione è mutato. L'imprimatur di Kofi Annan, i colloqui al Palazzo di Vetro e l'efficacia del discorso del premier, hanno rappresentato una svolta per quella parte di cittadini moderati che non aveva appoggiato l'intervento. «Era ovvio che il discorso dì Berlusconi non influisse più di tanto su chi vota centrosinistra - spiega Massimo Gorga, direttore di ricerca della Unicab Italia - ma ha portato chiarezza tra coloro che nel centrodestra erano più propensi al ritiro, non dimentichiamo che su una parte di questo elettorato hanno certamente pesato le posizioni del Papa e della Chiesa. Qualche giorno fa, il professor Angelo Panebianco metteva in evidenza le contraddizioni del centrosinistra che sceglie il ritiro proprio ora che sembra esserci una svolta Onu, credo che abbia ragione e che questa contraddizione nel centrosinistra sia percepita così anche da coloro che hanno cambiato idea'.

L'erosione dello schieramento contrario alla guerra appare costante, mentre i sondaggi alla vigilia della guerra davano una situazione di palese contrasto tra l'elettorato e il governo (con percentuali «bulgare» di dissenso), oggi quel margine si è ridotto al 57% rilevato dall'linicab. I favorevoli alla permanenza dei militari italiani sono al 37,9%. «Sono dati in linea con quelli di altri istituti», spiega Corga, ma la lettura del trend è sorprendente soprattutto se incrociata ai dati sul sentimento nazionale e l'identità italiana. Qui il fattore Nassirya sembra davvero aver lasciato un segno indelebile nella coscienza degli italiani, di destra e di sinistra. Nell'area dell'opposizione, infatti, il 39.3% è contrario al ritiro, un dato altissima che si sposa con un altro elemento significativo: il 78,2% degli elettori del centrosinistra dichiara di essere «molto orgoglioso» di essere italiano dopo la strage di Nassirya. La percentuale di crescita del sentimento nazionale, inoltre, è sensibilmente più alta proprio nell'opposizione (49,8% contro il 44,1% del centrodestra) dove il collegamento tra voto europeo e guerra è determinari te per il 46,2% degli elettori.

La scelta di Berlusconi di giocare la diplomazia e la comunicazione sembra aver dato i primi risultali e spiazzato la tattica del centrosinistra. «Hanno inseguito la lepre credendo di catturarla, ma all'ultimo momento Berlusconi l'ha fatta sparire», commentava uno dei più ascoltati Richelieu della Camera subito dopo il dibattito parlamentare. In una battaglia elettorale con un'altissima percentuale di indecisi (erano i1 36% nelle europee del 1999 e ora sono il 39,9%) anche la guerra avrà il suo peso e la strategia del premier e della maggioranza punta sulla «svolta» con decisione. l a scelta sembra azzeccala, l'interesse degli elettori per le sorti della missione in Irak è alto, per il 36,3% degli italiani la guerra sarà import ante anche quando si vota e il 22,1% quando entrerà nel seggio penserà «abbastanza» anche a quello che succede in Mesopotamia. Queste sono le tendenze, questi sono i temi, questa è l'agenda delle elezioni europee. Nell'urna ci sarà un chiaro giudizio sulla politica interna, ma anche un'attenzione particolare al conflitto e alle linee di politica estera del governo. Per ora, gli «svoltisti» dell'opposizione sembrano avere torto.

[Esmor]

In Origine Postato da brunik
Hey, lo sapevate che addirittura il 78% dei komunisti ammette di essere patriottico?

Certo, i nazicomunisti esistono da settant'anni... tutta gente che vaad ingrossare le file di Sinergie Europee !

[Lollo87Lp]

Ritiro immediato: 57%
Permanenza: 37,9%


Al netto siamo 60% a 40%.

[GUARDONE]

In Origine Postato da Lollo87Lp
Ritiro immediato: 57%
Permanenza: 37,9%


Al netto siamo 60% a 40%.

fa niente,i nostri soldati restano lo stesso



(un pacifista)

[Oasis]

cmq sei molto intelligente