Da http://www.noreporter.org/


Thomas Barnett ha 41 anni e fino a ieri era un oscuro analista del Pentagono. Oscuro ma originale. Ha difatti svolto gli studi all’università di Leningrado e poi ha insegnato marxismo ad Harvard.

Nel 1998 la Fitzgerald di Wall Street lo ha convocato ad un seminario sull’influenza della globalizzazione nel quadro della sicurezza nazionale. Barnett ha dipinto uno scenario catastrofico nel quale un bug informatico provoca un caos che i terroristi sfruttano per attaccare gli Stati Uniti. L’esercito americano si trova intanto coinvolto nei conflitti razziali che accendono il Terzo Mondo.

Sul momento Barnett è preso in giro come un aspirante Nostradamus.

Poi l’11 settembre 2001. I dirigenti del pentagono si ricordano di Barnett e gli domandano di sviluppare la sua teoria.

Egli allora suddivide gli stati in due categorie.

La prima comprende i paesi che accettano la globalizzazione, essa comprende l’Occidente, e la Cina o l’India.

La seconda include sia gli stati “devianti” che rifiutano la globalizzazione sia quelli in via di decomposizione (Iraq, Afghanistan e quasi tutti i paesi sub/sahariani).

Il mondo non troverà pace fino a che gli stati della periferia non saranno rientrati nei ranghi della globalizzazione.

Questa è la sfida che gli Usa devono raccogliere.

Ma sono impreparati perché il loro esercito è strutturato sul modello derivato dalla guerra fredda. Per Barnett l’esercito americano può vincere due o tre guerre all’anno ma non può riuscire in alcun’occupazione.

La sua proposta: l’America deve dotarsi di due eserciti dai mezzi e dagli obiettivi ben differenziati.

Il primo, “Leviathan”, è convenzionale. Dotato di mezzi pesanti e di soldati professionisti, ha per missione di distruggere gli eserciti nemici.

Il secondo, “Amministratore del sistema” è più mobile.

Pattuglia il mondo per riparare i guasti provocati da “Leviathan” o per fornire il suo intervento in tempo di pace.

Dotato d’armamento leggero, è composto di Marines e di funzionari di tutti i ministeri. La sua missione è di mettere ordine e d’impiantare strutture. La formula di Barnett è dunque chiara: un esercito per distruggere ed un altro per costruire.

L’analisi marxista al servizio della guerra imperialista e della logica capitalista. Più global di così…