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  1. #11
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    In Origine Postato da ciaparat
    ha significato l'inizio del declino economico e culturale: da più importante porto di un impero multinazionale che andava da Trento a Leopoli a cittadina di periferia. Contenti loro...
    Ti sbagli di grosso amico. Si festeggia il CINQUANTESIMO anniversario del ricongiungimento all'Italia. Che ha evitato la completa slavizzazione della città. Fatti un giretto per Fiume o Zara e poi capisci il perché di tanto attaccamento all'Italia.

  2. #12
    Totila
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    In Origine Postato da Biordo
    SOLO UN IGNORANTE CHE HA STUDIATO DAVVERO POCO PUO' FAR BATTUTE DEL GENERE SENZA CAPIRE COSA E' SIGNIFICATO PER TRIESTE IL RICONGIUNGIMENTO ALLA MADREPATRIA
    Infatti, da quando Trieste si è riunita alla madrepatria è decaduta in modo verticale.

  3. #13
    Moderatamente estremista
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    In Origine Postato da Biordo
    Ti sbagli di grosso amico. Si festeggia il CINQUANTESIMO anniversario del ricongiungimento all'Italia. Che ha evitato la completa slavizzazione della città. Fatti un giretto per Fiume o Zara e poi capisci il perché di tanto attaccamento all'Italia.
    Rijeka (: Fiume) e Zadar (: Zara) hanno perso la loro secolare cultura (e popolazione) VENETA (non italiana: di gente di Cuneo, Trapani o Roma ce n'era pochina) a causa della politica criminale dello stato italiano. Come una bella fetta dell'Europa dell'Est ha perso la cultura e la popolazione tedesca. Resta il fatto che Trieste, pur bellissima (grazie agli Asburgo, non all'Italia), è in decadenza esattamente dal 1918.

  4. #14
    Forumista assiduo
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    In Origine Postato da ciaparat
    Rijeka (: Fiume) e Zadar (: Zara) hanno perso la loro secolare cultura (e popolazione) VENETA (non italiana: di gente di Cuneo, Trapani o Roma ce n'era pochina) a causa della politica criminale dello stato italiano. Come una bella fetta dell'Europa dell'Est ha perso la cultura e la popolazione tedesca. Resta il fatto che Trieste, pur bellissima (grazie agli Asburgo, non all'Italia), è in decadenza esattamente dal 1918.
    Riguardo la decadenza hai ben capito che non c'entra una mazza con il 50esimo anniversario. (Magari spiegalo anche al tuo amico totila).

    Inoltre seppur si potrebbe discutere sul fatto che a Trieste sarebbe convenuto rimanere l'unico porto di un immenso impero MULTIETNICO (ma il prezzo da pagare sarebbe stato con tutta probabilità la snazionalizzaione della città....strano come gente tanto attaccata alle tradizioni dei popoli riesce a cambiare idea a secondo del contesto..), con l'inevitabile collasso di tale impero quali prospettive sarebbero rimaste ad una trieste jugoslava o slovena????

    non fatemi ridere dai!

    per quanto riguarda le rovine prodotte dalla politica criminale dello stato italiano qualche verità c'è, ma sarebbe un lungo discorso (la reazione slava è stata quello che è stata...)...

    ma il tutto è OT perché a Trieste stan festeggiando il rientro del tricolore al posto della stella rossa slava...facile criticare quel semplice sentimento dalla Toscana o dal Veneto eh!

    di nuovo: non fatemi ridere!

  5. #15
    Totila
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    In Origine Postato da ciaparat
    Rijeka (: Fiume) e Zadar (: Zara) hanno perso la loro secolare cultura (e popolazione) VENETA (non italiana: di gente di Cuneo, Trapani o Roma ce n'era pochina) a causa della politica criminale dello stato italiano. Come una bella fetta dell'Europa dell'Est ha perso la cultura e la popolazione tedesca. Resta il fatto che Trieste, pur bellissima (grazie agli Asburgo, non all'Italia), è in decadenza esattamente dal 1918.
    Giusto...Ma gli italioti non vedono queste differenze. per loro, veneti, istriani, calabresi tutti uguali sugno...

  6. #16
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    In Origine Postato da Biordo
    SOLO UN IGNORANTE CHE HA STUDIATO DAVVERO POCO PUO' FAR BATTUTE DEL GENERE SENZA CAPIRE COSA E' SIGNIFICATO PER TRIESTE IL RICONGIUNGIMENTO ALLA MADREPATRIA

    * Te lo spiego io in 4 parole.
    Sotto l' Impero Trieste era l' unico porto, era porto franco gia' dall' epoca di Karl VI, era una citta' ricca, civile, con una vita letteraria notevole (Saba, Svevo, Rilke, Joyce, Kugy...) e non c' era miseria.
    Ognuno era libero di parlare la sua lingua e di andare alle scuole dove questa era lingua d' insegnamento. La popolazione era un miscuglio di varie razze, dal Veneto all' Austriaco, dal Tedesco allo Sloveno, Croato, Greco, Armeno, Ungherese... e tutti vivevano in concordia.

    Agli inizi del '900 le logge massoniche di Udine e Venezia si diedero da fare per reclutare adepti, soprattutto tra i ragazzi del liceo (pescando anche tra i Tedeschi e gli Austriaci), facendo credere che l' italia era tutta fatta di posti bellissimi e civili, tipo Udine e Venezia. Qualche ardimentoso arrivava fino a Firenze, ma nessuno sapeva dell' abisso che li' si cominciava ad aprire. In fondo, come scrisse Thomas Mann (Doctor Faustus), andare in guerra era un po' come marinare la scuola, fargliela vedere agli insegnanti, anche il sangue da versare era idealizzato, insomma si allevavano dei piccoli kamikazzi incoscenti, a cui si raccontavano balle vergognose.

    Quando arrivo' l' italia, a parte qualche parata militare, l' impatto fu negativo: Trieste non era piu' porto franco dell' Impero, non aveva piu' il suo retroterra mitteleuropeo: era in concorrenza con almeno 10 porti italiani, che disponevano di una lobby collaudata a Roma per far valere i propri interessi. Trieste comincio' a decadere, i primi funzionari pubblici erano quasi tutti terroni, inviati apposta per "amalgamare", la cultura tedesca (allora anche quella slovena) fu messa a tacere, le rispettive scuole chiuse, chi si ostinava a parlare lingue non italiane era mobbizzato sul lavoro. Cosi' comincio' l' opera di italianizzazione forzata di una citta' che aveva si' una parte di lingua VENETA, ma una mentalita' completamente diversa.
    Un pochi dei "volontari", p. es. il fratello di Slataper, ebbero dei vantaggi materiali (i primi distributori di benzina), mentre altri ricevettero qualche patacca da appuntarsi sulla giacca ed una calorosa stretta di mano.

    Pochi anni dopo venne il fascismo, che rinfocolo' l' odio verso gli sloveni (i tedeschi ormai dovevano tacere, confondersi, nascondersi) e, con il campo di concentramento di Gonars getto' la base per le foibe del secondo dopoguerra.

    Trieste impoveri' immediatamente, le prime fabbriche, soprattutto cantieri, chiusero, il potere fu lottizzato tra poche famiglie che avevano ottenuto meriti nel PNF. Trieste si trasformo' in un covo di fascisti, pronti ad aggredire i contadini dei dintorni. E' da ricordare che gia' a 15 Km da TS nessuno parlava italiano (Istria a parte) ed ancora oggi la maggioranza e' slovena. Quelli furono le prime vittime dei fascisti nostrani, per fortuna ancora temperati dall' equilibrio asburgico.

    Le vicende della seconda guerra mondiale (Risiera e Foibe) dovrebbero essere note a tutti, quindi le salto.
    Dopo l' occupazione jugoslava dell' Istria, decine di migliaia di Istriani Veneti si riversarono a Trieste, ebbero i primi posti in tutte le graduatorie e molti triestini furono costretti ad emigrare in Australia o in Argentina. Gli Istriani sono la colonna portante di AN a Trieste, che agita tricolori, sottointendendo che servono a riconquistare l' istria perduta, o almeno a far super-indennizzare i discendenti degli esuli.

    Ora Trieste e' la citta' piu' povera del Nordest, con una poverta' che non si vede, dato che e' portata con la dignita' di chi sa di essere erede di una grande tradizione, ma si legge nelle statistiche, nelle vicende delle ultime fabbriche rimaste (Ferriera, Merloni, Stock) che chiudono, nella scomparsa dei Cantieri.
    Per chi non sia raccomandato (con agganci romani) e' difficilissimo trovare un posto di lavoro, nella pubblica amministrazione fanno carriera i laureati e diplomati a pieni voti a Reggio Calabria & Co, ancora molte famiglie riescono a vivere dignitosamente, dato che la ricchezza ai tempi dell' Impero era notevole e 3 generazioni non sono bastate a consumarla tutta.

    Ma poi? Che futuro ci aspetta? Il governo romano di prima aveva designato il genovese Maresca a presidente del porto (persona preparata professionalmente, ma che perseguiva interessi piu' vicini a quelli di Genova = concorrente), ora, scaduto il mandato, Berlusconi sta per nominare motu propio la biologa Monassi (i cui meriti non sono certo professionali, ma... ), in barba alla legge regionale, che recita che sia la Regione a dare un voto determinante. L' attuale giunta comunale (Destra) rinfocola l' odio verso la Slovenia e frena le iniziative che potrebbero portare occupazione e benessere a TS, attraverso una cooperazione.

    Per fortuna Illy ha capito che quello puramente italiano e' un vicolo cieco per Trieste e si e' fatto promotore (assieme a Galan, Haider e Rup) dell' Euroregione, non inventata da lui, ma almeno da lui sostenuta. Nonostante mi piacciano poco i suoi alleati, il protestante ungherese Illy ha visto giusto e sta facendo l' unica cosa sensata che si possa fare per Trieste: ricondurla alla Madrepatria mitteleuropea.

    Saluti

  7. #17
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    In Origine Postato da Mitteleuropeo
    * Te lo spiego io in 4 parole.
    Sotto l' Impero Trieste era l' unico porto, era porto franco gia' dall' epoca di Karl VI, era una citta' ricca, civile, con una vita letteraria notevole (Saba, Svevo, Rilke, Joyce, Kugy...) e non c' era miseria.
    Ognuno era libero di parlare la sua lingua e di andare alle scuole dove questa era lingua d' insegnamento. La popolazione era un miscuglio di varie razze, dal Veneto all' Austriaco, dal Tedesco allo Sloveno, Croato, Greco, Armeno, Ungherese... e tutti vivevano in concordia.

    Agli inizi del '900 le logge massoniche di Udine e Venezia si diedero da fare per reclutare adepti, soprattutto tra i ragazzi del liceo (pescando anche tra i Tedeschi e gli Austriaci), facendo credere che l' italia era tutta fatta di posti bellissimi e civili, tipo Udine e Venezia. Qualche ardimentoso arrivava fino a Firenze, ma nessuno sapeva dell' abisso che li' si cominciava ad aprire. In fondo, come scrisse Thomas Mann (Doctor Faustus), andare in guerra era un po' come marinare la scuola, fargliela vedere agli insegnanti, anche il sangue da versare era idealizzato, insomma si allevavano dei piccoli kamikazzi incoscenti, a cui si raccontavano balle vergognose.

    Quando arrivo' l' italia, a parte qualche parata militare, l' impatto fu negativo: Trieste non era piu' porto franco dell' Impero, non aveva piu' il suo retroterra mitteleuropeo: era in concorrenza con almeno 10 porti italiani, che disponevano di una lobby collaudata a Roma per far valere i propri interessi. Trieste comincio' a decadere, i primi funzionari pubblici erano quasi tutti terroni, inviati apposta per "amalgamare", la cultura tedesca (allora anche quella slovena) fu messa a tacere, le rispettive scuole chiuse, chi si ostinava a parlare lingue non italiane era mobbizzato sul lavoro. Cosi' comincio' l' opera di italianizzazione forzata di una citta' che aveva si' una parte di lingua VENETA, ma una mentalita' completamente diversa.
    Un pochi dei "volontari", p. es. il fratello di Slataper, ebbero dei vantaggi materiali (i primi distributori di benzina), mentre altri ricevettero qualche patacca da appuntarsi sulla giacca ed una calorosa stretta di mano.

    Pochi anni dopo venne il fascismo, che rinfocolo' l' odio verso gli sloveni (i tedeschi ormai dovevano tacere, confondersi, nascondersi) e, con il campo di concentramento di Gonars getto' la base per le foibe del secondo dopoguerra.

    Trieste impoveri' immediatamente, le prime fabbriche, soprattutto cantieri, chiusero, il potere fu lottizzato tra poche famiglie che avevano ottenuto meriti nel PNF. Trieste si trasformo' in un covo di fascisti, pronti ad aggredire i contadini dei dintorni. E' da ricordare che gia' a 15 Km da TS nessuno parlava italiano (Istria a parte) ed ancora oggi la maggioranza e' slovena. Quelli furono le prime vittime dei fascisti nostrani, per fortuna ancora temperati dall' equilibrio asburgico.

    Le vicende della seconda guerra mondiale (Risiera e Foibe) dovrebbero essere note a tutti, quindi le salto.
    Dopo l' occupazione jugoslava dell' Istria, decine di migliaia di Istriani Veneti si riversarono a Trieste, ebbero i primi posti in tutte le graduatorie e molti triestini furono costretti ad emigrare in Australia o in Argentina. Gli Istriani sono la colonna portante di AN a Trieste, che agita tricolori, sottointendendo che servono a riconquistare l' istria perduta, o almeno a far super-indennizzare i discendenti degli esuli.

    Ora Trieste e' la citta' piu' povera del Nordest, con una poverta' che non si vede, dato che e' portata con la dignita' di chi sa di essere erede di una grande tradizione, ma si legge nelle statistiche, nelle vicende delle ultime fabbriche rimaste (Ferriera, Merloni, Stock) che chiudono, nella scomparsa dei Cantieri.
    Per chi non sia raccomandato (con agganci romani) e' difficilissimo trovare un posto di lavoro, nella pubblica amministrazione fanno carriera i laureati e diplomati a pieni voti a Reggio Calabria & Co, ancora molte famiglie riescono a vivere dignitosamente, dato che la ricchezza ai tempi dell' Impero era notevole e 3 generazioni non sono bastate a consumarla tutta.

    Ma poi? Che futuro ci aspetta? Il governo romano di prima aveva designato il genovese Maresca a presidente del porto (persona preparata professionalmente, ma che perseguiva interessi piu' vicini a quelli di Genova = concorrente), ora, scaduto il mandato, Berlusconi sta per nominare motu propio la biologa Monassi (i cui meriti non sono certo professionali, ma... ), in barba alla legge regionale, che recita che sia la Regione a dare un voto determinante. L' attuale giunta comunale (Destra) rinfocola l' odio verso la Slovenia e frena le iniziative che potrebbero portare occupazione e benessere a TS, attraverso una cooperazione.

    Per fortuna Illy ha capito che quello puramente italiano e' un vicolo cieco per Trieste e si e' fatto promotore (assieme a Galan, Haider e Rup) dell' Euroregione, non inventata da lui, ma almeno da lui sostenuta. Nonostante mi piacciano poco i suoi alleati, il protestante ungherese Illy ha visto giusto e sta facendo l' unica cosa sensata che si possa fare per Trieste: ricondurla alla Madrepatria mitteleuropea.

    Saluti
    bene; che resta da aggiungere?....
    VIVA L'ITALIA!

  8. #18
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    In Origine Postato da Biordo
    Ti sbagli di grosso amico. Si festeggia il CINQUANTESIMO anniversario del ricongiungimento all'Italia. Che ha evitato la completa slavizzazione della città. Fatti un giretto per Fiume o Zara e poi capisci il perché di tanto attaccamento all'Italia.
    * se la metti come unica alternativa al comunismo, allora posso anche darti ragione, ma si trattava di scegliere il MALE MINORE, quindi sempre un MALE.

    La scelta fatale e' stata quella del 1915-1918.

  9. #19
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    In Origine Postato da Antonello
    Mi auguro che in mezzo al tricolore non sia spuntata la scritta "forza italia".


  10. #20
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    In Origine Postato da Mitteleuropeo
    * se la metti come unica alternativa al comunismo, allora posso anche darti ragione, ma si trattava di scegliere il MALE MINORE, quindi sempre un MALE.

    La scelta fatale e' stata quella del 1915-1918.
    alla fin fine l'hai quindi CAPITO anche te che la commemorazione del cinquantenario non può essere criticata stupidamente come da qualcuno in questo 3D (ma non far finta di niente..unica alternativa al comunismo ED alla slavizzazione).

    Tutto il resto ò fatalmente OT e sarebbe troppo lungo.Più brevemente possivbile: rispetto la tua opinione (almeno argomentata). Nello scenario che ricostruisci c'è però un grandissimo assente: IL NAZIONALISMO ALTRUI.

    Tu ricostruisci uno scenario di convivenza idilliaca nel quale si è poi inserito chissà come il nazionalismo italiano. Sai benissimo, spero, che non era così. Sai benissimo quanto fosse aggressivo il nazionalismo slavo e sai benissimo che se l'Impero non fosse caduto Trieste sarebbe oggi con tutta probabilità una città slava ANCHE PERCHE' DOPO IL 1860 L'IMPERO AUSTRO UNGARICO ERA DEL TUTTO SFAVOREVOLE AGLI ITALIANI. Guarda solo cosa è successo alla Dalmazia nella seconda metà dell'800.

    Poi anch'io son sicuro che la Trieste del primo '900 doveva essere una città bellissima e cosmpolita. Ma non si può neanche dar colpa solo all'Italia se quel mondo si è disintegrato. E ripeto la domanda, se non Italia cosa? Jogoslavia o Slovenia???ma dai!

    P.S. E in cima a tutto vedere inneggiare alla Trieste multietnica gente che si ispira ad idee leghiste di piccole patrie monoculturali e monodialettali FA SEMPLICEMENTE RIDERE.

 

 
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