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  1. #1
    100% Radicale
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    Predefinito VIII Congresso di Radicali Italiani

    Radicali Italiani Movimento liberale, liberista e libertario
    Soggetto costituente del Partito Radicale Transnazionale

    Via di Torre Argentina, 76 – 00186 Roma e-mail: segreteria.roma@radicali.it
    Tel. (39) 06.68.97.91 – Fax: (39) 06.68.80.53.96 Racolta pre-firme per le Elezioni regionali del 2010 / VIII Congresso di Radicali Italiani


    Roma, 20 ottobre 2009


    Ciao,

    l’VIII Congresso di Radicali Italiani è convocato a Chianciano Terme, presso il Centro Congressi Excelsior, dal 12 (ore 14,30) al 15 novembre prossimi.
    Il Comitato Nazionale ha deliberato la convocazione eccezionalmente “posticipata” rispetto alle date statutarie in ragione delle numerose iniziative in corso: a questo link (:: Radicali.it ::) trovi la mozione approvata.
    Siamo alla vigilia di un altro importante appuntamento elettorale, quello delle elezioni politiche regionali del marzo 2010. Appuntamento che vede pregiudicata la possibilità per molti dei nostri dirigenti, a partire da Marco Pannella, persino di essere candidati, a seguito delle disobbedienze civili antiproibizioniste poste in essere negli anni scorsi; un’assurdità tutta italiana che consente alla medesima persona di poter essere parlamentare italiano o europeo, ma non amministratore locale o consigliere regionale.
    Abbiamo avviato la campagna delle pre-firme, per raccogliere la disponibilità di quanti ci consentiranno, in tempi rapidi, di presentare le liste Bonino-Pannella nelle 13 regioni che andranno al voto.
    Radicali Italiani è impegnato, in collaborazione con gli altri soggetti dell’area radicale, all’elaborazione di un progetto organico di Riforma – ispirata al modello americano – delle istituzioni europee, dello Stato nazionale italiano e del suo ordinamento regionale, per giungere alla costituzione di un governo alternativo al sessantennio partitocratico. La riforma include l’adozione, a tutti i livelli istituzionali, dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, e l’immediata riforma dei criteri di selezione del personale della pubblica amministrazione, con riferimento particolare alla sanità, superando e abolendo l’attuale prassi di scelte clientelari e lottizzatorie.
    Grandi, quindi, sono le sfide che ci aspettano, soprattutto se ci soffermiamo sulla specifica situazione in cui versa Radicali Italiani.
    Ci eravamo posti l’obiettivo di far vivere lo strumento politico Radicali Italiani autofinanziando completamente la sua esistenza, ma il contesto politico, e soprattutto la soffocante sottrazione del diritto dei cittadini all’informazione, ha posto l’intero movimento radicale in condizioni politiche e finanziarie letteralmente insopportabili, al punto da far dipendere, negli ultimi mesi, l’intera attività e l’esistenza stessa di Radicali Italiani unicamente dall’impegno volontario e militante.
    E’ su tutto questo e sugli altri fronti di iniziativa, dalla giustizia all’economia, che abbiamo bisogno di dibattere e confrontarci al Congresso di Chianciano Terme per comprendere e decidere come proseguire e rilanciare le iniziative di Radicali Italiani. Come coniugare queste difficoltà oggettive con la vera sfida che abbiamo di fronte, che continua ad essere quella di riuscire a passare dalla fase di Resistenza a quella di Liberazione e quindi necessariamente al coinvolgimento di altri da noi, di tutti quei liberali, socialisti, ambientalisti, laici - che pure ci sono in questo Paese - disposti a rappresentare una classe dirigente di governo alternativa a quella responsabile dell’attuale dissesto.
    La nostra storia è fatta di conquiste a volte grandi e altre piccole, ma costanti e nella direzione “giusta”, garantite solo dall’apporto individuale di chi ha partecipato, assicurando l’autofinanziamento e la militanza.
    Attraverso Radio radicale e il sito internet Racolta pre-firme per le Elezioni regionali del 2010 / VIII Congresso di Radicali Italiani potrai essere costantemente aggiornato sulla preparazione del Congresso, mentre qui di seguito trovi tutte le indicazioni necessarie per poter partecipare e per poter contribuire alla sua riuscita.
    Cosa puoi fare da subito:

    * attivarti per la raccolta delle pre-firme: in questa fase non serve l’autenticatore, puoi quindi raccogliere autonomamente o metterti in contatto con altri compagni della zona e organizzare tavoli per strada che, come sai, sono l’elemento di interlocuzione e informazione diretta che possiamo avere con i cittadini;
    * raccogliere adesioni al manifesto-appello “Per la messa in sicurezza del territorio. Per la rottamazione edilizia e per un’edilizia sostenibile”;
    * prenotare subito il tuo soggiorno a Chianciano Terme, facendo crescere, sin dalle prossime ore, il numero dei partecipanti al Congresso, dando così un segnale a tutti gli altri compagni, e alimentando la speranza che, ancora una volta, insieme potremo farcela, rilanciando le iniziative, l’autofinanziamento e l’organizzazione;
    * rinnovare l’iscrizione, se non lo hai ancora fatto, per poter partecipare a pieno titolo al Congresso o contribuire per finanziare le iniziative in corso.

    Un caro saluto, e arrivederci a Chianciano, dal 12 al 15 novembre.

    Antonella Casu Michele De Lucia Bruno Mellano

    Segretaria


    Tesoriere


    Presidente



    -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    SCHEDA DI PRENOTAZIONE ALBERGHIERA

    Il Sottoscritto (nome e cognome)……………………..………………………….…..………………

    Indirizzo………………………………….……..…Città…………………………….…………… …

    Recapito Tel. ………….……Fax ……………..……E-mail …………..……………..…………....

    Desidera prenotare:

    Nr. camere singole _______

    Nr. camere doppie _______

    data arrivo: _________ data partenza: ___________

    Quotazioni:
    2 stelle 3 stelle 4 stelle stand 4stelle sup.

    Doppia € 30,00 € 38,00 € 50,00 € 60,00
    Singola € 35,00 € 45,00 € 60,00 € 70,00

    Detti prezzi si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande ai pasti.
    Riduzione 3 letto adulti 15%
    Piano Famiglia 2 bimbi = 1 adulto

    Pagamento: Diretto in hotel alla partenza

    Sarà inviata conferma scritta con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato.

    Da inviare mezzo fax o e-mail a :

    Clante Hotels

    Via Sabatini n. 7 Chianciano Terme
    Tel. 0578/ 63360 - 0578/63037
    Fax 0578/ 64675
    e.mail clantehotel@libero.it

    -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------



    COME SI ARRIVA A CHIANCIANO TERME

    In macchina: Autostrada del Sole (A1) tratto Roma-Firenze uscita n°29 Chiusi-Chianciano

    In treno: linea Firenze-Roma, stazione FF.SS. di Chiusi-Chianciano Terme

    Dalla stazione ferroviaria è disponibile un servizio pubblico di autobus, in coincidenza con i principali treni, che raggiunge Chianciano Terme in 20 minuti oppure è possibile prendere un Taxi.

    In aereo: gli aereoporti più vicini sono quelli di Firenze (120 km), Pisa (200 km), Roma (210 km) e Perugia "Sant'Egidio" (80 Km)

  2. #2
    email non funzionante
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    Predefinito Verso il congresso 2009

    State seguendo il dibattito radicale in vista della prossima assise congressuale? Se sì, secondo voi quali tendenze stanno emergendo? E cosa ne pensate?

  3. #3
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    Predefinito Rif: Verso il congresso 2009

    Citazione Originariamente Scritto da subiectus Visualizza Messaggio
    State seguendo il dibattito radicale in vista della prossima assise congressuale? Se sì, secondo voi quali tendenze stanno emergendo? E cosa ne pensate?
    A differenza di quanto sostenevano alcuni aruspici, il compagno numero uno non ha affatto imposto una virata verso i temi internazionali, ma, sensibile agli umori della stragrande maggioranza dei radicali, si è fortemente sintonizzato sulle questioni italiane ed elettorali/amministrative. Sarà questo, secondo me, il tema imperante a Chianciano e lo sarà comunque almeno nel mio modesto intervento.
    Per la prima volta come radicali ci presentiamo, o almeno ci proviamo , in tutte le regioni dove è prevista la competizione elettorale. Più volte, anche nelle riunioni pubbliche, ho palesato i miei timori; il rischio, cioè, che un abbraccio col PD si riveli l'ennesima fregatura, come già sostanzialmente successo dopo le Politiche dell'anno scorso (altrimenti, perché prevedere nella mozione del CN addirittura una clamorosa uscita dal gruppo parlamentare del PD?).
    Pensando al PD, anche grazie agli interventi di alcuni amici radicali di questo forum, mi sono subito apparse le nefaste immagini del malgoverno, ad opera degli esponenti democratici, delle regioni del Meridione: la Calabria, la Campania e, come ottimamente ricordato da Pannella in un'intervista a "L'Altro", la Puglia, con una gestione sanitaria scandalosa.
    Proprio per questo, però, da rompicoglioni cronici , noto che sta emergendo fra di noi una sana tendenza savonaroliana, ovvero il porci come "moralizzatori" del PD, a partire proprio dalla questione della sanità. Si tratta dell'inizio di un dialogo forse impossibile, ma che con generosità credo sia moralmente giusto dover tentare, nella speranzosa lotta per un PD migliore.

  4. #4
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    Predefinito Rif: Verso il congresso 2009

    Citazione Originariamente Scritto da Nicola Visualizza Messaggio
    A differenza di quanto sostenevano alcuni aruspici, il compagno numero uno non ha affatto imposto una virata verso i temi internazionali, ma, sensibile agli umori della stragrande maggioranza dei radicali, si è fortemente sintonizzato sulle questioni italiane ed elettorali/amministrative. Sarà questo, secondo me, il tema imperante a Chianciano e lo sarà comunque almeno nel mio modesto intervento.
    Per la prima volta come radicali ci presentiamo, o almeno ci proviamo , in tutte le regioni dove è prevista la competizione elettorale. Più volte, anche nelle riunioni pubbliche, ho palesato i miei timori; il rischio, cioè, che un abbraccio col PD si riveli l'ennesima fregatura, come già sostanzialmente successo dopo le Politiche dell'anno scorso (altrimenti, perché prevedere nella mozione del CN addirittura una clamorosa uscita dal gruppo parlamentare del PD?).
    Pensando al PD, anche grazie agli interventi di alcuni amici radicali di questo forum, mi sono subito apparse le nefaste immagini del malgoverno, ad opera degli esponenti democratici, delle regioni del Meridione: la Calabria, la Campania e, come ottimamente ricordato da Pannella in un'intervista a "L'Altro", la Puglia, con una gestione sanitaria scandalosa.
    Proprio per questo, però, da rompicoglioni cronici , noto che sta emergendo fra di noi una sana tendenza savonaroliana, ovvero il porci come "moralizzatori" del PD, a partire proprio dalla questione della sanità. Si tratta dell'inizio di un dialogo forse impossibile, ma che con generosità credo sia moralmente giusto dover tentare, nella speranzosa lotta per un PD migliore.

    si ottimo filo discorsivo, condivido. anche se con il pd non cambierà mai nulla ma la speranza è l'ultima a morire quindi bene che vi sia dialogo.
    Ultima modifica di Domenico Letizia; 25-10-09 alle 17:10
    Liberalizzare la produzione di Moneta ORA!
    http://www.lucidamente.com/wordpress...nostre-monete/

    Autogestione delle reti idriche!

  5. #5
    100% Radicale
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    Predefinito Rif: Verso il congresso 2009

    Radicali Italiani Movimento liberale, liberista e libertario
    Soggetto costituente del Partito Radicale Transnazionale

    Via di Torre Argentina, 76 – 00186 Roma e-mail: segreteria.roma@radicali.it
    Tel. (39) 06.68.97.91 – Fax: (39) 06.68.80.53.96 Racolta pre-firme per le Elezioni regionali del 2010 / VIII Congresso di Radicali Italiani


    Roma, 20 ottobre 2009


    Ciao,

    l’VIII Congresso di Radicali Italiani è convocato a Chianciano Terme, presso il Centro Congressi Excelsior, dal 12 (ore 14,30) al 15 novembre prossimi.
    Il Comitato Nazionale ha deliberato la convocazione eccezionalmente “posticipata” rispetto alle date statutarie in ragione delle numerose iniziative in corso: a questo link (:: Radicali.it ::) trovi la mozione approvata.
    Siamo alla vigilia di un altro importante appuntamento elettorale, quello delle elezioni politiche regionali del marzo 2010. Appuntamento che vede pregiudicata la possibilità per molti dei nostri dirigenti, a partire da Marco Pannella, persino di essere candidati, a seguito delle disobbedienze civili antiproibizioniste poste in essere negli anni scorsi; un’assurdità tutta italiana che consente alla medesima persona di poter essere parlamentare italiano o europeo, ma non amministratore locale o consigliere regionale.
    Abbiamo avviato la campagna delle pre-firme, per raccogliere la disponibilità di quanti ci consentiranno, in tempi rapidi, di presentare le liste Bonino-Pannella nelle 13 regioni che andranno al voto.
    Radicali Italiani è impegnato, in collaborazione con gli altri soggetti dell’area radicale, all’elaborazione di un progetto organico di Riforma – ispirata al modello americano – delle istituzioni europee, dello Stato nazionale italiano e del suo ordinamento regionale, per giungere alla costituzione di un governo alternativo al sessantennio partitocratico. La riforma include l’adozione, a tutti i livelli istituzionali, dell’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, e l’immediata riforma dei criteri di selezione del personale della pubblica amministrazione, con riferimento particolare alla sanità, superando e abolendo l’attuale prassi di scelte clientelari e lottizzatorie.
    Grandi, quindi, sono le sfide che ci aspettano, soprattutto se ci soffermiamo sulla specifica situazione in cui versa Radicali Italiani.
    Ci eravamo posti l’obiettivo di far vivere lo strumento politico Radicali Italiani autofinanziando completamente la sua esistenza, ma il contesto politico, e soprattutto la soffocante sottrazione del diritto dei cittadini all’informazione, ha posto l’intero movimento radicale in condizioni politiche e finanziarie letteralmente insopportabili, al punto da far dipendere, negli ultimi mesi, l’intera attività e l’esistenza stessa di Radicali Italiani unicamente dall’impegno volontario e militante.
    E’ su tutto questo e sugli altri fronti di iniziativa, dalla giustizia all’economia, che abbiamo bisogno di dibattere e confrontarci al Congresso di Chianciano Terme per comprendere e decidere come proseguire e rilanciare le iniziative di Radicali Italiani. Come coniugare queste difficoltà oggettive con la vera sfida che abbiamo di fronte, che continua ad essere quella di riuscire a passare dalla fase di Resistenza a quella di Liberazione e quindi necessariamente al coinvolgimento di altri da noi, di tutti quei liberali, socialisti, ambientalisti, laici - che pure ci sono in questo Paese - disposti a rappresentare una classe dirigente di governo alternativa a quella responsabile dell’attuale dissesto.
    La nostra storia è fatta di conquiste a volte grandi e altre piccole, ma costanti e nella direzione “giusta”, garantite solo dall’apporto individuale di chi ha partecipato, assicurando l’autofinanziamento e la militanza.
    Attraverso Radio radicale e il sito internet Racolta pre-firme per le Elezioni regionali del 2010 / VIII Congresso di Radicali Italiani potrai essere costantemente aggiornato sulla preparazione del Congresso, mentre qui di seguito trovi tutte le indicazioni necessarie per poter partecipare e per poter contribuire alla sua riuscita.
    Cosa puoi fare da subito:

    * attivarti per la raccolta delle pre-firme: in questa fase non serve l’autenticatore, puoi quindi raccogliere autonomamente o metterti in contatto con altri compagni della zona e organizzare tavoli per strada che, come sai, sono l’elemento di interlocuzione e informazione diretta che possiamo avere con i cittadini;
    * raccogliere adesioni al manifesto-appello “Per la messa in sicurezza del territorio. Per la rottamazione edilizia e per un’edilizia sostenibile”;
    * prenotare subito il tuo soggiorno a Chianciano Terme, facendo crescere, sin dalle prossime ore, il numero dei partecipanti al Congresso, dando così un segnale a tutti gli altri compagni, e alimentando la speranza che, ancora una volta, insieme potremo farcela, rilanciando le iniziative, l’autofinanziamento e l’organizzazione;
    * rinnovare l’iscrizione, se non lo hai ancora fatto, per poter partecipare a pieno titolo al Congresso o contribuire per finanziare le iniziative in corso.

    Un caro saluto, e arrivederci a Chianciano, dal 12 al 15 novembre.

    Antonella Casu Michele De Lucia Bruno Mellano

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    Presidente



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    SCHEDA DI PRENOTAZIONE ALBERGHIERA

    Il Sottoscritto (nome e cognome)……………………..………………………….…..………………

    Indirizzo………………………………….……..…Città…………………………….…………… …

    Recapito Tel. ………….……Fax ……………..……E-mail …………..……………..…………....

    Desidera prenotare:

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    data arrivo: _________ data partenza: ___________

    Quotazioni:
    2 stelle 3 stelle 4 stelle stand 4stelle sup.

    Doppia € 30,00 € 38,00 € 50,00 € 60,00
    Singola € 35,00 € 45,00 € 60,00 € 70,00

    Detti prezzi si intendono al giorno e per persona con trattamento di pensione completa incluse le bevande ai pasti.
    Riduzione 3 letto adulti 15%
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    Pagamento: Diretto in hotel alla partenza

    Sarà inviata conferma scritta con nominativo e indirizzo dell’hotel assegnato.

    Da inviare mezzo fax o e-mail a :

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    Tel. 0578/ 63360 - 0578/63037
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Verso il congresso 2009

    La rivoluzione liberale passa per Chianciano

    • da "L'Opinione"

    di Pier Paolo Segneri
    La radicalità è al centro. Non ai margini. Perché la radicalità va dentro le cose. Nel profondo. Non alle estremità. La radicalità è liberale. E i liberali sono al centro, anche in Europa. Liberale e Radicale sono sinonimi. Non sono parole confondibili con le vecchie posizioni ideologiche di destra o di sinistra, massimaliste e clericali, autoritarie e comuniste, dogmatiche e violente, che hanno caratterizzato gran parte della politica novecentesca.
    Ripeto: oggi come ieri, i radicali e i liberali non sono riconducibili ai massimalismi o agli estremismi delle diverse provenienze ideologiche. E chi pensa ai Radicali come a una componente estremista, di destra o di altrove, sbaglia di grosso. Eppure, in Italia, si continua a sbagliare. Forse anche per ignoranza. O per malafede. Infatti, qualcuno continua lo stesso ad usare il termine “radicale” collocandolo in un ghetto, in un angolo estremo, in una periferia dell’assetto politico italiano. E’ un errore, in cui non dobbiamo cadere. Bisogna continuare a tenere i ponti abbassati e parlare con tutti, muoverci a tutto campo. Come abbiamo sempre fatto. Come abbiamo saputo fare anche durante l’anno appena trascorso. Bisogna preservare tale peculiarità dei Radicali. Bisogna perseverare nel dialogo e nel contraddittorio con tutte le forze politiche, dei vari schieramenti. Soprattutto con gli elettori. Per attuare la rivoluzione liberale e democratica: per la Riforma americana della giustizia, dell’economia e delle istituzioni. Per il federalismo europeo.
    Parliamoci chiaramente: i Radicali sono il centro non moderato della politica italiana. Un centro radicale d’attrazione e di aggregazione. E’ questa l’eresia che provo a rilanciare, per l’ennesima volta, anche grazie all’ospitalità del quotidiano l’Opinione. E lo faccio, con più forza e vigore, in virtù del dibattito che sta animando la fase pre-congressuale di Radicali Italiani. Ora basta con i ghetti, i pregiudizi e le esclusioni. I Radicali sono la “sinistra liberale” e, al medesimo tempo, sono anche gli eredi della “destra storica” di Cavour e Quintino Sella. Perciò non confondeteci con la “sinistra radicale”, che lasciamo volentieri a Nicki Vendola e a tutti i leader massimalisti. Casomai, aggettivate quella “Sinistra” con il suo nome proprio: estremista, comunista o massimalista. Ma, per cortesia, non chiamatela più “Sinistra radicale”.
    Radicale è un sostantivo, non un aggettivo. Il pensiero e il metodo liberale, di conseguenza, vivono e connotano pienamente la ricerca nonviolenta dei Radicali. E, insieme, appartengono al futuro. Perché i laici, i liberali e i libertari si muovono da una memoria antica, secolare, ancora viva nel presente, che si proietta verso l’avvenire. In altre parole, la radicalità liberale travalica le etichette e va in profondità. Infatti, essere radicale significa andare alla radice, entrare nel cuore dei problemi, approfondire le questioni. La radicalità, quindi, è l’esatto opposto dell’estremismo. Gli estremisti tendono ad occupare - appunto - le estremità, la superficie, le differenti ali degli ideologismi. I Radicali, invece, vanno in profondità. E sono, prima di tutto, dei liberali. A tal proposito, è forse necessario ricordare che i Radicali di Marco Pannella e di Emma Bonino sono, ad oggi, l’unico movimento liberale, storicamente liberale, (sin dalla nascita, cioè sin nel 1955), che abbia ancora, in Italia, una riconosciuta forza e consistenza politica, unita a una singolare e mobilitante capacità propositiva, programmatica, elettorale. Aperta a tutti.
    Il Congresso di Radicali Italiani è ormai alle porte e Chianciano è pronta ad ospitare, dal 12 al 15 novembre prossimi, un momento forse fragile della nostra storia, ma vissuto senza alcuna debolezza. Anzi, se consideriamo l’impostazione politica e organizzativa che sta dando la segretaria Antonella Casu e se teniamo bene in mente la ricchezza del dibattito offerto dal recente Comitato nazionale di ottobre o dall’ultima Direzione o in quella che ci sarà in settimana, oppure se pensiamo al contraddittorio emerso nelle ultimissime riunioni della Giunta esecutiva con le diverse strategie per il futuro e per le imminenti elezioni regionali, sembra proprio che una rinnovata energia creativa e militante stia attraversando i Radicali.
    Il dibattito interno, infatti, ha acquisito una inevitabile spinta verso il contraddittorio aperto, sincero, trasparente con l'incontro e lo scontro dialogico di idee, proposte, visioni, alleanze, costruzioni future. Si tratta di un vento liberale, quindi, che soffia ancora più forte dentro le stanze di Torre Argentina e che è spesso caratterizzato da una corposa voglia di cambiamento, di innovazione, di riforma, di alternativa e di governo. Per questa ragione, personalmente, continuo a ritenere che il centro propulsore dei Radicali si ritrovi, ormai, al centro dell’assetto politico italiano, al centro della scena. Perché sono un centro d’attrazione mosso dall’esplicita volontà di alternativa al sistema partitocratico. E stare all’opposizione della non-democrazia italiana non significa stare all’opposizione di questo governo o all’opposizione di chi lo rappresenta. Sarebbe una scelta non radicale. Non è così che possiamo sperare di costruire la liberazione dal sessantennio partitocratico. Questo Pd non è una novità. E ritengo che “il nuovo” Pd non stia nella riproposizione del vecchio Ulivo o nell’evoluzione della sinistra Pci-Pds-Ds-Pd. Anche se con il Pd, in prospettiva del cambiamento, si può e si deve continuare a interagire e interloquire. Ma sinceramente non mi va l’idea di fare la fronda in tasca alla gamba sinistra del Regime partitocratico. Preferisco organizzare l’opposizione per l`alternativa al “monopartitismo imperfetto” e provocare una assunzione di responsabilità che porti i Radicali al Governo del Paese. E sostituire, con un nuovo costume politico, questo sessantennio di Potere illiberale e antidemocratico. A cominciare dalle prossime elezioni Regionali. Politiche?

  7. #7
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    Predefinito La rivoluzione liberale passa per Chianciano

    La rivoluzione liberale passa per Chianciano

    • da "L'Opinione"

    di Pier Paolo Segneri
    La radicalità è al centro. Non ai margini. Perché la radicalità va dentro le cose. Nel profondo. Non alle estremità. La radicalità è liberale. E i liberali sono al centro, anche in Europa. Liberale e Radicale sono sinonimi. Non sono parole confondibili con le vecchie posizioni ideologiche di destra o di sinistra, massimaliste e clericali, autoritarie e comuniste, dogmatiche e violente, che hanno caratterizzato gran parte della politica novecentesca.
    Ripeto: oggi come ieri, i radicali e i liberali non sono riconducibili ai massimalismi o agli estremismi delle diverse provenienze ideologiche. E chi pensa ai Radicali come a una componente estremista, di destra o di altrove, sbaglia di grosso. Eppure, in Italia, si continua a sbagliare. Forse anche per ignoranza. O per malafede. Infatti, qualcuno continua lo stesso ad usare il termine “radicale” collocandolo in un ghetto, in un angolo estremo, in una periferia dell’assetto politico italiano. E’ un errore, in cui non dobbiamo cadere. Bisogna continuare a tenere i ponti abbassati e parlare con tutti, muoverci a tutto campo. Come abbiamo sempre fatto. Come abbiamo saputo fare anche durante l’anno appena trascorso. Bisogna preservare tale peculiarità dei Radicali. Bisogna perseverare nel dialogo e nel contraddittorio con tutte le forze politiche, dei vari schieramenti. Soprattutto con gli elettori. Per attuare la rivoluzione liberale e democratica: per la Riforma americana della giustizia, dell’economia e delle istituzioni. Per il federalismo europeo.
    Parliamoci chiaramente: i Radicali sono il centro non moderato della politica italiana. Un centro radicale d’attrazione e di aggregazione. E’ questa l’eresia che provo a rilanciare, per l’ennesima volta, anche grazie all’ospitalità del quotidiano l’Opinione. E lo faccio, con più forza e vigore, in virtù del dibattito che sta animando la fase pre-congressuale di Radicali Italiani. Ora basta con i ghetti, i pregiudizi e le esclusioni. I Radicali sono la “sinistra liberale” e, al medesimo tempo, sono anche gli eredi della “destra storica” di Cavour e Quintino Sella. Perciò non confondeteci con la “sinistra radicale”, che lasciamo volentieri a Nicki Vendola e a tutti i leader massimalisti. Casomai, aggettivate quella “Sinistra” con il suo nome proprio: estremista, comunista o massimalista. Ma, per cortesia, non chiamatela più “Sinistra radicale”.
    Radicale è un sostantivo, non un aggettivo. Il pensiero e il metodo liberale, di conseguenza, vivono e connotano pienamente la ricerca nonviolenta dei Radicali. E, insieme, appartengono al futuro. Perché i laici, i liberali e i libertari si muovono da una memoria antica, secolare, ancora viva nel presente, che si proietta verso l’avvenire. In altre parole, la radicalità liberale travalica le etichette e va in profondità. Infatti, essere radicale significa andare alla radice, entrare nel cuore dei problemi, approfondire le questioni. La radicalità, quindi, è l’esatto opposto dell’estremismo. Gli estremisti tendono ad occupare - appunto - le estremità, la superficie, le differenti ali degli ideologismi. I Radicali, invece, vanno in profondità. E sono, prima di tutto, dei liberali. A tal proposito, è forse necessario ricordare che i Radicali di Marco Pannella e di Emma Bonino sono, ad oggi, l’unico movimento liberale, storicamente liberale, (sin dalla nascita, cioè sin nel 1955), che abbia ancora, in Italia, una riconosciuta forza e consistenza politica, unita a una singolare e mobilitante capacità propositiva, programmatica, elettorale. Aperta a tutti.
    Il Congresso di Radicali Italiani è ormai alle porte e Chianciano è pronta ad ospitare, dal 12 al 15 novembre prossimi, un momento forse fragile della nostra storia, ma vissuto senza alcuna debolezza. Anzi, se consideriamo l’impostazione politica e organizzativa che sta dando la segretaria Antonella Casu e se teniamo bene in mente la ricchezza del dibattito offerto dal recente Comitato nazionale di ottobre o dall’ultima Direzione o in quella che ci sarà in settimana, oppure se pensiamo al contraddittorio emerso nelle ultimissime riunioni della Giunta esecutiva con le diverse strategie per il futuro e per le imminenti elezioni regionali, sembra proprio che una rinnovata energia creativa e militante stia attraversando i Radicali.
    Il dibattito interno, infatti, ha acquisito una inevitabile spinta verso il contraddittorio aperto, sincero, trasparente con l'incontro e lo scontro dialogico di idee, proposte, visioni, alleanze, costruzioni future. Si tratta di un vento liberale, quindi, che soffia ancora più forte dentro le stanze di Torre Argentina e che è spesso caratterizzato da una corposa voglia di cambiamento, di innovazione, di riforma, di alternativa e di governo. Per questa ragione, personalmente, continuo a ritenere che il centro propulsore dei Radicali si ritrovi, ormai, al centro dell’assetto politico italiano, al centro della scena. Perché sono un centro d’attrazione mosso dall’esplicita volontà di alternativa al sistema partitocratico. E stare all’opposizione della non-democrazia italiana non significa stare all’opposizione di questo governo o all’opposizione di chi lo rappresenta. Sarebbe una scelta non radicale. Non è così che possiamo sperare di costruire la liberazione dal sessantennio partitocratico. Questo Pd non è una novità. E ritengo che “il nuovo” Pd non stia nella riproposizione del vecchio Ulivo o nell’evoluzione della sinistra Pci-Pds-Ds-Pd. Anche se con il Pd, in prospettiva del cambiamento, si può e si deve continuare a interagire e interloquire. Ma sinceramente non mi va l’idea di fare la fronda in tasca alla gamba sinistra del Regime partitocratico. Preferisco organizzare l’opposizione per l`alternativa al “monopartitismo imperfetto” e provocare una assunzione di responsabilità che porti i Radicali al Governo del Paese. E sostituire, con un nuovo costume politico, questo sessantennio di Potere illiberale e antidemocratico. A cominciare dalle prossime elezioni Regionali. Politiche?

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  8. #8
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    Predefinito Rif: Verso il congresso 2009

    Citazione Originariamente Scritto da Nicola Visualizza Messaggio
    A differenza di quanto sostenevano alcuni aruspici, il compagno numero uno non ha affatto imposto una virata verso i temi internazionali, ma, sensibile agli umori della stragrande maggioranza dei radicali, si è fortemente sintonizzato sulle questioni italiane ed elettorali/amministrative. Sarà questo, secondo me, il tema imperante a Chianciano e lo sarà comunque almeno nel mio modesto intervento.
    Per la prima volta come radicali ci presentiamo, o almeno ci proviamo , in tutte le regioni dove è prevista la competizione elettorale. Più volte, anche nelle riunioni pubbliche, ho palesato i miei timori; il rischio, cioè, che un abbraccio col PD si riveli l'ennesima fregatura, come già sostanzialmente successo dopo le Politiche dell'anno scorso (altrimenti, perché prevedere nella mozione del CN addirittura una clamorosa uscita dal gruppo parlamentare del PD?).
    Pensando al PD, anche grazie agli interventi di alcuni amici radicali di questo forum, mi sono subito apparse le nefaste immagini del malgoverno, ad opera degli esponenti democratici, delle regioni del Meridione: la Calabria, la Campania e, come ottimamente ricordato da Pannella in un'intervista a "L'Altro", la Puglia, con una gestione sanitaria scandalosa.
    Proprio per questo, però, da rompicoglioni cronici , noto che sta emergendo fra di noi una sana tendenza savonaroliana, ovvero il porci come "moralizzatori" del PD, a partire proprio dalla questione della sanità. Si tratta dell'inizio di un dialogo forse impossibile, ma che con generosità credo sia moralmente giusto dover tentare, nella speranzosa lotta per un PD migliore.
    Quoto in pieno.

  9. #9
    email non funzionante
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    Predefinito Rif: La rivoluzione liberale passa per Chianciano

    e quindi?

  10. #10
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    Predefinito Rif: La rivoluzione liberale passa per Chianciano

    Citazione Originariamente Scritto da macoute Visualizza Messaggio
    e quindi?
    Benvenuto nel forum. E quindi, secondo Segneri e anche secondo me, il futuro della lotta antipartitocratica riparte ancora una volta da Chianciano.

 

 
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