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  1. #1
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    Predefinito il petrolio e il $ come valuta per il pagamento

    sembra a giudicare dalla proposta americana che fatte salve queste due questioncine,gli irakeni siano liberi di fare come pare a loro,applicare la sharia portare il burka, astenersi dagli alcolici.
    a titolo precauzionale comnq gli am-cani rimarrebbero fino al 2005
    poi ..poi.. e la presentano anche all'ONU sta' proposta.

  2. #2
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    Predefinito claro que si !

    Vero che Bush II the I non brilla per "intelligence", ma non vorrai credere che ignorasse veramente le potenzialità militari dell'Iraq ?

    La balla delle ADM e della democrazia in Iraq erano per il cottolengo-bananas di tutto il mondo.

    La guerra contro l'Iraq è stata decisa nel Novembre del 1990 quando Saddam (profittando della fase clou delle prceenti presidenziali) annunziò che avrebbe venduto petrolio contro €.

    En passant, analoga decisione prese il venezuelano Chavez, ed in pochi mesi ha avuto colpi di stato, scioperi serrate e, recentemente, centinaia di "osservatori militari" colombiani in sconfinamento .... tutto gestito dall'ambasciata U$A.

    Il problema (degli U$A, e delll'umanità) è che il $ è inevitabilmente destinato ad una disintegrazione tipo marco di Weimar. L'unica cosa che può ritardare tale collasso è il ricatto petrolifero : barile a 150 $, e necessità per tutti di procurarsi $ per acquistare petrolio.

    Infatti, è chiaro che il petrolio a 150 $ non è un problema per gli U$A (vuol dire semplicemente stampare due pezzi di carta invece di uno ; fatica non eccessiva), mentre per la Cina vuol dire esportare 1.000 paia di jeans, anzichè cento .... ore ed ore di lavoro cinese in più. Bin Laden ha dichiarato che vuole il petrolio a 144 $ a barile ... ma nell'interesse delle masse arabe ? Mi sembra solo l'ulteriore prova che l'omino lavora ancora per la CIA, come negli anni '80 in Afghanistan.

    In realtà, anche il palliativo è assolutamente fantascientifico. Perchè :
    - puoi impedire all'Iraq, e forse all'Iran, di vendere petrolio in cambio di denaro vero ; ma ora che la Russia vende petrolio contro €, cosa fai ? L'operazione "Russian Freedom" ?
    - mentre ingigantisce la voragine del debito U$A in dollari, deve ingigantire in parallelo il monte di petrodollari - id est, non solo deve aumentare il prezzo, ma devono aumentare anche i consumi. Siccome è una risorsa finita, più consumi e prima finisce.
    - Last but not least : se il petrolio triplica di prezzo e raddoppia i consumi (accelerando i tempi di esaurimento) viene intensificata la spinta verso la fusione nucleare, fonte di energia illimitata e non controllabile geopoliticamente. In questo settore l'UE è all'avanguardia (il primo reattore termonucleare a fusione è partito a Novembre 2003 a Caradache nei Pirenei francesi). Il costo per MW è ancora proibitivo .... ma se il petrolio vede ingigantire il prezzo ed avvicinarsi il fondo del barile .... sarà una scelta vantaggiosa ed obbligata. Ed allora, le 7 sorelle diverranno le sette orfanelle.

    Il dubbio è : gli U$A accetteranno il tracollo economico ed il declino geopolitico (che comporta un futuro prossimo di miseria) ovvero, avendo 7.000 testate nucleari, sapreranno ? Se - come io temo - spareranno, che misure può e deve apprestare la razzza umana per difendersi dai giudoamericani ?

  3. #3
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    Predefinito Re: claro que si !

    In Origine Postato da Decima Regio
    Vero che Bush II the I non brilla per "intelligence", ma non vorrai credere che ignorasse veramente le potenzialità militari dell'Iraq ?

    La balla delle ADM e della democrazia in Iraq erano per il cottolengo-bananas di tutto il mondo.

    La guerra contro l'Iraq è stata decisa nel Novembre del 1990 quando Saddam (profittando della fase clou delle prceenti presidenziali) annunziò che avrebbe venduto petrolio contro €.

    En passant, analoga decisione prese il venezuelano Chavez, ed in pochi mesi ha avuto colpi di stato, scioperi serrate e, recentemente, centinaia di "osservatori militari" colombiani in sconfinamento .... tutto gestito dall'ambasciata U$A.

    Il problema (degli U$A, e delll'umanità) è che il $ è inevitabilmente destinato ad una disintegrazione tipo marco di Weimar. L'unica cosa che può ritardare tale collasso è il ricatto petrolifero : barile a 150 $, e necessità per tutti di procurarsi $ per acquistare petrolio.

    Infatti, è chiaro che il petrolio a 150 $ non è un problema per gli U$A (vuol dire semplicemente stampare due pezzi di carta invece di uno ; fatica non eccessiva), mentre per la Cina vuol dire esportare 1.000 paia di jeans, anzichè cento .... ore ed ore di lavoro cinese in più. Bin Laden ha dichiarato che vuole il petrolio a 144 $ a barile ... ma nell'interesse delle masse arabe ? Mi sembra solo l'ulteriore prova che l'omino lavora ancora per la CIA, come negli anni '80 in Afghanistan.

    In realtà, anche il palliativo è assolutamente fantascientifico. Perchè :
    - puoi impedire all'Iraq, e forse all'Iran, di vendere petrolio in cambio di denaro vero ; ma ora che la Russia vende petrolio contro €, cosa fai ? L'operazione "Russian Freedom" ?
    - mentre ingigantisce la voragine del debito U$A in dollari, deve ingigantire in parallelo il monte di petrodollari - id est, non solo deve aumentare il prezzo, ma devono aumentare anche i consumi. Siccome è una risorsa finita, più consumi e prima finisce.
    - Last but not least : se il petrolio triplica di prezzo e raddoppia i consumi (accelerando i tempi di esaurimento) viene intensificata la spinta verso la fusione nucleare, fonte di energia illimitata e non controllabile geopoliticamente. In questo settore l'UE è all'avanguardia (il primo reattore termonucleare a fusione è partito a Novembre 2003 a Caradache nei Pirenei francesi). Il costo per MW è ancora proibitivo .... ma se il petrolio vede ingigantire il prezzo ed avvicinarsi il fondo del barile .... sarà una scelta vantaggiosa ed obbligata. Ed allora, le 7 sorelle diverranno le sette orfanelle.

    Il dubbio è : gli U$A accetteranno il tracollo economico ed il declino geopolitico (che comporta un futuro prossimo di miseria) ovvero, avendo 7.000 testate nucleari, sapreranno ? Se - come io temo - spareranno, che misure può e deve apprestare la razzza umana per difendersi dai giudoamericani ?
    Sai cosa m'impressione dei tuoi discorsi, hai una capacita' immensa (sul serio non sto scherzando) di far apparire le cazzate nei tuoi post come cose reali... Vuoi un esempio?

    "- puoi impedire all'Iraq, e forse all'Iran, di vendere petrolio in cambio di denaro vero.."

    Mi potresti indicare quale sarebbe il denaro "vero"?

    e poi:

    "La guerra contro l'Iraq è stata decisa nel Novembre del 1990 quando Saddam (profittando della fase clou delle prceenti presidenziali) annunziò che avrebbe venduto petrolio contro €"

    Nel 1990???

  4. #4
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    Predefinito Re: Re: claro que si !

    In Origine Postato da Amati75
    Sai cosa m'impressione dei tuoi discorsi, hai una capacita' immensa (sul serio non sto scherzando) di far apparire le cazzate nei tuoi post come cose reali... Vuoi un esempio?

    "- puoi impedire all'Iraq, e forse all'Iran, di vendere petrolio in cambio di denaro vero.."

    Mi potresti indicare quale sarebbe il denaro "vero"?

    e poi:

    "La guerra contro l'Iraq è stata decisa nel Novembre del 1990 quando Saddam (profittando della fase clou delle prceenti presidenziali) annunziò che avrebbe venduto petrolio contro €"

    Nel 1990???
    1) il denaro delle aree esportatrici nette di beni fisici. Esempio : Euro europeo, yuan cinese, yen giapponese, rublo russo. Oppure, oro.

    2) No non 1990, naturalmente era il Novembre 2000. Lapsus calami.

    Colgo l'occasione per interferire con una riflessione su cui hai aperto un 3ad : il cambio realistico del $, alla luce dei fondamentali macroeconomici, sarebbe 11 €cent.

  5. #5
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    Predefinito Re: Re: Re: claro que si !

    In Origine Postato da Decima Regio
    1) il denaro delle aree esportatrici nette di beni fisici. Esempio : Euro europeo, yuan cinese, yen giapponese, rublo russo. Oppure, oro.

    2) No non 1990, naturalmente era il Novembre 2000. Lapsus calami.

    Colgo l'occasione per interferire con una riflessione su cui hai aperto un 3ad : il cambio realistico del $, alla luce dei fondamentali macroeconomici, sarebbe 11 €cent.
    1) Se vuole considerare i movimenti transnazionali di valuta allora pensi solo che neanche il 10% dei 1.4 trillioni di dollari mossi al giorno nel mondo rappresenta il pagamento per beni tangibili.
    Parte considerevole di qeusta montagna di cpaitali finisce negl'USA, o in altri apesi via vbanche USA o di pagamenti intercompagnie USA.
    Il valore di una moneta in parte di deve all'interscambio di beni fisici, solo in parte, e neanche una parte considerevole.
    Altra considerazione, lei ha citato la Cina, ma se considera che buona parte dei prodotti manufatturati in Cina si deve a joint Venture con compagnie USA, e che la maggiorparte degl'investimenti diretti annuali in Cina sono USA, vediamo un chiaro esmepio di coem basarsi unicamente su qeui dati sia alqaunto fuorivante.
    Inotlre si deve considerare smerpre una ltro punto importante, gl'USA hanno una BOP negativa per quanto riguarda prodotti tangibili, ma positivi per i servizzi. Inoltre si deve anche considerare la struttura di qeusta BOP.
    Dato che gl'UYSA importano molto, ma buona parte sono prodotti di comapgnie USA o sussidiarie che producono all'estero, insomma i soldi escono contabilmente dagl'USA, ma non dal controllo USA.
    Un esempio lamanpte, FORD USA paga il suo fornitore FORD MESSICO, via BANAMEX (Controlalta dalla Citibank).
    Contabilmente, v'e' uan trasferenza di capitali dagl'USA al Messico ed un entrata negativa nella BOP USA, ma nella realta', il controllo di quei capitali non cambia di mano.

    "Colgo l'occasione per interferire con una riflessione su cui hai aperto un 3ad : il cambio realistico del $, alla luce dei fondamentali macroeconomici, sarebbe 11 €cent."

    Dissento... e molto..

    Gl'USA crescono, l' Europa no.
    Alla luce dei dati... l' Euro e' sopravalutato.

  6. #6
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: claro que si !

    In Origine Postato da Amati75
    Gl'USA crescono, l' Europa no.
    Alla luce dei dati... l' Euro e' sopravalutato.


    ...e il dollaro non è deprezzato.

    Ai disonesti.
    "Che l'uomo si concepisca come una creatura di Dio oppure come una scimmia che ha fatto carriera comporta una netta differenza nell'atteggiamento da tenere verso la realtà; nei due casi si obbedirà a imperativi interiori diversissimi."

    Arnold Gehlen

  7. #7
    Viva la piadina!!!
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: claro que si !

    In Origine Postato da ScimmioneNudo


    ...e il dollaro non è deprezzato.

    Ai disonesti.
    SN... quando riuscirai a fare un dis corso che sta inpiedi in questo campio.. rifatti vivo...

    Argomenta il truo punto di vista, se sei serio... ( e se ci riesci).

    Cmq, brevemente, dicendo che l'Euro e' sopravalutato, non implica che il Dollaro non sia debole o forte, sto solo descrivendo la situazione dell' Euro...


    A parte questa tua rispostina, sul resto come al soltio silenzio assoluto?

    Lascia perdere va la...

    Ai VERI disonesti..

  8. #8
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    Predefinito scusa amati

    senza entrare nel merito scientifico... in cui Tu gareggi benissimo con decimalegio ma rimanendo nella piccola polemica mi sai dire perche' sto' euro quando andava forte era una disgrazia ora che è debole è una disgrazia (piccinerie proprie del cdestra).e poi...
    il dollaro debole e padrone del campo è un aiuto agli states si o no?
    se si mi sembra ovvio che gli states facciano di tutto..DITUTTO,
    per difenderlo.cosi il mondo gli paga i debiti....

  9. #9
    Totila
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    Predefinito

    -----------------

    Che succederebbe se l’OPEC passasse all’Euro?
    di Paul Harris, da Soberania.info - Traduzione di Tito Pulcinelli
    tratto da www.informationguerrilla.org

    L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della fissazione con l'Iarq.
    Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto, però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione é l'obiettivo vero della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le conseguenze maggiori della guerra.
    In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che é robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino. L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea é inevitabile; la Scandinavia lo fará in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno dieci nuovi paesi e questo fará aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6 trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di dollari e 280 milioni di persone degli USA. Questo, per i nord-americani, é un formidabile blocco concorrente; ma la situazione é molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
    Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che é alle porte si combatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però il petrolio é la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente si adducono.
    Non é per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue antiquate tecnologie; non é per le brame del governo USA di mettere le zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nord-americani vogliono mantenere lontano da lì.
    La causa di tutto questo non é l'11 di settembre, né l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un tipo ripugnante, né il cambio di governo negli Stati Uniti. Quel che ha accelerato le cose é stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero. Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica di principio.
    Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio petrolio. Da quel momento, l'euro si é rivalutato del 17% sul dollaro, cosa che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
    Sorge una domanda che, probabilmente, si é posto anche Bush: che succederebbe se l'OPEC passasse all'euro?
    Alla fine della seconda guerra mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel 1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi é una moneta priva di copertura, sopravalutato, nonostante il record del deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un PIL di 9 trilioni di dollari.
    Il commercio internazionale é diventato un meccanismo grazie al quale gli USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del debito estero, che é fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete nazionali. Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una misura equivalente all'ammontare del proprio circolante.
    Tutto ciò crea il meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro. Questo fenomeno é conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le merci strategiche -soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari. Tutti accettano i dollari perché con essi si può comprare il petrolio.
    Dal 1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale per gli interscambi petroliferi globali (petro-dollari). Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun tipo di copertura: "petro-dollari" che sono usati dalle nazioni per pagare la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela.
    Questi petro-dollari sono poi riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc. Il riciclaggio dei petro-dollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza dell'OPEC.
    Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato nord-americano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA. L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle riserve USA é cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali finanzia il deficit commerciale.
    Dato che gli USA creano "petro-dollari", loro controllano il flusso del petrolio. Siccome il petrolio si paga in dollari e questa é l'unica moneta accettata in questi scambi, si arriva alla conclusione che gli USA possiedono il petrolio del mondo gratis.
    Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nord-americano e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
    Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese, crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto domino.
    Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso" passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo. Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente diventare -di fatto- la moneta standard per il mondo.
    Esistono buone ragioni perché l'OPEC -come gruppo-segua l'esempio dell'Iraq e adotti l'euro. Non vi é dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA) che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni economiche.
    Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine degli anni ‘90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari. L'obiettivo della guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, é assicurarsi il controllo di quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush é scongiurare con minacce di ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paese produttore passi all'euro.
    A lungo termine, il vero obiettivo non é Saddam, é l'euro e l'Europa. Gli USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza internazionale. Naturalmente, tutto dipende dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra mondiale.

  10. #10
    Viva la piadina!!!
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    Predefinito Re: scusa amati

    In Origine Postato da myisbetter
    senza entrare nel merito scientifico... in cui Tu gareggi benissimo con decimalegio ma rimanendo nella piccola polemica mi sai dire perche' sto' euro quando andava forte era una disgrazia ora che è debole è una disgrazia (piccinerie proprie del cdestra).e poi...
    il dollaro debole e padrone del campo è un aiuto agli states si o no?
    se si mi sembra ovvio che gli states facciano di tutto..DITUTTO,
    per difenderlo.cosi il mondo gli paga i debiti....

    Una cosa l'hai detta giusta un altra no.

    La giusta: L' euro forte (quando era arrivato vicino a 1.30) era una disgrazia, e non solo a detta del CDX Italiano, ma anche a detta del governo di sx Tedesco e delal BCE ecc... basta vedersi le figure dell' export UE per rendersene conto.
    Che poi l'ì Euro forte era una disgrazia, lo si svede anche dagl'ultimi dati ISTAT, gl' export Italiano (ora con l' Euro a livelli di 1.2 vs 1.30) e' cresciuto del 11 e qualcosa per cento rispetto allo stesso periodo del 2003.


    La sbagliata: L' Euro non e' debole, chi ha mai detto che lo sia?
    E' sicuramente a livelli piu' realistici (vs 1.30), ma e' ancora sopravalutato.
    Un livelo reale potrebbe benissimo essere attorno a 1.15 Euro per Dollaro, dato che gl'USA si crescono e tanto, ma hanno pur smepre dei grossi probblemi da risolvere chge favorisconol' Euro, ma l' Europa ha probblemi se non piu' pesanti (dipende dal punto di vista) sicuramente equiparabili .
    Quindi se non propio parita' (che sarebbe la situazione ideale) quasi.

    Il Dollaro debole e' un aiuto, ma oramai relativo, dato che gl'USA gia' da tempo producono poco al loro interno.
    Le loro comapgnie produno fuori, tipo le maquilladoras in Messico o le joint venture in Cina.
    Quello che si produce ancora in USA sono prodotti ad altissimo contenuto tecnologico, con poca concorrenza da parte di altri mercati, quindi dollaro debole o dollaro forte, non hanno una grossa flessibilita' di domanda.
    L' economia USA si basa sui servizzi, sul controllo delle societa' ecc.. non nella produzione del prodotto (a meno come detto che non siano prodotti con contenuto tencologico elevato).

    Gl'USA logicamente difendono la loro moneta, mi sembrerebbe alquanto idiota non farlo, ma da quello ad affermare cheilmondo lgi paga i debiti...
    La Cina ed il Giappone sono i paesi che maggiormente influiscono sulal BOP negativa USA, sono anche i paesi che maggiormete comprano buoni del tesoro USA e Assets USA.
    Semmai possiamo dire che Cina e Giappone se propio vorrebbero potrebbero benissimo influenzare la politca economica USA, cosa che logicamente non farebbero dato che questi paesi vivono in simbiosi economica, gl'USA hanno bisogno del Giappone e della Cina per produrre , per investimenti ecc.... e Cina e Giappone hanno bisogno degl' USA come mercato senno crollerebbero.

 

 
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