Shabina Begum per protesta non va a scuola dal 2002
La sentenza: farebbe sentire "inferiori" i compagni musulmani
No all'abito musulmano in classe
La Corte: discrimina i compagni
LONDRA - Vietato indossare l'abito musulmano a scuola: discrimina i compagni. Lo ha stabilito la Corte Suprema di Londra che ha respinto la richiesta di Shabina Begum, 15 anni inglese. La ragazza aveva chiesto di indossare in classe lo jilbab, abito tradizionale musulmano che copre tutto il corpo. Per la Corte infatti un tale abbigliamento sarebbe discriminante nei confronti dei compagni perché farebbe apparire Shabina "più osservante" degli altri.
La ragazza, che per protesta non va a scuola da settembre del 2002, si era rivolta alla Corte sicura di vedersi riconosciuto il diritto di vestire secondo coscienza. A nulla invece è servito invocare il rispetto dei diritti umani sanciti dalla legge inglese e dalla Convenzione europea. Il tribunale ha dato ragione agli avvocati della Denbigh high school di Luton, nord di Londra.
Per i legali della scuola, autorizzare l'uso dello jilbab nell'istituto dove otto ragazzi su dieci sono musulmani, avrebbe creato confusione, viste tutte le vesti tradizionali esistenti. Non solo confusione, ha aggiunto la Corte: autorizzare lo jilbab porterebbe alcuni allievi a ritenersi più musulmani di altri, "musulmani migliori".
La decisione ha colto di sorpresa la ragazza e il suo avvocato, tanto più che il tribunale ha ribadito il diritto di ciascuno di esibire simboli religiosi.
(15 giugno 2004)