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  1. #1
    PaleoLibertario Cattolico
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    Thumbs up Riunificazione liberale e libertaria

    [mid]http://xoomer.virgilio.it/francesco.rinaldi29/KAR_ITALIANE/Albano/Albano_-_Nel_sole.mid[/mid]

    In questi giorni su internet guardavo i simboli delle varie liste che parteciperanno alle prossime competizioni elettorali europee ed amministrative in tutta italia, e nelle varie province. Mi sono reso conto che ci sono davero tante liste di ispirazione liberale e libertaria che purtroppo si fanno la guerra tra loro. Ma a che scopo mi chiedo? Se poi si racimolano percentuali come l'1% (quando va bene l'1, 5%, quando vale lo 0,qualcosa%). So che può sembrare utopistico e oggettivamente molto difficile, ma che ne pensate dell'idea di lavorare ad una riunificazione di tutta l'area liberale e libertaria (sia dal punto di vista culturale organizzativo che da quello più strettamente politico) in vista dei prossimi appuntamenti elettorali? (penso le regionali dell'anno prossimo e le politiche del 2006)
    Proviamo a fare un elenco dei movimenti e delle formazioni di ispirazione liberale e libertaria a livello nazionale e locale:

    Partito Liberale (di Stefano De Luca)
    Radicali Italiani-Lista Bonino
    Partito Repubblicano Italiano (di G. La Malfa)
    Lista Liberal-Sgarbi
    Nuovo Pli
    Liberalismo Popolare (Case del cittadino di Raffaele Costa e Alfredo Biondi)
    Patto Segni-Scognamiglio I liberaldemocratici
    Federazione dei Liberali (di R. Morelli)
    Agorà Liberale (associazione culturale on-line)
    Riformatori Liberali (Veneto)
    Liberali per l'Italia (Lombardia)
    Forza Liberaldemocratica (Marche)
    Cittadini liberali e di centro (associazione culturale)
    Veneto Liberale (Veneto)
    Lombardia Nazione (Lega Padana Lombarda)
    Destra Liberale Italiana
    Liga Fronte Veneto
    Comitati per le libertà (associazione culturale)
    Forces Italia (associazione culturale)
    Aduc (associazione culturale dei consumatori)

    Come si può vedere tra realtà nazionali e realtà locali sono abbastanza, e si potrebbe coinvolgere un buon numero di persone in attività innanzitutto culturali e poi politiche.
    Ad esempio credo che l'iniziativa degli "Stati Generali Liberali" promossa da Liberali.net possa essere la base da cui partire per la così tanto auspicata unificazione delle forze liberali e libertarie presenti su tutto il territorio.
    Io ho lanciato l'appello, spero qualcuno si unisca a me, perchè credo che già dopo questa elezioni si debba iniziare a lavorare a questo progetto.
    Saluti
    Anarcho-capitalist

  2. #2
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    Predefinito

    .... effettivamente c'e una frammentazione delle forze di ispirazione liberaldemocratica che rasenta la follia ... sara' forse che siamo ammalati di eccessivo liberalismo ? ... oppure il difetto sta nel fatto che ognuno vuole continuare a coltivare il suo orticello ? .... (sempre piu' piccolo) ? .....

    http://www.nuvolarossa.org

  3. #3
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    Predefinito liberali a destra e/o liberali a sinistra!?

    Quando chiedi ad un italiano quali siano le sue preferenze politiche, quasi certamente non ti risponderà UDC, FI, DS, SDI ect ma semplificherà il tutto dicendo di essere di DESTRA oppure di SINISTRA. Purtroppo, la maggioranza degli italiani, quando si trova a dover classificare una forma di politica, diventa un computer in grado di riconoscere due soli valori (0 e 1, DESTRA e SINISTRA). Rimanendo su quest'ottica, quando a qualcuno viene in mente di fondare un partito, ad esempio: un partito liberale, il primo pensiero é <<devo mettermi a destra o a sinistra?>>. Ed é qui che nasce la principale divisione. A questa si aggiunge il fatto che sul liberalismo ci stanno opinioni contrastanti, alcuni dicono che é di destra, altri di sinistra, altri di centro ed altri ancora che é al di fuori degli schieramenti.
    Io credo che il problema si possa superare solo se tutti i liberali si uniscono in un'unica coalizione indipendente sia dalla CDL che dall'Ulivo ed é proprio quello che stanno facendo PRI-PSI-Liberal Sgarbi.
    Quindi che aspettiamo?
    Dove sono i radicali?
    Dov'é finito Segni?

    TERZO POLO
    LAIOCOLIBERALDEMOCRATICO!!!!!!!!!!

  4. #4
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    Predefinito Re: liberali a destra e/o liberali a sinistra!?

    Originally posted by jmimmo82
    Quando chiedi ad un italiano quali siano le sue preferenze politiche, quasi certamente non ti risponderà UDC, FI, DS, SDI ect ma semplificherà il tutto dicendo di essere di DESTRA oppure di SINISTRA. Purtroppo, la maggioranza degli italiani, quando si trova a dover classificare una forma di politica, diventa un computer in grado di riconoscere due soli valori (0 e 1, DESTRA e SINISTRA). Rimanendo su quest'ottica, quando a qualcuno viene in mente di fondare un partito, ad esempio: un partito liberale, il primo pensiero é <<devo mettermi a destra o a sinistra?>>. Ed é qui che nasce la principale divisione. A questa si aggiunge il fatto che sul liberalismo ci stanno opinioni contrastanti, alcuni dicono che é di destra, altri di sinistra, altri di centro ed altri ancora che é al di fuori degli schieramenti.
    Io credo che il problema si possa superare solo se tutti i liberali si uniscono in un'unica coalizione indipendente sia dalla CDL che dall'Ulivo ed é proprio quello che stanno facendo PRI-PSI-Liberal Sgarbi.
    Quindi che aspettiamo?
    Dove sono i radicali?
    Dov'é finito Segni?

    TERZO POLO
    LAIOCOLIBERALDEMOCRATICO!!!!!!!!!!

    Il fatto è che i termini destra e sinistra ormai non sono più adatti ad indicare le differenze politiche, poichè prima erano utilizzati dalle ideologie totalitarie (fasciste e comuniste) per farsi la guerra e per mascherare la loro sostanziale somiglianza (insomma, un gioco linguistico ben architettato, ma che ora per fortuna non regge più). Inoltre, per quanto riguarda il liberalismo, la sua virtù sta proprio nel non essere univoco, statico,dogmatico, ma con varie sfaccettature (delle volte anche contrastanti tra loro)...anche se alla fine c'è l'idea di base che unisce tutte queste sfaccettature liberali, che è quella della difesa dei diritti e delle libertà individuali (a partire dalla triade vita, libertà, proprietà)
    Quanto alla collocazione più strettamente politica, sono d'accordo sull'idea di un terzo polo (o addiritura partito) liberale, seguendo il modello anglosassone (vedi Liberal Democrat Party in Inghilterra e Libertarian Party negli Usa), e credo che l'idea degli "Stati Generali Liberali" sia un ottimo punto di partenza per l'unificazione di tutte le forze di ispirazione liberale e libertaria.

    Saluti
    Anarcho-capitalist

  5. #5
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    Predefinito

    Originally posted by nuvolarossa
    .... effettivamente c'e una frammentazione delle forze di ispirazione liberaldemocratica che rasenta la follia ... sara' forse che siamo ammalati di eccessivo liberalismo ? ... oppure il difetto sta nel fatto che ognuno vuole continuare a coltivare il suo orticello ? .... (sempre piu' piccolo) ? .....

    http://www.nuvolarossa.org
    Hai detto bene, il difetto a mio avviso sta proprio negli eccessivi personalismi e nel voler coltivare a tutti i costi il proprio minuscolo orticello...speriamo le cose possano cambiare in futuro con l'aiuto di tutti i liberali.

    Saluti
    Anarcho-capitalist

  6. #6
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    Predefinito tratto da IL TEMPO.It 28 novembre 2004

    I liberali aderiscono alla Cdl, s’è ricomposto il pentapartito

    Congresso a Roma del partito che fu di Malagodi.

    Si riunisce nella Cdl la coalizione che ha spadroneggiato negli anni Ottanta


    di FABRIZIO DELL’OREFICE

    BERLUSCONI sta per realizzare un altro sogno. No, non è il taglio delle tasse: quello è riuscito a strapparlo agli alleati riottosi. No, non è nemmeno quello di diventare presidente della Repubblica: c’è ancora tempo.
    Il Cavaliere ha esaudito un altro suo desiderio, di quelli piccoli ma preziosi, da confidare soltanto a pochi intimi: rifare il pentapartito. Rimettere assieme gli spezzoni di Dc, Psi, Pli, Psdi e Pri; rimettere in piedi la coalizione che di fatto ha governato l’Italia dall’agosto ’79 (sebbene il primo governo con esponenti di tutti e cinque i partiti nasca solo due anni dopo) sino al ’91-’92.
    L’appuntamento è fissato per venerdì e sabato prossimi, a Roma. Dove si terrà il congresso del Partito Liberale, quello morto sotto il fuoco di fila di Mani pulite e resuscitato sette anni fa per iniziativa del caparbio Stefano De Luca, il quale ha scritto: «Il nostro congresso può definirsi "costituente" della casa unitaria dei liberali e dei democratici, sinora in gran parte dispersi o disimpegnati». L’assise sancirà di fatto la confluenza nella Casa delle Libertà, che conterrà così tutte le sigle del vecchio caro pentapartito. Ci sono i democristiani di Follini, che alla antica Dc hanno aggiunto la "U"; ci sono i socialisti di De Michelis, che si fanno chiamare Nuovo Psi (si dividono con lo Sdi di Enrico Boselli l’eredità del garofano rosso). E poi c’è la sigla storica del Pri di Giorgio La Malfa che tredici anni fa, uscendo dalla maggioranza, decretò di fatto la fine del pentapartito, che sarà poi abbattuto dalle inchieste della magistratura del ’92. Ci sono poi i socialdemocratici di Carlo Vizzini, che albergano in Forza Italia, e che si contendono la bandiera del Psdi con coloro che fanno capo a Giorgio Carta e che stanno a sinistra e hanno stretto un’alleanza particolare con i Ds di Fassino.
    Ma se Prodi può vantare di aver riassemblato qualche brandello dell’alleanza che ha spadroneggiato negli anni Ottanta, Berlusconi l’ha ricostruita nella sua fisionomia quasi originaria. Gli mancava solo la sigla dei liberali, che sabato appunto decideranno anche la rentrée in politica di Renato Altissimo, che già avverte: «Berlusconi ha fondato la sua coalizione chiamandola Polo delle Libertà. Ricorda? Era il primo nome, dieci anni fa. Ebbene, via via, come sempre accade nelle alleanze, alcuni connotati sono andati persi. Oggi se lo rifondasse lo chiamerebbe soltanto Polo. Per questo ci sentiamo di aderire alla Cdl, proprio per farle recuperare lo spirito e l’anima liberale che sembra smarrita».
    Di certo, tuttavia, i liberali troveranno una «sponda» proprio all’interno di Forza Italia, partito che ospita una vera e propria area dedicata al vecchio Pli. A guidarla sono Alfredo Biondi e Raffaele Costa, i quali ora puntano ad allargarsi.
    Ma Altissimo guarda avanti, pensa oltre, immagina già un polo laico-liberale che faccia da contraltare ai democratici cristiani forzitalioti e folliniani. «Ricordiamoci - sottolinea l’ex ministro - che nelle ultime elezioni con il sistema proporzionale Psi, Pri, Pli e Psdi superarono la soglia del 20%. Se aggiungiamo anche i Radicali, l’area laica della Cdl potrebbe "valere" poco meno del 25». Una percentuale vicina al quella raggiunta alle scorse elezioni europee da Fi e Udc, che stanno invece perseguendo il progetto di realizzare in Italia il Ppe.
    Berlusconi segue tutto da vicino, tanto che al congresso invierà un suo uomo di strettissima fiducia, Fabrizio Cicchitto. Anche se il suo sogno l’ha già realizzato. Ora a sognare sono i nipotini di di Malagodi: sperano di tornare grandi.
    [mid]http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/TERRAPROMESSA.mid[/mid]

  7. #7
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    Predefinito tratto da L'OPINIONE 1 dicembre 2004

    Dalla tradizione al futuro

    di Gian Carlo Colombo

    Per la prima volta nella sua storia pluricentenaria, al XXV congresso dalla sua prima fondazione ufficiale, al terzo congresso dopo la rifondazione del 1997, il Partito liberale si presenta ai suoi iscritti con una duplice veste: “Un partito per i liberali, una casa per i laici”. La prima parte dell’appello è scontata, vorrei vedere non fosse così, ma la parte più importante è il futuro. Il coacervo delle idee laiche liberali socialiste repubblicane sarà la grande scommessa per l’Italia del XXI secolo che i dirigenti eletti del Pli al congresso dovranno sviluppare e portare avanti.

    Insieme alla Casa per i laici, la Casa per le nuove generazioni, lo scrive chi essendo sempre stato liberale da giovane non iscritto per propria scelta, ha comunque una discreta anzianità di tessera: oltre 30 anni. E quindi vede con favore l’arrivo di nuove forze giovanili che saranno il vero ricambio, non la decimazione organizzata e interessata della cavalleria mediatico giudiziaria della fine degli anni ’80 e inizio anni ’90. Devo solo aggiungere che il mescolare le radici laiche sarà quella fertilizzazione incrociata che l’Ue porta nei suoi programmi di innovazione.

    Un partito antico e moderno allo stesso tempo, lasciatemi ricordare che il termine libertà non cammina da solo, ci vuole la solidarietà, l’uguaglianza e come nello Statuto della Giovine Italia anche l’unità per la Patria. In un’epoca di valori in decadenza, la caduta, per fortuna del Paese dei valori comunisti e la distruzione della loro ideologia livellatrice, la nuova religione laica oltre la religione della libertà è quella che può far vincere al Paese le sfide che ha di fronte: la stagnazione, il declino, la gestione dei debiti precedenti con la creazione di un futuro sostenibile.

    Si diceva che Napoleone motivasse i suoi soldati facendoli sentire portatori nel loro zaino del bastone di Maresciallo di Francia. Vorrei che i liberali e i laici tutti si ritenessero portatori di una ideologia vincente non per errori degli avversari ma per forza propria interna da trasmettere. Solo così i nostri vecchi, dai Padri storici del Risorgimento, a Giolitti, Gobetti, Giovanni Amendola, Benedetto Croce, Einaudi, Malagodi, Bozzi, Valitutti, Ciaurro potranno essere onorati nel futuro come gli artefici di un nuovo Risorgimento Liberale che comprenda Turati, Treves, Matteotti, Saragat, Pertini, Craxi, Mazzini, Spadolini, La Malfa.

    Solo così mescolando le radici laiche e tenendole distinte ma non distanti ed usandole a seconda delle necessità potremo essere orgogliosi della Casa dei Laici che si sta rafforzando. Sono ragionamenti da semplice soldato liberale e laico, non da Maresciallo. Dico solo che una visione laica e liberale dell’Italia futura mi aiuta a vivere le difficoltà che tutti abbiamo. Viva l’Italia, una, libera, indipendente, un Italia legata all’Europa, all’Internazionale liberale e al Partito liberale europeo. L’importante è chiedere al Congresso del 3 e 4 dicembre, come ricordo che ricordava anni addietro Renato Altissimo, che cosa possiamo fare per l’Italia, non cosa possiamo ottenere dalla Patria.

    Gian Carlo Colombo
    gc.colombo@libero.it

  8. #8
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    Predefinito tratto da L'OPINIONE 1 dicembre 2004

    Appello per il Partito liberale

    L’avvento del bipolarismo ha provocato nel nostro Paese la diaspora dei liberali, che non hanno trovato e non trovano spazi per progetti ed azioni politiche compiutamente coerenti alla difesa dello Stato laico ed alla trasformazione in senso liberale della società italiana. Con la conseguenza che alcuni di essi vivono una situazione di disagio in formazioni politiche, che poco o nulla hanno di liberale, altri si sono ritirati in un troppo lungo silenzio. Di fatto nel Paese è cessata la presenza attiva di una forza politica capace di offrire alle nuove generazioni il linguaggio intransigente della libertà e la speranza di una trasformazione liberale della società senza mediazioni.

    Eppure la politica e la società italiana hanno bisogno della presenza organizzata dei liberali, proprio perché, negli ultimi anni, troppi, a destra come a sinistra, si sono autodefiniti liberali ed hanno nelle istituzioni e nelle sedi del dibattito politico, perseguito progetti spesso non liberali e talvolta illiberali. Analoga sorte è toccata in Italia agli eredi del pensiero democratico e socialista, con il risultato di vedere indebolite, nel Paese, le componenti maggiormente legate ai pro-cessi dello sviluppo, mentre è cresciuto il potere delle corporazioni, custodi di privilegi vecchi e nuovi.

    La necessità individuata nelle scorse settimane dal nuovo Psi, dal Pri e dal Partito Liberale, di creare una federazione, aperta al contributo anche del partito Radicale e di altri soggetti dell’area laica, per affrontare con liste unitarie i prossimi appuntamenti elettorali e per costruire una unità sulle linee politiche, spinge oggi chi ha tenuto aperto un luogo politico di continuità con il Pli a fare, assieme alle per-sonalità della storia di quel partito, un appello a quanti si sentono nella mente e nel cuore liberali, “senza se e senza ma”, come si ama dire oggi.

    È necessario infatti rompere gli indugi e contribuire ad un processo libero ed aperto di unificazione delle varie componenti dell’aerea liberale, senza alcuna pretesa nostalgica, per imboccare la strada della costruzione di un soggetto politico moderno ed efficace, capace di svolgere un’attività di presenza e di stimolo in tutti i vari momenti della vita sociale ed economica del cittadino. Per tali ragioni abbiamo convocato un Congresso Costituente a Roma nei giorni 3 e 4 dicembre 2004 al quale chiunque senta le nostre esigenze di iniziativa politica è invitato a partecipare con diritti e doveri eguali ai sottoscrittori di questo appello.

    Ci rivolgiamo, in particolare, a quanti, pur essendo di cultura democratica e liberale, in passato hanno militato in altri partiti del fronte laico e, ovviamente, ai giovani che non hanno potuto vivere le esperienze di impegno politico e culturale di quel mondo, ma che tuttavia vanno sempre più ricercando una sponda vicina ad un modo di sentire la vita e l’impegno politico, che continua ad essere presente nella nostra società, anche in assenza di una forza organizzata che si richiami esplicitamente a quella cultura, quella storia, quei valori.
    Insieme possiamo costruire una casa comune dei liberali e dei laici democratici che possa divenire un luogo di dibattito e di elaborazione di scelte alle quali non man-cherà il requisito di essere frutto di un democratico confronto.

    I liberali e i democratici, finalmente riuniti sotto un simbolo comune, potranno offrire una opportunità di rafforzamento della democrazia italiana, alla quale assicureranno i valori della dialettica, della tolleranza, della modernità e della fiducia nell’uomo, che essi vogliono capace di progettare e di progredire in una società libera e competitiva in cui i cittadini, avendo garantita la eguaglianza dei punti di partenza, possano vivere liberamente diseguali e accrescere il loro benessere economico e spirituale grazie al loro spirito di iniziativa.

    Renato Altissimo
    Stefano de Luca
    Attilio Bastianini
    Carla Martino
    Savino Melillo

  9. #9
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    Predefinito Liberali a Congresso

    Il congresso dei liberali è una buona notizia. Il fatto che si muova nel solco del lavoro fatto per la Casa laica è notizia ancor migliore. E’ la prima occasione congressuale di uno dei partiti storici di quest’area, di questa galassia, ed è, quindi, un’occasione preziosa per riflettere su come procedere, su dove puntare.
    Non serve, non è utile, forse non è neanche possibile, rivolgersi ai liberali di un tempo (così come ai repubblicani od ai socialisti di un tempo) proponendo loro un ritorno al bel mondo antico. Quel mondo non c’è più, e non tornerà. Ciascuna di queste famiglie ha pagato il trauma ed ha subito divisioni. Il lavoro da farsi non è quello di trovare la chiave della riunione, del ritorno sotto un unico, impossibile, tetto, bensì quello di ridare ruolo e spazio politico a formazioni che hanno radici antiche, ma, oggi, rami piuttosto spogli.
    Non si deve guardare al passato, né si deve puntare alla sopravvivenza. La prima cosa è nostalgica, la seconda piuttosto misera. Si deve, invece, lavorare agli strumenti che ridiano dignità alla politica, le restituiscano la forza progettuale e la capacità di governare il presente, traendola fuori dalla palta del bipolarismo bastardo. E’ su questo terreno che ci giochiamo l’avvenire.
    L’intero dibattito politico italiano ha gettato alle spalle le ideologie (ed è un bene) ed ha perso idealità (ed è un male). E’ vero che termini come destra e sinistra hanno perso gran parte del loro significato, ma questo non è il frutto di una maturazione storica, bensì il derivato dell’avere perso caratterizzazione ideale e programmatica. Da una parte e dall’altra, quale idea d’Italia si scorge? Quale vocazione per il futuro? Solo qualche balbettio, sulle labbruzze di una destra che non sa essere liberale e liberalizzatrice, come su quelle di una sinistra che non sa essere garantista e progressista.
    Sperare di trovare spazio dentro il palazzo della politica è come credere che saranno le muffe ad aprir la finestra. Si deve parlar fuori, ripercorrere la via dell’elaborazione intellettuale e della presenza territoriale. L’Italia di oggi è socialmente articolata in odo più favorevole di quanto non lo fosse trenta anni fa, eppure le forze che dovrebbero esserne espressione non ci sono più, o sono ridotte al lumicino. Concorrono, a questo, diversi fattori, ma a noi tocca privilegiare quello della nostra responsabilità e della nostra incapacità.
    Le prossime elezioni politiche segneranno la fine di un ciclo. Quel che si aprì con il colpo giudiziario e con le elezioni del 1994, dopo più di dieci anni, è concluso. Nel bene e nel male, è concluso. Quel che c’era prima non torna. Quel che è venuto dopo non ci piace. Ciascuno trovi, nella propria storia, la forza e l’orgoglio per andare oltre. Per un gruppo che abbia queste radici, che sappia intrecciarle con quelle di altri, ma che sappia essere nuovo, sappia interpretare i bisogni ed il linguaggi dell’oggi, c’è uno spazio enorme. Ce ne è talmente tanto che certuni si spaventano, e rificcano la testa nella loro scatoletta. Speriamo i liberali non commettano quest’errore.

    Davide Giacalone
    www.davidegiacalone.it

    .........................................
    tratto dal Gruppo "I Repubblicani"
    http://it.groups.yahoo.com/group/Repubblicani/

  10. #10
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    Predefinito Sondaggio sul Termometro Politico: PLI, PRI e RIF. LIB. insieme alle elezioni

    Ciao amici repubblicani, vi chiedo di esprimervi sul Termometro circa l'eventualità di un'alleanza elettorale tra PLI , PRI e RIformatori liberali.
    Credo sarebbe il sogno di tutti i liberali votare un soggetto politico del genere. Di sicuro è il mio.

    Questo è il thread
    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=219709


    Accorrete numerosi e esponete il vostro punto di vista.

    Grazie a tutti e buona serata

    LIBERAMENTE

 

 
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