La zavorra di Guazzaloca si chiama Berlusconi
Ieri, in aereo, un signore seduto accanto a me mi riconobbe e mi chiese le previsioni elettorali, come a un meteorologo si chiedono quelle del tempo. Era un bolognese, e di rimando gli chiesi se fosse giustificato l'ottimismo che Guazzaloca aveva riversato in un'intervista appena letta sul “Corriere”. Ecco la risposta: «Ho votato e torno a votare Guazzaloca, ma in questa elezioni è zavorrato». E mi spiegò che la difficoltà era la coincidenza delle elezioni amministrative con quelle europee. Insomma, il Cavaliere non solo non tira più, ma butta giù il Guazza. Mi confidò poi che, a suo avviso, le carte che alla parata militare del 2 giugno leggeva un Berlusconi accigliato, senza curarsi di chi sfilava, erano sondaggi rovinosi. A preoccuparlo, come sappiamo dai giornali, sono le elezioni europee. Colgo l'occasione per osservare che nei media c'è un'incredibile sottovalutazione delle elezioni amministrative, che possono cambiare il volto a centri politicamente nevralgici, da Bologna a Bari. Attenzione, quindi: a mio avviso, è questo il voto, più di quello europeo, che può cambiare la geografia politica di molte regioni e mettere in discussione la guida politica del paese.
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