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  1. #1
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    Predefinito uno scambio di battute sull'eurasiatismo, dalla discussione "presentazioni"

    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Il modello Eurosiberiano è un'assurdità storica, figlia di un certo ideologismo politico biancocentrico.
    Dove andrebbero messi i 20 milioni di musulmani russi, le popolazioni centro-asiatiche e mongole in una presunta "Russia etnica"?
    Il modello eurosiberiano è l'Europa fino a Vladivostok di Jean Thiriart (ex combattente con l'OAS in Algeria, altro che gollismo di carta pesta), che poi è stato rielaborato da vari autori. Jean Thiriart nel '92 già ipotizzava da parte di Washington la strumentalizzazione di Pechino e del mondo islamico (dal Marocco al Pakistan) contro Mosca.

    Anche altri autori francesi tra i quali Guillaume Faye sostenevano come Thiriart l'alleanza con alcune frazioni del Terzo mondo - Medio Oriente ed America Latina - contro Washington ma hanno rivisto questa posizione quando l'esplosione del Terzo mondo si è scatenata anche in Europa attraverso il comunitarismo degli immigrati.

    La questione tartara è assai delicata, bisogna considerare che molti tartari sono etnicamente "russizzati", religiosamente sciamanisti o comunque maomettani atipici ben diversi dai maghrebini della Francia sobillati dall'organizzazione filo-saudita dei Fratelli mussulmani, in ogni caso Mosca stessa tiene sotto controllo sia i maomettani caucasici che i cinesi in Siberia guardandoli con diffidenza e contrastando di pari passo il calo demografico dei russi etnici.

    Il modello eurosiberiano comunque è semplicemente pan-europeo pur includendo appunto la Siberia, in pratica l'Euro-Asia originale.

    In Italia l'eurasiatismo ha subito soprattutto l'influenza di autori che lo hanno trasformato dalla triade chiave dell'indipendenza geopolitica europea costituita dall'ipotetico asse Parigi-Berlino-Mosca alla triade tutta antiamericanista di Teheran-Mosca-Pechino nonostante Pechino si sia dimostrata spesso amica di Washington contro l'influenza di Mosca e Khomeini propugnasse come Ceausescu la neutralità nello scontro tra USA e URSS facendo il gioco antirusso (Ceausescu è vero che si scrollò dall'influenza del FMI ma era anche una spina nel fianco all'URSS e filtrava con la Germania dell'Ovest e Khomeini decimò il Tudeh "servo di Mosca").

    Anche Stalin è un personaggio ambiguo, riabilitò il nazionalismo grande-russo in chiave antitedesca e in Cina non si fidò mai dei maoisti e sostenne il Chan Kai Shek, inutile poi ricordarti che secondo molti studiosi comunisti Lenin non si fidava pienamente di Stalin e solo una sorta di 'golpe' permise la successione.

    Sono cose che non piacciono sentire ma qualcuno ha il dovere di ricordarle.


    carlomartello

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Presentazioni

    "La concezione dello stato politico (quale sistema aperto, in espansione) è diametralmente opposta a quella dello stato etnico (quale sistema chiuso, sistema fisso). Lo stato politico rappresenta l'espressione della volontà degli uomini liberi verso un futuro collettivo. Lo stato politico, o più esattamente lo stato-nazione politico, del quale - dopo Ortega y Gasset (5) - sono considerato il moderno teorico, consente agli individui di conservare l'individualità personale (perdonate questo pleonasmo barbaro, rozzo) nel quadro della società. Neppure due mesi fa mi sono espresso in merito all'importanza delle nozioni di Imperium e Dominium. (6) Dal 1946 non ho smesso di sviluppare questa concezione di origine romana. Ad un amico in politica, che mi definiva vallone (solo questo non mi bastava!), scrissi, come al solito, che io non sono né vallone, né fiammingo, né tedesco, né belga e nemmeno europeo. Io sono io. La persona di Jean Thiriart - questo è Jean Thiriart, gli scrivevo io".

    Jean Thiriart

    ***
    Continuo a non capire cosa centri il fatto che la Cina abbia rapporti con gli Usa (che devono fare? chiudere le frontiere?), quando poi tutti hanno rapporti con gli USa essendo questo inevitabile visto che, sebbene la situazione sia in cambiamento, rimangono ancora l'unica superpotenza globale.

    ***
    Non capisco nemmeno i discorsi su Stalin e Lenin, che attinenza avrebbero ora?

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Presentazioni

    Citazione Originariamente Scritto da Combat Visualizza Messaggio
    "La concezione dello stato politico (quale sistema aperto, in espansione) è diametralmente opposta a quella dello stato etnico (quale sistema chiuso, sistema fisso). Lo stato politico rappresenta l'espressione della volontà degli uomini liberi verso un futuro collettivo. Lo stato politico, o più esattamente lo stato-nazione politico, del quale - dopo Ortega y Gasset (5) - sono considerato il moderno teorico, consente agli individui di conservare l'individualità personale (perdonate questo pleonasmo barbaro, rozzo) nel quadro della società. Neppure due mesi fa mi sono espresso in merito all'importanza delle nozioni di Imperium e Dominium. (6) Dal 1946 non ho smesso di sviluppare questa concezione di origine romana. Ad un amico in politica, che mi definiva vallone (solo questo non mi bastava!), scrissi, come al solito, che io non sono né vallone, né fiammingo, né tedesco, né belga e nemmeno europeo. Io sono io. La persona di Jean Thiriart - questo è Jean Thiriart, gli scrivevo io".

    Jean Thiriart

    ***
    Continuo a non capire cosa centri il fatto che la Cina abbia rapporti con gli Usa (che devono fare? chiudere le frontiere?), quando poi tutti hanno rapporti con gli USa essendo questo inevitabile visto che, sebbene la situazione sia in cambiamento, rimangono ancora l'unica superpotenza globale.

    ***
    Non capisco nemmeno i discorsi su Stalin e Lenin, che attinenza avrebbero ora?
    Thiriart, criticando - analogamente a Putin e Solzhenitsyn - la catatrofe geopolitica dell'Impero russo con l'indipendenza delle ex-repubbliche socialiste, scrive: Washington senza il minimo dubbio giocherà contro Mosca la carta di Pechino, o la carta del mondo islamico (dal Pakistan al Marocco).

    ***

    Il conflitto tra il nazionalcomunismo sovietico e cinese non può essere liquidato con i manifesti di Stalin e Mao inneggianti all'amicizia tra i popoli ma va interpretato all'interno del conflitto tra l'etnosfera russa e quella cinese che spinse i cinesi ad aprire a Washington e ad allontanarsi dal blocco del 'socialismo reale' europeo rappresentato dal Patto di Varsavia con cui entreranno in contrapposizione in vari scontri periferici come la Cambogia. Altro che real-politik della diplomazia...

    ***

    Stalin era suo malgrado un nazionalista russo, Lenin no.


    carlomartello

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Thiriart, criticando - analogamente a Putin e Solzhenitsyn - la catatrofe geopolitica dell'Impero russo con l'indipendenza delle ex-repubbliche socialiste, scrive: Washington senza il minimo dubbio giocherà contro Mosca la carta di Pechino, o la carta del mondo islamico (dal Pakistan al Marocco).


    Washington giocherà la carta contro Mosca?
    Nessuno vieta a Mosca di giocare la stessa carta contro Washington.

  5. #5
    Pasdar
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    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Washington giocherà la carta contro Mosca?
    Nessuno vieta a Mosca di giocare la stessa carta contro Washington.
    La "carta" ha anche ambizioni proprie.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

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  6. #6
    Tringeadeuroppa
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    Citazione Originariamente Scritto da Verteidiger Visualizza Messaggio
    La "carta" ha anche ambizioni proprie.
    che non necessariamente sono quelle carlomartelliane.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Khomeini propugnasse come Ceausescu la neutralità nello scontro tra USA e URSS facendo il gioco antirusso (Ceausescu è vero che si scrollò dall'influenza del FMI ma era anche una spina nel fianco all'URSS e filtrava con la Germania dell'Ovest e Khomeini decimò il Tudeh "servo di Mosca").
    Il figlio dell'Imam Khomeini, Ahmed, propose fin dai primi anni della rivoluzione islamica un'alleanza antiamericana con l'Unione Sovietica, che si formalizzò ufficialmente nel 1987.
    http://it.danielpipes.org/1861/khome...li-stati-uniti

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Washington giocherà la carta contro Mosca?
    Nessuno vieta a Mosca di giocare la stessa carta contro Washington.
    Bisogna vedere se conviene a Pechino, vista l'importanza dell'area commerciale soprannominata Chi-merica e del confronto tra etnosfere nei prossimi decenni in Siberia che vede i cinesi assai avvantagiati, c'è voluto molto meno per avvicinare Washington non a Hu Jintao ma a Mao Tse Tung.
    Recentemente Hu Jintao ha detto che i cinesi avranno "più diritti umani", un chiaro messaggio ad Obama che deve render conto a Hilary Clinton.

    La parentesi dello scontro sino-america è stata aperta dall'ascesa dei neocons e dal loro sostegno a Taiwan, parentesi che si è concretizzata tra alti e bassi con un Bush che sulla Cina è stato molto più realista di quello che si dice sia quando furono catturati dei piloti americani (criricato per questo dal think thank neocon) sia quando Pechino ha represso il Tibet nelle scorse Olimpiadi, ora che i neocons per giunta sono stati liquidati, l'astuto Brzezinski torna a spingere all'apertura verso mondo islamico e Cina e all'isolamento della Russia.

    La Russia gioca già la carta del Giappone con cui sta promuovendo una rinascita dei rapporti superando la questione delle isole contese. Molto probabilmente se arriverà a doversi confrontare con la Cina Mosca non esiterà a sbilanciarsi verso l'India.


    carlomartello

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Jean Thiriart (ex combattente con l'OAS in Algeria, altro che gollismo di carta pesta),

    non mi risulta che Thiriart combattè in Algeria.

  10. #10
    Tringeadeuroppa
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    Citazione Originariamente Scritto da carlomartello Visualizza Messaggio
    Bisogna vedere se conviene a Pechino, vista l'importanza dell'area commerciale soprannominata Chi-merica e del confronto tra etnosfere nei prossimi decenni in Siberia che vede i cinesi assai avvantagiati, c'è voluto molto meno per avvicinare Washington non a Hu Jintao ma a Mao Tse Tung.
    Recentemente Hu Jintao ha detto che i cinesi avranno "più diritti umani", un chiaro messaggio ad Obama che deve render conto a Hilary Clinton.

    La parentesi dello scontro sino-america è stata aperta dall'ascesa dei neocons e dal loro sostegno a Taiwan, parentesi che si è concretizzata tra alti e bassi con un Bush che sulla Cina è stato molto più realista di quello che si dice sia quando furono catturati dei piloti americani (criricato per questo dal think thank neocon) sia quando Pechino a represso il Tibet nelle scorse Olimpiadi, ora che i neocons per giunta sono stati liquidati, l'astuto Brzezinski torna a spingere all'apertura verso mondo islamico e Cina e all'isolamento della Russia.

    La Russia gioca già la carta del Giappone con cui sta promuovendo una rinascita dei rapporti superando la questione delle isole contese. Molto probabilmente se arriverà a doversi confrontare con la Cina Mosca non esiterà a sbilanciarsi verso l'India.


    carlomartello

    La Cina "possiede" economicamente gli Stati Uniti ed è, contemporaneamente, legata con un'alleanza militare e strategica con la Russia.

    Tra un "bisogna vedere", un "potrebbe" ed un "probabilmente" trai le tue conclusioni.

    P.S.:non basarti sulle cartine di Limes, per quanto "ben disegnate" non sono la Bibbia.

 

 
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