ESTERI
Il diario scandaloso di un’impiegata fa tremare i repubblicani


Jessica descrive online le pause pranzo di sesso: «Così arrotondavo lo stipendio»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK - E' lo scandalo a luci rosse di cui Washington e l'America in generale avevano disperatamente bisogno per tornare a sorridere e spettegolare, con gusto autenticamente bipartisan, dopo un anno di cattive notizie. A fornirne loro il pretesto è Jessica Cutler, una bella e disinibita impiegata del Congresso Usa, appena licenziata dal suo incarico per avere usato un computer federale per diramare su Internet le sue scorribande sessuali con vari politici della capitale.



Jessica Cutler (New York Post)
«Quella donna ha fatto un uso inaccettabile dei computer del Senato per distribuire su Internet materiale di natura impropria» ha tuonato il suo datore di lavoro: il senatore Mike DeWine, repubblicano dell'Ohio noto per le sue crociate in difesa dei sacri valori di casa, chiesa e famiglia, molto popolari tra i suoi elettori nel Midwest. DeWine l'ha licenziata in tronco, però non ha voluto rivelare il suo nome, affidandosi alla stessa formula usata da Bill Clinton nella famigerata apparizione tv del gennaio ’98. Quando, davanti alle reti unificate del Paese, negò agitando l'indice in aria qualsiasi tipo di rapporto improprio con «quella donna».

Ci hanno pensato il Washington Post e altri media americani a scoprire in tempo record la sua identità. Alcuni quotidiani hanno addirittura pubblicato la sua foto, mentre è già iniziata la gara tra i network per aggiudicarsi la prima intervista con «la Monica dell'era Bush», come la 24enne Cutler è già stata soprannominata.
Una Monica più longilinea, sexy e attraente della sua celebre antesignana. E anche molto più spregiudicata.

Nel suo blog, dove usava lo pseudonimo di Washingtonienne , Jessica raccontava di avere sfruttato la pausa del pranzo, martedì scorso, per un rapido incontro con un esponente dell'amministrazione Bush. «Una sveltina - spiegava - che mi ha fruttato 400 dollari». Nel diario, iniziato nel maggio scorso e compilato sempre in forma anonima, la ragazza - che è laureata in relazioni internazionali alla Syracuse University e un tempo sognava di fare la giornalista - aveva descritto i suoi incontri sessuali con una serie di politici dell'amministrazione Bush, identificati solo con le iniziali.

«Ho giostrato sei relazioni contemporaneamente», si è vantata, spiegando che «dopotutto ci sono sette giorni in una settimana». «Gran parte delle mie spese sono pagate per fortuna da alcuni generosi gentlemen - incalza - mi aiutano ad arrotondare lo stipendio: chi potrebbe vivere con 25.000 dollari l'anno?». Anche se per diversi mesi si è occupata dello smistamento della corrispondenza nell'ufficio del senatore democratico Joe Lieberman, le tresche descritte nel blog sono tutte con politici repubblicani vicini a Bush. Uno dei suoi tanti fidanzati, racconta, «è un ex agente di polizia che ama usare manette durante il sesso».
«La cosa mi manda letteralmente in tilt - confessa - ma è proprio ciò che a lui piace». Un altro amante vorrebbe smettere di usare i profilattici durante gli amplessi, «animaleschi e tutti all'ora di pranzo». «Che pensiero dolce - ironizza Jessica - potremmo anche sposarci, se non avesse già moglie».

E se Monica, dopo essere stata messa in piazza, arrivò addirittura a contemplare il suicidio, Jessica non si pente affatto del suo comportamento da cortigiana. «Sono la puttana di Capitol Hill - dichiara in una intervista al Washington Post , la prima di una lunga serie con cui spera di diventare famosa quanto la Lewinsky -. Ma non sono certo la sola: a Washington siamo milioni».
Nonostante l'insistenza del Post , la Cutler non ha voluto rivelare l'identità dei suoi amanti. «Non voglio rovinare la vita di nessuno - ha spiegato, limitandosi a lanciare un agghiacciante monito ai suoi recenti partner sessuali: «Fate un test dell'Aids, non si sa mai...».

Alessandra Farkas