Nella conferenza stampa mensile il premier ribadisce
"Sarebbe da stupidi uscire ora dal mercato dell'Ue"
Blair contro gli euroscettici
"Non ci metteranno ai margini"
Sull'Iraq: "Dovevamo esserci. La storia mi darà ragione"
Tony Blair è primo
ministro dal 1997
LONDRA - Blair vuol stare al centro dell'Europa, piaccia o meno agli euroscettici. Il premier britannico è andato al contrattacco dopo la pesante sconfitta dei laburisti nelle elezioni europee e in quelle amministrative. "Sarebbe di una stupidità inaudita uscire dall'Unione - ha attaccato Blair - credo che il posto della Gran Bretagna sia al centro dell'Europa".
"Quello che non faremo è rendere marginale la Gran Bretagna in Europa" è la risposta del leader all'Ukip, il partito degli euroscettici che ha riportato il 16 per cento dei voti nelle elezioni europee. "E' nell'interesse del paese essere al centro dell'Europa, qualunque siano le difficoltà ed i problemi", ha detto il premier, che ha aggiunto: "Nessun politico può essere sordo alla voce dell'elettorato. Ci sono sfide avanti a noi per il paese, preoccupazioni che vanno affrontate, grandi decisioni da prendere sulle scelte politiche. Ma queste sono sfide che credo di poter vincere".
"Per un paese come il nostro - commenta Blair - sarebbe davvero dissennato, all'inizio del 21esimo secolo, ritirarsi dalla maggiore alleanza politica del mondo e dal più grande mercato economico, proprio qui alle nostre porte". Blair ha anche detto che si stanno facendo progressi sulla Costituzione europea, ma che è vitale per la Gran Bretagna ottenere il migliore accordo possibile.
Infine il premier ha parlato della politica inglese in Iraq. "Con il passare del tempo la nostra decisione apparirà sempre più come la migliore - ha detto il leader laburista - penso tuttora che il terrorismo e le armi di distruzione di massa sono il pericolo principale nel ventunesimo secolo e perciò dobbiamo combatterli".
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"Non spariranno se li ignoriamo - ha continuato Blair - e credo che noi abbiamo avuto tutti i motivi per impegnarci militarmente in Iraq e rovesciare il regime di Saddam Hussein".