E’ inquitante vedere come secondo gli ultimi dati elaborati dalla Caritas su fonti del ministero dell’interno l’ attacco portato alla lingua italiana risulti ormai concentrico. Infatti parallelamente all'insinuarsi della terminologia americana si stanno diffondendo sul nostro territorio nazionale anche numerose altre lingue allogene che in silenzio erodono il primato della lingua nazionale. In particolare la lingua romena risulta parlata da 239 mila entità allogene, segue il marocchino con 227 mila parlanti, poi l'albanese parlato da 224 mila allogeni . A ruota l'Ucraino con 120 mila seguaci e l'immancabile cinese con 97 mila unità, infine il filippino con 74 mila parlanti.
Per non parlare del tentativo maldestro portato da alcune forze antinazionali che attaccano l’italiano con la scusa di un recupero delle parlate locali. Orbene la cosa non sarebbe negativa se lo spirito di tale iniziativa fosse quello di rafforzare l’identità nazionale affiancando all’italiano le tradizioni pre unitarie.
Ma qui si vuole invece degradare la lingua nazionale ponendola in antitesi alla parlata locale, si vuole altresì aprire il varco per la definitiva affermazione della lingua angloamericana e del sitema culturale che essa veicola.