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  1. #1
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    Predefinito D’Alema traccia una linea di separazione con i suoi elettori



    D’Alema traccia una linea di separazione con i suoi elettori
    Il listone rischia di prendere meno voti dei singoli partiti. E’ il risultato dello spostamento al centro che lascia scoperto l’elettorato della sinistra

    L’intervista del presidente diessino Massimo D’Alema rilasciata a Repubblica di domenica rappresenta un ulteriore spostamento al centro per il listone Ds-Margherita-Sdi. Dopo aver bigiato il giorno in cui si protestava contro Bush e Berlusconi nelle strade di Roma, adesso il Triciclo – secondo D’Alema – dovrebbe marcare una netta linea di separazione con gli estremisti che inneggiano alla strage di Nassiriya. Tracciare questa linea di separazione, dice sempre D’Alema, comporta la non partecipazione dei riformisti alle manifestazioni dove siano presenti i Disubbidienti. Cioè, tutte, perché ovviamente Caruso e Casarini partecipano sempre e comunque a qualsiasi protesta.
    Mentre D’Alema diceva queste cose a Repubblica, Walter Veltroni sull’Unità invitava invece il triciclo a non separarsi dal movimento per la pace, ad aprire un dialogo tra radicali e riformisti. Il commento di D’Alema alla manifestazione è stato il più ostile nel centrosinistra, sfiorando persino l’atteggiamento apertamente contrario degli esponenti della maggioranza di governo. Tutti, da Prodi a Castagnetti, al sindaco di Roma e persino il ministro Pisanu hanno invece elogiato la capacità del movimento di espellere i facinorosi e i violenti. Bastava guardare il Tg5 del 4 e del 5 sera per vedere le immagini di Caruso che caccia a pedate un “incappucciato” dal corteo. Ma a D’Alema non basta, lui deve tracciare linee nette che separano, erigere muri, stabilire l’incomunicabilità. Che del movimento per la pace, della sua forza e delle sue contraddizioni si occupi Bertinotti. Noi, dice il presidente Ds, siamo riformisti, siamo un’altra cosa.
    Invece D’Alema dovrebbe sapere che nei cortei del 4 c’erano anche suoi elettori e suoi iscritti. C’erano tanti che votano Ds e che si aspettano una sinistra capace di rappresentare il movimento pacifista. Che si aspettano, dopo la prova di maturità di venerdì scorso, che la sinistra e il centrosinistra siano più determinati nel contrastare la politica di guerra di Bush e Berlusconi. Invece, in queste ore, assistono ai ripensamenti sul ritiro.
    La verità è che si approfondisce la distanza tra il popolo della sinistra e chi lo rappresenta o dovrebbe rappresentarlo. Questo centrosinistra, così com’è, non è in grado di dare voce né al movimento per la pace, né a buona parte del suo stesso elettorato. La linea che sta tracciando D’Alema, e con lui diversi altri, non è tra i riformisti e Casarini, quanto tra la sinistra e i propri elettori. Il 13 giugno nessuno si lamenti se il listone alle europee prenderà meno voti dei singoli partiti nelle elezioni amministrative. Si tragga semmai una lezione per il futuro.

  2. #2
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    Predefinito parole giustissime

    quelle di D'Alema....i voti estremisti è bene lasciarli a partiti di eterna opposizione!Che sia davvero avviata la vera politica Riformista......
    http://www.po-net.prato.it/elezioni/1999/amministrative/common/img/legatosc.gif

  3. #3
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    Predefinito Re: D’Alema traccia una linea di separazione con i suoi elettori

    In origine postato da asti_sinistra


    D’Alema traccia una linea di separazione con i suoi elettori
    Il listone rischia di prendere meno voti dei singoli partiti. E’ il risultato dello spostamento al centro che lascia scoperto l’elettorato della sinistra

    L’intervista del presidente diessino Massimo D’Alema rilasciata a Repubblica di domenica rappresenta un ulteriore spostamento al centro per il listone Ds-Margherita-Sdi. Dopo aver bigiato il giorno in cui si protestava contro Bush e Berlusconi nelle strade di Roma, adesso il Triciclo – secondo D’Alema – dovrebbe marcare una netta linea di separazione con gli estremisti che inneggiano alla strage di Nassiriya. Tracciare questa linea di separazione, dice sempre D’Alema, comporta la non partecipazione dei riformisti alle manifestazioni dove siano presenti i Disubbidienti. Cioè, tutte, perché ovviamente Caruso e Casarini partecipano sempre e comunque a qualsiasi protesta.
    Mentre D’Alema diceva queste cose a Repubblica, Walter Veltroni sull’Unità invitava invece il triciclo a non separarsi dal movimento per la pace, ad aprire un dialogo tra radicali e riformisti. Il commento di D’Alema alla manifestazione è stato il più ostile nel centrosinistra, sfiorando persino l’atteggiamento apertamente contrario degli esponenti della maggioranza di governo. Tutti, da Prodi a Castagnetti, al sindaco di Roma e persino il ministro Pisanu hanno invece elogiato la capacità del movimento di espellere i facinorosi e i violenti. Bastava guardare il Tg5 del 4 e del 5 sera per vedere le immagini di Caruso che caccia a pedate un “incappucciato” dal corteo. Ma a D’Alema non basta, lui deve tracciare linee nette che separano, erigere muri, stabilire l’incomunicabilità. Che del movimento per la pace, della sua forza e delle sue contraddizioni si occupi Bertinotti. Noi, dice il presidente Ds, siamo riformisti, siamo un’altra cosa.
    Invece D’Alema dovrebbe sapere che nei cortei del 4 c’erano anche suoi elettori e suoi iscritti. C’erano tanti che votano Ds e che si aspettano una sinistra capace di rappresentare il movimento pacifista. Che si aspettano, dopo la prova di maturità di venerdì scorso, che la sinistra e il centrosinistra siano più determinati nel contrastare la politica di guerra di Bush e Berlusconi. Invece, in queste ore, assistono ai ripensamenti sul ritiro.
    La verità è che si approfondisce la distanza tra il popolo della sinistra e chi lo rappresenta o dovrebbe rappresentarlo. Questo centrosinistra, così com’è, non è in grado di dare voce né al movimento per la pace, né a buona parte del suo stesso elettorato. La linea che sta tracciando D’Alema, e con lui diversi altri, non è tra i riformisti e Casarini, quanto tra la sinistra e i propri elettori. Il 13 giugno nessuno si lamenti se il listone alle europee prenderà meno voti dei singoli partiti nelle elezioni amministrative. Si tragga semmai una lezione per il futuro.

    lo dico sempre io che questo giornale di aprile sembra quello giallapas

  4. #4
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    Predefinito Re: Re: D’Alema traccia una linea di separazione con i suoi elettori

    In origine postato da benfy
    lo dico sempre io che questo giornale di aprile sembra quello giallapas
    Lo so....in effetti Aprile tende a riportare piuttosto spesso notizie comiche o tragicomiche dette da personaggi molto dubbi...ma una sana risata accompagnata da una riflessione ognitanto non fa male

  5. #5
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    Predefinito

    tu cosa pensi di questa storia degli ostaggi liberati in funzione elezioni io comincio a essere preoccupato

  6. #6
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    In origine postato da benfy
    tu cosa pensi di questa storia degli ostaggi liberati in funzione elezioni io comincio a essere preoccupato
    altroché! qui facciamo la fine di aznar...

  7. #7
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    In origine postato da benfy
    tu cosa pensi di questa storia degli ostaggi liberati in funzione elezioni io comincio a essere preoccupato
    Penso che le vinciamo lo stesso...non cambia nulla

  8. #8
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    speriamo bene sarà che io sono pessimista di natura

  9. #9
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    Predefinito Re: parole giustissime

    In origine postato da AlessioFI
    quelle di D'Alema....i voti estremisti è bene lasciarli a partiti di eterna opposizione!Che sia davvero avviata la vera politica Riformista......
    infatti. sennò rischiate di perdere

  10. #10
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    Predefinito Re: Re: parole giustissime

    In origine postato da DrugoLebowsky
    infatti. sennò rischiate di perdere
    io ho una grand efortuna di non essere "fissato" pliticamente....e di poter dare il voto davvero a chi ritengo sia in grado di goverbnare meglio!Nel 2001 ho votato Berlusconi....ma non sono stato felice dalla sua politica ed infatti sabato cambierò....e il mio voto quasi sicuramente andrà a sinistra e non a persone che hanno nel simbolo "falce e martelli" o "croci celtiche". Se la sinistra italiana diventasse veramente riformista lla Blair.....penso che la voterei sempre!Purtroppo troppo spesso sento proteggere personaggi come Rizzo e Diliberto....così come per i vari stroace e alemannno....soltanto afscisti travestiti da democratici
    http://www.po-net.prato.it/elezioni/1999/amministrative/common/img/legatosc.gif

 

 
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