I Disobbedienti dei centri sociali l'altra notte volevano la riduzione per andare alla manifestazione di Roma
Niente biglietto, garantisce Caccia
All'assessore addebitati 6 mila euro: «Non pagherò». Dura l'opposizione, il sindaco prende le distanze
Mestre
Seimila euro. Tanto "deve" Beppe Caccia, assessore comunale dei Verdi, a Trenitalia. Seimila euro per 565 chilometri ovvero Venezia-Roma e ritorno, come si legge nel verbale di accertamento firmato alle 2.20 di notte. Una multa per il "mancato possesso del regolare documento di viaggio" come recita la burocrazia in questi casi. Cioè del biglietto. Erano in 350 a Mestre e altri 150 a Padova, in tutto 500 no global pronti a partire per Roma. Ma senza quella "garanzia" firmata da Beppe Caccia, si sarebbe arrivati allo scontro tra polizia e Disobbedienti in stazione a Mestre. Il treno è partito con 3 ore e mezzo di ritardo, dopo una trattativa fatta sul posto, mentre la tensione saliva alle stelle, con la polizia schierata sui binari. I no global erano saliti sul treno convinti di pagare un prezzo politico e avevano preparato un migliaio di euro in contanti. Trenitalia invece non ha accettato il prezzo scontato ed ha ordinato che il treno non partisse. Si è rischiato più volte di arrivare allo scontro con le forze di polizia che presidiavano la stazione e alla fine è stato Beppe Caccia a sbloccare la situazione firmando "in qualità di garante per il diritto di manifestare a Roma", come ha scritto nel verbale. Trenitalia gli ha così consegnato in mano la multa. "Ma non pago" - avverte Caccia.