Prato della Lega, via libera alla strada
Ok al Prg dalla Giunta regionale, dove siedono anche i lumbard. Il sindaco: per ora il progetto è congelato
PONTIDA La Giunta regionale ha approvato all'unanimità il nuovo piano regolatore di Pontida. Lo strumento urbanistico, dopo la decisione presa al Pirellone, è ora ufficialmente in vigore. Fin qui, nulla di strano. Se non fosse che quello che da ieri è pubblicato nel municipio di via Lega Lombarda, altro non è che il Prg nel quale è prevista una strada che solca il prato dei tradizionali raduni leghisti. Tutti i membri della Giunta regionale, tra i quali figurano esponenti del Carroccio, giudicando favorevolmente lo strumento urbanistico, hanno quindi dato il loro nullaosta anche all'ipotetica realizzazione dell'intervento.
«Certo, al momento non c'è l'intenzione di costruire quella strada – commenta il sindaco Gabriella Donadoni, da due mandati alla guida del Comune con la lista civica “Pontida Insieme” –, dato che riteniamo prioritari altri interventi. È comunque con grande soddisfazione che accogliamo la decisione unanime della Giunta regionale, che ha dimostrato di valutare il Prg, per il quale sono state espresse solo piccole prescrizioni relative al piano cave, con esclusivi criteri urbanistici, senza che intervenissero deviazioni di natura politica».
Il piano regolatore, adottato dal Consiglio comunale il 22 marzo 2002, era stato oggetto di forti contestazioni da parte di rappresentanti della Lega quando, il 15 novembre dello stesso anno, durante la seduta dedicata all'esame delle osservazioni, era stato respinto dalla maggioranza un documento firmato da Umberto Bossi nel quale si contestava la previsione della strada. «L'osservante – aveva scritto Bossi – si oppone alla realizzazione della strada prevista nell'area ricordando che il movimento politico utilizza da oltre un decennio l'area per manifestazioni politiche di livello nazionale e che la scelta del luogo ha motivazioni storiche ineludibili (la leggenda vuole infatti che nelle vicinanze del prato si sia svolto il giuramento dei comuni che, per combattere il Barbarossa, nel 1167 si strinsero nella Lega Lombarda, ndr)».
Lapidaria la risposta dei tecnici progettisti: «L'osservazione è priva di motivazioni sotto il profilo urbanistico. La previsione viaria è indispensabile per garantire il collegamento tra via Stazione e via Da Vinci evitando ai cittadini il transito sulla già trafficata Briantea». Contro la strada, del resto già prevista nel vecchio Prg a seguito di accordi tra il Comune e i precedenti proprietari (una società immobiliare facente capo alla Lega ha acquistato il prato solo nel 2000) e già parzialmente realizzata dopo l'edificazione di un supermercato confinante con lo spazio dei raduni, si era levato un coro di proteste dal pubblico di leghisti intervenuti al Consiglio. In quell'occasione, l'onorevole Giacomo Stucchi aveva annunciato «battaglia in Regione, dove la Lega fa parte della maggioranza». E ancora Bossi, in un'intervista del 18 novembre 2002 a Radio Padania, aveva detto che «lo storico prato del raduno non si deve toccare, perché nessun piano regolatore si può permettere di scambiare la storia con una piazzetta o con il passaggio di una strada». Rivolgendosi poi ai membri dell'amministrazione centrista alla guida della città del Giuramento, si era così espresso: «Certe cose non vanno permesse. Anche perché lì è nato il mondo moderno, quello dei comuni e della battaglia di Legnano, e non è possibile avere per sindaci o assessori gente che non capisce queste cose», puntualizzando infine che «comunque, certi permessi passano dalle Regioni».
E il permesso della Regione è arrivato, a pochi giorni dall'annuale appuntamento per il raduno (il 6 giugno) su quella che i padani chiamano la «radura». «L'approvazione del Prg in Regione non cambia la sostanza dei fatti – commenta Arveno Mazzoleni, rappresentante del Carroccio in Consiglio comunale –. Quella strada non ha un motivo concreto per esistere, e noi ci opporremo sempre a essa. Dal punto di vista viabilistico, l'intervento non serve a nulla dato che non farebbe altro che spostare di 300 metri l'immissione sulla Briantea dei veicoli che ora provengono direttamente da via Stazione. Solo la realizzazione di edifici giustificherebbe la creazione della via di collegamento. E la Lega, proprietaria del prato, a costruire non pensa proprio. Di questo fatto sono al corrente i nostri rappresentanti in Regione».